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Agosto 2006 di Carlo Costantini defocus@email.it Periodo: dal
04/08/06 ore 22,20 al 26/08/2006 ore 18,45 - partenza/arrivo
Sassuolo (Modena) - Equipaggio: Carlo
42, Cristina 41, Michelangelo 8, Matilda 6 Veicolo: Mirage Evento
su Fiat 2500 TD del 1992 Km percorsi tot.
4.250 in 22 giorni (km. 80050-84300) Lt. Gasolio tot. 530 Spesa totale € 1.625 (tutto compreso) Gasolio € 590 Pedaggi: traforo
M.Bianco € 42,10
traforo Frejus € 42,10 Campeggi:
Dinard/St.Lumiere € 55 (2 notti) Carnac €
60 (2 notti) Loira €
49 (2 notti) Loira €
25 (1 notte) Val di Susa €
28 (1 notte) Aree di
Sosta/Parcheggi: Mont St.Michel €
8 Cancale €
2 Cap Frehel € 2 Punt de Raz € 5 Heufleur
(€8) non pagato Pointe de
l’Arcouest (€ 5) non pagato Locranan (€ 6) non pagato Ingressi musei,
castelli, etc: Museo dello sbarco €
15 (n.3 persone) Castello
Rigny-Ussè € 25 (n.4 persone) Castello
Amboise € 20 (n.4 persone) Castello
Fontainbleau gratis (perché prima domenica del mese) Varie: trenino Bayeux € 10 Autobus St.Malò € 12 Barca Morgat € 50 Calesse Locranan €
4 Ristorante a Plogoff € 36 Battello x Ile de Sein € 71 Festa a Carnac € 12 Ristorante a St.Aignan € 42 Totale € 1.205 +
cibo, souvenir, multa di € 90, etc. = € 1.625 totali Partiamo alle ore
22,20 per avvicinarci al confine con i bimbi tranquilli, a letto. Alle ore 2 arriviamo
all’autogrill Monferrato Est sulla A26 Occimiano (Al) e dormiamo un po’. Di buon mattina ripartiamo per Aosta e siamo a
Courmayer alle ore 11,45, ma non ci fermiamo perché piove. Dopo un’ora di coda
attraversiamo gli 11 km del traforo del Monte Bianco (al “modico” prezzo di €
42,10 !!!) e ancora sotto la pioggia non sostiamo nemmeno a Chamonix. Alle ore
14 dobbiamo per forza fermarci un po’
per pranzare e riposarci. Troviamo sulla strada una bella e attrezzata
area di sosta a Servoz e anche uno raggio di sole e abbiamo la prima conferma
che non sarà un viaggio economico: € 2,40 per 2 caffè ! Oggi giornata di
viaggio: i bimbi resistono e si va “ad oltranza”. Passiamo Macon e arriviamo a
Taizè dove sostiamo un paio d’ore immersi in una marea di giovani …. di cui anche
il babbo Carlo ha fatto parte in gioventù! Alle ore 18 arriviamo a Cluny, nella
“Bourgogne du Sud” e sostiamo in un
comodo parcheggio in centro. Giro del paese dopo cena e visita esterna alla
famosa Abbazia. Sono le ore 21,30 e c’è ancora luce. Il luogo vale la penadi
una sosta. Salutiamo un gruppo
scout di Reggio Emilia in route verso Taizè e partiamo verso le ore 9,30
prendendo la A6, direzione Buxy-Givry, poi Beaune fino ad Auxerre, dove verso
le ore 14 sostiamo sempre in ritardo per il pranzo in un bruttissimo autogrill
sulla strada. Alle ore 15 finalmente siamo a “le chàteau de Fontainbleau”:
parcheggio a pagamento in centro e visita al castello dentro (gratis perché è
la prima domenica del mese) bellissimo, e anche fuori splendido: bello anche il
lago sul retro circondato da bellissimi giardini ed imponente la faccita della
residenza dove Napoleone tenne l’ultimo discorso ai francesi prima dell’esilio
a Sant’Elena. Proseguiamo la visita della bella cittadina fino alle ore 18,30.
