Pubblicato:
28/09/2010 da
Ivano47
Periodo:
14/08/2010 - 11/09/2010
(28 giorni)
Non specificato
PREMESSA: l'idea di questo viaggio è stata lanciata , per la prima volta , da
Eva mentre eravamo sulla via del ritorno dalla Russia , la scorsa estate.
All'inizio non c'era molta convinzione ma pian piano, leggendo i diari degli
altri camperisti abbiamo deciso di partire all'avventura.
Dopo l'impegnativo viaggio in Russia della scorsa estate , il nostro gruppo,
formatosi per puro caso ha dimostrato di essere compatto e coeso, confermando
pienamente l'affermazione che aveva chiuso il diario dello scorso anno e cioè
che la cosa più bella di quell'esperienza era l'amicizia nata fra di noi.
Partecipanti all'avventura saremo quindi:
Aurelio ed Eva di Carmignano col loro Giottiline, Arnaldo e Gabriella di
Milano col loro Elanagh, Gianni e Dona di Roma col loro Hymer ed infine Ivano e
Ale ( la scrivente) con Davide e la fida Zara ( pastore tedesco ) di Genova su
Moncayo 773. Quando saremo ad Antalya verremo raggiunti da Francesco e
Alessandra , anche loro di Genova che si uniranno al gruppo per il giro in
Cappadocia e Istanbul da dove ripartiranno in aereo; per quest'anno purtroppo
non avevano abbastanza tempo per venire col loro Himer.
Il punto di ritrovo è Gorizia sabato 14 agosto in serata, dove arriveremo in
ordine sparso; come lo scorso anno, quella mattina lavorerò quindi immagino che
saremo gli ultimi a giungere all'area sosta.
L'itinerario di massima è il seguente: Gorizia, Belgrado,Sofia, Edirne ,giro
della Turchia mediterranea,giro della Cappadocia, Hattusa, Istanbul , rientro
sempre attraverso i Balcani. Tempo previsto quattro settimane dal 14 agosto al
12 settembre. Affronteremo il viaggio, quindi, in senso antiorario lasciando
Istanbul per ultima.
Ci siamo affidati alla guida Vivicamper, che descrive esattamente l'itinerario
che ci interessa ,anche se in senso inverso ; al sito Eurocamping per
individuare i campeggi presso i quali pernottare . Sappiamo che ci saranno
problemi ad Istanbul a causa della chiusura delle strutture ivi presenti,siamo
a conoscenza di un'area presso la quale sostare senza servizi e ci auguriamo
che presso Belgrado e Sofia i campeggi citati siano attivi.
Dal 25 al 27 giugno, l'intero gruppo si è ritrovato a Genova per mettere a
punto l'organizzazione del viaggio. Ringraziando la sig.ra Anna della guida
Vivicamper che ci ha dato le dritte giuste abbiamo contattato tramite e mail il
Sig.Cingil in Cappadocia il quale ci organizzerà il soggiorno in loco
permettendoci di non dover spostare i camper nelle visite ai vari siti. Nel
corso di questa riunione abbiamo anche vagliato l'alternativa di fare la tratta
via mare , ma il risparmio è veramente relativo se non inesistente e ci si
perderebbe quel minimo che si può vedere via terra. Abbiamo stilato la lista
della spesa di cui si farà carico ogni camper, visto che abbiamo la tradizione
di cenare facendo una grande tavolata comune, mentre a pranzo si consuma
qualcosa di veloce se si viaggia o in giro quando siamo a visitare i vari
luoghi. Il fresco lo acquisteremo in loco e ci toglieremo spesso la
soddisfazione di assaggiare le specialità locali delle quali abbiamo sentito
parlare molto bene.
Essendo un gruppo cospicuo abbiamo anche potuto stipulare un'assicurazione
della durata di 30 giorni con Europ Assistance,la quale coprirà le eventuali
spese sanitarie ,visto che non c'è alcuna convenzione sanitaria fra Italia e
Turchia, ovviamente ci auguriamo che sia denaro al vento ma ci sentiamo più
tranquilli così.
Bando alle ciance quindi,carichiamo le provviste che abbiamo programmato e
scaldiamo i motori...................
14 Agosto 2010
Purtroppo il diavolo ci ha messo il suo zampino, Eva e Aurelio, che sono stati
gli ispiratori di questo viaggio non ci saranno. Gravissimi motivi famigliari
li hanno obbligati a rinunciare. Siamo tutti molto dispiaciuti di dover
rinunciare alla loro compagnia, e siamo loro moralmente molto vicini.
Sono le 13 e partiamo da Genova ovest in direzione di Gorizia, il tempo non ci
aiuta.
Da questa mattina diluvia pesantemente e tale situazione ci accompagnerà per
tutto il viaggio rallentandoci abbastanza. Il traffico è a tratti sostenuto ma
non abbiamo fatto code .Arriviamo all'area sosta di Gorizia situata fra via
Oriani e viale Virgilio che sono quasi le 20, i nostri compagni di viaggio
erano già ad aspettarci, è un vero piacere rivederli!! Questa area è molto ben
tenuta e gratuita, vicinissima al centro, siamo andati in una pizzeria dove ci
siamo trovati benissimo,preparano anche la pizza al pesto, per dei genovesi è
quasi una sfida, l'abbiamo provata e devo dire che è buona!
Domattina si parte presto, saremo in marcia per le 6,30 quindi a nanna
presto.
Domenica 15 agosto
Levataccia uffaaaa, la sveglia non ha suonato quando doveva! Siamo comunque
pronti in tempo. Oggi abbiamo tanta strada davanti e due frontiere da passare,
la meta è Belgrado presso il Camping Dunav a Zemun ( periferia di Belgrado).
L'area di sosta di Gorizia è praticamente ad un km. dal confine che si
attraversa con una soluzione di continuità nella città, te ne rendi conto solo
perché vedi il cartello e al di là di questo le scritte cambiano lingua.
Ci immettiamo nella E70 , autostrada che ci accompagnerà fino in Bulgaria.
In Slovenia si deve acquistare una Vignette , c'è settimanale o mensile. Noi
abbiamo preso quest'ultima, ci servirà anche per il viaggio di ritorno.
L'autostrada molto ben curata si snoda fra paesaggi montani e prati, bei paesi
dalle case ben curate fanno capire che le persone devono avere un discreto
tenore di vita. Il passaggio dalla Slovenia alla Croazia avviene attraverso la
frontiera in quanto la Croazia non fa parte dell'unione europea, qui man mano
che ci si allontana dalla Slovenia si nota che la situazione è più deteriorata.
Si incontrano nomi tristemente noti come Banja Luka e Sarajevo. Arriviamo alla
frontiera Serba che è ora di pranzo, siamo fortunati la coda è minima. Passiamo
dopo un rapido controllo dei documenti, non ci fanno alcun controllo dei mezzi
e non chiedono neppure il documenti di Zara. Sarà così per tutti noi, solo a
Dona chiedono se siamo in gruppo e dove andiamo, quando sentono che siamo
diretti in Turchia ci fanno gli auguri!
Arriviamo a Belgrado , anzi a Zemun verso le 15, trovare il camping Dunav è
un'impresa. L'indirizzo che si trova su alcuni siti è totalmente inaffidabile,
non andate in Cara Dusana 49 perché non c'è alcun camping. Quando si arriva in
Cara Dusana si deve girare a sinistra dove c'è un Garden centre, proseguire
alcuni km poi si incontra uno sparuto cartello “Autocamp Dunav” di li si gira a
destra su una stradina asfaltata e dopo circa 1 km si arriva. Il camping è
molto spartano, i servizi sono quelli che sono ma è l'unico in zona. In tre per
una notte abbiamo speso 20 euro con l'elettricità che ci è servita molto per il
climatizzatore.........fa molto caldo!
Abbiamo fatto la solita tavolata e anche stasera a nanna presto, domani ci
aspetta Sofia, un'altra frontiera e parte della strada che sappiamo non essere
delle migliori.
Lunedì 16 agosto
La nottata non è stata delle migliori, noi abbiamo forse fatto la fesseria di
scegliere la piazzole più vicine all'uscita di fronte al bar del camping. Una
compagnia di francesi, ben ben rimpinzati di birra ,ci ha reso partecipi dei
loro discorsi e risate fino a notte inoltrata fino a quando la pazienza di Arna
e Gianni non è finita.......
