![]() |
|
![]() |
|||
![]() |
Anche
per questa estate abbiamo deciso di trascorrere le nostre ferie in Francia. Il
programma era quello di toccare principalmente la costa Atlantica dell’ovest, partendo
da La Rochelle e scendere verso sud fino alla duna di Pilat. Da qui in poi abbiamo
proseguito senza una meta ben precisa, ma sicuramente decisi a passare da
Carcassonne e la Camargue, mete che nei viaggi precedenti non abbiamo potuto visitare. Abbiamo percorso 3493 Km con un consumo totale di
390,83 litri di gasolio ed una spesa di 393,89 €. La percorrenza media è stata
di 8,93 Km/litro al prezzo medio di 1,007 €/litro per il carburante acquistato
prevalentemente nei supermercati incontrati durante il tragitto. L’equipaggio, composto da Maurizio(51), Cinzia(44)
navigatrice, Filippo(16) e Fabio(12) ha compiuto il viaggio nel periodo 30
luglio/12 agosto 2005 a bordo del proprio autocaravan Mclouis 560 su ducato
2800 jtd acquistato lo scorso giugno. Sabato
30 luglio. Di buon’ora ci alziamo per sistemare
le ultime cose e decisi a partire il più presto possibile per non trovare quel traffico
che le previsioni mettono caotico per la giornata odierna, e anche per viaggiare
con il fresco del mattino, visto che i giorni scorsi sono stati davvero da
temperature africane. Partiamo da Montevarchi (AR) ed
entriamo in A1 che sono gia le 6,15. L’autostrada nonostante ci sia qualche
camion si presenta scorrevolissima. Oltrepassata Genova imbocchiamo l’autostrada
per Alessandria dove dopo pochi chilometri ci fermiamo in una piazzola di sosta
per aspettare i nostri amici di Siena che stanno per raggiungerci e con i quali
faremo insieme gran parte del viaggio. Insieme
ripartiamo alla volta del confine Francese che questa volta attraverseremo
passando per il Monginevro, dato che il traforo del Frejus dopo l’incidente è ancora
chiuso, e anche perché vogliamo provare questa alternativa decantata da molti
equipaggi. Arrivati nei pressi di Oulx usciamo
dall’autostrada e proseguiamo sulla statale che si dirige verso il passo del
Monginevro. Il traffico che fino a questo momento abbiamo ignorato lo troviamo
all’improvviso dietro ad una curva dove la strada inizia a salire. La colpa non
è tanto del traffico quanto dei lavori che ci sono su questo tratto di strada dove,
nonostante ci siano dei semafori, ci sono delle persone che, cercando di
migliorare la circolazione fanno sì che lo scorrere delle auto diventi caotico
a tal punto che per arrivare al passo ci mettiamo quasi un’ora e mezza. Finalmente
varchiamo il confine Francese; ci fermiamo ad ammirare il panorama dopodiché
riprendiamo la strada per Briancon.Troviamo molto affollamento, quindi decidiamo
di proseguire oltre per trovare un posto dove potersi fermare un pò a riposare.
