quote:Risposta al messaggio di gnagnela inserito in data 26/11/2009 12:28:38 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>>
quote:Risposta al messaggio di gnagnela inserito in data 26/11/2009 12:28:38 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Il documento di invalidità lo ottieni ai sensi della legge 104. Si presenta domanda alla ASL tramite proprio medico curante e una commissione si riunisce ed esamina "invalido" e documentazione medica. Poi assegna una PERCENTUALE di invalidità che va da zero al 100%. Il documento viene inviato a casa e il proprietario ne fa l'uso che ritiene giusto farne. Tale documento non è correlato al contrassegno arancione che viene rilasciato per effettive esigenze di scarsa mobilità. Mia moglie inizialmente, per la sua malattia, ricevette una invalidità provvisoria del 100% (senza limitazioni per il lavoro) che fu confermata ogni anno per 4 anni e successivamente l'invalidità assegnata fu del 75%. Sempre senza diritto all'accompagnamento. Ciao Ciao
quote:Risposta al messaggio di ge300 inserito in data 27/11/2009 08:26:03 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>>Comunque qul tipo di controllo và fatto ed secondome è giusto ,io te e quantaltri vivono cueste situazioni non devono temere niente se qualcuno di competenza ti chiede di chi è il permesso e vuole sapere se l'intestatario del permesso è abordo tutela i tuoi interessi.Vi spiego il perchè la siggnorina ha raggione,è capitato a mè ,premesso che trmpo fà espletavo un lavoro che mi permetteva di sanzionare multe x quanto riguarda il codice della strada.UN giorna in un parcheggio dove c'erano dei posti riservati x disabili si presenta un signore con la macchina con esposto il contrassegno x disabili cuesto canditamente scende dalla macchina, io qualificandomi ,gli chiedo chi fosse l' intestatario del permesso(premetto eravamo vicino ad un ospedale) lui canditamente mi diceva che era della moglie,io di rimando gli chiesi sua moglie dovera visto che non era presente e lui rispose che era ricoverata e stava andando a trovarla,gli feci notare che lui li non poteva parcheggiare non essendo il disabile con lui quindi lo mandai via.Secondo voi io qul giorno nonho tutelato un altro disabile, facendo si che qul posto fosse libero ?.Voglio sperare che la signorina del parcheggio abbia pensato la stessa cosa.Ciao e buoni KM a tutti
quote:Risposta al messaggio di Prof. Antonio Calosci inserito in data 28/11/2009 00:43:53 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Grazie Prof, ma probabilmente stiamo parlando di due cose diverse... ovviamente l'iter da te descritto è stato fatto, purtroppo nel nostro caso piu' volte, perchè trattasi di malattia degenerativa. Quello a cui mi riferisco è un documento analogo a quello francese (che ho visto personalmente), una carta d'identità che attesti che la persona in questione è disabile, punto e basta. Come è stato riferito qui, molte associazioni offrono questa tessera ma, gradirei che fosse il nostro stato a garantirci piena equità come cittadini europei.
quote:Risposta al messaggio di edimau inserito in data 29/11/2009 11:38:05 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>>Sul punto due (contrassegno auto) Il marito si accingeva ad andare a trovare la moglie disabile ricoverata in ospedele,mi spiego se tù non hai il disabile a bordo non puoi usufruire del permesso,al contrario se lui havesse dichiarato che stava andando ha prendere la mogli in ospedale perche era stata dimessa non succedeva niente.Il permesso x chi non lo sà va usato solo con il disabile a bordo,o anche quando si và a prenderlo da unaltra parte, signori parlimoci chiaro in ogni caso non bisogna mai e dico mai approfittarne del permesso ,perchè poi ci potrmmo pentire, si rischia la denuncia.
quote:Risposta al messaggio di dariolamp inserito in data 01/12/2009 23:35:03 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Quello che dici è giustissimo! Purtroppo (mia moglie per patologia posseduta non può essere titolare di patente) ho spesso trovato da discutere anche in modo assai furibondo! Più di una volta mi hanno fermato senza mia moglie a bordo durante l'atto di andarla a prendere o di ritorno dopo averla accompagnata. In particolare a Milano durante una specie di retata mi hanno sequestrato il contrassegno e appioppato una multa. Solo l'intervento del mio avvocato ha consentito che ricevessi a casa DUE SETTIMANE DOPO il contrassegno di mia moglie. Ovviamente ho sporto querela tramite il mio avvocato avverso la coppia di vigili urbani e verso il comando di polizia municipale di Milano! Chi ne approfitta deve essere punito, ma non possono generalizzare in questo modo!! Ciao