In risposta al messaggio di GinoSerGina del 01/12/2017 alle 18:23:01Ciao e quando utilizzi il camper come fai? Lo stai a curare e non lo attacchi a 220? Io in estate lo attacco un giorno prima ma in inverno sempre attaccato,cmq ci sono anche i fusibili e se li ci sono a qualcosa serviranno...
Beh, da un lato hai dei caricabatterie certificati, con circuiti stampati e comunque con una potenza molto limitata e con tutte le protezioni del caso. Dall'altro un impianto con decine di metri di fili, spesso ammatassatiche in gran parte non vedi da dove passano, se sono spellati, ecc. Con il camper incustodito, continuo a preferire la soluzione di tutto l'impianto staccato e il caricabatterie Lidl.
http://ww2.unime.it/mrg/teachin...
http://www.aeit-taa.org/Documen...
http://www.tector.it/StreamMime...
http://www.meccanismocomplesso....
In risposta al messaggio di ik6Amo del 04/12/2017 alle 08:11:58Hai scritto:
Premesso che il modo più sicuro di tenere il camper in rimessaggio è quello di SMONTARE LE BATTERIE e portarle in altra sede, provvedendo lì ad organizzare una ricarica tampone, sono perfettamente d'accordo con chi nonsi fida molto del groviglio di fili 12V (a volte anche 220V) cablati con collegamenti posticci lungo tutta la cellula. E' però necessario osservare che in rimessaggio l'impianto cellula dovrebbe essere SCOLLEGATO dalla BS. Basta spegnere l'interruttore generale 12V, per lasciare la BS in grado di ricaricarsi con il caricabatterie di bordo e la BM tramite diodo-resistenza (non tramite altri infernali e poco affidabili ammennicoli). Ritengo che la cosa sia molto più sicura che utilizzare caricabatterie separati, sia perchè così ci sono molti pericoli relativi ad impianti posticci dovuti a collegamenti provvisori, sia perchè tutte le case automobilistiche SCONSIGLIANO di procedere a ricarica della BM, senza staccarla dell'impianto. La bruciatura di una centralina elettronica del mezzo costerebbe molti euro. Riguardo i pericoli derivanti dalla rete elettrica, debbo dire che ci sono e sono tangibili; ma allora dovremmo staccare, ogni volta che ci assentiamo da casa anche per poco tempo, l'impianto completo delle nostra abitazioni. Considerate che tutti gli apparecchi elettronici oggi collegati, sono SEMPRE ALIMENTATI, il pericolo d'incendio quindi esiste per tutte le TV, computers ed altro esistente in casa. Sono rischi che dobbiamo correre e che siamo coscienti di affrontare ogni giorno.
In risposta al messaggio di Trivan del 03/12/2017 alle 21:12:43Non dico che elimino il problema. Quando utilizzo il camper è ovvio che uso il caricabatterie come fanno tutti, ma almeno in quel caso sono presente per almeno 2/3 della giornata.
Ciao e quando utilizzi il camper come fai? Lo stai a curare e non lo attacchi a 220? Io in estate lo attacco un giorno prima ma in inverno sempre attaccato,cmq ci sono anche i fusibili e se li ci sono a qualcosa serviranno...
http://francescoghinassi.blogsp...
In risposta al messaggio di GinoSerGina del 04/12/2017 alle 13:04:04
Non dico che elimino il problema. Quando utilizzo il camper è ovvio che uso il caricabatterie come fanno tutti, ma almeno in quel caso sono presente per almeno 2/3 della giornata. Quando il camper è rimessato invece sene sta incustodito per 24/24 anche per 1 mese, se succede qualcosa (come nei 2 casi che ho citato) ho possibilità di intervenire se sono presente. Se non ci sono invece.. si spera sempre che l'eventuale guasto venga protetto dai fusibili. Quello che voglio far cercare di capire è che gli impianti 12V a volte sono fatti con i piedi. A me è bruciato uno spinotto 12V *stampato*, mentre in teoria doveva intervenire il fusibile. O meglio: il fusibile è intervenuto ma la fiammata c'era oramai stata. Il fusibile era probabilmente sovradimensionato.