Il tempo è bello e fa caldo. Cena a base di kebab (economico) e partenza alle
ore 22. Siamo a 65 km a sud
di Parigi: approfittiamo dei bimbi dormienti e, dopo aver sfidato il traffico e
il caos delle famose boulevards parigine, salutiamo la mezzanotte davanti ad
una stupenda torre Eifel illuminata “a giorno”: strade affollatissime
nonostante l’orario. A malincuore ripartiamo: Parigi non è volutamente in
programma per questo viaggio. Fatichiamo a far benzina perché i distributori
sono bassi e col camper non ci passiamo.
Alle 3 siamo a Rouen
e dormiamo alcune ore in un’A.S. sull’autostrada. Prima delle ore 9, dopo una
boccata d’aria di Normandia, ripartiamo per Honfleur lasciando il bellissimo ponte
di Normandia alle nostre spalle. Le falesie più belle sono 40 km a nord, ma
dopo due giorni di viaggio e più di 1000 km già percorsi, abbiamo voglia di
fermarci e decidiamo di non andare a Fecamp Etrètat: grave errore! Entriamo nell’area
di sosta a pagamento situata proprio all’ingresso del paese e gentilmente un
camerista romagnolo in uscita ci lascia il suo biglietto valido fino al tardo
pomeriggio. Iniziamo la visita dal vecchio porto, molto suggestivo, con le
caratteristiche case a graticcio, i vicoli e i passaggi pedonali pieni di
magica atmosfera. Pranziamo nel bel parco della cittàdove c’è persino una
piccola piscina per bambini in mezzo a prati verdissimi e ben curati.
Ripartiamo presto (h.14) perché vogliamo fare una breve sosta a Trouville e Deuville,
note località balneari chiamate “le spiaggie dei parigini”, ma non riusciamo a
fermarci da nessuna parte causa il gran afflusso di turisti richiamati anche dalla splendida giornata di
sole. Decidiamo allora di lasciare la trafficata costa e ci spostiamo
all’interno, cerso Caen e nel tardo pomeriggio sostiamo a Bayeux in un comodo
parcheggio per bus pieno di camper e vicinissimo al centro. Giro in centro (a
piedi e in trenino), cena e ancora passeggiate fino al tramonto, che qui è
verso le ore 22 !!! Camper service e ripartenza: ci aspettano le spiagge dello
sbarco. Alle h.23 siamo ad
Arromaches le Bains: troviamo per fortuna uno degli ultimi posti nell’A.S.
all’inizio del paese e respiriamo la brezza di mezzanotte che l’atlantico
regala alla costa con davanti a noi il fragore dell’oceano in tutta la sua
grandezza. Un’emozione unica! Di buon mattino
visitiamo il piccolo paese, il museo dello sbarco con due brevi filmati sul
D-Day del famoso 6 giugno 1944 molto toccanti. Seguendo le indicazioni per
Arromaches 360° arriviamo fino al belvedere, proprio sopra un’imponente falesia
che guarda la Manica: qui non vediamo il film a 360° tanto pubblicizzato, ma ci
godiamo il panorama: i resti che affiorano dal mare del porto artificiale
davanti alla Gold Beach e i bunker tedeschi sopra la falesia. Credo uno dei
posti più belli e suggestivi della Normandia. Varrebbe la pena restare di più,
ma proseguiamo per Colleville e pranziamo nel parcheggio gratuito del cimitero
americano che sovrasta la spiaggia di Omaha Beach. Scopriamo un toccante luogo
di silenzio, pur con tanta gente, fra le circa 10.000 croci bianche tutte
allineate. Scendiamo per un bellissimo sentiero fra la macchia verde fino alla
spiaggia tristemente famosa da essere chiamata Homaha “la rossa” per i
durissimi e sanguinosi combattimenti del 6 giugno 1944. Poco lontano, proprio
sulla spiaggia, scorgiamo alcuni camper parcheggiati in quel che poi scopriremo
