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Mezzo: Elnagh
Columbia 102 Ford 2005D alias El
Poderoso, ma ora Deboluccio Swing Equipaggio: Luca (40 anni la bassa, puntigliosa manovalanza) Stefania (37 anni la mente eccelsa e pragmatica) Flavio (5 anni il cuore impavido e curioso) Mèta: fare lo
scivolo nelle miniere di sale di Hallein, ma ancora
una volta, è solo una scusa… Km percorsi:2876 Siccome lo scorso anno abbiamo macinato più di 5000 km
per andare in Olanda, questo anno vorremmo fare meno strada. La scelta cade
sull’accogliente e vicina Austria. 18 Giugno km356 Alle 10.30, dopo aver lasciato Zazà
(35 kg di cagnona “allergica” al camper) dai miei
genitori, partiamo da Roma direzione RICCIONE* dove stabiliremo il campo base
per 5 giorni, riuscendo a coniugare esigenze lavorative con il viaggio europeo
2006. Il 23 e il 24 li passeremo visitando FERRARA** con amici. 25 Giugno km237 Si può quindi dire che il nostro viaggio inizi oggi. Dopo
i primi 10 minuti di strada Flavio si addormenta! La
via che ci porta verso Udine procede tranquilla nonostante la temperatura
elevata (36°). Ad UDINE*** parcheggiamo in Piazza Primo Maggio (una parte è
gratuita). La città è semideserta anche se sono molti
gli eventi sparsi in giro. Girovaghiamo senza mèta per il bel centro storico.
Il dopocena è caratterizzato da una esemplare rassegna
di poesia contemporanea (ci attanaglia il dubbio di essere dei piccoli borghesucci perché al quesito “Ma chi suona il violino nel
pollaio?” non troviamo una degna risposta!). Alle 23:30
lasciamo la congrega per andarcene a nanna, stanchi ed appagati (anche grazie
ad una rosticciata acquistata in piazza). 26 Giugno km168 Come ci succede spesso, l’ameno parcheggio notturno
all’alba si trasforma in un misto tra svincolo autostradale, suk marocchino e cantiere t.a.v.
Non ci resta che partire. Ci dirigiamo verso Tarvisio, ma sulla statale nei
pressi di Gemona, decidiamo di fermarci per visitare
VENZONE**, un paesino completamente ricostruito con la tecnica analistica dopo il terremoto di 30 anni fa. Pare sia anche
il paese della lavanda e della zucca (?!!). Dopo
pranzo ci muoviamo verso il confine. Acquistiamo la mitica
vignette valida 10 giorni per la modica cifra di € 7.60. Visto quello
che abbiamo speso fino ad ora per le malandate autostrade italiane, ci sembra
un prezzo economico! Non che quelle austriache risulteranno molto più
efficienti, ma almeno il salasso è limitato! Cominciamo ad avere subito
problemi con la segnaletica in tedesco e il pensiero che forse sarebbe ora di
prendere ‘sto benedetto satellitare si fa più concreto. Intanto la mèta è il
lago di WÖRTHER***, inaccessibile ai più non solo per i pochi spazi lungo la
strada, ma soprattutto perché una barriera vegeto-fortificata innalzata da
privati, campeggi e alberghi, lascia vedere poco del cristallino lago. Ci vuole
però ben altro per fermare gli accaldati occupanti del Poderoso. Dopo pochi km
troviamo una specie di piccola area di sosta. In men
che non si dica siamo in costume e via, dentro l’acqua gelida del lago. Non
essendoci ne spiaggia ne scogli su cui potersi
accomodare, ce ne torniamo in camper. Entro sera vorremmo arrivare a Klagenfurt. Per la cronaca: il Wörthersee
è costellato da camping molto carini con discesa sul lago. Un bel posto per
fermarsi, ma noi abbiamo altri progetti. Arriviamo alle porte di KLAGENFURT**
nel primo pomeriggio. Cerchiamo il parcheggio del Minimundus
perché sappiamo che qui è possibile il pernotto. Il posto va bene, ma non
c’è nulla intorno allora cerchiamo un punto vicino al centro storico
(disponibilità di parcheggi tranquilli e liberi prima d’entrare in città sulla
destra, ma sulle strade parallele, non le perpendicolari). Passeggiamo per il
centro. Beviamo una birra sotto la statua del drago,
simbolo della città in Neueu Platz, visitiamo il Landhaus,
l’Alter Platz e ci godiamo la vista dei
palazzi più o meno nobili che danno origine al nucleo primitivo (e ora isola
pedonale) del capoluogo della Carinzia. La sera il
brutto tempo ci raggiunge e siccome dove abbiamo parcheggiato ci sembra sicuro
e tranquillo, ci rimaniamo concedendoci riposo e dvd. 27 Giugno km149 E Luca disse: “No, non dormiamo davanti il Minimundus. Restiamo qui. È così silenzioso…”Forse non
sapeva che questa stradina ospita la sede dell’Associazione Automobilisti Smarmittati e che, nonostante NON ci siano cassonetti
dell’immondizia visibili, alle 5 del mattino un gigantesco camion è venuto a
svuotarli! Pazienza, another day is
born (retaggio della serata di poesia udinese). Alle
11 siamo dentro Minimundus** (€12x2-bimbo non
paga). Qui viene riprodotto in piccolo il meglio
dell’architettura mondiale di ogni epoca. Riusciamo a vedere due interessanti
documentari nel Planetarium e sarebbero stati
tre se Flavio non avesse iniziato a lagnarsi, ma a sua
discolpa bisogna dire che ha retto fin troppo bene visto che i filmati non
