In risposta al messaggio di Geogalle del 21/03/2018 alle 14:30:53Ho avuto una sola esperienza di campo scuola a 14 anni.. finita dopo una settimana in luogo delle tre previste. Mi hanno riaccompagnato a casa, diciamo che in gioventù non ero un soggetto di facile gestione.
Qualcuno iscritto al forum le ricorda? Così, tanto per scambiarci qualche passata emozione (positiva o negativa a piacere). Io le ho frequentate ininterrottamente dagli anni 1958 al 1965, tra alterne vicende e umori.Igea Marina, Bellaria, Auronzo di Cadore. Tutto iniziava con lo struggete arrivederci tra lacrimoni e mugugni, alla stazione ferroviaria o alla partenza del bus, nel salutare i genitori. Giunti nella colonia ci si metteva subito in riga per due, alle dipendenze delle signorine (istruttrici) che (a quel tempo) andavano per le spicce, non certo malleabili e disponibili. Diciamo toste ragazzotte. La mattina colazione con latte mescolato con un pò d'orzo. Poi via verso la spiaggia. Il bagno non durava più di 10 minuti, in un perimetro limitato da una corda. A tempo scaduto un fischio e si risaliva immediatamente. D'obbligo la passeggiata serale. Alle 21.00 si spegnevano le luci della camerata . La domenica ricordo, veniva il frate per la messa, nello stesso stanzone che diventava cinema nel pomeriggio. Una volta alla settimana lettera ai genitori, rigorosamente con cartolina postale con bollo da 15 lire già inserito. Altri ricordi da reduci del tempo?
In risposta al messaggio di Tequi del 21/03/2018 alle 14:33:52Riaccompagnato a casa in catene. Ciao Filippo.
Ho avuto una sola esperienza di campo scuola a 14 anni.. finita dopo una settimana in luogo delle tre previste. Mi hanno riaccompagnato a casa, diciamo che in gioventù non ero un soggetto di facile gestione.
In risposta al messaggio di Geogalle del 21/03/2018 alle 14:48:27In catene proprio no.. ma riaccompagnamento coatto si..
Riaccompagnato a casa in catene. Ciao Filippo.
http://www.reginadelmare.it/gal...
In risposta al messaggio di Geogalle del 21/03/2018 alle 14:30:53Ciao.
Qualcuno iscritto al forum le ricorda? Così, tanto per scambiarci qualche passata emozione (positiva o negativa a piacere). Io le ho frequentate ininterrottamente dagli anni 1958 al 1965, tra alterne vicende e umori.Igea Marina, Bellaria, Auronzo di Cadore. Tutto iniziava con lo struggete arrivederci tra lacrimoni e mugugni, alla stazione ferroviaria o alla partenza del bus, nel salutare i genitori. Giunti nella colonia ci si metteva subito in riga per due, alle dipendenze delle signorine (istruttrici) che (a quel tempo) andavano per le spicce, non certo malleabili e disponibili. Diciamo toste ragazzotte. La mattina colazione con latte mescolato con un pò d'orzo. Poi via verso la spiaggia. Il bagno non durava più di 10 minuti, in un perimetro limitato da una corda. A tempo scaduto un fischio e si risaliva immediatamente. D'obbligo la passeggiata serale. Alle 21.00 si spegnevano le luci della camerata . La domenica ricordo, veniva il frate per la messa, nello stesso stanzone che diventava cinema nel pomeriggio. Una volta alla settimana lettera ai genitori, rigorosamente con cartolina postale con bollo da 15 lire già inserito. Altri ricordi da reduci del tempo?
In risposta al messaggio di campersempre del 21/03/2018 alle 21:14:37Però confessa che a quei tempi erano le sole vacanze che i loro genitori potevano permettersi per le loro figlie.
Non ho avuto questo piacere, forse perché le aveva fatte mia madre (classe '21) che diceva sempre, ... colonia? mai per i miei figli, posso immaginare come le fossero piaciute. Le ha fatte mia moglie invece e ne ha un ricordopessimo: ... dopo il bagno non ci si asciuga con il telo da mare ma rotolandosi nella sabbia, che fa un gran bene alla pelle ... (non mi risulta che mia moglie ne fosse entusiasta). Durante una di queste vacanze ci fu il primo sbarco sulla luna ... non gli fu permesso guardarlo alla televisione ... ma solo alla nipote della direttrice che era loro compagna (già allora il nepotismo imperversava). Però confessa che a quei tempi erano le sole vacanze che i loro genitori potevano permettersi per le loro figlie.