Lo troviamo sul Col du Lautaret (2058 m) dove un’ampia area pianeggiante gia
piena di camper c’invita a fare sosta. Piazzato il camper usciamo a fare
due passi ben coperti di ”pile” perché un leggero e fresco venticello ci fa
dimenticare subito il caldo sofferto nei giorni scorsi. La bellezza del posto, il
silenzio della montagna e la stanchezza che sta sopraggiungendo ci fanno
decidere di trascorrere qui la notte. Abbiamo
percorso 591 Km. Domenica
31 luglio La nottata è stata molto fresca, anzi
al dire il vero abbiamo sofferto il freddo. Dopo aver fatto colazione avvolti
da basse nuvole abbiamo ripreso il viaggio scendendo verso Grenoble. Man mano che scendevamo per una
tortuosa strada a volte anche stretta e a picco su strapiombi il sole tornava di
nuovo a splendere illuminando quei ridenti paesini che incontravamo sul
percorso. Viaggiare per quasi novanta chilometri su una strada del genere per
arrivare a Grenoble è stato lunghissimo, per questo, prima di entrare in città
abbiamo deciso di percorrere un tratto d’autostrada, anche per non immettersi
nel traffico cittadino con conseguente perdita di tempo. A Pont-le-Claix quindi entriamo in autostrada per aggirare
la città di Grenoble uscendone poco dopo per immetterci sulla N85. Da questa
entriamo nella D518 dopodichè sulla
D502 che ci condurrà attraverso l’aperta campagna fino a Vienne. Rientrati nuovamente
in autostrada la seguiremo fino a Clermont-Ferrand transitando da St.Etienne. Da
Clermont-Ferrand seguiamo la N141 in direzione di Limoges. Ad una ventina di
chilometri dalla città della porcellana attraversando una cittadina, St.Leonard
de Noblat, vediamo un campeggio municipale situato sulla riva del fiume Vienne,
ombreggiato da alberi e sembra a vedersi anche molto tranquillo (11,95 €).Decidiamo
che la giornata odierna deve concludersi qui trascorrendo le ore di luce che
rimangono fra il giocare a pallone con i ragazzi e cercando di fare un poco di
conversazione con dei francesi che stavano pescando nel fiume una specie di aragosta.
Abbiamo percorso 517 Km. Lunedì
1 agosto Dopo aver fatto colazione con
baguettes e croissants acquistati da un panettiere passato nel campeggio siamo
partiti alla volta di Limoges.Parcheggiato il camper in un posteggio del centro
ci siamo incamminati a visitare la città dove purtroppo, avendo trovato tutti i
negozi chiusi non c’è stato possibile poterne visitare alcuno che vendesse le
pregiate porcellane. Seguendo sempre la N141 ci siamo
quindi rimessi in viaggio fermandoci per la pausa pranzo a La Rochefoucauld, grazioso
paesino sormontato da un castello, dimora della famiglia dell’autore delle
famose massime, che, costruito su uno sperone roccioso domina la cittadina. Riprendiamo di nuovo il viaggio
passando da Angeuleme e finalmente giungiamo a Cognac. Seguendo
uno dei tanti cartelli che incontriamo sulla strada entriamo a visitare una
distilleria artigianale del cognac dove ci vengono fatti degustare i loro
prodotti, non prima di averci fatto visitare e spiegato(in francese!) come
avvengono le varie fasi della produzione del famoso distillato. Arrivati in città
passiamo di fronte alla distilleria “Martell” anche questa pure aperta al
pubblico. Entriamo nell’immensa fabbrica facendo un giro nella “boutique” dove acquistiamo
alcuni prodotti. Percorrendo sempre la N141 arriviamo a Saintes dove c’immettiamo
sulla N137 che ci porterà a Rochefort e finalmente a La Rochelle. Giunti a La Rochelle ci dirigiamo
direttamente al ponte a pedaggio(16,32 €) che traversando un tratto d’oceano ci
porta direttamente sull’Ile de Ré. Girovaghiamo in cerca di un posto
dove fermarci e che troviamo superata da poco La Flotte. Scendiamo in spiaggia,
ma l’acqua è ancora lontana essendoci bassa marea. Mentre Cinzia e Viviana si
stendono a prendere un poco di sole sulla spiaggia deserta, decidiamo di incamminarci
verso l’acqua passando sugli scogli ancora all’asciutto e dove alcune persone
munite di piccozza raccolgono delle ostriche scegliendo quelle più grandi fra
le tantissime che lastricano questi massi . Dispiaciuti di partire, ma volendo
trovare una sistemazione per la sera sull’isola iniziamo la ricerca di un
campeggio (la notte è proibito, come da un volantino rilasciatoci
all’attraversamento del ponte, dormire sull’isola fuori dei campeggi).