essere il Parcking La Roquette: consigliamo almeno una notte in questo luogo
carico di emozioni. Per noi, dopo un’ora abbondante di giochi e corse coi bimbi
sulla spiaggia ora ancora più immensa per la bassa marea davvero
impressionante, ripartiamo in direzione Saint Lo’ e alle ore 20 siamo a gustare
le nostre prime “moules frites” (cozze e patatine fritte) con vista su Mont
St.Michel. Consigliamo di spendere qualche giorno in più visitando anche il
cimitero tedesco di La Cambe, le roccaforti tedesche di Pointe La Hoc, fino a
St.Mere Elise, Barfleur e Cap Levy: noi
che non le abbiamo viste ci ripromettiamo di tornare e di spendere più tempo in
Normandia. Comunque, mentre noi
ci avviciniamo alla baia, in senso opposto le auto che stanno lasciando
l’abbazia sono ferme in una lunghissima colonna. Almeno abbiamo indovinato
l’orario giusto. Ci sistemiamo nell’area di sosta a pagamento a circa 300 mt
dall’abbazia e iniziamo la nostra visita crepuscolo/serale al paese dentro le
mura. Molti affollati negozi per turisti, ma salendo il panorama dall’alto è
fantastico: ci godiamo il tramonto sulla baia con la bassa marea, la bellissima
illuminazione notturna e le stradine ormai deserte visto l’orario. A letto
tardissimo, ma ne è valsa la pena. Partiamo con calma
sotto un cielo bretone con grossi nuvolosi grigio/bianchi e lungo la strada ci
fermiamo per una veloce visita ad un mulino a vento. Ci fermiamo a Cancale,
paese de l’Huitre (l’ostrica) e parcheggiamo a pagamento sul promontorio: da
qui si scende al porto per un comodo sentiero. La bassa marea con le barche in
secca ha sempre un suo grande fascino. In fondo al vecchio porto (La Houle)
ecco finalmente allevamenti e bancarelle di ostriche. Ne compriamo due dozzine
e le mangiamo sul muretto e buttiamo i gusci al di là del muretto su
un’apposita parte di spiaggia, come vuole la tradizione. Alle 15 ripartiamo per
St.Malò, ma il Camping de la Citè d’Alet in Allè Gaston Buy a soli 2 km dalla
città vecchia è purtroppo pieno e troviamo posto solo al Camping La Toulesse a
St.Lunaire, dopo Dinard, lontano ma ben servito da bus da/per St.Malò ogni ora.
Dopo 5 giorni di viaggio e già 1820 km ci concediamo un po’ di riposo. Bucato,
giochi per i nostri bimbi in compagnia di altri bimbi stranieri e riordino idee
per gli adulti. Cena a base di cozze e gamberi sapientemente cucinati dal babbo
Carlo. Sono le 22 e ci si vede ancora: giochi, compiti e a nanna dopo
mezzanotte. Oggi gita in bus a
St.Malò. Dopo una breve sosta all’ufficio turistico proprio di fronte alla
porta St.Vincent (ci sono depliant con indicazioni aree sosta consentite) e
dopo aver girovagato fra le viuzze dentro le mura facciamo la passeggiata sulla
cerchia muraria del XII secolo: di bastione in bastione si gode una bella vista
sul mare, sul porto, sulla spiaggia, scopriamo magnifici e impedibili scorci
sia verso la città, sia verso il mare. Pic nic sulla lunga spiaggia di fronte a
Fort National: giochiamo su una bassa marea impressionante, diamo da mangiare
ai gabbiani e ci godiamo la bellissima giornata di sole caldo. Alle 16 il bus
ci riporta al campeggio, dove arriviamo “assonnati” e stanchi morti, ma dopo
cena troviamo ancora l’energia per una passeggiata sulla spiaggia con la luce
della torcia per sentire, nel silenzio notturno, il fragore dell’oceano che ci
dà la buonanotte. Lasciamo il campeggio dopo il camper
service di rito. Il cielo è nero, ma non piove. Pargheggio a pagamento a Cap