Partiamo presto in direzione di Sofia, si viaggia bene, la periferia di
Belgrado è triste e con grandi palazzoni, strada facendo si alternano campi e
boschi senza nulla particolarmente degno di nota.
Arriviamo alla frontiera con la Bulgaria che è quasi ora di pranzo, abbiamo
una decina di auto davanti a noi, un doganiere vede i camper e ci fa segno di
spostarci e avanzare, controllano velocemente i documenti e procediamo verso la
barriera Bulgara. Avevamo letto di accurati controlli ed una sorta di bagno
disinfettante a cui sottoponevano i mezzi, attualmente non è più in vigore ,
hanno controllato solo i documenti e il possesso della carta verde in cinque
minuti eravamo fuori tutti e tre. Giunti a Sofia , dove avevamo previsto di
sostare, decidiamo di proseguire con una tirata unica verso Edirne. La strada
più breve ci porta attraverso la frontiera con la Grecia che passiamo nei
soliti cinque minuti senza code di sorta e poi con la Turchia dove impieghiamo
qualche minuto in più per la registrazione dei camper sui passaporti dei
conducenti.
Entriamo ad Edirne che sta facendo buio, il Muezzin sta richiamando a
preghiera, ammiriamo la prima moschea!! La città è molto carina, ci sono delle
rotonde molto scenografiche, ho sempre invidiato quelle francesi ora invidierò
anche quelle turche!!
Finalmente troviamo il Camping Grande Omur ( gps N 41.62018° E 26.6394° )
la signora che lo gestisce è molto gentile e disponibile anche se parla solo
tedesco, spendiamo 17 € a equipaggio di due persone, noi che siamo tre con Zara
25€.
La giornata è stata stancante quindi presto a nanna dopo una cena veloce....
inizia il tormento delle zanzare.......
Martedì 17 agosto
Fino ad oggi sono state tappe di puro trasferimento, quella di oggi invece è
l'inizio del vero giro. Partiamo verso le 9 da Edirne verso Gelibolu dove ci
imbarcheremo per attraversare lo stretto dei Dardanelli. Quando arriviamo al
porto i marinai si sbracciano per farci salire velocemente sul traghetto che
abbiamo la fortuna di aver beccato al momento giusto. Spendiamo 37 lit(lire
turche) a camper cioè circa 50 € in totale .
L'attraversata è tranquilla e dura una ventina di minuti. Il comandante ,
contento di averci a bordo ci fa salire fino alla plancia di comando ,
raccontandoci un sacco di cose. Appena sbarcati ci preoccupiamo di andare a
cambiare gli euri con le lire turche. Il valore è di circa la metà quindi poco
meno di 2 lire per 1 euro.
Arriviamo a Troia ( Truva ) all'ora di pranzo, troviamo subito il camping che
avevamo scelto, “ Troia Pension e Camping” ( gps N 39°57'22'' E26°15'1'' ).
Il posto è molto carino e i gestori molto disponibili e gentili, il sito
archeologico si trova a circa 500 mt dal campeggio.
Poiché fa molto caldo , 41 gradi, concordiamo un passaggio con un pulmino che
ci costa 7 lit in tutto. L'entrata al sito costa 15 lit, ovviamente quello che
si vede non è nulla di eclatante, le rovine non sono certo scenografiche come
quelle di altri siti , ma siamo contenti di essere stati nella città resa
famosa dall' Illiade di Omero e, veritiera o fantastica sia la storia, è
comunque carino poter dire di aver calcato le proprie orme sopra quelle di
Achille! Al ritorno , compriamo due borse , una per me e una da regalare,
stasera ceneremo al ristorante del camping.
La cena al ristorante casalingo del camping è stata veramente ottima, ci hanno
servito un'insalata di pomodori ,cetrioli e peperoni; a seguire un piatto con
polpette di carne , riso melanzane e patate che faceva resuscitare i morti ed
infine della freschissima anguria.
La notte non è stata per nulla tranquilla, per molto tempo abbiamo sentito
suonare un tamburo che andava e veniva non si sa come, poi all'alba siamo
stati svegliati di soprassalto dal muezzin che urlava con tutto il fiato che
aveva in corpo, i cani abbaiavano.....beh lasciamo perdere.....
Visto che eravamo svegli siamo partiti prestissimo alla volta di Pergamo.
Mercoledì 18 agosto
Siamo arrivati a Pergamo in mattinata e abbiamo visitato le rovine della città
che si trovava sulla collina che sovrasta la Bergama moderna.
Abbiamo deciso di evitare la visita all'Asklepeion perché eravamo esausti dal
caldo,ci facciamo un paio di panini e ripartiamo verso Efeso.
Abbiamo notato che da Edirne la strada che percorriamo è tutta in via di
raddoppio con grandi lavori che la renderanno meglio di un'autostrada.
L'autostrada la prenderemo comunque per un lungo tratto fino a Selkuc , al
casello inaspettatamente paghiamo 3 lire turche ( cioè 1,5 € )
incredibile.....
Ad Efeso cerchiamo subito il camping, abbiamo deciso di prenderci mezza
giornata di riposo al mare, agli scavi andremo domattina sperando di visitarli
con una temperatura più umana di quella di ieri a Pergamo.
Il camping dove abbiamo fatto tappa è il Dereli , carino e direttamente sul
mare.
La spiaggia è sabbiosa e il mare molto mosso rende l'acqua non limpida .
Facciamo comunque un bagno ristoratore, l'acqua è caldissima e anche zara
gradisce moltissimo nuotando con Davide .
Ceniamo sotto gli eucalipti, le zanzare ci tormentano ( che pizza ….sono
massacrata nonostante l'autan ). Notte tranquilla e caldissima, ringraziamo il
momento in cui abbiamo deciso di montare il climatizzatore.
Giovedì 19 agosto
Il sito di Efeso è grandioso,arriviamo al parcheggio e lasciamo il camper
all'ombra degli eucalipti , oggi non porteremo zara con noi, la lasceremo a far
da guardia col ventilatore a 12volt acceso e sotto l'ombra delle piante. Una
delle cose belle di questa vacanza è il fatto che zara è sempre stata ben
accetta da tutte le parti spiaggia compresa. Alle nostre domande se era
possibile portarla ci è sempre stato risposto
“ ma naturalmente!!”
Ci facciamo portare all'entrata alta , per poter affrontare la visita in
discesa, dalla carrozza a cavalli; abbiamo speso 30 lit a carrozza .
Il postiglione ci porta anche a vedere la grotta dei Sette Dormienti,un sito
dove la leggenda racconta che sette cristiani vi furono murati vivi e tali ne
uscirono due secoli dopo. Lì fu costruito un luogo di culto e sepoltura.
Il biglietto di ingresso al sito di Efeso costa 20lit e decidiamo di avvalerci
dell'aiuto di una guida visto che le cose da vedere sono tante e da soli si
rischia di essere dispersivi.
La guida ci costa 40€ che paghiamo direttamente a lui, è un signore simpatico
e anzianotto che parla un discreto e comprensibilissimo italiano.
Con lui riusciamo a seguire un percorso che ci permette di vedere tutte le
cose più interessanti. La città si divide in tre parti principali, quella alta
luogo dove erano tutti i complessi amministrativi e di governo con il
bellissimo teatro Odeon ; poi attraversouna bellissima via colonnata arriviamo
nella città di mezzo sede della vita sociale di Efeso, con i negozi e la grande
biblioteca di Celso,la terza del mondo antico dopo Alessandria d'Egitto e
Pergamo. Infine la parte inferiore della città era quella adiacente al porto
con il grande teatro pubblico ( l'Odeon era riservato ai notabili e nobili). La
visita finisce e torniamo al camper non senza aver acquistato delle splendide
pesche e dei fichi dolcissimi che divoriamo per pranzo.
Lasciamo perdere la visita alle rovine del tempio di Artemide perché la calura
sta diventando insopportabile, si superano abbondantemente i 40°.
Ripartiamo in direzione di Bodrum dove ci fermeremo al camping Zetas in
località Gumbet, il posto è molto carino ha una bella ma molto affollata
spiaggia , quindi per zara niente bagno anche se il gestore ci dice che si
può.
La lasciamo all'ombra degli eucalipti con il condizionatore a tutto volume e
ci concediamo una nuotata ristoratrice. Il camping è discreto , l'uso degli
ombrelloni in vimini e dei lettini tutti rigorosamente col loro materassino è
GRATUITO , cosa assolutamente impensabile da noi dove ti fanno pagare persino
per quello che non ti danno. Gianni ha un problema al camper e deve cercare un
meccanico quindi ci fermeremo per tutta la giornata di domani.
