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Mezzo: C.I. Turistico 320 del 1991 Alimentato
a benzina e GPL (la nostra casetta sicura) Equipaggio: Bruno, autista, navigatore,
addetto scarichi–carichi Finalmente si parte: 29/7 ore 9. Stufi di dover pagare a
caro prezzo l’autostrada delle valli olimpiche decidiamo di fare la statale. Alle 11 siamo a Briancon
dove mi rifornisco di Gpl. Costa un po’
più caro che in Italia ma guardando il prezzo della benzina mi consolo
subito. Poi proseguiamo verso Chateau Queiras dove giungiamo verso le 12.30. I camper sono pochi
3 io sono il quarto chissà quanti saremo stasera? Pranziamo e scopro che
dopo tanti giorni di caldo torrido, finalmente non si suda. Il vino nel frigo
è freschissimo e fila che è un piacere. Dopo pranzo mi guardo alla TV le prove di F1, poi raggiungo Margherita
sullo sdraio. Più tardi arriva un camper di Italiani
con cui scambiamo qualche opinione.
Sarà l’unico Italiano con cui parlerò durante tutto il
viaggio (forse perché era uno che l’aveva noleggiato, mentre gli
altri passano sui loro enormi mezzi senza degnarti di uno sguardo). Finalmente
andiamo a farci una passeggiata, c’è il castello da vedere, e vi
sono soprattutto quelli che si cimentano con la via ferrata, oltre a quelli che
si dedicano al Rafting. Si torna ed è
nuovamente sdraio, mentre dal camper escono profumini
che stuzzicano l’appetito. Ci prepariamo per la nanna finalmente al
fresco. 30/7 Domenica. Siamo sempre qui, è
Domenica ed è inutile spostarsi, dopo tutto il caldo patito nelle scorse
settimane un paio di notti al fresco non possono che
farci bene. I Francesi sono dei patiti per ogni genere di attività
sportiva. Qui sono attrezzatissimi per il rafting e hanno attrezzato una via ferrata e ovunque vedi
adulti e bambini fare sport. Vi sono molti sentieri pieni di escursionisti.
Ed infine ci siamo noi Bruno e Margherita (semisedentari) che trovano sempre il
modo di muoversi ma di trovarsi al posto giusto all’ora
di pranzo. 31/7 Lunedì. Siamo
partiti come il solito verso le 9 dopo aver fatto colazione e, senza
fretta, siamo giunti a Fontaine de Vaucluse. La cittadina è nota per aver ospitato
il poeta Petrarca per 10-20anni e per possedere una
delle sorgenti d’acqua più grandi in Europa. Il caldo è
opprimente anche perché dopo due giorni al fresco in montagna ci
ritroviamo a dover fronteggiare le temperature di questo fine Luglio. Il
parcheggio che ci ospita e che abbiamo trovato dopo qualche giro a vuoto si
trova sotto gli alberi e in riva alla Sorge, il torrente che sgorga dalla
sorgente. Abbiamo dovuto accendere due ventilatori, di cui uno a colonna, che
tuttavia non ce la fanno a contrastare il caldo
esterno. Verso le 17 decidiamo comunque di uscire per
visitare il paese e le sorgenti decantate dal Petrarca.
Ci muoviamo cercando riparo dove c’è ombra, ed in questo modo
arriviamo in paese. Per raggiungere le sorgenti bisogna attraversare gli
immancabili mercatini di ricordini che sono una
caratteristica di tutti i luoghi interessanti di Francia (questo, a parer mio,
i Francesi lo potrebbero evitare e i siti sarebbero molto più godibili).