Frèhel: a destra si erge il profilo di Fort la Latte, di fronte a noi il faro
alto 33 mt.e situato all’interno di una riserva naturale a strapiombo sul mare
in mezzo ad un’esplosione di erica viola, lilla, rosa.Camminiamo per più di
un’ora a zonzo per i tanti sentieri che attraversano quel paradiso. Al momento
di ripartire ci accorgiamo che si possono lasciare tranquillamente i camper a
lato dello strabello, senza entrare nel parcheggio a pagamento, e da qui
immettersi in uno dei sentieri fra erica e ginestra che portano al faro. Ci
dirigiamo verso Paimpol con destinazione serale Pointe de l’Arcouest: lungo la
strada, poco lontano da Cap Frèhel passiamo per la famosa e bella spiaggia di
Sables d’or – Le Pines ma passiamo oltre e ci fermiamo solo per un pranzo
veloce che i bimbi reclamano a gran voce (in effetti sono già le ore 15!) in
località Langueux, 5 km prima di St.Brieuc. Oltrepassiamo Paimpol senza sosta,
ammirando le case tipicamente bretoni in pietra con tetto in ardesia e finestre
sulle mansarde e giardini privati molto ben curati. Nell’Area di Sosta a Pointe
de l’Arcouest non c’è posto, ma fortunatamente ci lascia il suo ticket un
camperista belga che se ne sta andando. Il posto è bellissimo e qui la marea è
davvero unica: 1 mt. al minuto! Ci informiamo per l’imbarco per l’isola di
Brèhat, ma il costo è alto e il cielo non promette nulla di buono. Optiamo per
una passeggiata fino al pontile che sparisce “inghiottito” dal mare che sale,
fra gabbiani e cormorani e chiudiamo la giornata con l’ormai classica
passeggiata del dopo cena sulla spiaggia. Nella notte “due gocce di acqua
francese” : siamo nella “Còte de Gòelo” .
SAB. 12/8
Ploumanach-St.ThegonnecOggi ci spostiamo verso la “Còte de
Granit Rose”: salutiamo questo bellissimo pezzo di oceano tirando sassi dalla
riva e percorriamo la bellissima stada costiera. La giornata è bellissima e
approfittiamo per un pic nic su una splendida e deserta spiaggia di Ploumanach:
i bimbi si divertono con la bassa marea e scalano le rocce di granito rosa
arrotondate dal vento e dal mare. Alle 15,30 ripartiamo: da Lannion a Morlaix,
in località St.Michel-en-Greve lungo
la strada costiera che stiamo percorrendo scorgiamo una spiaggia a dir poco
infinita anceh a causa della bassa marea nel suo punto massimo. Non resistiamo
e ci fermiamo per farci una delle più belle corse della vacanza ……i n plein
air! Alle 17 dopo esserci ben ripuliti dalla finissima sabbia che entra
dappertutto, siamo di nuovo “on the road” (sur la route): tempo spendido fra sole caldo e vento
freddo. Dopo un’oretta circa da Morlaix arriviamo finalmente alla tipica
cittadina bretone di St.Thegonnec. L’area di sosta gratuita ha piazzole
delimitate da siepi e complete di tavolo e panche di legno. Di fronte c’è anche
un ampio parcheggio per camion molto comodo. Il Calvario, uno dei più famosi,
con la cattedrale e l’Enclose (complesso parrocchiale composto da chiesa,
calvario e ossario tutto racchiuso entro le mura) chiude alle 19 e facciamo in
tempo per una suggestiva e particolare visita. Dopo cena andiamo a passeggio
cercando il paese che “non c’è”, fra case tipiche e ben curate, ma che sembrano
vuote: dove sono gli abitanti? Noi pernottiamo qui anche se a posteriori capiamo e consigliamo questa
bellissima tappa di passaggio, ma per la notte meglio restare sulla costa di
granito rosa, zona Ploumanach che abbiamo lasciato nel pomeriggio.
