https://www.amazon.it/KKmoon-0-...
In risposta al messaggio di Giovanni del 19/02/2017 alle 17:50:23
Hai scritto: 'La manualità non mi manca, ma in questa materia sono Molto Ignorante.' Posso farti una domanda? Se sei molto ignorante in materia (l'hai scritto tu, e non sei il solo ad ignorare la materia; non è un'offesa:ignorare significa non conoscere), a che ti serve quello strumento per ottenere quelle informazioni di cui non sai cosa significano, che ci fai? Comunque, restando alla domanda, per me è troppo complesso, nel senso che darebbe troppe informazioni di cui non sapresti cosa fartene, Al limite, un voltmetro/amperometro sui 50-100A, digitale. Altro sarebbe superfluo. Giovanni
Grazie Giovanni
http://www.mazzeonautica.it/pro...
http://www.maurofornasari.com/v...
https://forum.camperonline.it/t...
)In risposta al messaggio di Bob Plissken del 24/02/2017 alle 00:31:35
Siccome non sono mai stato soddisfatto di quello che si trovava in commercio, almeno a prezzi umani, il sistema di monitoraggio me lo sono costruito da solo su base Arduino. Leggo le tensioni a 2mV e le correnti a 0.1A disensibilità (con rumore di 0.1A), ma per arrivare a questi numeri ho passato parecchie ore a studiare e ho montato parecchi componenti esterni di ridotta tolleranza. Giusto per intenderci: (in questa foto il sensore corrente non era collegato, quindi il valore i è sballato a fondo scala). In più, il mio sistema registra i dati su una scheda di memoria insieme ad un timestamp e mi permette, ad esempio, di costruire un grafico così ( Penso di essere uno dei pochi ad avere la possibilità di parlare dopo una fase sperimentale, e vorrei aggiungere qualcosa dalla mia esperienza. 1. Non ho ancora avuto modo di fare per bene i conti, ma partendo dallo stato di batteria carica (definito con tensione CB a circa 13,8V e corrente < 0,8A su 2 batterie da 100Ah), legge di Peukert a parte - studiata, ma non implementata - sono in grado di dire con buona precisione quanta energia è uscita dalle mie batterie, che misuro in Ah come somma di campioni V*I *t con t=1 secondo e dopo aver normalizzato il prodotto per V=12.0V (tensione nominale accumulatori). Lo stato di carica (SOC) è individuabile nella misura in cui decido dove fermarmi, sicuramente molto prima di arrivare ai 10,5V a cui il costruttore dichiara la capacità della batteria. Nel mio caso la soglia è 12,3V a vuoto (o quasi, diciamo con max 2A di assorbimento) cui corrispondono rozzamente 100Ah di prelievo come misurati dal sistema. A proposito di Peukert: se le correnti sono basse (<C20) il risultato è praticamente sovrapponibile al mio. Diverso è per prelievi d'intensità superiore, specie se prolungati. 2. Quello che ho scritto sopra è anche bello, ma ha un limite ENORME: lo stato di batteria carica da cui inizio il conteggio. Dal grafico che ho riportato sopra, e da quello qua sotto, ricaricare completamente una batteria da 200Ah a 12.36V iniziali e un CB da 16A richiede circa 24 ore: dopo 10 ore il grafico sopra porta ancora 1.8A, e io voglio scendere sotto 0,8A per definire carica la batteria. C'è da dire che fino al 75% circa la carica avviene a piena corrente o quasi in circa 6 ore, mentre nell'ultimo quarto le correnti diminuiscono fino alla carica di mantenimento, che è molto lenta. 3. Altro problema: se ho assorbito poniamo 56 Ah, all'inizio del processo leggerò -56Ah mentre alla fine della carica, ipotizzo, leggerò circa +15Ah. Che significa? che presentando 100Ah alla batteria, questa ne immagazzina solo una frazione, a occhio direi il 70% circa. Se poi la faccenda è calcolata su più cariche e scariche parziali, il numero diventa realistico come una moneta da 3 euro. Purtroppo non ho numeri affidabili, la somma del poco tempo e dell'influsso dei pannelli solari (che dovrei scollegare, perché fonte irregolare nel tempo) rende l'esperimento complicato. Però durante la carica, che è un processo chimico, buttiamo via un sacco di energia! 