erano proprio per bambini come c’era stato assicurato. Alle 15 usciamo
estenuati dal caldo. Evitiamo per motivi ideologici il reptilario
e, puntando El Poderoso verso l’autostrada, ce ne
andiamo a Graz. Ad un certo punto però, a causa di lavori stradali, ci
obbligano ad uscire e percorriamo una ventina di km con tornanti a doppie e
triple curve non indicate. Forse gli austriaci danno per convenuto che
segnalata la prima, le altre “paraboliche” siano
sottointese! Con noi viaggiano dei tir e a quegli autisti va tutta la nostra
comprensione. Intanto ci accorgiamo che il camper ogni tanto si spegne, anche
in marcia! Alle 18 arriviamo a GRAZ***. Ancora deviazioni che rendono inutile
la già inutile perché approssimativa cartina fornitaci dall’ufficio per il
turismo. I parcheggi sono pochi, stretti, rumorosi e a pagamento. Con un po’ di
fortuna ed un po’ di malizia però, riusciamo a trovare un buon posto in una
delle traverse di C.von Hotzendorf
Straße, e questo calma la tensione delle ultime ore. Luca
smonta le bici, anche per dare meno fastidio con il parcheggio e ce ne andiamo
a zonzo per la città che è molto bella. Attraversiamo il fiume Mur sulla Promenade, una specie di enorme conchiglia
di vetro chiamata Murinsel, che unisce le due
rive. Poco importa se per farlo ci incolliamo la bici in braccio per un paio di
scalinate! Torniamo in camper per la cena e appena in tempo per evitare
d’essere bagnati da un epico temporale con tanto di possenti fulmini, tuoni e
chicchi di grandine. E pensare che due ore fa si sfioravano i 35 gradi
all’ombra! Stasera il sacco a pelo farà molto comodo. 28 Giugno Nottata fresca, ma poi non troppo. Iniziamo il giro della
città partendo dallo Schlossberg***, il castello che dall’alto di un’imponente poggio, domina la città. Saliamo con
l’ascensore (waoohh! È di vetro e velocissimo, per la
gioia di Flavio... va bè, anche la mia!) e ammiriamo
un panorama davvero suggestivo, dove antico e moderno si alternano creando un
paesaggio del tutto particolare. Andiamo a vedere i vari edifici della
fortezza. Salutiamo la Liesl, la campana 101
(ovvero le palle di cannone utilizzate per foggiarla. Mai uso di armi fu meglio
destinato!). Ci trascorriamo tutta la mattinata e facciamo anche un simpatico
incontro con un riccio (subito battezzato Ciccio per via della mole maestosa)
che vive nel parco intorno il castello. Scendiamo
dalle scale che non abbiamo avuto il coraggio di salire, potendo così ammirare
altri scorci di questa graziosa cittadina. Pranziamo in un ristorantino
spagnolo in centro (il caldo è più iberico che austriaco!) e alle 15 esatte
siamo sotto l’orologio con carillon, altro simbolo di Graz. Lo spettacolo dei
(cito Luca) “due pupazzi epilettici che sono una via di mezzo tra due ubriachi
tirolese e due danzatori sufi” a me piace, ma come avrete capito non a Luca e Flavio che dopo cinque minuti di
scampanii mi trascinano via per cercare un gelato! Oziamo un po’ per i negozi e
verso il tardo pomeriggio rientriamo in casacamper
per la cena, con l’intenzione di riuscire più tardi, ma il clima monsonico con
la puntuale bufera serale ci dissuade. 29 Giugno km236 Risveglio sotto una leggera pioggerellina. Ottimo clima
per viaggiare se non fosse per il forte vento. Alle 12 finalmente troviamo un
meccanico. El Poderoso si spegne ancora! Alle 13 la Ford di Graz ci dice che è tutto ok,
ma in autostrada il camper si spegne ancora (e non è stato piacevole). Usciamo
e rintracciamo un altro elettrauto. Sistema un filo e dice OK. Dopo neanche un
km il camper si spegne nuovamente…un incubo che si ripete (per capire questa
leggetevi il nostro viaggio franco-belga-olandese
dello scorso anno e avremo la vostra comprensione!). Grazie all’aiuto di un
gentile signore austriaco e anglofobo (una serie di sensi vietati ci aveva
fatto perdere l’orientamento), ritorniamo alla stessa officina di prima. Nonostante
l’agitazione è difficile non notare come sia disponibile la gente da queste
parti. Dopo un giro di prova con i due elettrauto a bordo (e durante il quale
chiaramente il camper NON si spegne) e vari altri tentativi, questi individuano
un falso contatto sotto il volante, nel groviglio scomposto di fili che
dovrebbe essere il nostro impianto elettrico. Dopo un’oretta di lavoro lo
sistemano e facciamo fatica a fargli accettare un compenso per quello che loro
considerano una sciocchezza (in Italia probabilmente ci avrebbero spennati
vivi). Pur spaventati dall’idea che il problema possa
non essere stato realmente risolto, non ci resta che andare avanti. Alle 17
approdiamo al camping Neue Donau
di VIENNA***. Sani e salvi! Non stiamo proprio tranquilli, ma una doccia e un
po’ di pace ci fanno sperare per il meglio. Vorremmo avventurarci per un giro
notturno della capitale, ma come non detto…inizia seriamente a piovere e il
caldo dei giorni scorsi è solo un vago ricordo. 30 Giugno Fuori dal campeggio c’è