DOM 13/8 Le
Conquet-Faro di St.Mathieu Dormiamo fino a
tardi. Spesa e partenza per l’estremo Ovest, verso Brest. Siamo nel “Finèstére”
(che significa “la fine della terra”). Cielo molto nuvoloso, ma ancora niente
pioggia. Oggi fa freddo. Arriviamo a Le
Conquet: due passi per il paese, carino, ma ci accorgiamo che il punto di
imbarco per l’isola di Brehat e il faro di St.Mathieu sono lontani dal paese. A
2 km prima del faro troviamo un bellissimo e panoramico punto sosta su una
piccola falesia che sovrasta una grande spiaggia. Pranzo in spiaggia. Il babbo
tenta di fare il bagno nell’oceano, ma anche per una foca come lui è freddo
gelato e resiste solo pochi minuti. Il tempo si è fatto bello e alle 17 prendiamo
il sentiero lungo la costa a strapiombo sull’oceano e in meno di un’ora a piedi
siamo al faro di St.Mathieu: la “prua del mondo antico”, il faro più ad ovest
del vecchio continente, il faro bianco e rosso che sovrasta i resti di
un’abbazia del 1835. Causa l’orario non riusciamo a salire al faro, ma lo
spettacolo all’esterno merita comunque la camminata. Al ritorno ci accorgiamo
che l’alta marea ha cambiato completamente l’aspetto della costa sul sentiero
appena fatto un aio d’ore fa. Dopo cena la spiaggia immensa su cui avevamo
pranzato è sparita. La ritroveremo domani. Lancio di sassi nel mare prima di
andare a letto: ci addormentiamo con la luce del faro che si riflette a tratti
sul mare. LUN. 14/8
Penisola Crozon-Morgat-Camarèt-sur-mer Spesa e partenza per
la penisola del Crozon, che significa “croce”, cone le sue splendide “Pointe”.
C’è molto traffico,
forse perché è il 14 agosto. Finalmente raggiungiamo Crozon, Morgat e
Camaret-sur-mer e arriviamo fino all’estremità della penisola, alla “Pointe de
Penhir”, davvero spettacolare. Lungo la costa
vediamo resti di bunker tedeschi. Nel pomeriggio sostiamo a “Plage de Kerloch”,
una grande spiaggia pochi km prima di Camaret. Ci fermiamo abbastanza per
vedere finire la bassa marea e iniziare l’alta che cambia completamente aspetto
alla spiaggia. Dopo cena giretto notturno a piedi fino alla punta Nord. Nella
notte un gruppo di ragazzi, causa eccesso di birra, fa molto casino con canti e
tamburi, schiamazzi e urla. Per fortuna i bimbi dormivano come sassi e per
fortuna che dopo un’ora buona si sono strancati e se ne sono andati. Questo è
stato l’unico elemento di “disturbo” di tutta la nostra vacanza, molto libera,
ma anche molto tranquilla e sicura. MART.
15/8 Camaret-sur-mer / Morgat Prima di lasciare questa
bellissima e poco turistica spiaggia, facciamo un giro nel piccolo ma grazioso
borgo di Kerloc’h e il consueto lancio dei sassi come nostro saluto al mare. Ci
spostiamo a Camaret per camper service, pranzo e imbarco sulla comoda “Le Lion”
per un giro della costa di 2 ore. Dal mare vediamo la Pointe de Penhir su cui
eravamo ieri. I bimbi lanciano pane ai gabbiani che seguono l’imbarcazione. Nel
tardo pomeriggio ci trasferiamo a Morgat dove è prevista la festa del tonno con
tanto di fuochi d’artificio. Entriamo nel paese appena in tempo: dopo di noi
chiudono le strade di accesso. Comodo e centrale parcheggio gratuito. Due gocce
d’acqua francesi ci fanno ritardare un po’ la cena. La festa è proprio sul
porto ed è sullo stile delle nostre sagre paesane: tonno alla griglia con
patate, zuppa di pesce e le immancabili crèpes. Il tempo di mangiare e l’alta
marea ha già invaso tutta la baia del porto su cui solo un paio d’ore prima
passeggiavamo. Vediamo bravi artisti di strada e i bimbi si divertono un po’
sui tappeti elastici in attesa dei bellissimi fuochi d’artificio che si
riflettono nell’oceano per festeggiare il ferragosto. Intorno a mezzanotte usciamo dal paese “scortati” da un gentile
paesano che ci indica la strada migliore per Locranan. MERC. 16/8 Locranan
/ Pointe du Raz / Plogoff Arriviamo dopo circa
40 minuti e all’ingresso del paese c’è un bellissimo e spazioso parcheggio di
cui abbiamo anche il biglietto omaggio.