4. La tensione A VUOTO o quasi (corrente istantanea inferiore a C100) è un valido indicatore dello stato di carica della batteria. Ho una tabella stampata e plastificata con le tensioni per correnti di 1A e lo stato di carica, ed è il metodo per me più semplice per capire la capacità residua: per una batteria P/A o AGM gli step sono - 12.8V carica al 90% - 12.7V carica al 80% - 12.55V carica al 70% - 12.4V carica al 60% - 12.25V carica al 50% (e io mi fermerei qui in condizioni ordinarie) - 12.1V carica al 40% - 11.9V carica al 30% - scarica profonda usurante per la batteria!!! - meno di 11.9V: state uccidendo una batteria. ATTENZIONE: è ovvio che, se il pannello solare o altro falsano la lettura, c'è poco da fidarsi. Una batteria scarica appena attaccata a un CB o al regolatore di una pannello magari ha tensione anche di 13V, ma rimane sempre scarica... Se mi chiedessero un consiglio direi che: a. è fondamentale installare un BUON voltmetro (rozza indicazione sommaria: lettura a 4 o 3+1/2 cifre, tipo 12.34V e NON 12.3V) e saper interpretarlo A VUOTO b. la lettura della corrente alla fine è da carina a utilissima (o essenziale) a seconda se se sai o meno cosa stai leggendo c. il calcolo di potenza, energia ecc. è simpatico ma alla fine superfluo - a meno che non si abbia una discreta preparazione e non stia cercando qualcosa. d. memorizzare i dati letti e rianalizzarli è da nerd CONCLUSIONE: Nel complesso, è difficilissimo avere una stima decorosa e attendibile dello stato di carica della batteria. Qualcuno cita la NASA, io mi limito a dire che è un problema complesso che, per quanto ne so, NON è affrontabile con quattro componentini cinesi. Roberto Laika Kreos 3002 (35C17-2005)
// ..presentando 100Ah alla batteria, questa ne immagazzina solo una frazione, a occhio direi il 70% circa //
In risposta al messaggio di marcucciolo del 24/02/2017 alle 01:03:18
// ..presentando 100Ah alla batteria, questa ne immagazzina solo una frazione, a occhio direi il 70% circa // Ciao Bob , anche meno , infatti l efficienza in carica di una batteria al piombo è del 60% Mar..cucciolo
//
In risposta al messaggio di Bob Plissken del 24/02/2017 alle 00:31:35
Siccome non sono mai stato soddisfatto di quello che si trovava in commercio, almeno a prezzi umani, il sistema di monitoraggio me lo sono costruito da solo su base Arduino. Leggo le tensioni a 2mV e le correnti a 0.1A disensibilità (con rumore di 0.1A), ma per arrivare a questi numeri ho passato parecchie ore a studiare e ho montato parecchi componenti esterni di ridotta tolleranza. Giusto per intenderci: (in questa foto il sensore corrente non era collegato, quindi il valore i è sballato a fondo scala). In più, il mio sistema registra i dati su una scheda di memoria insieme ad un timestamp e mi permette, ad esempio, di costruire un grafico così ( Penso di essere uno dei pochi ad avere la possibilità di parlare dopo una fase sperimentale, e vorrei aggiungere qualcosa dalla mia esperienza. 1. Non ho ancora avuto modo di fare per bene i conti, ma partendo dallo stato di batteria carica (definito con tensione CB a circa 13,8V e corrente < 0,8A su 2 batterie da 100Ah), legge di Peukert a parte - studiata, ma non implementata - sono in grado di dire con buona precisione quanta energia è uscita dalle mie batterie, che misuro in Ah come somma di campioni V*I *t con t=1 secondo e dopo aver normalizzato il prodotto per V=12.0V (tensione nominale accumulatori). Lo stato di carica (SOC) è individuabile nella misura in cui decido dove fermarmi, sicuramente molto prima di arrivare ai 10,5V a cui il costruttore dichiara la capacità della batteria. Nel mio caso la soglia è 12,3V a vuoto (o quasi, diciamo con max 2A di assorbimento) cui corrispondono rozzamente 100Ah di prelievo come misurati dal sistema. A proposito di Peukert: se le correnti sono basse (<C20) il risultato è praticamente sovrapponibile al mio. Diverso è per prelievi d'intensità superiore, specie se prolungati. 