la fermata degli autobus, ma decidiamo di prendere le bici. Il tragitto per il
centro è quasi tutto su ciclabile e per un buon tratto si costeggia il bel
Danubio blu che ora è però è piuttosto giallognolo. Vienna
è molto più caotica di quanto mi aspettassi. Luca
c’era venuto qualche anno fa e ha confermato che effettivamente un certo
peggioramento del traffico c’è stato. Sarà che ero partita con l’idea stereotipata dell’eleganza
ottocentesca viennese, ma la metropoli mi ha spiazzata. Dopo aver percorso il Ring
in bici ci inoltriamo all’interno a piedi, passeggiando per i luoghi di rito in
parte seguendo la guida (L’Europa e i Paesi del Mediterraneo: AUSTRIA. Touring Club Italiano. Ed. la
Repubblica 2006), in parte lasciandoci prendere dalle stradine del centro
storico. Pranziamo al Nordsee, una specie di Mc Donald del pesce, ma più
buono, e facciamo merenda in un bel locale dietro il Duomo di S Stefano,
con torta e latte caldo perché fa ufficialmente freddo. Tornando indietro,
passiamo per il Prater con le bici, ma non ci
fermiamo prima di tutto perché Flavio dorme dietro il seggiolino, poi perché la
pioggia e la poca gente, danno a questo famoso parco giochi, un’aria triste e
decadente. Bella biciclettata sul Donau
al ritorno. 1 Luglio km110 Fottuto clima
austriaco! Freddo, pioggia, vento… ma siccome siamo
incoscienti andiamo allo Schönbrunn***
in bici. Sulla cartina sembrava più semplice, ma è stata una bella sgobbata
tagliare Vienna da est a ovest. In un’oretta e mezza giungiamo alla residenza
estiva dei regnanti austriaci che si trasferivano in un castello nuovo di zecca
per un mese l’anno (distante soli 4km da quello
normalmente abitato). Gli scaltri avevano fatto approntare una stazione
ferroviaria ad hoc, peccato l’abbiano utilizzata una
sola volta! Questa storia ci ricorda certe costruzioni fatte a Roma per
Italia90. Corti con i tempi, visto che dobbiamo recuperare il camper tollerato
eccezionalmente nel parcheggio esterno del camping fino le 16, decidiamo di
utilizzare il trenino turistico che gira per i giardini, anche perché le bici
non possono entrare e a piedi non ce la potremmo mai fare. Una piccola sosta ci
permette di passeggiare nel boschetto dove ben presto veniamo circondati da uno
stuolo di simpatici scoiattolini rossi che disdegnano
(con furbizia) i nostri biscotti preferendo le noccioline di un più avvezzo
bimbo austriaco. Alle 14 scappiamo e affamati ci fermiamo per un veloce panino dal
solito Nordsee. Con una pedalata degna di Coppi e Bartali messi insieme, torniamo in campeggio e alle 16:30 el Poderoso è diretto verso
MELK**(A1). Gli 80km che ci separano dalla nostra
prossima mèta, scorrono rapidi e bagnati dalla solita, immancabile pioggia. E
prima faceva troppo caldo, ora troppo freddo…siamo degli incontentabili! Comunque
la decisione è unanime, le prossime vacanze si svolgeranno a sud di Roma. Tre
estati di brrrriuuuma necessitano una pausa!
Arriviamo a Melk paese, diverso da Melk stift=abbazia. E ci
concediamo una bella camminata in questo incantevole posto all’ombra
dell’imponente barocca abbazia. Peccato sia tutto chiuso, ma questo rafforza la
volontà di andare in luoghi dove alle 17:30 ci siano
ancora musei e negozi aperti. Il parcheggio che abbiamo trovato in paese è
troppo in pendenza per passarci la notte quindi andiamo a quello dello stift, che è ugualmente in pendenza, ma meno e poi è
silenzioso. Passeggiata serale per i giardini ben curati e decisione di vedere
l’interno domani… anche perché il portone è già serrato. Meritata cena e poi a
letto, spossati ma felici. 2 Luglio km136 Eureka!! Nottata tranquilla!!
Ben riposati gironzoliamo per l’abbazia il cui interno, spiace dirlo, tradisce
le aspettative, ma eravamo stati avvertiti. L’orda di turisti toglie molta
dell’atmosfera ecclesiale respirata ieri sera. L’ingresso vero e proprio è a
pagamento. Noi abbiamo istituito il principio che in chiesa si debba pagare solo per ciò che è puramente arte e poi, in un
viaggio lungo come il nostro, è doveroso selezionare le spese, quindi dopo
un’oretta siamo in viaggio per STEYR*** dove arriviamo verso le 13:30. I
parcheggi sono vicino alla stazione. L’idea è quella di prendere il trenino a cremagliera, ma vista l’ora, dopo un rapido pranzo scatolettifero, prendiamo possesso di questa graziosa
cittadina che ci accoglie addirittura con la banda! C’è una specie di fiera. Ad
averlo saputo prima, avremmo fatto sicuramente un pranzo migliore. È anche
uscito il sole! Dopo una mezz’oretta dal nostro arrivo però stanno già
sbaraccando tutto (ma sono le 15!!). Oramai siamo
convinti che questo sia il nostro karma: o tutto è chiuso o sta per
chiudere…non riusciamo a coordinarci con gli orari austriaci! Questo non c’impedisce
di prendere mezzo kg di ciliegie e un dolcetto tipico del posto, fritto e con
marmellata di albicocche, che diviso in tre dona equamente gioia e calorie. Ripartiamo
contenti della sosta verso l’abbazia di Kremsmüster.