Pensavamo che trovare un posto fosse cosa semplice, invece si rilevò operazione
più difficile del previsto; infatti, tutti i campeggi con area camping-car
erano oramai completi. Verso le 21,30 oramai demoralizzati, affamati e stanchi
finalmente riusciamo a trovare una sistemazione presso il campeggio”Les
Grenettes” a Sainte Marie de Re. Il posto lasciava a desiderare ma il mercato
non offriva altro(33,50€). Ci piazziamo che sono quasi le 22,00
dopo aver percorso 312 Km. Martedì
2 agosto Ci mettiamo in movimento decisi di
andare a visitare il Phare des Baleines che si trova nella punta
nord-occidentale dell’isola. Dobbiamo attraversare tutta l’isola che da metà in
poi è servita da un’unica strada, e quindi questa mattina molto transitata. Per
buona fortuna in Francia, e in particolar modo su quest’isola, ci sono
moltissime piste ciclabili che alleggeriscono così il transito su strada delle
bici. Arriviamo nell’immenso piazzale
vicino al faro dove ci sono molti camper, fra i quali anche degli Italiani che
ci dicono aver dormito in questo posto senza che la Polizia in servizio di
controllo avesse detto loro niente della sosta fuori campeggio(!). Dopo aver pranzato siamo andati in
visita al mercatino nei pressi del faro dopodiché siamo saliti sul faro stesso(2€
solo gli adulti)da dove si osservava un bel panorama ma che un forte e fresco vento
ci ha consigliato di non rimanere molto a lungo sulla sua sommità. Verso le
17,00 ci rimettiamo in movimento e attraversata di nuovo tutta l’isola e il
ponte ci dirigiamo verso il centro città di La Rochelle. Troviamo posto insieme con altri
camper nel parcheggio della scuola Lycée Hotelier nella zona “les minimes”e non
molto distante dal vecchio porto e dal centro città. Dietro consiglio di un equipaggio
francese subito dopo aver cenato, muniti di bici e felpe imbocchiamo una pista
ciclabile lì prossima e in 10 minuti siamo in centro con molta facilità. Il
vecchio porto è brulicante di persone e di artisti di strada che con i loro
spettacoli affascinano grandi e piccini. Passiamo così la serata e dopo aver
fatto un giretto per il centro semideserto ce ne torniamo al camper. Finiamo così la giornata avendo
percorso 98 Km. Mercoledì
3 agosto La mattina dopo aver eseguito le
funzioni di routine ci mettiamo in movimento verso sud. Percorriamo per un
tratto la N137 fino a Rochefort, qui imbocchiamo la N733 immettendosi in
seguito nella D123 ed ancora nella D25 che passando da Pointe de la Coubre e
percorrendo la costa ci porta fino a Royan. Qui ci sono due possibilità: andare
fino Bordeaux e risalire verso nord fino alla punta della penisola di Médoc,
oppure fare la traversata con un traghetto che attraversando la foce della
Gironda ci porta direttamente sulla penisola. Dato che il mare non sembra
particolarmente agitato per la traversata c’imbarchiamo(47,65€)e dopo neanche
30 minuti siamo dalla parte opposta della foce. Appena sbarcati andiamo a la Pointe du Grave appena
fuori dal porto. Scendiamo e camminiamo sull’immensa distesa di sabbia che si presenta
davanti a noi. Il forte vento però che soffia alzando la finissima sabbia, poco
dopo ci costringe a rientrare. Decidiamo di pranzare, visto l’ora, proprio in
riva all’oceano gustandoci oltre alle “prelibatezze” culinarie anche quelle
visive di quest’immenso scenario che abbiamo di fronte. Percorrendo la D101 transitiamo da
Le Verdon,Soulac-sur-Mer, Vendays e attraversiamo zone alternate da pinete e desolanti
pianure semideserte. Finalmente dopo un altro lungo tratto monotono di strada
arriviamo al bivio per Hourtin-Plage. Prendiamo questa direzione transitando
vicino all’Etang di Hourtin-Carcans ( gli étangs sono delle lagune d’acqua
salata che si stendono parallele alla costa separate spesso da una stretta lingua
di terra)e dopo circa dieci chilometri fatti attraverso una immensa pineta
giungiamo finalmente a Hourtin-plage. Seguendo la guida ci rechiamo al
camping”La cote d’argent”dove chiediamo espressamente della’area sosta per
camping-car. E’ possibile anche entrare nel campeggio vero e proprio ma
sicuramente ad altri prezzi; nell’area a noi destinata paghiamo 12,53 €
compreso luce, acqua e scarico. L’area che non è molto grande si trova