Addirittura c’era una bancarella che vendeva le “famose cicale di Fontaine de Vaucluse”: si
trattava di una scorza di legno con incollati sopra una specie di rosmarino e
una cicala. In questa stagione il livello della sorgente
è molto basso, e si vede solo una voragine. Visitiamo il mulino ad acqua che serviva per
fare la carta: è ancora tenuto parzialmente in attività. Tornati al camper ci facciamo una doccia e ci
sediamo sotto gli alberi in riva al torrente. Verso le 20 ceniamo. Nel frattempo il sole se
ne è andato e si sta un po’ meglio. Restiamo fuori a parlare fino verso le 23 poi andiamo a
dormire. Le cicale hanno fatto baccano tutto il giorno: ora finalmente
tacciono. Qualche nota informativa: il parcheggio costa
2 euro al giorno e vi è un pozzetto di scarico–carico + acqua. Tra l’altro ho notato
che fino alle 8 del mattino le sbarre automatiche restano alzate. Ma 2 euro non valgono una fuga anticipata. 1/8 Martedì. Partiamo verso le 9. Ci
dirigiamo verso Avignone. Giriamo un po’ per la
città, poi decidiamo di recarci a Pont du Gard. Li
non hai alternative e vieni inevitabilmente incanalato nei parcheggi a
pagamento o della riva destra o della sinistra. Scelgo la riva sinistra e
scopro che è la più attrezzata. Vi sono grandi parcheggi, alcuni
dei quali dedicati ai camper, al prezzo di 5 euro a giornata, con divieto di
sosta notturna che scatta all’una di notte. Per raggiungere l’acquedotto si deve
attraversare la solita zona dei ricordini, ma vi sono pure musei, ed infine
eccolo. E’ bello, anche se ha subito molti ritocchi e
dell’originale rimane pochino. Comunque è
maestoso, immerso nel verde, sopra ad un fiumiciattolo dalle acque limpide. Si
lascia fotografare da ogni angolazione. Vi sono molte
persone e tanti orientali (non so se giapponesi o cinesi) e tanti Inglesi e
Olandesi. Italiani pochi. Restiamo un po’ li
a goderci questa meraviglia dell’ingegno romano, poi decidiamo di
proseguire. Sbaglio strada un paio di volte (d'altronde non ho navigatore nè umano nè
tecnologico e devo consultare la cartina con un’occhio e con l’altro guardare la
strada). Margherita in queste cose è negata. Finalmente ritrovo la N106 e la strada per Florac. Siamo nel Parc des Cévennes e ci troviamo
nuovamente in mezzo ai monti. Sono tutte curve e saliscendi. Il vento è
molto forte e ci costringe a viaggiare tranquilli. Alle 14 siamo
a Florac, l’area camper è in
posizione bellissima nella parte alta del paese posta su due terrazzini. Il
camper service è ben posizionato e con la
possibilità di scarico sia per i wc classici che per quelli a cassetta. C’e pure un
blocco servizi igienici e l’unico costo per beneficiare di tutto
ciò sono i 2 euro se decidi di rifornirti d’acqua. Mi viene in
mente la situazione di tante località Italiane, poi mi consolo pensando
che anche da noi vi sono situazioni simili (vedi il comune di Barga, in Garfagnana).
L’aria è fresca e si sta bene. Usciamo per visitare il paese col
suo piccolo castello, poi visto che ci troviamo in una
zona in cui le trote sono il piatto forte, entriamo in una pescheria e ci
prendiamo 4 belle trotelle, poi il mio sguardo cade
sulle ostriche e così prendiamo pure quelle. Poi via a
comprarci una buona bottiglia per accompagnare il tutto, e limoni e frutta per
chiudere il cerchio. Margherita ha cucinato divinamente riscattandosi
del poco contributo che mi ha dato a Pont du Gard. Abbiamo dormito come
ghiri, al fresco e sereni.
2/8 Mercoledì. Stanotte per il forte vento il frigo si è spento, ma fortunatamente la
carne nella celletta è rimasta ghiacciata. Dopo le solite operazioni di
pulizia personale e riassetto del camper ci siamo
recati a comprare il pane fresco e i croissant. In Francia non riusciamo a
rinunciare a questi piccoli piaceri. Poi via verso il Tarn.