Dopo cena facciamo un giro per la cittadina di Gumbet dove si trova il
camping e curiosiamo i suoi negozi, dovrei insegnare anche io ai miei
collaboratori quello che fanno qui..... non fai a tempo ad avvicinarti ad una
vetrina che subito qualcuno si fionda a farti entrare...... per chi come noi
ha abitudini più nordiche, questo comportamento lascia un po' interdetti. Anche
strada facendo quando vedevano arrivare la nostra colonna di camper dai banchi
le persone si sbracciavano per farci fermare ad acquistare i loro prodotti, in
due occasioni lo abbiamo fatto comprando meloni, angurie e fichi tutti ottimi e
a buonissimo prezzo.
Venerdì 20 agosto
Mentre Gianni e Dona sono andati dal meccanico col camper che da alcuni giorni
fa un rumorino per nulla rassicurante, noi abbiamo poltrito , preparato la
frutta per il pranzo e scritto questo diario.
Una volta tornati loro ( senza aver potuto concludere nulla ) siamo andati al
mare e fatto di nuovo una bella nuotata. Oggi , quando la temperatura sarà un
po meno bollente ( che illusi...) , andremo a visitare Bodrum e il suo
castello.
Abbiamo preso uno di quei pulmini detti DOLMUS pagando 2.50 € a persona ,
dentro ci fa un caldo infernale, il termometro segna 43° , non vediamo l'ora di
poter scendere. Abbiamo necessità di cambiare gli euro così ci infiliamo in una
banca, l'attesa è lunghissima ma per fortuna c'è l'aria condizionata e questo
ci permette di sbollire un po' il calore. La cittadina è molto carina e
animata, piena di negozi, si nota che è il classico posto di mare alla moda.
Nel porto sono ormeggiati numerosi velieri e yacht di notevole levatura.
Percorriamo la banchina per recarci al Castello che vogliamo visitare e che è
sede del museo di archeologia sub acquea.
L'entrata costa le solite 10 lit ( direi che è una tariffa unificata salvo
qualche eccezione) per persona, vale comunque la pena di spenderle tutto è
molto curato e bello da vedere. Dal castello inoltre si ha una splendida vista
di tutta la baia.
Tornando al campeggio ci fermiamo al mercato della frutta, c'è un ragazzo che
parla un po' di italiano ed è ben felice di venderci la sua frutta e i peperoni
che stasera faremo con i fusilli.
Al camping invitiamo il gestore a cena, il quale accetta volentieri e
mangiando ci racconta molte cose sulle abitudini e la vita del posto; ci
presenta anche un campeggiatore di Istanbul che ci dà qualche dritta sulle cose
da visitare e che chiama il nipote per chiedergli la sua disponibilità a
darci una mano.
Ci stupisce molto la cordialità e la gentilezza dei turchi che si sono sempre
prodigati al massimo quando abbiamo avuto dei problemi o delle semplici
richieste.
Sabato 21 agosto
Partiamo presto per Pammukale, quando siamo ad una ventina di km dalla meta il
satellitare ci spedisce dritti dritti su una strada sterrata col risultato che
io vado in paranoia. Scopriremo in seguito di non essere stati soli a farla!
Dopo aver girato avanti e indietro per capire come si entra nel camping Sehyr,
un addetto si sbraccia per mostrarci l'entrata.
Anche qui fa molto caldo, le guide , comunque , consigliano di farsi portare
all'entrata in alto e visitare il sito scendendo,al camping troviamo un taxi
che ci porta per 10 lit.
Il biglietto d'ingresso costa le solite 10 lit per le vasche e altre 10 per il
sito archeologico di Hierapolis. Quest'ultimo si rivela estremamente deludente,
solo una minima parte di esso è scavata, il museo dei sarcofagi si può visitare
solo dietro il pagamento di un ulteriore biglietto e riteniamo non valga la
pena.
Ci permettono di vedere le antiche vasche, sono bellissime ma per potervi
accedere a fare il bagno si devono pagare altre 25 lit a testa ( per due ore).
Quindi decidiamo di scendere il famoso castello di cotone, la scelta è
decisamente azzeccata!!
Si può percorrere solo a piedi nudi per non rovinare le concrezioni di
calcare, fare il bagno in queste vasche è una cosa piacevolissima, ci siamo ben
bene massaggiate con l'argilla che si trova sul fondo........pensare che lo
stesso trattamento in un centro benessere costa un botto!!! Ci crogioliamo per
ore in questa acqua-spa naturale fino al tramonto quando il bianco abbacinante
del calcare diventa arancione e l'acqua che scende assume le sembianze di una
colata d'oro. E' uno spettacolo imperdibile!!!!
Al camping incontriamo un gruppo di 16 camper italiani che viaggiano
organizzati da un tour operator, a Istanbul hanno pernottato al London Camping,
allora esiste!! Ci dicono anche loro di aver fatto lo sterrato, uno del gruppo
cinguetta che è stata una sciocchezzuola rispetto ai 600 km che aveva
affrontato l'anno precedente andando a Samarcanda.
Domenica 22 agosto
Avevamo previsto una fermata di due giorni per visitare Pammukale e Hierapolis
ma visto che per andare a fare il bagno nelle antiche piscine dovremmo non solo
pagare l'ingresso a queste, ma ripagare anche l'entrata all'intero sito,
scappiamo a gambe levate! La nostra destinazione è Kas al camping Olympos. Vi
giungiamo nel primo pomeriggio dopo aver attraversato un grande altipiano a
1450 mt di quota. Acquistiamo , strada facendo , presso i soliti banchetti che
si trovano lungo la strada, cetrioli , pomodori e meloni. Ci fermiamo ad una
delle tante fontane a far scorta di acqua freschissima, lì vicino c'è un
venditore di polli arrosto. Dona è un po' scettica sul grado di cottura degli
stessi ma dovrà ricredersi.
Ci fermiamo a pranzo lungo la strada, spazzolando in un attimo tutti i polli (
e ce ne fossero stati....), poco dopo una pittoresca famiglia locale si ferma
accanto a noi e comincia ad allestire un piccolo banco per la vendita di
qualcosa che non capiamo. Offriamo dei lecca lecca ai bambini che ci
ringraziano numerose volte.
Arriviamo al camping Olympos di Kas nel primo pomeriggio, è un piccolo camping
con una piccola ma ben tenuta spiaggia. Abbiamo difficoltà nell'entrare a causa
del Roller Team di un italiano (guarda caso! ) che si è messo in mezzo ai piedi
pur di alzare la parabola.
Il mare è pulito e le persone gentili, ci domandano se vogliamo cenare con
pesce e noi prenotiamo la cena.
La sera ci fanno trovare la tavola apparecchiata proprio sul mare,ci portano
un delizioso pesce alla griglia con contorno di verdure e patate, melone
scavato col gelato all'interno e birra locale ( Efes ) il tutto a circa 15 € a
testa ….cena deliziosa, cornice impagabile|!
Lunedì 23 Agosto
Gianni purtroppo ha una rogna col frigo, non funzionando bene il gas non
parte se non allacciato alla 220 o in marcia. Per questo decidiamo di non
fermarci a vedere il paese di Kas ma di proseguire direttamente per Demre, con
questo caldo non ci si può permettere di avere il frigo fuori uso.
Fatichiamo un po' a trovare il campeggio “Demre e Lecco”( gpsN36°13,479' E29°
59,408') contraddistinto da un cartello con l'immagine di babbo natale .Ci
sbagliamo e arriviamo ad un camping (si fa per dire) su una spiaggia sabbiosa,
ci sono gli allacci ma è molto isolato e non è quello che cercavamo. Dopo aver
un po' girato, finalmente riusciamo ad imboccare la traversa giusta, il posto è
veramente carino e curato, contraddistinto da un bel prato verde e su una
grande spiaggia di ciottoli, l'ideale anche per zara.
Mentre Gianni, Arna e Ivano smanettano col gas noi andiamo a farci un bel
bagno.
La spiaggia è immensa e ci saranno non più di una decina di persone!
Il mare è pulito e l'uso delle attrezzature da spiaggia assolutamente libero (
in Italia dovrebbero imparare), solo dopo ore nel pomeriggio ci vengono a
chiedere se desideriamo bere qualcosa di fresco, ovviamente accettiamo e ne
approfittiamo per chiedere se è possibile avere un mezzo per visitare Myra e
una barca per andare a Kekova. Ci assicurano entrambe le cose e noi
trascorriamo la giornata in pieno relax.