leggermente distanziata dal campeggio e dal paese, ma non ci sono problemi, abbiamo
le bici e li appresso passa la pista ciclabile. Dopo
aver cenato all’aria aperta facciamo un giro di perlustrazione in paese con le
bici e ci prefissiamo di tornare l’indomani per gustarci un giorno di mare.La
giornata odierna ci ha visto percorrere 146 Km. Giovedì
4 agosto Partiamo per la spiaggia percorrendo
la pista ciclabile che si snoda nell’immensa pineta. Arriviamo in riva
al”mare”ma stranamente il livello dell’acqua è una decina di metri sotto di noi,
per cui scendiamo la grande scalinata di legno che ci porta nell’immensa
spiaggia resa ancor più grande dalla bassa marea. Qua sulla costa oceanica,
battuta da onde e correnti a volte anche molto forti, sconsigliano di fare il
bagno fuori delle aree non sorvegliate. Ci sono infatti delle zone, delimitate
da due bandiere azzurre, che sono tenute sotto controllo dagli addetti al
salvataggio dalle 8,30 fino alle 18.00. Al mattino vengono scritti su una
lavagna posta all’ingresso spiaggia le ore della bassa e alta marea, la forza
del vento e la sua direzione, i punti più pericolosi della spiaggia e la zona balneabile
sorvegliata. Dall’alto della duna un punto d’osservazione scruta in lontananza,
mentre dalla torretta sulla spiaggia si tiene sotto controllo la zona azzurra.
Se c’è qualcuno che si allontana troppo al largo e non è munito di tuta o
tavola da surf è prontamente richiamato dagli addetti di sicurezza presenti
sulla spiaggia con mezzi a motore. Abbiamo così trascorso la giornata fra sole, camminate
sulla spiaggia con qualche tentativo, senza riuscirci, d’immersione nelle
gelide acque e lo stupore nel vedere il passaggio di qualche “naturista”che se n’andava
per spiaggia tranquillamente a passeggio. Venerdì
5 agosto Verso le dieci dopo aver svuotato e riempito i serbatoi ci
mettiamo di nuovo in marcia. Ritorniamo sulla via principale immettendosi sulla
D3 che attraversando Hourtin-Village, Carcans ci porta a Lacanau dove,
proseguendo per la D6 arriviamo a Lacanau-Océan, bellissima cittadina
sull’oceano ma troppo animata e trafficata. Decidiamo dopo aver fatto un
giretto panoramico sul lungo oceano di proseguire per Lège-Cap-Ferret seguendo
la D6 e dopo tramite la D106 arrivare a Cap-Ferret, punta estrema della
penisola racchiusa tra l’oceano ad ovest e Bassin d’Arcachon ad est. In questa
parte della Francia i siti per vacanze sono abbastanza distanti tra loro e per
questo quei luoghi dove si trovano strutture adeguate sono sempre molto
affollati e colmi di turisti vacanzieri. La decisione è stata unanime: non
fermarsi ed andare avanti. Abbiamo ripercorso quindi la strada
fino ad Arés e dopo, costeggiando il golfo d’Arcachon, incontrando
Andernos-les-Bains, Audenge, Biganos, Le Teich, Gujan-Méstras, Pyla-sur-Mer
arriviamo alla Duna du Pilat di nuovo sull’Oceano Atlantico. Entriamo nel parcheggio della Duna
andando a fermarci sotto i pini assieme a tantissimi altri camper. La curiosità
è tanta perciò c’incamminiamo subito per vedere questa Duna descritta in
tantissime riviste. Arrivati ai piedi di questa montagna di sabbia troviamo una
scalinata tipo marinaro che ti porta fino alla sommità dove si apre ai tuoi
occhi uno straordinario scenario. Infatti, quando sei in cima a questa collina
alta 118 mt. (la più alta d’Europa) ti trovi davanti un’immensa distesa di
sabbia che si stende per alcuni chilometri e che separa un’infinita e verde
pineta da una parte dall’oceano atlantico dall’altra. Il ripido pendio verso la
pineta induce i ragazzi a “tuffarsi”e rotolarsi in questa finissima sabbia; noi
invece preferiamo lanciarci in una corsa in discesa, con capriole, verso
l’oceano. La corsa è meno ripida, ma più lunga, così arriviamo in riva al mare
che abbiamo il fiatone. Passiamo un po’ di tempo così, distesi al sole su
questa spiaggia in discesa, dopodiché rientriamo per cenare e tornare a vedere
più tardi il tramonto. La risalita per arrivare di nuovo alla sommità della
duna è stata molto più faticosa del previsto. A
sera siamo tornati ad ammirare il tramonto, ma purtroppo era ormai troppo tardi
quindi siamo rimasti fino a tardi a fare conversazione con un gruppo d’italiani.