Decidiamo di recarci alle grotte dell’Aven Armand, famose per la foresta di stalagmiti. Giunti a St. Enimie si deve svoltare su di
un ponticello per imboccare la strada per l’Aven
Armand. Restiamo imbottigliati a causa di una caravan, per cui ci tocca fare un bel tratto in
retromarcia. Sbrogliata la situazione, ci inoltriamo
sul ponte dietro ad un altro camper tedesco e appena giunti al fondo ci
ritroviamo nuovamente imbottigliati. Finalmente dopo mille manovre e con
l’aiuto di un’automobilista Francese ci districhiamo. Ora la strada
si allarga, e raggiungiamo senza altri problemi la grotta. La visita ci porta
via un’oretta. Si scende in funicolare,poi si
cammina in un bosco di stalagmiti e stalattiti. Peccato che
la visita sia guidata e il mio Francese, nonostante siano tanti anni che mi
reco in questo paese, sia piuttosto lacunoso. Nota dolente e comune in
ogni località è la quasi totale mancanza di informazioni
nella nostra lingua. Probabilmente (ma questa è solo
una mia supposizione) tutto ciò è determinato dal fatto che noi
Italiani certe località transalpine le abbiamo cancellate dai nostri
itinerari. Torniamo al camper che si è fatta ora
di pranzo. Mangiamo al fresco, il vento è
sempre presente. Decidiamo di fermarci anche per la notte visto che si sta
mettendo a piovere. Nel frattempo si aggiungono due camper. Scambiamo qualche
parola, poi ce ne andiamo tutti a letto. Pensavamo che
avremmo passato la notte in solitudine ed invece c’è
un superaffollamento. Siamo tre mezzi in due parcheggi lunghi più di 400
metri.
3/8 Giovedì. Ha piovigginato tutta la
notte e fa fresco. Dopo un buon caffè si
parte. Sono le 9, la strada è piena di curve ed è stretta, ma il
paesaggio è spettacolare. Da Meyrueis a La Rozier è tutto
un’alternarsi di panorami mozzafiato. Scendiamo a Millau
dove dopo aver rifornito di GPL ci rechiamo in un
supermercato per la spesa. Ripartiamo verso Estaing
classificato tra i più bei paesi di Francia. In
effetti si merita questo appellativo. Peccato che non
vi siano grandi spiazzi per sistemarsi. Riusciamo comunque,
grazie alle ridotte dimensioni del camper in lunghezza, a sistemarci in riva al
Lot. Pranziamo sotto il fresco degli alberi,
osservando lo scorrere tranquillo delle acque che in questo tratto sono piene
di trote che si vedono distintamente nuotare per via della limpidezza del
fiume. Andiamo a visitare il paese arroccato attorno
alla Chiesa ed il Castello. Sembra che il tempo si sia fermato centinaia di anni fa. In un primo tempo si era deciso di fermarci qui
per la notte ma, visto lo spazio striminzito, onde
evitare di creare qualche problema di manovra alle auto dei residenti decidiamo
di proseguire fino a Bouillac, dove il comune mette a
disposizione gratuitamente una bellissima area di sosta in riva al Lot, con pozzetto adatto per i WC nautici, acqua e servizi,
oltre alla zona pic-nic. Siamo 8 camper e già mi sembrano tanti. Io sono
l’unico Italiano. Ad un tratto un camperista Francese mi
offre un cesto pieno di funghi prataioli. Accettiamo volentieri e Margherita
prepara una cenetta coi fiocchi. Più tardi ricambiamo l’offerta dando a loro i “famosi
pomodori del mio orto”. Un caffè
preparato da Margherita chiude una bella serata passata a chiacchierare con
questa simpatica coppia con cagnone al seguito.
4/8 Venerdì. Prima di lasciare questo
posto tranquillo abbiamo ripulito i serbatoi e rifornito la cisterna. Poi mi incammino verso S.Circ.Lapopie.
Però Margherita, temendo le condizioni della
strada (dopo aver sentito il Francese), mi chiede di rinunciare e cosi’ puntiamo su Rocamadur.
Questa è seconda solo a Mont st.Michel in quanto a visite turistiche e noi è la terza volta che ci veniamo. Abbiamo subito la
sgradita sorpresa di trovare il divieto di sosta notturno nei prati in basso
sotto la città, luogo in cui solitamente ci sistemiamo.
Per cui decidiamo di gironzolare un po’ tra queste
meraviglie e, invece di fermarci qui per la notte, proseguiamo verso Sarlat la Canea, la capitale del Perigord
noir. Purtroppo l’area di sosta è stracolma di camper e ci
dobbiamo sistemare nel vicino parcheggio, dove vi è un enorme cartello
di divieto e dove comunque sostano già diversi
camper. Sarlat è una città molto bella
e ricca di storia, purtroppo è anche piena di folla che riempie ogni
strada e così, tra le bancarelle e i tavolini dei ristoranti che
occupano i marciapiedi, il fascino di questo gioiello si perde. Non mancano i
menestrelli di strada e tutto ciò che fa coreografia, ma
l’eccessivo affollamento ne intaccano la magia.