Martedì 24 agosto
Oggi è il compleanno di Gabri, alla mattina due taxi, contattati dal gestore ,
ci sono venuti a prendere al camping per andare a visitare il sito di Myra e
la chiesa di San Nicola.
Saranno praticamente a nostra disposizione per l'intera mattinata, abbiamo
concordato un prezzo di 50 lit (25 euro ) a taxi.
Ci rechiamo quindi al sito delle tombe rupestri della civiltà Lycia, sono uno
spettacolo veramente particolare. Peccato che nessuna sia agibile e ci si
debba accontentare di ammirarle da sotto. Anche il teatro è grandioso , tutto
il sito però ha l'aria un po' trasandata e non lo meriterebbe.
Questa aria un po' trasandata delle cose , almeno fino ad oggi ( ad eccezione
del castello di Bodrum) è una costante. Questi siti secondo me andrebbero
valorizzati di più, è anche vero che i restauri devono avere costi non
indifferenti e non facili da sostenere pur facendo pagare il biglietto di
ingresso.
La chiesa di San Nicola è molto interessante anche se avvicinarsi al sarcofago
è quasi impossibile a causa della fila immensa di turisti russi, osannanti in
preghiera, che pedissequamente lo vogliono toccare e, ovviamente, ognuno dire
la propria orazione.
Riusciamo anche a cambiare gli euri in banca e fare un po' di spesa al
supermercato, oggi pomeriggio di relax in spiaggia e cena, a base di ottimo
pesce, presso il ristorante del camping.
Domani gita in barca fino a Kekova.
Mercoledì 25 agosto
Questa mattina ci sono venuti a prendere per portarci ad Andriake dove ci
aspetta la barca per fare il giro che avevamo prenotato.
La “ barca” è un grande cabinato a motore e il capitano è coadiuvato da suo
figlio( vedi foto sopra ).
Come prima tappa visitiamo una grande grotta nella quale penetriamo a malapena
con un mare cristallino e dai colori da sogno, poi ci porta in una bella
insenatura dove si fa un bagno meraviglioso; quando si riparte ci porta a
visitare le rovine di Simena una città che si trovava sull'isola di Kekova,
questa una volta era unita alla terraferma ma un grande terremoto l'ha fatta
sprofondare in mare. Dal fondo trasparente della barca si possono ancora vedere
le vestigia della stessa , anfore e molti altri oggetti.
Siamo poi andati al paese di Kekova a visitare il suo castello, vi si arriva
solo via mare o attraverso una mulattiera.
Il posto è veramente bello e ci sono molti negozietti artigiani dove abbiamo
comprato oggetti molto carini a buon prezzo.
Dopo aver visto, sempre dal fondo della barca, il relitto di una nave siamo
entrati in una baia molto riparata dove, mentre noi facevamo una nuotata
rinfrescante, il capitano e suo figlio allestivano un pranzetto coi fiocchi a
base di pesce alla griglia, insalata di pomodori e cetrioli e patatine fritte.
Come finale melone e anguria.
Dopo il fatidico caffè turco siamo ripartiti per entrare in una insenatura
profonda come un fiordo dove l'acqua, a differenza di tutti i posti in cui
abbiamo fatto il bagno, era freddissima. Questo perché fuoriescono numerose
sorgenti dalle rocce ai lati.
Per questa splendida giornata abbiamo speso 450 lit tutto compreso ( pranzo e
servizio taxi andata e ritorno al camping) in sette e non mi sembra veramente
molto!
Il capitano sig. Cimen al ritorno ha assolutamente voluto offrirci il caffè
nella sua casa presentandoci la famiglia e offrendoci gli squisiti fichi dei
suoi alberi.
Abbiamo concluso la serata al camping ,dove il proprietario si è prodigato per
farci avere l'indirizzo del camping di Antalya ( visto che non siamo riusciti a
trovare le coordinate gps ) dove dovremo aspettare l'arrivo di Ale e Fra.
Al camping “ Demre e Lecco” ci siamo trovati molto bene,unico neo le docce
solo fredde ma col caldo torrido che abbiamo trovato va bene anche così,
abbiamo speso 75 lit a camper per tre notti. Abbiamo trovato persone gentili e
disponibili, se volete andarci ricordatevi che il satellitare ( almeno il
nostro Becker Z 99) ci porta alla strada principale poi si deve girare in
corrispondenza dell'indicazione del ristorante “Limoneda” una volta trovato
questo basta proseguire per un 200 mt e si nota subito il cartello con babbo
natale vestito da bagnino. E' un posto che consigliamo assolutamente se vi
trovate in zona, sicuramente meglio di quello di Kas sia per le dimensioni
della spiaggia che per la struttura stessa.
Giovedì 26 agosto
Partiamo con tutto comodo a ci dirigiamo verso Kemer alla ricerca di Cirali
dove secondo la guida Rutard si dovrebbe trovare il camping Green Point,
troviamo il posto ma del camping neppure l'ombra, tutti quelli che incontriamo
non sono adatti all'altezza dei nostri mezzi ( noi siamo 3,10 mt) , ci sono
alberi troppo bassi, troviamo un posto dove fare manovra per girare indietro.
Noi passiamo, Arna col suo Elnagh invece si insabbia e per uscire deve spalare
un sacco , poi proviamo a mettere sotto dei tappeti sui quali poter far presa,
alla fine riesce a uscire dal pantano con grande fatica e un bel po' di sudore
ed esasperazione. Scappiamo come lepri per cercare altrove. Dei campeggi
segnalati sulle guide o sulla cartina che ci ha fornito prima della partenza
l'ambasciata Turca ( che quindi avrebbe dovuto essere aggiornata), neppure
l'ombra. Ci fermiamo a pranzare con un panino cercando senza trovarlo un posto
con un po' di ombra, ci sono 44 gradi e si soffoca.
Finalmente, quando ormai eravamo scoraggiati e stanchi anche a causa di varie
vicissitudini , compresa la rottura del motore di sollevamento del gradino
esterno di Arna che dopo l'insabbiamento voleva finire la giornata in bellezza,
e il crollo del nostro lampadario centrale, in fondo a Beldibi vediamo i
cartelli del Mandalina Camping.
Ci sistemano all'esterno sempre a causa dell'altezza, ma ci danno l'allaccio
alla 220, sui servizi ( bagni e docce ) meglio soprassedere, il costo è di 35
lit a camper ( esagerato rispetto a ciò che viene offerto e in paragone a
Demre), non ci chiedono neppure i documenti e non ci fanno ricevute, ma per
stasera va bene così.
Siamo sulla spiaggia e possiamo rilassarci con un bel bagno rinfrescante e se
la doccia dopo è arrugginita e l'acqua gelata non ci facciamo caso.
In spiaggia notiamo una barca che fa bella mostra di se con un nome molto
particolare.........in italiano il significato è inequivocabile, ma cosa vorrà
dire in turco???
Ceniamo con una bella e buonissima Kebab in un ristorantino dova vige l'usanza
di lasciare un messaggio scritto sui muri, usanza che ovviamente rispettiamo
anche noi,poi a nanna.
Domani ci aspetta Antalya.
Venerdì 27 agosto
Oggi andiamo ad Antalya ed è il compleanno di Gianni, che bello! Quest'anno
abbiamo festeggiato due compleanni in viaggio! Il caldo soffocante di ieri ci
porta a scegliere di visitare le cascate Superiori di Duden, il sito è
veramente bellissimo e vi consiglio, se siete in zona di non perderlo. Una
grotta molto suggestiva passa dietro la cascata e consente di vedere uno
spettacolo incredibile. Tutto è molto verde e da un senso di refrigerio che
apprezziamo molto visto le temperature tropicali di questi giorni.
Sempre in cerca di refrigerio decidiamo di andare a visitare la stazione
sciistica di Saklikent a 1750 mt. Segnalata anche sui cartelli stradali, sono
circa una quarantina di km da Antalya, la strada non è certo delle migliori e
ci domandiamo come una località così frequentata non ne abbia una più curata
come quelle incontrate fino ad ora ( per sciare questi turchi fanno una fatica
incredibile! ). Al nostro passaggio come spesso avviene suscitiamo curiosità.