I km odierni sono stati 171. Sabato
6 agosto Ci svegliamo che il tempo non
promette niente di buono e minaccia di piovere. E’ stata questa situazione che ci
ha fatto prendere la decisione di cambiare programma: tornare verso l’interno
lasciando la costa oceanica ed andare in direzione di Sarlat e Rocamadour. Francesco,
Viviana e Federico invece preferiscono continuare lungo la costa ,e per questo
ci salutiamo con l’intento di potersi forse ritrovare a Carcassonne dopo alcuni
giorni. Ci dirigiamo quindi verso
l’autostrada A63 direzione Bordeaux. Il traffico comincia ad essere sostenuto, specialmente
in direzione della costa una lunghissima coda procede a rallentatore, è l’esodo
vero e proprio dei vacanzieri francesi che lasciano la città. Finalmente
arriviamo a Bordeaux dove volevamo fare un giro del centro, ma che, fra il non
trovare posto nelle vicinanze, vedere i negozi quasi tutti chiusi per ferie e
una leggera pioggerella che cadeva ci fanno cambiare idea decidendo di uscire
dalla città; anche se non senza problemi ritroviamo la strada giusta.
Percorriamo la D936 in direzione Bergerac, la patria del Cirano de Bergerac, dove
arriviamo nel primo pomeriggio. Dopo aver scaricato e fatta acqua presso il CS
lungo la Dordogne andiamo in visita del paese. Ripartiamo dopo un paio d’ore
fermandoci in uno dei tanti negozietti lungo la Strada D703 ad acquistare
alcune bottiglie di buon vino. Continuiamo il viaggio toccando
Beynac-et-Cazenac, grazioso paesino arroccato sul monte, prima di arrivare
finalmente a Sarlat magnifica cittadella medioevale nel Périgord e patria del
Foie gras. Andiamo a parcheggiare in Avenue du
general de Grulle,dieci minuti a piedi dal centro storico. Dopo aver cenato ci
mettiamo in movimento e andiamo in centro. Trascorriamo la serata camminando
per le stradelle e le piazzette di questa cittadella animate da moltissima
gente e da artisti di strada. Dopo aver acquistato dei tipici prodotti della zona ritorniamo al camper per andare a riposare. Nella giornata odierna
abbiamo percorso 252 Km. Domenica
7 agosto La mattinata inizia con un breve
giro per la città di Sarlat, dopodiché continuiamo la marcia per Rocamadour. La
strada per arrivarci è abbastanza impervia e stretta, in ogni modo quando siamo
sul posto constatiamo che n’è valsa la pena di arrivare fin qui. Questo
pittoresco villaggio si trova infatti in un’angusta valle ai piedi di un
roccione alto più di cento metri. Esiste un’unica strada che attraversa
l’intero borgo diviso in tre piani. In alto troviamo un trecentesco castello, poi
scendendo troviamo la zona di preghiera dove vengono ancor oggi moltissimi pellegrini
a rendere omaggio alla reliquia di Saint-Amadour, e poi scendendo ancora
troviamo il centro storico. Nel pomeriggio dopo una giornata trascorsa in questo
incantevole borgo riprendiamo nuovamente la strada che attraversando Gramat ci
riporta verso sud sulla N20. Anche questa strada, forse più di quella fatta per
arrivare, è molto stretta e scorre fra gli alberi, a volte anche molto bassi
per cui è forse da sconsigliare con il camper, infatti non ne abbiamo trovato
alcuno!. Percorrendo la N20 siamo arrivati in breve tempo a Cahors dove siamo
andati a vedere il ponte Valentrè sul fiume Lot, uno degli esemplari meglio
conservati di ponte fortificato del XIV secolo. Entriamo in autostrada A20 dirigendoci
verso Toulose che superiamo senza addentrarci nel caotico traffico cittadino