Buonanotte! Durante la notte è
piovuto e anche la mattinata si presenta uggiosa e grigia. Indossiamo per la prima volta dall’inizio
della vacanza i nostri impermeabili e visitiamo lo stupendo e minuscolo
villaggio bretone che sembra essersi fermato al XIX secolo: negozi di prodotti
d’artigianato locale, bar, pasticceria, la bella chiesa di San Ronan del 1400,
la famosa piazza del pozzo (con foto di famiglia). I bimbi fanno un giro in
calesse. Sprazzi di sole si alternano a momenti piovviginosi, ma la visita è
ugualmente gradevole. Verso mezzogiorno ripartiamo verso la costa. Passiamo Douarnenez,
ma pranziamo a Audierne in camper con vista spiaggia. Una passeggiata sul lungo
ponte e verso le ore 16 finalmente raggiungiamo Pointe du Raz, considerato il
più bel promontorio della Bretagna. Il parcheggio è enorme e il punto di
partenza affollatissimo, ma ne vale la pena. Prendiamo il bus gratuito che ci
porta fino all’estremità. Davvero uno spettacolo da non perdere: scogli enormi
lacerati da venti, onde, correnti. Al largo della costa si profilano l’isola di
Sein e il faro della Vieille. Foto d’obbligo, pane ad un gabbiano che si
avvicina coraggiosamente e ritorno a piedi per il bellissimo sentiero che
fiancheggia la costa a strapiombo sul mare. Deve essere molto bello all’alba e
al tramonto, ma verso le ore 20 noi decidiamo di ripartire e dopo circa 5 km in
località Plogoff troviamo A.S. di fronte alla chiesa con enclos. Ristorante “In
forn”: locale economico (€ 36 in totale in quattro) e buon cibo. Nel nostro
spostamento evitiamo appositamente ilk Quiberon e il golfo di Morbihan,
sicuramente belli, ma i camper non sono ben visti. E’ mezzanotte e con grande
gioia di Michy ancora sveglio arriviamo a Carnai, regno dei Minhir, di Asterix
e Obelix. Troviamo un comodo parcheggio per camper proprio in centro, dietro
all’uffficio del turismo. Nella notte pioggia, ma al risveglio sole e caldo.
Dopo una breve sosta all’ufficio vicino per raccogliere informazioni sui siti,
raggiungiamo la zona dei Minhir. Bello nell’inieme, ma non così imponenti come
ci aspettavamo. Sono tutti recintati, meglio per le foto, e l’accesso è
consentito solo per visite guidata a gruppi in sola lingua francese ….e a caro
prezzo. Rinunciamo. La giornata è bellissima. Nel bosco troviamo un Dolmen:
bello anche se piccolo. I bimbi si divertono a giocarci dentro/sopra. Per non rischiare
l’ammutinamento dei bimbi, ci concediamo il secondo campeggio della vacanza:
Camping Moulin de Kermaux, in zona Alignements de Kermario. Pomeriggio in pieno
relax fra piscina, giri in bici, salti su tappeti elastici, gioco a boccie,
minigolf. La mamma fa un po’ di “bucato di sopravvivenza” e il babbo approfitta
per pulire i pannelli solari. Un po’ di pioggia dopo cena. A nanna presto (ore
23!). Nonostante sia
piovuto anche tutta la notte, la giornata si prospetta bella e calda. Decidiamo
per una rilassante gita in bici con pic nic sulla spiaggia di Le Po’, 3 km a ovest di Carnac, famosa per i suoi allevamenti di ostriche. Come antipasto il
babbo e Michy si mangiano una dozzina di ostriche acquistate alla bancarella
sulla strada. Siesta sulla spiaggia con la marea che sale a vista d’occhio fino
a circondare un’enorme chiatta arrugginita. Salutiamo l’oceano !!!!! Passiamo il
pomeriggio in piscina a divertirci con gli scivoli d’acqua e a gustarci una
golosissima merenda a base di crèpes fatte sul momento a bordo piscina! Dopo cena, a piedi
perché poco distante, andiamo alla “Fest noz menhir libres”: una specie di