In cima sicuramente non fa il fresco che ci si aspetterebbe a tale quota,
almeno non è umido e basta stare all'ombra per godere di una discreta
frescura.
Pranziamo e dopo esserci un po' rigenerati scendiamo alla ricerca del Denizer
camping ( che pare essere l'unica struttura in grado di ospitarci).
Lo troviamo all'inizio di Antalya ( cioè entrando in Antalya provenendo da
Kemer, si gira a destra subito prima del distributore BP ). Il camping sarebbe
anche bello se fosse tenuto bene , ha due piscine ma tutto ha l'aria molto
fatiscente e l'incuria si nota particolarmente nei bagni, strutture decadenti e
arrugginite …..ma il convento passa solo questo......... in fondo a noi importa
poter essere allacciati alla 220 per far funzionare i condizionatori e avere la
possibilità di scaricare le cassette.
Ovunque siamo stati fino ad ora ( e parlo dei campeggi ) non abbiamo mai
trovato il pozzetto per le acque grigie che abbiamo sempre dovuto scaricare a
terra.
Sabato 28 agosto
Oggi dedichiamo la giornata a visitare la città vecchia. Con l'autobus ci
portiamo in centro e da qui a piedi scendiamo verso il porto.
Tutto è veramente carino , le viuzze, i negozi, le persone!
Facciamo acquisti tutti quanti, Dona e Gianni comprano un bellissimo piatto in
ceramica di Marmaris e noi li seguiamo a ruota, Arna e Gabri acquistano un
pregevolissimo tappeto curdo . Oltre a ciò svaligiamo di souvenir parecchi
negozietti.
In uno di questi che vende oggetti in schiuma chiediamo consiglio su dove
mangiare.
Il gestore gentilissimo chiude il negozio per accompagnarci al ristorante “ La
terrasse”. Inizialmente siamo molto interdetti, il posto sembra proprio uno di
quelli dove spennano i turisti ma lui sostiene di non badare alle apparenze e
ha ragione.......
La terrazza sulla quale pranziamo ha un colpo d'occhio splendido sulla baia
dove si vede anche la Cascata Inferiore di Duden ( quella che si getta
direttamente in mare ), ci sono miriadi di barconi che portano i turisti ad
ammirarle. Pranziamo a base di calamari fritti che ci servono con una salsina
paradisiaca, non mancano focaccine , insalate varie e frutta . Il conto è di
circa 180 lit ( circa 90 euri) e siamo in sette !
Nel pomeriggio continuiamo il giro della città continuando a fare spese varie,
acquisto in una profumeria varie confezione di tinta per capelli , identiche
per marca e tipo a quelle che uso normalmente ma che che qui costano quasi la
metà che da noi; insieme a Dona compriamo dei graziosissimi sandali con le
punte all'insù e sempre con le punte all'insù delle deliziose pantofoline da
casa. Nel bazar ci fanno anche assaggiare degli stranissimi cristalli di limone
che si devono sciogliere nell' acqua, mai visti!
Hanno anche dei tè solubili ai gusti più vari, ne acquistiamo al melograno e
mela.
Siamo veramente stanchi, con l'autobus torniamo al camping, questa sera
aspettiamo l'arrivo dei nostri amici.
Ale e Fra atterrano in perfetto orario ( 23,30 ) e col taxi si fanno portare
al camping, tutti dormono; noi e loro abbiamo avuto una giornata piena anche se
in modo diverso,
Davide ronfa e praticamente non sente neppure il trambusto che fa la coda di
zara in festa l'arrivo degli amici.
Domenica 29 agosto
Ci svegliamo con calma e facciamo tutte la dovute presentazione visto che Ale
e Fra conoscevano solo Arna e Gabri.
Oggi cominciamo l'avvicinamento in Cappadocia, la tappa che faremo ci porterà
a Beysehir . La strada sale pian piano portandoci a fare passi veramente in
quota (fino a 1800 mt. ) e assestandosi comunque sempre oltre i 1200 mt. Fa
comunque caldo e attraversiamo chilometri e chilometri di territori coltivati a
grano, ormai tagliato, che hanno l'aria di una steppa dorata con rari e
sparuti alberi.
Andiamo a visitare quella meraviglia della Moschea di Cedro e visto che è
presto anche il sito delle vasche degli ittiti, una fonte naturale con le
vestigia di vasche e piscine molto interessante.
In questo luogo i nostri mezzi suscitano la curiosità di tutti gli abitanti
del circondario che accorrono a frotte circondandoci per guardarci come se
fossimo pinguini allo zoo.
Questo ci mette in grande disagio e non ci permette di godere a pieno della
bellezza del posto, così facciamo dietrofront, e torniamo a Beysehir a cercare
il punto di sosta di cui avevamo letto sulla guida Vivicamper. Tale posto
purtroppo non esiste più, c'è ancora l'insegna ma ci stanno costruendo un
palazzo! Proseguendo sulla stessa strada per un paio di km si trova, sulla
destra, l'ADA camping. E' un ristorante ( chiuso per Ramadan) che ha un prato
dove permette la sosta e fornisce l'attacco alla 220.
Al momento attuale non altro, anche se sta costruendo i servizi ( bagni e
docce) quindi nel prossimo futuro sicuramente migliorerà.
Lunedì 30 agosto
Ci avviamo verso la Cappadocia facendo sosta al caravanserraglio di Sultahani
L'edificio è maestoso,una grande corte circondata da mura sulle quali si
aprono magazzini e quelli che erano luoghi di incontro comune , una grande
stalla nella quale potevano essere ricoverati fino a 300 cammelli ( opsssssssss
dromedari! )
Al centro una piccola moschea. Peccato che i vari vani che compongono tale
edificio , spesso ricchi di ornamenti pregevoli non siano adeguatamente
illuminati e che la guida , pur dotata di grandissima buona volontà , parli
solo uno stentatissimo inglese. Ci fermiamo lungo la strada per pranzo e
arriviamo al Kaya Camping nel pomeriggio.
Entrare a Goreme è come entrare in un sogno, sono appena arrivata e già mi
rendo conto che questo è uno dei posti più incantevoli della terra.
Dal camping si gode di una splendida vista sulla valle sottostante, la
struttura finalmente è adeguata: docce e bagni puliti e curati, una lavanderia
che utilizziamo immediatamente, una bellissima piscina nella quale ci tuffiamo
per un bagno refrigerante e rilassante. Verso le 18 arriva arriva il Sig.
Mehemet Cingil , al quale avevamo telefonato preannunciando il nostro arrivo.
E' una persona molto gentile e disponibile, ci spiega bene il programma che ci
ha preparato, saranno tre giorni molto intensi col vantaggio che potremo
lasciare fermi i nostri mezzi.
Martedì 31 agosto
Stamani ci siamo svegliati presto, udendo strani rumori simili a soffi, siamo
usciti e mentre stava sorgendo il sole abbiamo assistito all'incredibile
spettacolo offerto da una quarantina di mongolfiere multicolori che
veleggiavano sulla valle...La colazione più straordinaria della mia vita!!!
Con Mehemet che ci farà da guida oggi visiteremo varie cose iniziando dal
Museo all'aperto di Goreme. E' uno spettacolo di incredibile bellezza ( e
questa impressione si ripeterà molto spesso nei giorni a venire ).Il museo
all'aperto consiste in un grande complesso monastico scavato nella roccia dei
pinnacoli conosciuto come camini delle fate. E' costituito da varie chiese
scavate direttamente nella roccia e dipinte con affreschi di notevole bellezza,
accanto c'erano alloggi, cucine e refettori.
La più grande di queste chiese è quella conosciuta come chiesa della Fibbia.
Tutta la valle è il risultato di un rimaneggiamento del vento e della pioggia
su strati di roccia (di origine vulcanica) con densità e durezze diverse;
risultato di una spettacolarità unica! Facciamo una passeggiata nella Valle
dell' Amore e poi ci rechiamo a visitare una scuola statale dove viene
insegnata l'arte di annodare i tappeti e fabbricata la seta ( si vede l'intero
ciclo dal bozzolo alla colorazione).
Ammiriamo opere di grande valore e alla fine ci facciamo coinvolgere tutti
acquistando almeno un tappeto a famiglia. Ci fanno notare come nei tappeti
tessuti a mano il colore cambi tonalità a seconda di come vengono girati ci
spiegano che questa caratteristica garantisce che il tappeto è annodato a mano,
in quelli industriali non si vede differenza.