che a quell’ora era molto sostenuto. Ne usciamo poco dopo percorrendo la N113
che ci porterà finalmente a Carcassonne. Giungiamo in città dirigendoci alla “citè”
medievale e andiamo a parcheggiare presso il parcheggio vicino alle mura,
moltissimo affollato di camper, specialmente italiani. Partiamo subito in
visita della citè. Il luogo è superbo. Una cinta muraria straordinaria circonda
l’intera cittadella che all’interno al dire il vero non è granchè, ma che, moltissime
persone affollano le sue stradine cosparse di tantissimi negozietti. Oggi
abbiamo percorso 325 Km. Lunedì
8 agosto Mattinata dedicata alla visita della
città. A bordo di un trenino abbiamo percorso tutt’intorno alla cinta muraria,
mentre erano spiegate la storia e i punti più importanti che volta volta
incontravamo sul percorso. Nel tardo pomeriggio riprendevamo la strada N113
alla volta di Narbonne e dopo destinazione Gruissan-Plage. Ci fermiamo presso una piazzola di
sosta a pagamento proprio in riva ad un lago (étang) dove non è possibile però
la balneazione causa scuole di wind-surf e vela. Con le bici percorrendo uno
strano territorio arriviamo in riva al mare dove non si distingue dove inizia e
finisce la spiaggia talmente è pianeggiante tutt’intorno. Finalmente riusciamo
a fare un bagno in mare con una temperatura dell’acqua accettabile. Oggi abbiamo percorso 76 Km. Martedì
9 agosto Nella mattinata riprendiamo il
viaggio passando per Narbonne-Plage, Narbonne e Beziers. Ci immettiamo sulla
N112 verso Le Cap d’Agde che superiamo e attraversando una sottilissima
striscia di terra che separa il mare da una parte dal Bassin de Thau dall’altra
ci dirigiamo verso Sete e Montpellier. Da qui seguendo la D62 e superata la
Grande Motte arriviamo finalmente ad Aigues-Mortes, cittadina edificata nel
1240 da Luigi IX come porto d’imbarco per la sfortunata settima crociata ed
oggi distante dal mare qualche chilometro. Conserva una magnifica cinta muraria
formata da cinque torri, dieci porte ed uno stupendo mastio circolare(Torre di
Costanza) tutto ben conservato e che si sviluppa per 1640 metri. Abbiamo fatto
tutto il giro dei bastioni sotto il sole e quando siamo arrivati al punto di
partenza eravamo distrutti, anche perché se inizi il giro lo devi finire non
essendoci punti d’uscita intermedi. Dall’alto delle mura si possono ammirare le
saline lì vicine e che al tramonto si colorano di un rosso porpora dovuto alla
rifrazione della luce solare sull’acqua contenente cristalli salini. Rientrati in
camper decidiamo di recarci per la notte a S.tes-Maries-de la Mer, in Camargue dove
sono segnalate aree di sosta. Percorrendo la strada D58 attraversiamo il ponte
sul Piccolo Rodano entrando direttamente nella vera e propria camergue, una
bellissima e selvaggia terra popolata da mandriani(gardians), tori da
combattimento, paludi e vaste pianure punteggiate da tantissimi stagni dove
vediamo al nostro passaggio centinaia e centinaia di fenicotteri. Vediamo
isolate moltissime cascine(mas) di color bianco coperte da tetti di paglia e
dove in molte di queste puoi trovare cavalli a noleggio per avventurarti in una
galoppata in queste solitarie praterie. Volendo diversificare il percorso puoi
avventurarti anche per una strada secondaria segnalata che, passando per questa
immensa pianura del parco della Camargue e attraversamento del Rodano su