In risposta al messaggio di Geogalle del 21/03/2018 alle 21:20:15vedo che grosso modo siamo della classe degli anni '50, da non molto era finita la guerra e gli strascichi successivi, problemi di questo genere erano quasi comuni a tutte le famiglie.
Però confessa che a quei tempi erano le sole vacanze che i loro genitori potevano permettersi per le loro figlie. Esatto. Così andava...
In risposta al messaggio di campersempre del 21/03/2018 alle 22:10:39In "quel tempo" mio padre, nell'arma dei Carabinieri percepiva uno stipendio appena sufficiente per mantenerci.
vedo che grosso modo siamo della classe degli anni '50, da non molto era finita la guerra e gli strascichi successivi, problemi di questo genere erano quasi comuni a tutte le famiglie.
In risposta al messaggio di Geogalle del 21/03/2018 alle 14:30:53Anch' io, dal 1952 al '55: colonie delle FF.SS. - Cervia al mare, Gosaldo - Caprile - Lozzo (nel Cadore) col magone per il solito distacco che poi......passava nella compagnia ! Ah, la passata gioventù ! Alpinalf
Qualcuno iscritto al forum le ricorda? Così, tanto per scambiarci qualche passata emozione (positiva o negativa a piacere). Io le ho frequentate ininterrottamente dagli anni 1958 al 1965, tra alterne vicende e umori.Igea Marina, Bellaria, Auronzo di Cadore. Tutto iniziava con lo struggete arrivederci tra lacrimoni e mugugni, alla stazione ferroviaria o alla partenza del bus, nel salutare i genitori. Giunti nella colonia ci si metteva subito in riga per due, alle dipendenze delle signorine (istruttrici) che (a quel tempo) andavano per le spicce, non certo malleabili e disponibili. Diciamo toste ragazzotte. La mattina colazione con latte mescolato con un pò d'orzo. Poi via verso la spiaggia. Il bagno non durava più di 10 minuti, in un perimetro limitato da una corda. A tempo scaduto un fischio e si risaliva immediatamente. D'obbligo la passeggiata serale. Alle 21.00 si spegnevano le luci della camerata . La domenica ricordo, veniva il frate per la messa, nello stesso stanzone che diventava cinema nel pomeriggio. Una volta alla settimana lettera ai genitori, rigorosamente con cartolina postale con bollo da 15 lire già inserito. Altri ricordi da reduci del tempo?
In risposta al messaggio di alpinalf del 21/03/2018 alle 22:44:30Ciao, a Gosaldo non mi pare ci sia più ma a Caprile se è quella sopra il paese c'è ancora. Li c'è stata anche mia suocera.
Anch' io, dal 1952 al '55: colonie delle FF.SS. - Cervia al mare, Gosaldo - Caprile - Lozzo (nel Cadore) col magone per il solito distacco che poi......passava nella compagnia ! Ah, la passata gioventù ! Alpinalf
In risposta al messaggio di chorus del 22/03/2018 alle 08:59:00chorus, dobbiamo riportare tutto a circa (nel mio caso) 60 anni fa. Non è che le condizioni delle famiglie Italiane in quegli anni fossero al massimo. Ricordo che con i miei non sono mai entrato in una trattoria, il cinema era quello della parrocchia, con il prete che "tagliava" le pellicole. Un mezzo di trasporto (vecchia vespa) che, visto il portafoglio, il rifornimento non andava oltre ad un paio di litri.
Eccomi, le ho frequentate per 4 anni, 1 anno al Lido di Venezia e tre anni a Pinarella di Cervia. In questa seconda località c'erano moltissime colonie e un'infinità di ragazzini e di ragazzine. Ho brutti ricordi, a najac'era meno disciplina: tutti vestiti uguali, magliette con il numero cucito dalla mamma per la lavanderia, file infinite, bagni di 10 minuti con ginnastica successiva per asciugarsi prima, in spiaggia sotto ad un mega tendone