Sulla strada però ci fermiamo a BAD HALL* dove si festeggiano la locale Croce
Rossa ed i Vigili del Fuoco. C’è una esposizione di
mezzi d’epoca e nuovi, e sono stati allestiti vari giochi per i bambini. Anche
qui stanno smontando tutto, ma solo dopo aver permesso a Flavio di giocare con
i gonfiabili! Arriviamo a KREMSMÜSTER** verso le 18. Nel parcheggio
dell’abbazia segnalato da molti siti come un buon punto per sostare, sono
accampati troppi stanziali e quindi scendiamo in paese dove troviamo un comodo
spiazzo pianeggiante, tranquillo e sicuro davanti le scuole. Anche se sappiamo
di trovare il paese deserto e desolato, usciamo lo stesso a fare una passeggiata consci d’essere troppo mediterranei per il
modo di vivere d’oltralpe. 3 Luglio km95 Nottata quieta, se si eccettua la tosse di Luca (questo
ragazzo non ha più il fisico!). La scarpinata che ci aspetta per arrivare allo stift ci viene risparmiata da una
gentile signora che dopo averci visto chiedere indicazioni, si avvicina per
offrirci un passaggio in auto. Grazie! La visita al Benediktinerstift**
ci coinvolge relativamente. Ci lascia invece un ricordo particolare la Fischerbehälter (pescheria), ovvero un
segmento di ruscello adibito ad allevamento di trote, dove Flavio divide la sua
merenda con famelici esemplari da tre kg che per noi possono morire di
vecchiaia! Quando scendiamo i negozi sono tutti aperti e ne approfittiamo per
fare la spesa e qualche inutile compera. La nostra prossima tappa è al
WOLFANGSEE****, dove arriviamo tranquillamente nel primo pomeriggio. Ci
fermiamo nel parcheggio di S. GILGEN** “di fronte” la funivia (3€ al giorno, gratuito la notte). Giusto il tempo d’infilare il
costume e smontare le bici e via, alla ricerca di una spiaggia o un prato o
quel che è purchè ci dia la possibilità di fare un
bel bagno perché oggi fa veramente caldo yeah! Quasi
tutta la costa è inaccessibile (forse agli austriaci sfugge il
concetto di demanio), ma troviamo ugualmente un gradevole angolino libero e
pubblico dove ci rinfreschiamo, anzi congeliamo perché l’acqua è a temperature polari.
Il Wolfangsee è un lago davvero suggestivo,
incastonato fra montagne altissime e quando la sera rimaniamo soli nel
parcheggio, oltre a depredare gli alberi di ciliegio (con il benestare degli
abitanti delle case vicine che contribuiscono alla raccolta), non possiamo fare
a meno di ammirare ciò che ci circonda e sentirci un po’ più felici del solito.
I quattro passi serali ci confermano che dopo le 18:00,
anche nelle località turistiche, non ci sono per le strade forme di
vita...tranne qualche rarissimo gatto. 4 Luglio Piacevole nottata, anche se gli operosi austriaci ci
danno la sveglia un po’ troppo presto, ma d’altra parte, loro vanno a letto
alle 20…Stiamo scherzando. Dopo un’ottima colazione iniziamo i preparativi per
la grande escursione ovvero il giro del lago in bici. Ce la faremo noi,
semplici mortali? Io ne dubito anche perché non vedo in giro
amatori, ma solo efficientissimi ed attrezzatissimi
professionisti delle due ruote. Ma abbiamo tutta la giornata davanti e poi sono
solo 20km …Le mie fosche previsioni vengono ben presto
smentite. Non solo ce l’abbiamo fatta, ma anche con
relativa facilità. I paesaggi bellissimi, i frequenti bagni ristoratori e la
limpida acqua del lago hanno rallegrato ogni km, ma il ritorno l’abbiamo fatto
in battello (€5.4x2 + €2.7
x ogni bicicletta). Solo la chiesetta del paesino di ST. WOLFANG*** (una piccola Capri sul tirolese) vale il viaggio e la fatica.