festa paesana in un grandizzimo prato, con stand gastronomici, giochi, musica,
ingresso a pagamento ma ne è valsa la pena perché non è una festa per turisti,
ma locale e si respira davvero aria bretone. Torniamo che è già
tardissimo con la torcia dei bimbi che guida i nostri passi nel buio più
assoluto e sotto un magnifico cielo stellato. Lasciamo il
campeggio sotto la pioggia e decidiamo di non passare da St.Nazaire anche se
sappiamo molto suggestivo, e puntiamo verso Est: direzione valle della Loira. Pranziamo a
Nivillac, fra Vannes e Nantes, di fronte alla grande chiesa del piccolo paese
che sembra disabitato. Caffè dopo pranzo nell’unico bar, deserto, una partita a
boccie per rilassare i bimbi e ripartenza. Passiamo Nantes, Ancenis e Angers
poi, sempre costeggiando la Loira su una bellissima e comoda strada panoramica
a tre metri dal fiume, arriviamo a Saumur con il sole. Bellissimo paese sulla
Loira con un imponente castello che domina la valle. Riusciamo solo a fare un
giro per le viuzze del centro, ma è domenica ed è tutto chiuso. Temperatura 20° e
cielo grigio-cenere. Proseguiamo lungo il fiume: all’altezza dei centri abitati
più grandi si trova quasi sempre un ponte che attraversa il fiume. Ne
percorriamo alcuni zigzagando da una sponda all’altra. Passiamo l’imponente
centrale nucleare di Avoine e arriviamo a Rigny-Ussè dove parcheggiamo proprio sotto il castello detto della bella
addormentata nel bosco perché al suo interno è ricostruita la favola con
ambientazioni e statue che catturano l’attenzione e l’entusiasmo dei bimbi.
Matilda fa mille foto, per fortuna digitali! I bimbi si dimenticano di aver
fame e ne approfittiamo per proseguire verso Tours. Ma alle ore 14,40 ci
dobbiamo fermare per pranzare in un anonimo parcheggio di un super-U a Souvignè.
Seguendo le indicazioni di un diario di bordo, cerchiamo e a fatica troviamo il
Camping Arada Parc in località Sonzay. E’ un 4 stelle e i gestori sono di una
cordialità e disponibilità estrema, c’è la piscina, è tutto ben pulito, ma è il
tipico campeggio “spartano” di cui in Francia si può fare a meno: basta
fermarsi come già fatto più volte al fianco di una chiesetta, in un prato fuori
paese o lungo un fiume che cambia poco. Comunque i bimbi hanno bisogno di
fermarsi e si godono il meritato riposo fra piscina e giri in bici. E anche
noi. Di buon mattino il
babbo si scioglie i muscoli con un po’ di bici: a 20 km dall’Arada Parc, a
Chateau de Villary, trova un Camping Municipal 3 stelle sul lago veramente
splendido ed economico: Camping Municipal du Val Joyeux, Chateau La-Valliere,
Route de Chinon (pres du lac). Il babbo
ci porta foto e depliant e ve lo consigliamo. Pranzo a base di cozze cucinate
dal babbo e pannocchie a vapore per merenda. Nel pomeriggio babbo e bimbi in
bici vanno in un vicino parco giochi in mezzo al bosco e la mamma ne approfitta
per compilare un po’ il diario di bordo. Piscina e gioco a boccie con quelle
francesi di metallo “da professionisti” che ha comprato il babbo per sentirci
ancora più francesi. La serata al campeggio
prevede la “festa del martedì”: un duetto penoso, ma diverte e “francese”. L’entrata notturna è
dalle ore 21,30-23 a € 5 a testa: troppo tardi. Quindi rinunciamo. Diamo pane secco ai
germani che nuotano fra le acque verdi per le alghe del fossato che circonda il
castello e ci rimettiamo in strada. Ci fermiamo alle ore 19,30 a St.Aignan sur
Cher, nel parcheggio gratuito della piscina comunale, proprio sulle sponde del
bellissimo fiume Cher: ci sono tavolini e panche per pic nic e un grande parco