Così, dopo la visita e data comunque
l’impossibilità di sistemarci per la notte, proseguiamo per circa
6 km e ci fermiamo sul fiume Dordogna in un enorme
parcheggio su erba, dove vi è un via vai di mezzi che trasportano
gommoni e canoe. Si tratta di un’area privata dove mi fanno pagare 10
euro dicendomi che se prendevo una consumazione me
l’avrebbero scontata.
5/8 Sabato. Oggi di strada ne
abbiamo percorsa pochina ( 6/8 Domenica. Ci siamo svegliati tardi verso
le 10 ed abbiamo passato la mattinata gironzolando lungo il fiume guardando i
pescatori sportivi che dopo aver catturato il pesce lo slamavano
e lo rimettevano in acqua. In pomeriggio mi sono
ricordato che in tv trasmettevano la F1 e mi sono guardato la gara col piacere
di una birra fresca. Di giorno fa caldo, ma alla sera
si sta bene anzi fa fresco, per cui fa piacer uscire quando tutto si illumina e
sembra di viver in pieno medioevo. In questi due giorni ci
è sempre venuto appresso un cane, probabilmente abbandonato e che
io avevo accarezzato. Ci accompagnava per un tratto poi
tornava ad accucciarsi vicino al camper. Quando
ce ne siamo andati ho notato che si stava avvicinando ad un altro camper. Chissà chi è quel disgraziato che lo ha abbandonato.
7/8 Lunedì. Verso le 9 abbiamo
lasciato questo luogo da favola e dopo aver percorso qualche km di stradine
siamo giunti a Les Eyziez,
dove troviamo l’area di sosta. Noi dobbiamo solo scaricare e rifornirci.
Il CS è ben posizionato ed è adatto ai wc
nautici. Peccato che sia giorno di mercato e per
raggiungere l’area abbiamo dovuto faticare tra le bancarelle. Solita discussione con Margherita che non riesce mai ad indicarmi
la giusta posizione sullo scarico (dopo 15anni) e così mi tocca sempre
scendere per accertarmi di fare centro. Effettuate
queste operazioni, ci rechiamo al sito de La Roque st Christophe. Questo è un
luogo da sempre abitato a partire dai primi uomini
trogloditi fino al medioevo, perchè la gente - grazie alla conformazione
a terrazze - riusciva a trovar rifugio. Parcheggiamo il camper sotto una fitta
foresta dove la luce stenta a passare. Noto che vi sono diversi camper che
hanno passato la notte ed ora stanno facendo un minimo d’ordine. Il
parcheggio è grandissimo e gratuito. Visitiamo il sito e, se non fosse che abbiamo quasi finito le scorte, ci fermeremmo qui.
Invece proseguiamo verso Montignac,
dove si possono acquistare i biglietti per la visita alla grotta preistorica di
Lascaux2, che è una fotocopia esatta della vera Lascaux,
opportunamente chiusa al pubblico. Noi, siccome la grotta l’avevamo
già visitata in passato, molto più banalmente ci mettiamo alla
ricerca di un supermercato. A Montignac ce
n’è uno, però dopo aver cercato invano un parcheggio, siamo
costretti a desistere e proseguiamo fino a Terrasson.
Rifornita la cambusa torniamo a Montignac
dove ci sistemiamo in un’area pic-nic quasi vicino al fiume Vezere. Oggi si pranza a base di salmone, patè e
Bordeaux. Dopo pranzo andiamo a gironzolare. A sera l’area si riempie lentamente e
noto con piacere che non si spostano solo coloro che
possiedono mezzi superaccessoriati ma pure persone mosse da spirito
pionieristico come due di Firenze con un piccolo Doblò
attrezzato di fornellino asportabile collocato sotto
il piano del letto. Mi fanno tornare alla mente la mia giovinezza
quando per dormire ci accontentavamo di allungare i sedili
dell’auto.
8/8 Martedì. Dopo una notte tranquilla
ci siamo mossi verso la nostra nuova meta, St. Flour, dove dopo
aver fatto Gpl ho cercato un posto per sistemarmi.