E poi abbiamo indovinato anche il verso del giro, perché in senso contrario
sarebbero state più salite e con bimbo dietro pesano, eccome pesano! Abbiamo
poi avuto un’ulteriore conferma della cortesia e dell’onesta di questa gente
quando due ragazzini ci hanno riconsegnato la macchina fotografica lasciata su
di un tavolo del battello (e si che ci credevamo
immuni dal fare certe idiozie!). Con gli ultimi grammi d’energia la parte
maschile del Poderoso tour raccoglie altre ciliegie. Bravi! 5 Luglio km44 Ci svegliamo presto e siccome abbiamo deciso di andare
via, alziamo le tende prima di pagare inutilmente altre 12 ore di parcheggio. Vogliamo
fare colazione in riva al MONDSEE*** Troviamo un buon posteggio, ma è stato
facile perché ce ne sono molti (tutti con il divieto tassativo di pernotto). Alla
meritata colazione aggiungiamo un bel bagnetto nelle freddissimissime
acque del lago. Che inizio di giornata…Però è ora di
partire e così ci mettiamo in viaggio per SALISBURGO**. Facilmente troviamo il
Camping Nord Sam, un posto carino, ma non capiamo gli
iperentusiastici commenti di altri camperisti. Il tempo di trovare una piazzola più o meno in
piano e sistemarci per una sosta di qualche giorno, che già siamo sulle bici. Il
campeggio è a 5km dal centro storico quindi anche oggi
abbiamo dato! Questo modo di muoverci ci prende talmente tanto che una volta tornati a Roma (=metropoli, caos, traffico, zero
rispetto per i ciclisti, poche ed inutili piste ciclabili) adotteremo entrambi
definitivamente le bici come unico mezzo di trasporto, tempo, bimbo e cane
permettendo. Luca era già stato a Salisburgo, io e Flavio
mai, ma quella che ci si presenta è una cittadina ben lontana dall’idea
romantica e sentimentale che ci si fa leggendo la sua storia. Sarà il numero
impressionante di turisti, sarà un esagerato caldo torrido ed appiccicaticcio
(rivediamo l’idea di partire per luoghi caldi il prossimo anno!), sarà che Mozart è raffigurato in ogni dove, ma Salisburgo non sarà
il miglior ricordo di questo bel viaggio. 6 Luglio Fatti e rifatti i conti ed i programmi, optiamo per non
acquistare la Salzburg Card e rimanere qui in tutto 3
giorni. La mattinata è in gran parte dedicato al Naturkundemuseum dove al prezzo di 5€ per me e Luca
e 3€ per bimbo, trascorriamo 4 ore tra pulciosi animali impagliati, rettilari ed acquari, diorami illustranti la vita in Tibet
(?!), la ricostruzione scala 1:1 di uno sfigato alpinista dei primi del ‘900
congelato sulle alpi, scoprendo i misteri dello spazio, del corpo umano,
dell’acqua e di tanto altro ancora. Comunque è sempre Flavio che guida la
spedizione e con una solerzia degna di Torquemada, ci
tempesta con tutti i grandi e piccoli perché dell’Universo. Solo una cosa
ammutolisce il piccolo entomologo, mirmecologo,
paleontologo, meteorologo ecc ecc
ecc, ovvero i giganteschi dinosauri “vivi” che
accolgono i visitatori nella prima sala. Distrutti, ma molto soddisfatti,
usciamo dal Haus der
Nature verso le 14 in preda ad allucinazioni gastriche per la fame. Ci
arrendiamo davanti ai peggior kebab e ai pessimi felafel che abbiamo mai mangiato, ma giustamente non siamo
in Turchia o in Libano. Ci convinciamo che siano stati fatti con la carne dello
Yak impagliato del museo di cui prima. Una lunga e piacevole pedalata in bici
ci aiuta a smaltirne gli effetti. In campeggio decidiamo di finire la giornata
in piscina, e ci dice bene perché all’ora di cena un
brusco crollo delle temperature fa scatenare una sorta di diluvio universale,
che secondo Luca non doveva durare molto, ma che in realtà va avanti per tutta
la notte con un’intensità tale che i boati dei fulmini fanno traballare il
camper. 7 Luglio Questa si che è stata
una nottataccia. Tra la bufera e la cena pesante (i wurstel austriaci sono un
attacco al fegato e lo apevamo!) si è dormito davvero
poco, e poi c’è di nuovo quell’aria
plumbea postalpina che deprime ed
infreddolisce. Si riaffaccia prepotente l’idea dei posti a sud…Ma
esiste una beata via di mezzo in questo beato paese? …Comunque alla fine spunta
un pallido sole ed inforcate le bici (nonostante le terga si stiano
organizzando in uno sciopero duro ed ad oltranza!!),
arriviamo in centro in 20 minuti. Oramai le piste ciclabili di Salisburgo non
hanno più segreti per noi. Acquistiamo 2 biglietti per la funivia (circa 9€ bimbo is free)
per la funivia che porta al castello di Hohensalzburg***
e che danno anche l’accesso alle sale principesche, al museo della guerra, al
castello stesso (ronda, sala della tortura ecc.) e alla mitica audioguida! Flavio prende quella per il kinder
tour, privilegio di un popolo civile ed attento ai suoi piccoli ospiti, mentre
da noi in Italia… ma questa è una sterile polemica. Passiamo davvero una bella
mattinata. Concludiamo il giro visitando il Museo delle marionette. Alle