2. Quello che ho scritto sopra è anche bello, ma ha un limite ENORME: lo stato di batteria carica da cui inizio il conteggio. Dal grafico che ho riportato sopra, e da quello qua sotto, ricaricare completamente una batteria da 200Ah a 12.36V iniziali e un CB da 16A richiede circa 24 ore: dopo 10 ore il grafico sopra porta ancora 1.8A, e io voglio scendere sotto 0,8A per definire carica la batteria. C'è da dire che fino al 75% circa la carica avviene a piena corrente o quasi in circa 6 ore, mentre nell'ultimo quarto le correnti diminuiscono fino alla carica di mantenimento, che è molto lenta. 3. Altro problema: se ho assorbito poniamo 56 Ah, all'inizio del processo leggerò -56Ah mentre alla fine della carica, ipotizzo, leggerò circa +15Ah. Che significa? che presentando 100Ah alla batteria, questa ne immagazzina solo una frazione, a occhio direi il 70% circa. Se poi la faccenda è calcolata su più cariche e scariche parziali, il numero diventa realistico come una moneta da 3 euro. Purtroppo non ho numeri affidabili, la somma del poco tempo e dell'influsso dei pannelli solari (che dovrei scollegare, perché fonte irregolare nel tempo) rende l'esperimento complicato. Però durante la carica, che è un processo chimico, buttiamo via un sacco di energia! 4. La tensione A VUOTO o quasi (corrente istantanea inferiore a C100) è un valido indicatore dello stato di carica della batteria. Ho una tabella stampata e plastificata con le tensioni per correnti di 1A e lo stato di carica, ed è il metodo per me più semplice per capire la capacità residua: per una batteria P/A o AGM gli step sono - 12.8V carica al 90% - 12.7V carica al 80% - 12.55V carica al 70% - 12.4V carica al 60% - 12.25V carica al 50% (e io mi fermerei qui in condizioni ordinarie) - 12.1V carica al 40% - 11.9V carica al 30% - scarica profonda usurante per la batteria!!! - meno di 11.9V: state uccidendo una batteria. ATTENZIONE: è ovvio che, se il pannello solare o altro falsano la lettura, c'è poco da fidarsi. Una batteria scarica appena attaccata a un CB o al regolatore di una pannello magari ha tensione anche di 13V, ma rimane sempre scarica... Se mi chiedessero un consiglio direi che: a. è fondamentale installare un BUON voltmetro (rozza indicazione sommaria: lettura a 4 o 3+1/2 cifre, tipo 12.34V e NON 12.3V) e saper interpretarlo A VUOTO b. la lettura della corrente alla fine è da carina a utilissima (o essenziale) a seconda se se sai o meno cosa stai leggendo c. il calcolo di potenza, energia ecc. è simpatico ma alla fine superfluo - a meno che non si abbia una discreta preparazione e non stia cercando qualcosa. d. memorizzare i dati letti e rianalizzarli è da nerd CONCLUSIONE: Nel complesso, è difficilissimo avere una stima decorosa e attendibile dello stato di carica della batteria. Qualcuno cita la NASA, io mi limito a dire che è un problema complesso che, per quanto ne so, NON è affrontabile con quattro componentini cinesi. Roberto Laika Kreos 3002 (35C17-2005)
molto interssante, complimenti per l'esposizione in modo chiaro.
In risposta al messaggio di kaiser62 del 24/02/2017 alle 15:17:00
molto interssante, complimenti per l'esposizione in modo chiaro. tirando le somme sempre meglio due batterie di servizi al posto di una, per lo meno si raddopia l'autonomia a disposizione. arduino mi piacerebbe approfondireper importare i dati del fotovoltaico che ho sulla casa, ma questa è un altra storia. per ritornare allo stato di carica della bs, un buon multimetro e la misurazione senza carichi in entrata o uscita posso usare lo staccabatteria? solo che la bs e sotto il sedile del passeggero. grazie Leonardo
scusate l'OT, il display che mostri è dell'inverter o di qualche apparato che utilizzi per monitorare la produzione? in caso affermativo quale?