E' un salasso, fortunatamente ci spediranno il tappeto ( che ci hanno fatto
firmare sul retro per avere la certezza che riceveremo proprio quello scelto)
giusto per Natale, sarà il regalo che metteremo sotto l'albero! Siamo comunque
certi di aver fatto un buon acquisto, certificato e con sigillo di stato.
Dopo aver pranzato( ottimamente) in un BUFE dove per 10 euro puoi prendere
tutto quello che vuoi nella quantità che desideri , andiamo a visitare un
laboratorio di ceramiche dove si può vedere l'intero ciclo produttivo. Anche
qui ci sono pezzi veramente pregevoli e con prezzi proporzionati , ma abbiamo
già fatto acquisti e per oggi basta! Mi limito solo a qualche piccolo souvenir.
Torniamo al camping dopo essere passati a prenotare il giro in mongolfiera che
faranno domattina Gianni Gabri Arna Davide Ale e Fra.
Iva , Dona ed io resteremo ad ammirare lo spettacolo da terra. Il prezzo del
volo tra le altre cose non è proprio economico, va dai 110 ai 150 euro per
persona.
Martedì 1 settembre
Stamattina la sveglia ha suonato alle 4.30, gli organizzatori del volo in
mongolfiera verranno a prendere i nostri amici alle 5.15. Alle 6.00 dopo aver
ricevuto la colazione si alzeranno in volo per rientrare verso le 8.00 dopo
aver visto sorgere il sole sulla valle. Certamente deve essere uno spettacolo
unico!
Verso le 10 verrà a prenderci il pulmino guidato dal simpatico collaboratore
di Mehemet il cui nome turco significa “Nero”. La mete principali di oggi sono
la città sotterranea di Kaimakly e la valle di Hilara molto nota per le sue
bellezze naturali e per il fatto di essere stata sede del set di uno dei film
della prima serie di Guerre Stellari.
La città sotterranea è una cosa particolare e molto suggestiva, degli otto
piani di cui è composta solo i primi tre sono visitabili ma, danno comunque il
senso di cosa doveva essere. Non ci si capacita di come si potesse vivere in
tal modo, anche se possono essere comprensibili le necessità di sicurezza delle
persone che vi risiedevano. Grandi ruote di pietra fungevano da porta e una
volta chiuse sfido chiunque ad entrare All'interno ci sono circa 5000 camere,
cucine , magazzini e grandi camini che assicurano la circolazione dell'aria e
una temperatura quasi costante. Un'opera di ingegneria immensa se si pensa che
è stata tutta scavata a mano.
Nel pomeriggio abbiamo visitato la Valle di Hilara, un grande canyon che il
fiume ha scavato nella roccia vulcanica , c'è il contrasto fra queste pareti
verticali di un particolare colore rossastro e il verde intenso della
vegetazione che cresce sul fondo della valle ,lungo il corso d'acqua. Anche qui
si possono ammirare varie chiese rupestri, alcune sarebbero mirabilmente
affrescate, ma il loro stato di conservazione non è dei migliori soprattutto a
causa della solita stupidità dei graffitari che anche qui imperversano come in
ogni altra parte del mondo!
La passeggiata dura un paio d'ore, troviamo refrigerio in un punto di ristoro
carinissimo, con i tavolini e le panche in mezzo al fiume, ci facciamo un paio
di “Efes” e qualche caffè turco sguazzando con i piedi nell'acqua fresca
insieme alle anatre. Sulla via del ritorno vediamo la Pigeon Valley con le sue
piccionaie che, come ci aveva spiegato Mehemet ieri, servono a raccogliere il
guano che viene usato per concimare le vigne. Godiamo dello splendido panorama
e infine visitiamo il “castello” una grande formazione completamente scavata e
utilizzata come abitazione. Ammiriamo anche una formazione che per la sua forma
ricorda un dromedario, e facciamo le foto.
Prima di tornare al campeggio visitiamo un centro di artigianato di
gioielleria dove Ivano si svena per regalarmi una bellissima “Trebisonda” un
tipo di bracciale che veniva regalato alle spose . E' a causa del suo valore
che è nato il detto “attenzione a non perdere la Trebisonda” che sta a
significare che si deve star attenti a non perdere qualcosa che si considera
preziosa anche in senso figurato.
Concludiamo la giornata cenando benissimo in un locale caratteristico dove
assistiamo ad un simpaticissimo spettacolo di musiche e danze locali........
compresa una apprezzatissima ( dai maschietti del gruppo ) esibizione di danza
del ventre.
La giornata è stata piena e siamo veramente stanchi, anche domani sarà una
giornata faticosa, quindi appena finito lo spettacolo il fido “ Nero” ci
riaccompagna tutti a nannaaaaaaaaaaaaa!!!!!!
Mercoledì 2 settembre
Anche oggi il programma è ricco. In mattinata andremo alla valle di Songali,
famosa per la fabbricazione artigianale delle bambole. La valle è alquanto
lontana dal posto dove campeggiamo ma abbiamo sempre il pulmino col fido “Nero”
che parla un po' di inglese e che comunque ha una comunicativa simpaticissima
e comprensibilissima.
Il posto è veramente incantevole, appena giungiamo notiamo una famiglia
intenta a cucire e ornare queste bambole , sono persone di una gentilezza
estrema , ci fanno accomodare nella loro casa .La ragazza che parla un po' di
italiano ( imparato dai turisti) è veramente molto bella con occhi di un verde
incantevole ed è dolcissima.
Fanno dei lavori talmente fini che tutti acquistiamo più di un oggetto,
bamboline , guanti e pantofoline. Continuiamo la visita alla valle lungo un
percorso che ci porta a vedere alcune chiese rupestri e il vecchio villaggio.
Alcuni bambini ci vengono incontro mostrandoci altre bamboline, non resistiamo
alle loro faccine e compriamo anche da loro..............i regali di Natale
sono assicurati!!
Nel pomeriggio torniamo verso Goreme facendo un giro diverso e vedendo la
formazione di camini delle fate chiamata “ la famiglia”
Torniamo al camping , stasera concludiamo la permanenza in Cappadocia andando
a vedere la cerimonia dei Dervisci Rotanti. Prima della cerimonia ceniamo in un
locale del luogo dove assaggiamo le famose “pide “ ed un piatto caratteristico
cotto nel forno a legna dentro a pentole di coccio monoporzione che vengono
rotte nel piatto al momento di mangiare, la zuppa di carne che ne esce è
deliziosa e il modo di presentarla originale.
La cerimonia si svolge all'interno di un suggestivo caravanserraglio,
completamente restaurato, ci viene detto che non potremo parlare ne applaudire
in quanto durante la loro danza i Dervisci seguaci del sofismo vanno in
trance.
La nostra impressione è che quella cui abbiamo assistito non sia una vera
cerimonia ma una dimostrazione di essa, non ci pareva che fossero in trance ,
la cosa comunque è stata interessante ed è servita per avere almeno una idea di
questa filosofia.
Al termine ci è stata offerta una bevanda che Mehemet ci ha spiegato che viene
preparata in occasioni speciali. Molto buona!!
La mia opinione è che questi tre giorni valgano l'intero viaggio, la
Cappadocia è quasi il paese dei sogni, tutte queste formazioni che sembrano
uscite da un libro di fiabe......le case degli gnomi...............bellissima!
Il Sig. Mehemet Cingil( +905323530849 nella foto sopra con Nero) ci ha
organizzato nella maniera migliore e credo di fargli cosa gradita a divulgare
il suo numero di telefono, parla ottimamente italiano e ha una cultura
notevole, ci ha permesso di passare giornate fantastiche senza muovere i nostri
mezzi e il Kaya camping è stato il migliore in assoluto di quelli utilizzati
fino ad ora.
Giovedì 3 settembre
Abbiamo deciso di saltare la tappa di Hattusa e dirigerci direttamente a
Istanbul
La strada è lunga anche se c'è da dire che fino ad oggi le strade turche sono
state assolutamente all'altezza della situazione. Percorriamo la statale che
fiancheggia il grande lago salato di Tuz,il quale compare come un miraggio dai
colori indescrivibili, è impossibile rinunciare a fermarsi per scattare qualche
foto.
Quello che ci ha sconvolto, forse anche a causa della stanchezza, è stato
l'impatto col traffico di Istanbul. Avevamo impostato le coordinate del
parcheggio di Kennedy Caddesi ( dopo il mercato del pesce) che ci ha
consigliato la Sig.ra Anna della guida Vivicamper.