15 scendiamo. Bighelloniamo per il centro in cerca di una fetta di sacher, ma non troviamo un posto che c’ispiri (dopo la
sortita di ieri con il kebab, ci andiamo cauti). Siamo
stanchi e decidiamo di rientrare al Poderoso, ma non prima di aver fatto una
sosta allo Schloss Mirabell**
e in un super negozio di giocattoli dove, godi Flavio, acquistiamo un gioco da
tavolo che in seguito allieterà spesso le nostre serate in camper. Il tempo,
neanche a dirlo, peggiora rapidamente per poi scatenarsi nel tradizionale
nubifragio serale. Se il cattivo tempo non molla dovremmo rivedere il
programma. 8 Luglio km32 Risveglio nel fango. Come volevasi dimostrare questo ci
porta via un bel po’ di tempo per riarmare el
Poderoso. Fortunatamente ieri sera luca aveva caricato le bici e sistemato un
po’ di cose. A mezzogiorno siamo fuori diretti ad
HALLEIN**, dove arriviamo in una mezz’ora. Riusciamo a fare la spesa in una
specie di centro commerciale all’inizio del paese, e dopo aver fatto sfogare
bimbo sui giochi del vicino Mc
Donald, andiamo a chiedere informazioni all’ufficio
turistico, dove ci indicano la possibilità di pernottare nel parcheggio del Museo
Celtico (a dire il vero il museo è leggermente distante. Dopo un iniziale
momento di panico perché, come scopriremo poi, c’è una festa in paese e di
posteggi liberi neanche per una smart, riusciamo a metterci proprio in riva al
fiume. Finalmente pare che la fortuna voglia stare un po’ con noi! Corriamo al museo prima che chiuda (4€ x 2 che sarà scalato dal
biglietto della miniera). Unica nota dolente le descrizioni tutte solo in
tedesco, ma i Celti sono una delle mie passioni e
così usciamo contenti dalla visita. Il museo è piccolo e l’intero giro non ci
porta via più di un’oretta, poi andiamo a zonzo per il paesino in festa dove ci
sono più pub che abitanti, ma finalmente è tutto aperto e c’è “baldoria”. Flavio
sale e scendi dai gonfiali allestiti dalla proloco e
finalmente noi possiamo goderci una gelida birretta,
ma non abbiamo il coraggio di andare oltre. Tutto il fritto e il grasso che
vediamo nei baracchini ci satura con il solo odore. Torniamo in camper per una
cena più salutista e poi usciamo nuovamente perchè Flavio, nonostante la
stanchezza “ha voglia di divertirsi”. Che viveur! 9 Luglio km 51 Svegli di buon ora, andiamo al
parcheggio delle Miniere di Sale***. Ci siamo solo noi, la famiglia
degli ansiosi con il terrore che chissà chi pensi che
abbiamo dormito qui, cosa non solo vietata, ma vietatissima.
Si narra di pene corporali… Comunque alle 9 muniti di pile
caldi e comodi, siamo all’ingresso (€26.3
offerta famiglia), dove non tardano a raggiungerci altri visitatori. Alla fine,
sottoterra, a 210m sotto la superficie, ci saranno più
o meno 7/8 diverse nazionalità. Per un’ora e dieci c’immergiamo nelle viscere
della terra, come gli eroi di J. Verne… o i 7 nani! Per
come eravamo conciati (per ripararci gli abiti ci hanno fornito tutoni bianchi stile manicomio criminale) sembravamo un
torpedone di folli in vacanza. Saliamo prima su un trenino e siccome siamo gli
unici italiani, la guida ci vuole vicini (ha un fratello a Roma e sta studiando
anche lui l’italiano, e sono fortune…). In effetti
avremo una sorta di trattamento di favore per tutta l’escursione, ma sapremo
ricompensare il giovane Florian. Scendiamo sempre più
in profondità attraverso degli scivoli che supponiamo essere molto migliorati
dai tempi in cui i minatori lavoravano duramente per estrarre il sale. Vediamo
in vari punti, una serie di filmati sulla storia e l’uso della miniera, siamo
istruiti da droni parlanti e attraversiamo il confine
con la Germania, scivoliamo sulle acque calme e
innaturali di un laghetto sotterraneo a bordo di una chiatta, cullati da suoni
e luci. Fa freddo e il tutto è così emozionante che Flavio non regge la
tensione e, con le dovute autorizzazioni, come i vecchi minatori, lascia il
segno urico nelle viscere sotterranee. Un chimico del 3000 d.C. non saprà
spiegarsi la strana composizione del sale di questo filone! Dopo essere
riemersi ci spogliamo dei pile e delle tute bianche e
andiamo a visitare la vicina ricostruzione di un villaggio celtico. Anche qui
grande uso di automi, manichini, suoni d’atmosfera, filmati e luci. Davvero
bravi! Ora fa di nuovo caldo, talmente tanto che quasi quasi
torniamo indietro per andare ad Hellbrunn
saltato a piè pari perché andare a vedere i famosi giochi d’acqua dei suoi
giardini sotto la pioggia ci sembrava vagamente idiota. Proprio mentre
formuliamo questa ipotesi il sole letteralmente scompare…lo prendiamo come un
segno del destino e decidiamo di non pronunciare più la parola hellbrunn. Siamo in ritardo per i giochi di falconeria del
castello di Hohenwerfen e inoltre vorremmo evitare un
surplus di emozioni per bimbo. Qualcosa bisogna pur lasciarla come scusa per
una prossima visita. Ci spostiamo al P8 per poi andare domani alle grotte di