Nella parte alta della città c’è un CS+AA
subito dopo l’ospedale, ma più che definirla area si dovrebbe
parlare di parcheggio dove si è circondati da auto e si è pure in
pendenza. Fortunatamente, nella parte bassa e ben indicata si trova una seconda
area espressamente dedicata ai camper. Nulla di eccezionale
ma tranquilla, in piano con vista sulle mura cittadine, dove possono trovare
posto una decina di mezzi. C’è pure il CS e si sta all’ombra
per cui i servizi essenziali sono assicurati. La
città a dire il vero non offre grandi cose, un tratto di mura, la
cattedrale circondata da auto parcheggiate ovunque. Molto
più graziosa la parte bassa cresciuta attorno alla chiesa. In effetti dopo aver girato un bel po’ ce ne torniamo
in camper delusi, ma fortunatamente una buona cenetta ci rimette di
buonumore.
9/8 Mercoledì. Come al
solito verso le 9 siamo partiti verso Le Puy en Velay, dove siamo giunti verso le 11. Parcheggiamo il
camper nei pressi della chapelle Saint-Michel,
uno dei simboli della città assieme a Notre-Dame
de France e alla Cattedrale. La caratteristica che
subito colpisce il visitatore è che molte delle sue meraviglie sono
erette su irti cocuzzoli resti di colate laviche. La Cattedrale è un’edificio imponente al cui interno è custodita la statua della
Vergine Nera. Interessante il museo. Insomma, tutta la città è un’insieme di elementi architettonici che meritano di essere visitati
approfonditamente. Tra le altre note Le Puy en Velay è anche
località di partenza per i pellegrini in viaggio verso Santiago de Compostela. Per il pernottamento ci si può fermare
nei parcheggi sotto la chapelle Saint-Michel,
mentre per lo scarico il servizio viene offerto dal
vicino campeggio. Vi è un altro punto scarico circa 10/8 Giovedì. Verso le 8 ci incamminiamo verso Privas da
dove ci indirizziamo verso Veyenes, dove so che
c’è un CS adatto al mio mezzo. Purtroppo il punto in cui è
situato rende difficile ogni manovra ed oltretutto è giorno di mercato e
lo stretto parcheggio è invaso dalle auto. Restiamo imbottigliati in
mezzo alle auto che cercano di parcheggiare o di uscire. Alla fine rinunciamo a
scaricare e ci rechiamo a Gap, dove mi sono dovuto confrontare coi famigerati scarichi della Flot
Bleu, in un camper service
oltretutto messo in pendenza anche se su asfalto. Prima di me c’è
un camper Tedesco che sta operando. Spengo il motore e mi metto in attesa, ma i minuti scorrono senza che il sig. si sposti.
Trascorrono circa 20 minuti e nel frattempo è giunto un altro camper. Quando finalmente riesco ad avvicinarmi capisco il
perché della lungaggine. Si tratta dei famigerati sistemi collegati ad
un tubo che devi estrarre da una porticina e che se non stai attento ti
sfuggono come bisce dalle mani. Ricordandomi di un’esperienza precedente
cerco di metterci la massima attenzione ma pure questa
volta incappo in un pasticcio che mi costringe a passare un buon 15 minuti a
ripulire. Decisione: mai più Flot Bleu. Dopo la disavventura e dopo una doccia siamo andati a
pranzare al Barrage de Serre Poncon, dove abbiamo
trascorso il resto della giornata a goderci il sole e il lago. Verso sera ci
siamo portati a Ceilac.
11/8 Venerdì. A Ceilac
c’è un campeggio comunale e uno spazio riservato gratuitamente ai
camper, recintato e dotato di una fontanella ricavata da un tronco
d’albero. Stanotte la temperatura è scesa a 2 gradi per cui ho dovuto accendere la stufa. Ora invece fa caldo e, fatta colazione, siamo andati a vedere la cascata
delle Pisse. In pomeriggio siamo andati a passeggiare
in paese e nel pomeriggio ci siamo messi comodi per osservare le evoluzioni dei
tanti che frequentano questo luogo per praticare parapendio. Esiste sul posto
anche una scuola. Sembrerà strano, ma in pieno Agosto a cena Margherita ha fatto la polenta con i funghi. Quì alla sera fa decisamente freddo e la stufa
l’ho accesa già alle 8. 12/8 Sabato. Siamo partiti presto
perché la strada è molto ripida e piena di tornanti, e voglio
evitare l’incrocio con altri camper. In compenso mi ritrovo col muso
davanti ad un tir che trasporta tronchi di pino e solo dopo svariate manovre riesco a riprendere la marcia. Ci fermiamo a Briancon per la spesa e poi andiamo a sistemarci a Le Monetier dove esistono
svariate possibilità di sosta, dal campeggio comunale con piazzole
apposite per i camper all’area
su asfalto in prossimità degli impianti di risalita.