Entrando in Istanbul abbiamo fatto 30 km di coda , con gente che passa da
tutte le parti, a destra a sinistra,si butta in mezzo senza segnalare, non
conosce le precedenze............
Come dico sarà stato anche il peso dei quasi 700 km che avevamo sulle spalle
ma siamo arrivati al parcheggio isterici!!
Tale parcheggio sarebbe molto comodo in quanto è praticamente in centro, a due
passi dai principali monumenti ma non è certo adatto a chi vuole un minimo di
tranquillità o di servizi. C'è gente che va e viene per buona parte della notte
, si sente il traffico del Kennedy Caddesi e non ha alcun tipo di servizio.
Costa 25 lit . a camper a prescindere dagli occupanti.
Domattina chiederemo all'ufficio turistico notizie del London Camping o
vedremo di spostarci fuori Istanbul.
Venerdì 4 settembre
Siamo stati all'ufficio turistico di fronte a Santa Sofia, anche se avete
qualche necessità NON ANDATECI , siamo stati accolti da una tipa che ha deciso
di alzare lo sguardo dal pc solo dopo svariati minuti e vari “ehm ehm”, alla
nostra domanda sul London camping ha sentenziato CLOSED ( mente un gruppo di 16
camper italiani appoggiatisi ad un tour operator ci avevano pernottato quindici
giorni prima).
Alla nostra domanda sul Kennedy Hotel ( che ci avevano detto che talvolta
ospita i camper nel suo parcheggio), ci ha dato l'indirizzo sbagliato, il tutto
con un'aria scocciata e sufficiente. E' stata l'unica persona scortese che
abbiamo incontrato in tutto il viaggio.
Morale della favola ce ne siamo andati a visitare le cose che volevamo vedere
. Stasera ci recheremo a Kilios sul Mar Nero al Mistik Camping circa 35 km
fuori Istanbul.
Abbiamo visitato per prima Haya Sofia, la grande chiesa prima cristiana poi
trasformata in moschea ed ora museo. La cupola è grandiosa e deve essere stata
un'impresa mantenerla in piedi, all'interno si possono vedere i mosaici
originari e sembra strano veder convivere immagini cristiane con simboli
islamici.
Dopo siamo andati a visitare la cisterna basilica, che posto splendido!!
Il colonnato sovrastato da capitelli dorici si specchia nell'acqua e giochi di
luce rendono l'ambiente molto particolare e ricco di fascino, bellissime le
teste di medusa che fungono da base a due colonne nella parte più interna della
struttura.
Pranziamo con i caratteristici pani venduti alle bancarelle davanti Haya Sofia
e poi ci rechiamo alla Moschea Blu.
L'edificio dall'esterno è maestoso, dobbiamo attendere prima di entrare perché
è l'ora della preghiera, poi tolte le scarpe ed indossato il velo ( noi donne)
o una sottana ( i maschietti in calzoni corti) entriamo. Dentro la moschea
sicuramente è molto bella , peccato che praticamente non si visiti un bel
niente, si può solo stare in una parte minima di essa, le gallerie con le
maioliche che sarebbe bello vedere non sono visitabili e tutto l'effetto
dell'interno , secondo me, è rovinato dalla miriade di fili che reggono i
lampadari. Quindi meglio da fuori che da dentro ( almeno per il mio metro).
Usciamo da Istanbul con molta meno fatica di quando ci siamo entrati e ci
portiamo a Kilios. Il Mistik camping è un piccolo camping tranquillo e
discreto, almeno abbiamo un minimo di servizi e l'attacco alla 220.
Abbiamo chiesto al gestore se ci può fornire il servizio di un pulmino che ci
porti ad Istanbul e ci faccia da base per la giornata come in Cappadocia,
domani sera Ale e Fra andranno all'aeroporto, lunedì mattina partiranno presto
e temono di non arrivarci in tempo causa traffico.
Domenica 5 settembre
Il pulmino che dovrebbe portarci a Istanbul è arrivato ma la musica è
cambiata, questa mattina pare che la cifra pattuita non sia per averlo a
disposizione l'intera giornata ma semplicemente per portarci e venire a
riprenderci in serata.
Dato che gli accordi non erano questi decidiamo di farne a meno e di scendere
con un solo camper parcheggiando in Kennedy Caddesi.
Da bravi turchi che rispettano a modo loro le regole della strada ( di cinture
non se ne parla, i caschi sarebbero obbligatori ma non li mette nessuno, vanno
in tre sul motorino e tutta un'altra serie di amenità varie....) anche noi ci
adeguiamo e col nostro camper omologato per quattro scendiamo a Istanbul in
nove più zara.
E' una giornataccia, per la prima volta piove. Parcheggiamo vicino al mercato
del pesce , il pescato esposto è straordinario e visto che è quasi ora di
pranzo assaggiamo i panini col pesce , specialità locale....
buonissimiiiiiiiiiiii.
Vista la pioggia andiamo a visitare il Dolmabache ( almeno saremo al
coperto.... peccato che lo abbiano pensato in tanti! ), il palazzo sede del
sultanato e usato come residenza anche da Ataturk. Ha funzionato come sede del
governo fino a che la capitale è stata spostata ad Ankara.
Non sto a dirvi le magnificenze che ci sono dentro, andate a visitarlo.
L'unica cosa poco simpatica è che le visite sono obbligatoriamente guidate e
che le guide parlino solo in inglese, un po' riduttivo visto il biglietto
salato che paghi.
All'uscita non pioveva più così abbiamo fatto un giro sul ponte di Galata e
nel mercato delle spezie vicino, vivo reale e simpatico peccato che fosse quasi
ora di chiusura.
A fine giornata abbiamo accompagnato Ale e Fra all'aeroporto. Dall'autostrada,
in vicinanza di questo, vediamo l'insegna luminosa del London Camping e ci
sentiamo veramente presi per i fondelli da quell'oca dell'ufficio turistico!
Che poi questa struttura sia o meno all'altezza delle aspettative è un altro
discorso, il fatto è che esiste , in qualche maniera funziona e viene usato .
Lunedì 6 settembre
Torniamo ad Istanbul ( sempre tutti su un camper , ma quest'oggi siamo
sette.... si migliora! ), oggi dedicheremo la giornata al Topkapi.
Fatti i biglietti per l'ingresso al palazzo contattiamo una guida parlante
italiano come avevamo fatto ad Efeso. Questo ci ha permesso di evitare di
essere dispersivi.
Il simpatico signore ci ha spiegato un bel po' di cose , ci ha fatto il
biglietto supplementare che si deve pagare per visitare l'harem evitandoci la
coda .
Poi siamo andati a vedere il Tesoro, sulle guide c'è scritto che anche per
questo si paga un biglietto supplementare ma attualmente non è così, l'ingresso
è libero.
Dopo aver ammirato le magnificenze esposte siamo usciti stanche e affamati, il
punto di ristoro all'interno del Topkapi è carissimo, anzi esageratamente caro,
quindi abbiamo preso i soliti panini alle bancarelle all'esterno.
Abbiamo camminato fino a raggiungere il gran Bazar facendo però una fermata
tattica alla pasticceria CIGDEM, non vi dico quello che c'era in
vetrina............
Abbiamo ordinato dei dolci che erano delle maxi porzioni, cocacola e tè turco
, in sette abbiamo speso 35 lit ( 17 euro, praticamente nulla visto quello che
avevamo ingurgitato! ). Abbiamo assaggiato le loro gelatine, nulla a che vedere
con quelle che avevamo preso ad Antalya, nel senso che queste sono molto più
buone , ne abbiamo comprato almeno due scatole a testa.
Il Gran Bazar è molto bello ma , secondo me, molto turistico e poco reale, mi
ha dato l'impressione che sia poco frequentato dai locali, a differenza di
quello in cui eravamo stati ieri.
Abbiamo comunque fatto piccoli acquisti di souvenir.
Martedì 7 settembre
Stufi del traffico di Istanbul scappiamo verso Edirne, ci eravamo passati
all'inizio del giro ma era troppo tardi per pensare di visitarla, ci aveva
fatto una buona impressione e quindi approfittiamo dell'occasione.
Torniamo al Camping “ Grande Omur “ uno dei migliori fra quelli incontrati in
questo tour. Prendiamo l'autobus che porta in centro , andiamo a visitare la
moschea ,
ha un bellissimo minareto a tortiglione molto particolare e mai visto. Nella
sua semplicità questa moschea ci è piaciuta quasi più che la tanto decantata
Moschea Blu.