ghiaccio di EISRIESENWELT****. Neanche facciamo in tempo a fermarci che scoppia
il temporale austro-monsonico che per ben 3ore non ci permette di mettere
neanche il naso fuori. Già di domenica si ha poco da fare da queste parti, se
poi è di domenica, piove, si è in un isolatissimo parcheggio, soli con un bimbo
iperattivo ed è quasi sera quindi c’è poca luce, ci
vuole un po’ di fantasia per far passare il tempo, ma bene o male ci riusciamo
contenendo soprattutto gli attacchi alla cambusa perché, come si evince dal
teorema del camperista, la fame è inversamente
proporzionale a quello che si ha da fare. Per fortuna verso le 19 il tempo
migliora quel po’ che basta per farci uscire ed andare a fare una passeggiatina
a WERFEN*, che sicuramente è un posto carino, ma in
queste condizioni non dà certo il meglio di sé. Stasera ci aspetta la finale
dei Mondiali che riusciamo a vedere con il nostro portatile. Siamo Campioni del
Mondo e lo urliamo felici al fiume che scorre di lato al parcheggio, anche se
vicino a noi si è fermata una roulotte tedesca immune agli italici entusiasmi. Facciamo
festa a ranghi ridotti perché Flavio molla addormentato ai supplementari! P.s. Dormite qui: la possente fortezza illuminata di notte
è uno spettacolo mozzafiato. 10 Luglio km22 Ci svegliamo con il castello avvolto nella nebbia di
fronte e il fiume di lato…Nessun albergo 5stelle può offrire di più. Dopo
un’ottima colazione acquistiamo i biglietti per il pulmino (€5.60x2- soldi
spesi bene, la salita in camper è possibile, ma mooolto ripida e il parcheggio superiore può essere pieno)
che ci porterà all’inizio del sentiero che porta alla funivia che arriva a
1500m e da dove inizia la “scalata” per l’ingresso alle grotte (€17x2). Sembra
complicato, ma non lo è. All’inizio mi sentivo un’idiota ad aver insistito per
mettere nello zaino cappelli, sciarpe e guanti, ma dopo un quarto d’ora dentro
le grotte ho ricevuto i ringraziamenti dei miei ragazzi. All’ingresso abbiamo
anche distribuito qualche eccedenza ad una famigliola che sarà
stata sì nordica, ma anche già quasi congelata. D’altra parte il
ghiaccio non resiste a 20°! Anche stavolta ci viene
riservato un trattamento di favore (o è la nostra buona stella o siamo
simpatici) ed entriamo per primi, muniti di lampade ad acetilene perché dentro
non c’è nessun altro tipo di illuminazione. Ci accoglie un vento gelido a 100km orari, o almeno così ha detto la guida e non fatichiamo
a credergli. Il buio intorno è totale ed appena la porta viene
richiusa il vento si placa e accendiamo le lampade. Lo spettacolo è
indimenticabile. Il ghiaccio copre ogni cosa e si fa ammirare in tutte le
forme. Camminiamo in fila indiana, ma essendo i primi quello che vediamo è puro
show della natura. I camminamenti si snodano sotto, sopra, in mezzo al bianco. L’aria
fredda assorbe ogni rumore…Bellissimo! Per un’ora e poco più viviamo
quest’esperienza glaciale. I 1400 gradini non li sentiamo neanche. Usciamo alla fine stanchi, ma davvero emozionati. Anche la strada
per arrivare (e per tornare) è spettacolare. Se potete fate sosta al rifugio
della ferrovia. Sarà stata la fame, ma la sacher di
quel posto ci ha rimesso al mondo, ma attenzione ai
corvi… Alle 3 siamo al Poderoso e dopo un po’ di melina partiamo alla volta
delle gole del LIECHTENSTEINKLAMM***. Flavio dorme, ma non fa storie quando lo
sveglio per la nuova avventura. Le gole però chiudono alle 18 e non ci va di
correre, quindi prendiamo il sentiero alla destra dell’ingresso e ci
addentriamo all’interno del bosco. Dopo un’ora facciamo ritorno in camper.
Siamo cotti. Decidiamo poi di dormire qui anche se
siamo soli soletti. Quando accendo il cellulare
questo mi avverte che siamo nel Liechtenstein. Luca e
la Wind aprono un contenzioso, ma con Flavio
decidiamo che sono problemi loro. Noi abbiamo fame. La sacher
presa alla gasthause ha esaurito il suo effetto! Alle
19:45 l’ameno posto, ninfeo di romanticismo, si popola
di fracassone minimoto e bambini urlanti, accompagnati da padri preparatori di
professione. Speriamo abbiano poco carburante! 11 Luglio km164 Notata eccezionale. Ci prepariamo con calma per la visita
alle gole (€3.5x2) che risulterà straordinaria. Orribiiilus...nel senso che l’atmosfera, nonostante l’alto
tasso di turisti, è quella di un posto magico dove la forza della natura è la
padrona assoluta. A tratti ci sentivamo i protagonisti di qualche saga tipo
Lord of the Ring. “tessssoro, dov’è il mio tesssoro”. Pranziamo alla cascata e ci riposiamo un po’. Alle
14:30 partiamo con gli occhi pieni delle meraviglie
viste. Consci che ormai poco potrebbe superare le cose stupende di questi
ultimi giorni decidiamo di saltare le cascate di Krimml,
le riserveremo per un altro viaggio. Andiamo invece verso SCHWAZ**, dove c’è
una delle rare aree attrezzate per camperisti. Passiamo
per KITHBÜHEL* dove Flavio si scatena al parco giochi e noi facciamo i turisti.