chiatta ti porta pure a S.Maries d.l. Mer. Non l’abbiamo fatta in quanto
cominciando a tramontare il sole non volevamo trovarci poi con il buio in
luoghi dove, senza punti di riferimento visivi sarebbe forse stato difficile
tornarne fuori in caso di bisogno. Arrivati
a S.tes-M.d.l.-Mer troviamo posto sul lungomare (seguire spiaggia sud)in una piazzola
a pagamento(6€)se trascorri la notte. Con le bici in cinque minuti sei in
centro. Visitiamo il paese molto affollato e dopo aver acquistato prodotti
tipici torniamo in camper per la notte. Abbiamo
percorso 200 Km. Mercoledì
10 agosto La mattina verso le 8,30 vengono a
bussare alla porta del camper, è l’addetto alla riscossione del pedaggio. Con
le bici torniamo in paese gia a quest’ora animato da molti turisti. Visto la
splendida giornata di sole decidiamo di fare l’escursione in battello sul Piccolo
Rodano all’interno della Camargue dove andiamo a vedere tra l’altro una mandria
di tori e cavalli ben “addestrati” da un mandriano. Al pomeriggio ci sistemiamo
in riva al mare a prendere un po’ di sole con l’intento di rimanervi fino a
tardi, ma purtroppo a causa del tempo che improvvisamente si è guastato
dobbiamo rientrare prima del previsto. Nella nottata si è scatenato un violento
temporale con tuoni e vento che ci ha fatto rimanere in apprensione per una
ventina di minuti. Giovedì
11 agosto. Al mattino gia splendeva nuovamente
un bel sole, ma purtroppo ci dobbiamo rimettere nuovamente in cammino verso
casa. Percorriamo la strada D570 fino ad Arles quindi entriamo in autostrada.
Salon-de Provence, Aix-en-Provance ed ancora avanti sulla A8 fino all’uscita
n°36 che ci porterà in direzione di Ste-Maxime da dove iniziando il viaggio sul
lungomare cerchiamo di trovare un posto dove poter trascorrere qualche ora di
mare ed eventualmente poter poi passare la notte. Il traffico caotico e lunghe
file di auto hanno fatto sì che perdessimo tutto il tempo per strada senza aver
trovato il benché minimo spazio per potersi fermare. Superiamo Cannes, Nizza, Monte
Carlo e finalmente arriviamo a Menton che è ormai gia buio. Fortunatamente troviamo posto sul lungomare
di fronte al supermarche dove di solito facciamo tappa anche nei nostri viaggi
invernali. Anche se stanchi decidiamo di trascorrere quest’ultima sera in terra
di Francia andando a passeggio per le vie del centro storico affollatissimo di
turisti. A tarda sera rientriamo consapevoli che l’indomani sarà sicuramente
una giornata faticosa e sotto un certo aspetto triste. Oggi
i km sono stati 364. Venerdì
12 agosto Dopo aver fatto colazione partiamo
alla volta dell’Italia passando dal lungomare di Mentone poco distante da dove
eravamo parcheggiati. Nell’attraversare Ventimiglia troviamo un caos infernale perciò
entriamo subito in autostrada. I chilometri scorrono abbastanza velocemente per
questo dopo aver fatto alcune soste di pausa arriviamo a Montevarchi nel tardo
pomeriggio. Siamo contenti di essere di
nuovo a casa e contenti anche di aver visto e visitato dei luoghi che
sicuramente rimarranno per sempre nei nostri ricordi, ricordi di una Francia
che ogni volta che visitiamo ci riserva sempre nuove ed emozionanti avventure
in camping-car. Abbiamo
viaggiato per 441 Km. Viaggio effettuato ad Agosto 2005 da Maurizio, Cinzia, Filippo, Fabio. Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti alla situazione delle aree di sosta nella sezione AREE DI SOSTA. |
|