giochi: i bimbi si rilassano un po’. Compiti d’obbligo. Stasera seconda cena
al ristorante della vacanza: pizza per i bimbi, omelettes, lumachine e cozze
per i genitori. Tutto buono e non caro (€ 42 in totale in quattro). Ore 23 ripartiamo GIOV 24/8
Bourges / Chantenay / Lapalisse /
St.Symphorien-de-Lay / Chambery
All’una siamo a Bourges e dormiamo in
un grande parcheggio proprio nel centro storico, a fianco del Chateau d’Eau, in
Place Serau Court. Mattinata visita al centro: Rue Coursarlon con i suoi bei
negozi e le case a graticcio dall’aria antica, Place Gordiane una volta la
vecchia piazza del mercato, la cattedrale di St.Etienne patrimonio mondiale
dell’Unesco. Bellissima sia dentro che fuori. Troniamo per Rue d’Auron e
partiamo anche se sono già le ore 12,30 per non pranzare nel parcheggio. Lungo la statale N76 da Bourges a
Moulines distese sconfinate di campi coltivati: lo sguardo si perde
all’orizzonte fino al cielo. Alle ore 14 ci fermiamo a Chantenay: minuscolo ma
grazioso paesino 24 km prima di Moulines. Pranziamo sulle rive di un tranquillo
laghetto …. con pescatori locali.
Proseguiamo fra immensi prati verdi
punteggiati da minuscole mucche bianche all’orizzonte e arriviamo verso le ore
16 a Lapalisse: 48 km prima di Roane. Visitiamo la chiesa, ma ci pare
insignificante, mentre molto belli sono i giradini del castello di fronte. Non
entriamo perché c’è solo la visita guidata in francese ogni 3 ore e costa ben 14
€. Ripartiamo dopo un paio d’ore, spesa in un Carrefour lungo la strada e sosta
per far giocare i bimbi e per cenare nella piazza del paese deserto di
St.Symphorien-de-Lay, proprio di fianco ai giardinetti che stranamente dopo le
ore 21 si animano dei pochi giovani che abitano il paese. Alle ore 22,30 si
riparte: 5 km di discesa con pendenze e curve impegnative, superiamo “indenni”
le superstrade che circondano Lyon e finalmente arriviamo a Chambery e dormiamo
nell’A.S. inaugurata un mese fa, a 600 mt dal centro storico, ben indicata e
con possibilità di scarico e di scarico acqua a mezzo di fontana.
VEN 25/8 Chambery / Modane /
Frejus / Bardonecchia / Salbertrand
Decidiamo di non
visitare la città anche se sembra bella, ma non abbiamo più tanto tempo e
puntiamo verso il confine per la gioia dei bimbi ormai stanchi. Superiamo
Modane, che non ci sembra interessante e alle ore 12,35 passiamo il tunnel del
Frejus: 13 km alla “modica” cifra di € 42,10 !!! Pranziamo al
ristorante del camping Bokki, in località Melezet, a Bardonecchia, in attesa
che apra la direzione, ma ci accorgiamo che è piccolo, sassoso e triste e ce ne
andiamo. Ci fermiamo a
Salbertrand, al camping Gran Bosco S.S. del Monginevro km 75, mt 1.100 slm,
carino e allegro, ma tranquillo. Serata con animazione e festa in maschera. SAB 26/8
Salbertrand / Sassuolo In mattinata passeggiata lungo il “sentiero balcone” fino al paese.
Piccolo e pieno di fontane sparse ad ogni angolo. Qui il tempo sembra essersi
fermato agli anni 60: Via Roma, unico viale principale che arriva all’unica
piazzetta su cui si affaccia l’unica chiesa, l’unico bar e l’unica bottega che
vende di tutto, come ai tempi dei nostri nonni. Alle ore 14,30 circa partiamo e alle ore 18,45 circa siamo a casa, dopo
ben 4.250 km e tanta felicità per il bellissimo viaggio. Viaggio effettuato a Agosto 2006 da Carlo Costantini Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti alla situazione delle aree di sosta nella sezione AREE DI SOSTA. |
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