Arrivati a destinazione ci accoglie una coppia di camperisti
tedeschi che sembra uscita dal “Manuale del perfetto camperista
alemanno in Austria” con tanto di costume tradizionale tirolese. Dopo una
cenetta a base di cous cous, tipico piatto siculo-tunisino, comprato in Francia e consumato in Tirolo, usciamo per fare due passi. Incredibile a dirsi, ma
ci sembra di stare in Spagna tanta è la gente per strada, seduta nei locali o a
visitare le gallerie d’arte aperte. Tornando in camper il cielo è così limpido
che, grazie alle lezioni di astronomia al Minimundus,
individuiamo la costellazione del cigno, peccato Flavio la ribattezzi del
tavolino! 12 Luglio km181 La tariffa giornaliera in quest’area è di €4x24h, ma a noi non serve, perché ieri abbiamo pagato il
parchimetro fino le 9:30. la mèta di oggi è WATTENS* o
meglio il Kristallwelten*** ovvero il museo Swarovski, dove siamo affascinati dalla luce, dalle opere e
dalle istallazioni in mostra nelle sale. Già l’ingresso e il giardino sono da
non perdere. Luca il cinico, non è coinvolto più di tanto e non perde occasione
per ricordarci che il “tizio” aveva brevettato i
catarifrangenti negli anni 50 e così si era potuto dilettare nella produzione,
ma soprattutto nella commercializzazione di “pezzi di vetro” e che il museo
senza il contributo di grandi artisti e della tecnologia, sarebbe ben poca
cosa. Inutile sottolineare che i conquistadores con i
pezzetti di vetro fregarono gli incas e i pionieri
fecero lo stesso con i nativi americani. Comunque io ne esco fuori con una
bella manciata di pietruzze, ma disegno gioielli, la mia è deformazione
professionale! Fuori Flavio si scatena sui bellissimi giochi e nel labirinto,
fino a quando il consueto terrificante acquazzone ci spinge in camper e da lì
verso Hall in Tirol. Alle 15:30
è ufficiale, ci siamo persi. Il satellitare sarà il nostro regalo di Natale! Gli
Austriaci poi, prodighi di consigli, ci confondono ancora di più e così sale il
nervosismo e scende l’umore, anche perché una volta arrivati ad
Hall l’autokamp dove dovevamo sostare proprio non ci
piace, ci ricorda le batterie di polli. Cerchiamo qualcosa verso Innsbruck Neanche la seconda scelta ovvero il campeggio (?!!) di Vols ci sembra un buon
posto. La stanchezza è cattiva consigliera, lo abbiamo imparato in tanti viaggi
e così urge sosta-ristoro. La facciamo in un tristissimo centro commerciale, ma
almeno ci calmiamo. In Tirolo non si può pernottare
fuori delle aree autorizzate, ma è tardi ed allora andiamo dove non volevamo
perchè in tanti ci avevano detto che il campeggio era in pendenza: il Kranebitten-Innsbruck. Il campeggio è molto meglio di
quanto ci aspettassimo. Parcheggiamo perfettamente in
piano. Peccato si scateni un altro temporale con fulmini e saette durante il quale una dispersione dell’impianto elettrico centrale
stende Luca e altri camperisti che come lui hanno la
sfiga di toccare il camper nel momento sbagliato. Se la cava con un volo di 2m, una gran botta, uno spavento da guinnes
e il soprannome di Lucaman Elettric
Power. 13 Luglio Ci svegliamo più o meno con calma e, in sella ai nostri
destrieri meccanici, ci dirigiamo verso l’altstat
di INNSBRUCK**, nonostante la ciclabile stranamente astrusa. Ci fermiamo
sotto il Golden Dulch, il famoso tettuccio
d’oro che oro non è, poi ci “perdiamo” per i vicoli e le grandi strade. Diamo
libero sfogo ai nostri istinti consumistici ed infine, quando oramai è
pomeriggio inoltrato, riprendiamo le bici e cominciamo il rientro. Quelli che
dovevano essere più o meno 5km si moltiplicano a causa
di un errore che ci porta dall’altra parte della pista d’atterraggio dell’aereoporto! Una gimkana che ora
ricordiamo con il sorriso, ma che allora qualche preoccupazione ce l’aveva data. Cena, passeggiata serale e ‘notte. Oggi è
stata una bella giornata e nessuno di noi è stato fulminato! 14 Luglio km189 Con tutta la calma del mondo ci svegliamo per iniziare la
giornata che ci vedrà uscire dall’Austria. Mentre prepariamo il camper Flavio
si diverte sui giochi che in vero non appartengono al campeggio, ma sono
pubblici. Sentiremo la mancanza di spazi aperti così ben studiati per i bimbi. Partiamo
dopo aver pagato (€44x2gg). Conclusioni Il nostro viaggio proseguirà per TRENTO***, poi andremo a
ROVERETO** per visitare il Mart***, quindi scenderemo a Roma il
16Luglio, dopo aver percorso km2876, alcuni più facili, altri meno , ma ognuno con un bagaglio di esperienza umano e come
viaggiatori che difficilmente si conquista rimanendo fermi. L’Austria è un
viaggio facile, soprattutto perché le tappe sono vicine l’una all’altra e poi
la cortesia di questo popolo rende tutto più semplice. Ci è piaciuta e ci
torneremo per vedere ciò che inevitabilmente abbiamo tralasciato. I giudizi
sulle località sono strettamente personali e molte volte ha influito il tempo,
la stanchezza o gli orari. Per maggiori informazioni potete contattarci
all’e-mail flaza.at.freemail.it Ci sia sempre, per tutti voi, buona strada. Stefania Piu Viaggio effettuato a Luglio 2006 da Stefania Piu Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti alla situazione delle aree di sosta nella sezione AREE DI SOSTA. |
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