Poi siamo andati a fare un giro nel centro pedonale. Questa cittadina a dire
il vero ci piace molto, ci sono fontane ovunque con ambientazioni raffinate e
scenografiche, strane per quella che dovrebbe essere una cittadina di
provincia. Molti nostri amministratori ( leggi sindaci e accoliti di tutto
l'arco costituzionale) dovrebbero umilmente imparare !
Abbiamo curiosato nei negozi, siamo entrati in uno di calzature, roba bella e
prezzi decisamente buoni . Siamo in sette e compriamo otto paia di scarpe, i
commessi si sperticano in ringraziamenti, sono ben contenti e noi più di loro.
Ho comprato tre paia di scarpe in pelle e cuoio spendendo la metà di quello
che avrei speso in Italia ed è così per tutto. Noi “ragazze” abbiamo comprato
tinte per capelli stessa marca e tipo di quelle che usiamo a metà del prezzo
che viene praticato in Italia......e non diciamo che è perché stanno meno bene
di noi! Allo stato attuale delle cose mi cambierei volentieri con un turco .
La sera facciamo la solita tavolata, mangiando i polli arrosto comprati in
città....che buoni!!
Mercoledì 8 settembre
Usciamo dalla Turchia e entriamo in Bulgaria, inizia il viaggio di ritorno.
Problemi alla frontiera nessuno.
Ci fermeremo a vedere il monastero di Bakovo, facciamo a ritroso la stessa
strada dell'andata , quella con le gallerie un po' buie ma paesaggi molto
belli.
Nei pressi di Plovdiv deviamo per il monastero dove sappiamo dalla guida
Vivicamper che c'è un parcheggio custodito dove si può pernottare.
La vallata di Bakovo è molto bella e la visita al monastero interessante. E'
un vero peccato che gli affreschi della chiesa principale siano quasi
completamente coperti dalla fuliggine delle candele, lo diciamo alla guida e
questa ci spiega che la chiesa è meta di pellegrinaggi e ci viene molta gente.
Non li sfiora neppure il pensiero che forse accendere lumi elettrici eviterebbe
lo scempio.
Uscendo abbiamo occasione di vedere una alto prelato ( visto il pataccone
d'oro che portava al collo), ci fa una pessima impressione che peggiora
ulteriormente quando lo vediamo sgommare via a bordo di una fiammante Mercedes,
con accanto una vistosissima biondona in minigonna e rituali tacchi a
spillo!....alla faccia del monaco!
La notte trascorre tranquilla.
Giovedì 9 settembre
Oggi abbiamo una tappa di puro trasferimento, torniamo al Camping Dunav di
Zemun alla periferia di Belgrado. Questa volta non sbagliamo, arrivati
all'incrocio giriamo subito a sinistra e dopo un paio di km vediamo
l'indicazione del Camping.
A differenza di quando eravamo venuti ad agosto la temperatura è decisamente
diversa, fanno 15 gradi. La sera inoltre scoppia un temporale tremendo,
impossibilitati a fare la tavolata fuori, ci infiliamo tutti nel nostro
camper.
Allunghiamo il tavolo, ci stringiamo un po' e il gioco è fatto, tavolata
salvata!
I 500 km di oggi cominciano a pesare e domani ne abbiamo in preventivo
altrettanti, con una decisione dell'ultima ora abbiamo cambiato itinerario e
deciso di fermarci a vedere le grotte di Postumia. Gabri e Arna le avevano già
visitate e ne sono rimasti entusiasti.
Venerdì 10 settembre
Mattinata tremenda, piove a dirotto e non si vede ad un palmo. Ci avviamo
verso la frontiera serbocroata. Fino ad oggi non abbiamo mai avuto problemi di
alcun genere.
Questa volta però non va così liscia. I serbi ci fanno uscire senza degnarci
della benché minima attenzione, i croati fanno uscire noi e Arna più o meno
allo stesso modo, bloccano invece Gianni e Dona. Li fanno mettere di lato e
praticamente gli smontano il camper. Quando finalmente ci raggiungono ci
raccontando che gli hanno fatto un sacco di problemi persino per le
medicine......chissà perché.
La frontiera croato slovena è fortunatamente meno problematica e usciamo tutti
velocemente, ha anche smesso di piovere.
Arriviamo a Postumia in tempo per la visita delle 16.
Le grotte sono meravigliose! Sono un complesso di 21 km di cui solo tre
visitabili.
I primi due li percorri sul trenino mentre l'ultimo a piedi con la guida, è un
mondo fantastico. Usciti dalle grotte andiamo al Castello di Predjama, anche
questo è un sito da non perdere assolutamente. Il castello fu costruito per
necessità difensive ed è praticamente all'interno di una cavità carsica. Il
colpo d'occhio è notevole.
Devo dire che la prima impressione che avevo avuto all'andata riguardo alla
Slovenia si rafforza, questo paese mi piace e meriterebbe una visita più
approfondita che sicuramente metteremo in preventivo.
Il camping al quale ci appoggiamo , nei pressi di Postumia, è assolutamente
all'altezza della situazione, ha una bella collocazione e servizi
ineccepibili.
Stasera ultima tavolata prima del rientro........sicuramente con un po' di
nostalgia.
Sabato 11 settembre
Partiamo verso le nove in direzione Gorizia invece che Trieste visto che non
dovremo pernottare fuori preferiamo la via meno trafficata di Villesse.
Percorriamo insieme l'ultimo tratto comune, vorremmo fermarci alla stazione di
servizio prima che Gianni e Dona deviino verso Bologna ma è talmente
congestionata da impedirci la sosta. Ci salutiamo così al volo, ripromettendoci
di vederci quanto prima. Il ritorno è senza intoppi, a parte il lampadario che
ci è definitivamente crollato in testa. Siamo a Genova a metà pomeriggio con in
testa il prossimo viaggio.......Scozia aspettaci stiamo arrivando!!
CONCLUSIONI:
In questo viaggio ho imparato ad apprezzare la gentilezza e la disponibilità
dei turchi, tranne un paio di rarissime eccezioni quando abbiamo avuto qualche
necessità o problema tutti si sono fatti in quattro .
Abbiamo imparato ad apprezzare la loro cucina che nulla ha da invidiare alla
nostra, ottimo il pesce, le pide e le gozleme, il pollo e l'agnello.
Vi consiglio di non riempirvi di provviste; frutta e verdura si comprano
anche nelle bancarelle lungo le strade ed è buonissima con prezzi molto
convenienti, i supermercati sono fornitissimi si trova persino la pasta,
l'unica cosa che non si trova è l'acqua minerale frizzante La carne si compra
nei supermercati, non aspettatevi le fettine o i tagli come da noi.
Il costo della vita è decisamente più abbordabile fatta eccezione per il costo
del gasolio o dei carburanti in genere che è più alto che in Italia, da questo
punto di vista è un viaggio che costa moltissimo. Fra l'altro è veramente in
contrasto con i prezzi delle merci in generale , anche se devo dire che di auto
in circolazione ce ne sono parecchie e belle anche se qualche catorcio si vede
soprattutto nei paesi.
L'impressione generale che mi ha dato la Turchia è quella di un paese moderno,
laico e con grandi potenzialità. Se riusciranno ad entrare nell'unione europea
in pochissimo , vista la levatura e la lungimiranza
dei nostri politicanti da quattro soldi , sicuramente ci sorpasseranno alla
grande.
L'unico neo di questo viaggio è stato il grande caldo, talvolta insopportabile
specie sulla costa dell'Egeo e del Mediterraneo( con temperature anche molto
oltre i 40° ). In Cappadocia pur essendo caldo l'altitudine lo rende più
asciutto e sopportabile. Chi ha il problema di soffrirlo farebbe meglio a
programmare un periodo diverso da quello in cui siamo stati noi.
In conclusione ci tengo molto a ringraziare Aurelio ed Eva che hanno dato il “
la “ a questo viaggio e che mi auguro saranno della compagnia nel prossimo;
ringrazio anche gli amici che hanno condiviso con me e la mia famiglia questo
viaggio è soprattutto grazie a loro che la vacanza è stata indimenticabile!
Ringrazio infine anche la Sig.ra Anna e i consigli della guida Vivicamper e
Il sig. Mehemet Cingil che col suo operato ci ha garantito giorni bellissimi in
Cappadocia, se decidete di andare non esitate a contattarlo.