In risposta al messaggio di Giovanni del 03/12/2017 alle 12:51:29Le maggiori batterie,per uso civile,penso siano quelle che alimentano le centrali telefoniche,anche migliaia di Ah
Ha scritto: Giovanni, mi ascolti...lei non sa di cosa sta parlando...eviti. Io non ho voglia di istituire qui un corso di impianti elettrici e non voglio essere creduto sulla parola, per cui mi stacco dal thread e non ciritorno certamente per insistere ( ma chi me lo fa fare?) a spiegare a chi testardamente non vuol essere informato. Ho dato dei consigli da esperto e da buon padre di famiglia, forte del fatto che ho tratto le mie conoscenze da libri, documenti, pubblicazioni tecniche e convegni di esperti, in cui si discute della problematica delle sovra tensioni INDOTTE sulle reti elettriche e ho anche invitato gli interessati a svolgere autonomamente delle ricerche. Considero Google un ottimo strumento di informazione orientativa se saputo adoperare, usatelo ricercando le fonti più autorevoli e scartate i forum. Se ho convinto qualcuno ad informarsi presso fonti più autorevoli di un forum, dove ogni incompetente si trasforma autonomamente in premio Nobel, e se lo fanno è un bene. Se non lo fanno assicuro che non mi importa un fico secco. Cacchio, siamo passati al Lei! Mi spiace averLa irritata così tanto! Capisco che informarsi sui libri, documenti, Google (e questo La rende inattendibile, se lo lasci dire!) e convegni porti ad una presunzione di sapere la Verità assoluta. A proposito di convegni, un nostro collega che istituzionalmente doveva partecipare a tutti i convegni su questo argomento di cui stiamo discutendo, il giorno dopo veniva interrogato così dal suo superiore: 'Che avete mangiato ieri?' Non posso, per impegno preso con me stesso, dirLe come mai io sia al corrente sulle cause comuni dei disservizi nella distribuzione dell'energia elettrica a bassa tensione all'utenza di massa ed i relativi danni passivi e la prassi per il risarcimento e tutto quanto sta dietro a questo iter. Resta il fatto che la teoria che si studia giustamente sui libri è sacrosanta, un po' meno quella che scaturisce da alcune pubblicazione ed il 90% di quella che si legge su Google è il contrario. Bisogna viverle tutti i giorni queste realtà per poter giudicare la validità di una fonte, altro che Google; strano che Lei non abbia citato anche Facebook, altra fonte attendibilissima... Il problema è uno: nella pratica quotidiana rarissimamente, quando non mai, si verificano tutte le casistiche che la teoria prevede. Non ho scritto che la teoria è aria fritta, ho scritto che non tutti casi previsti dalla teoria si verificano nella pratica mentre tutti quelli che si verificano nella pratica hanno riscontro nella teoria. Mi spiace che Lei se la sia presa così tanto, si stava solo discutendo su un argomento. Ha sparato, forse non avendo argomenti validi e pratici per affrontare la discussione, l'ha buttata in cagnara. Ripeto, mi spiace ma voglio rassicurarLa che fra poco ci pranzerò, stasera ci cenerò e stanotte ci dormirò senza incubi. Pazienza! Giovanni
In risposta al messaggio di ik6Amo del 04/12/2017 alle 08:11:58Io per sicurezza proporrei anche di togliere le bombole e svuotare i serbatoi,
Premesso che il modo più sicuro di tenere il camper in rimessaggio è quello di SMONTARE LE BATTERIE e portarle in altra sede, provvedendo lì ad organizzare una ricarica tampone, sono perfettamente d'accordo con chi nonsi fida molto del groviglio di fili 12V (a volte anche 220V) cablati con collegamenti posticci lungo tutta la cellula. E' però necessario osservare che in rimessaggio l'impianto cellula dovrebbe essere SCOLLEGATO dalla BS. Basta spegnere l'interruttore generale 12V, per lasciare la BS in grado di ricaricarsi con il caricabatterie di bordo e la BM tramite diodo-resistenza (non tramite altri infernali e poco affidabili ammennicoli). Ritengo che la cosa sia molto più sicura che utilizzare caricabatterie separati, sia perchè così ci sono molti pericoli relativi ad impianti posticci dovuti a collegamenti provvisori, sia perchè tutte le case automobilistiche SCONSIGLIANO di procedere a ricarica della BM, senza staccarla dell'impianto. La bruciatura di una centralina elettronica del mezzo costerebbe molti euro. Riguardo i pericoli derivanti dalla rete elettrica, debbo dire che ci sono e sono tangibili; ma allora dovremmo staccare, ogni volta che ci assentiamo da casa anche per poco tempo, l'impianto completo delle nostra abitazioni. Considerate che tutti gli apparecchi elettronici oggi collegati, sono SEMPRE ALIMENTATI, il pericolo d'incendio quindi esiste per tutte le TV, computers ed altro esistente in casa. Sono rischi che dobbiamo correre e che siamo coscienti di affrontare ogni giorno.
In risposta al messaggio di appo1970 del 05/12/2017 alle 18:39:11
Buonasera leggo tante opinioni diverse e contrastanti su questo argomento ma vedo che molti non sanno nemmeno la diffrenza tra tensione, amperaggio ecc ecc. Una batteria è un accumulatore paragonabile ad una spugna imbevutadi acqua, da asciutta assorbe più che può ma una volta bagnata fradicia non assorbe più. Lo stesso discorso lo si può fare con un caricabatterie paragonandolo ad un rubinetto, tarato per erogare un certo quantitativo di acqua che più di quella non può dare. Pertanto non è che se la batteria è scarica allora il caricabatterie eroga tensioni (ed ecco l'errore) molto elevate...la tensione è sempre la stessa X Volts, è l'amperaggio che varia dal massimo che può erogare il caricabatteria fino a praticamente nulla a batteria carica. Quindi in definitiva cambia solo il tempo di carica, ne conviene quindi il fatto che (ovviamente con impianto in ordine) sia meglio tenerlo collegato costantemente in modo che il caricabatteria intervenga solo saltuariamente al bisogno.