C’è un vento fortissimo che disturba ma
non rinunciamo ad andare a passeggiare in paese. Tornati al camper, dopo pranzo
decidiamo di tornare a Briancon
che ci sembra trovarsi in posizione più riparata. Fatichiamo per
un’ora per trovare un posto sul piazzale. Poi dopo aver girato per le
viuzze della cittadella al ritorno riusciamo a sistemarci per la notte. Questa
è la terza notte che accendo la stufa.
13/8 Domenica. Sono le ultime ore in terra
Francese e ne approfittiamo per comprare le ultime
baguette e croissant (magari tra qualche settimana saremo nuovamente qui
…). Scendiamo fino a Cesana dove pranziamo, e
poi via verso casa, dopo una breve sosta per vedere il Forte di
Exiles.
Considerazioni finali: Il Perigord
è una garanzia perché è in grado di soddisfare svariati
modi di far turismo, da quello culturale a quello sportivo, per finire con coloro che intendono semplicemente godersi dei panorami
mozzafiato e la tranquillità. Siamo pure incappati in delusioni o almeno
per noi sono state tali. Magari gli stessi luoghi visti
da altri occhi sono giudicati diversamente. Ho scritto questo diario innanzitutto per me stesso (ogni sera buttavo giù le
sensazioni della giornata), e in seconda battuta per mettere a disposizione di
Noi tutti le mie sensazioni. Si tratta di un’itinerario che esce dai soliti schemi dove
il mare fa la parte del Leone. Comunque il Perigord può offrire al turista più di 400
Castelli in gran parte visitabili e un’infinità di grotte e di
siti preistorici. Per cui se si è interessati ad una
vacanza diversa questo è il luogo adatto. Ovviamente vi sono
strade più dirette per arrivare in minor tempo, ma per noi contava proprio arrivarci attraversando luoghi poco battuti
dal turismo di massa. Ho omesso i vari chilometraggi parziali
perché ritengo inutile fornire questi dati in quanto sul percorso si
possono effettuare decine di deviazioni che possono
portare ad allungare o ad abbreviare la strada. Non cito i costi del carburante in quanto
viaggiando a GPL penso che la cosa interessi a ben poche persone. Comunque a coloro che viaggiano con mezzi tipo il mio
assicuro che il rifornirsi di GPL non è mai stato un problema tanto
è vero che non ho mai dovuto far benzina. Conviene rifornirsi presso i
centri commerciali dove tutti i carburanti costano mediamente meno. In certi
casi l’operazione di rifornimento GPL crea qualche difficoltà
avendo io l’attacco sulla destra per cui dovevo
entrare in retromarcia. I problemi di sosta sono assolutamente
inesistenti e i costi per la medesima si limitano in qualche caso al costo del
rifornimento idrico che mi pare identico ovunque (2 euro). Ringrazio pubblicamente mia moglie Margherita
per aver dovuto sobbarcarsi centinaia di curve, strade strette e a volte
strapiombanti, salite ripide con altrettante discese mozzafiato. E nonostante tutto mi ha sempre deliziato con la sua impagabile
cucina. Ringrazio tutti coloro
che avranno la pazienza di leggere fino in fondo ciò che ho scritto. A
noi questo viaggio globalmente è piaciuto, ed auguro a coloro che dovessero ripercorrerlo tutto o in parte di
provare le nostre stesse emozioni. Ciao: Bruno e Margherita
Viaggio effettuato nell'Agosto 2005 da Bruno e Margherita Borla Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti alla situazione delle aree di sosta nella sezione AREE DI SOSTA. |
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