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I diari di
bordo proposti sono per tutti gli amici camperisti. E’ data particolare
attenzione a tutte quelle persone che sono diversamente abili, per questo non
mi soffermo troppo nella descrizione dei siti visitati; a tal uopo, vi sono le
guide turistiche. A me preme far conoscere i luoghi anche nella loro possibile
accessibilità, sia per chi è in carrozzina, sia per chi ha altre difficoltà. Alla fine
del diario, le note e i punti GPS. 5 Agosto. Partiamo
nel tardo pomeriggio alla volta di Strasburgo; attraverseremo la Svizzera,
tunnel del Gottardo, sosta notturna in un’area di servizio elvetica. 6 Agosto. A
Strasburgo, parcheggiamo il camper in Qui Louis Pasteur, un viale lungo il
fiume dietro l’ospedale; si può sostare dalle 6,00 alle 20,00, il viale è
alberato e quindi siamo all’ombra. Inizia la
nostra visita e si nota subito con quanta facilità possiamo muoverci con il
passeggino su cui Teo è posto. Non vi sono barriere architettoniche, i
parcheggi per disabili sono occupati solo dalle auto che espongono il
contrassegno europeo dei disabili, nessun’altra auto occupa abusivamente tali
parcheggi. Strasburgo
è una città di frontiera, si parla francese, tedesco e il dialetto alsaziano; è
certamente una città originale, la città del Weinsstub “la città del vino”, la
città delle birrerie, ed è anche la città dell’acqua. Il suo fiume è l’Ill (in
tedesco Elsass, paese dell’El) dove si riflettono le torri medioevali, il suo
castello e le case a graticcio. La
Cattedrale, Notre-Dame, è una meraviglia dello stile gotico: Entriamo dalla
parte sinistra dove è segnalato l’ingresso riservato ai disabili; l’interno è a
tre navate, spettacolare il rosone centrale. All’interno è ospitato il grande
orologio astronomico che si illumina allo scoccare delle ore, gli apostoli
escono a ricevere la benedizione di Gesù e il gallo canta tre volte. All’esterno,
attorno alla Cattedrale,sorgono palazzi risalenti al XV e al XVII secolo. Petite France,
il classico quartiere di pescatori e mugnai, si trova nelle vicinanze, non
abbiamo difficoltà a raggiungerlo a piedi, su e giù dai marciapiedi senza
fatica: Sono presenti, a raso, scivoli che permettono non solo alla carrozzina
di un disabile di passare comodamente ma anche a coloro che hanno difficoltà di
deambulazione. Percorriamo il quartiere in lungo e in largo, ammiriamo le case
a graticcio e ad aggetto, i tetti dove si aprono gli abbaini; ad ogni svolta
stupendi scorci ci accolgono, case bianche con le persiane marroni, i balconi
in legno con stupendi accostamenti di fiori che ornano i davanzali. Molte le
piste ciclabili e pedonabili, notiamo molte carrozzine ovunque, sia elettriche sia
non. La giornata volge al termine :ritorniamo al camper; prossima tappa
Eurodisney. 7 Agosto. Attraversiamo
la regione dello Champagne percorrendo la D1, strada panoramica e turistica,
attraversiamo paesini ordinati dove, lungo le strade , a ridosso dei muri, sui
davanzali, sui balconi delle case , sui parapetti che delimitano i canali, sui
pali della luce o su quelli che delimitano la carreggiata, sono sistemati in
perfetto ordine cromatico fiori stupendi che rendono gradevole il paesaggio e
il nostro passaggio. Arriviamo a Eurodisney verso le 17.00, ma entriamo alle
18.00, in quanto dalle 18.00 alle 24.00 l’ingresso dei camper costa 10 € anziché 20.00. Dalle 24.00, il costo del
parcheggio è di 20.€, camper e equipaggio. Pagati i 30
€, cerchiamo posto nell’area predisposta per i camper. Possibilità di carico
acqua ( gratis) e scarico, presso il parcheggio dei pullman. Servizi igienici
con docce calde gratuite, servizi per disabili. Coloro che hanno delle
difficoltà di deambulazione, devono scegliere dove collocarsi con il mezzo, è
possibile parcheggiare vicino ai tapis roulant che portano verso gli ingressi
di Eurodisney, ma si è lontano dai servizi. I cani non possono entrare nei
villaggi, possono essere messi nella pensione situata prima dell’ingresso
principale, al costo di 8 € al giorno, è dato loro da mangiare ed è
possibile portare il proprio cibo, gli addetti della pensione non portano
l’animale fuori, quindi per fargli fare i bisogni, bisogna uscire e poi
rientrare. Chi ha una persona disabile deve seguire attentamente quanto scrivo.
Vi è una cassa apposta per l’accoglienza della persona disabile, bisogna, però,
avere al seguito un certificato che attesti la disabilità, viene così
consegnata una tessera con il numero delle persone che compongono il nucleo
famigliare, che consente la priorità di accesso alle attrazioni; e le prime
file per gli spettacoli. Una guida consente di conoscere quali sono le
attrazioni dove il disabile può accedere da solo, accompagnato o dove non è
consentito l’accesso. 10 Agosto. Lasciamo
Eurodisney, dove Teo si è divertito un mondo, e iniziamo così il nostro viaggio
verso la Bretagna. L’area di sosta di Renon si trova lungo il porto canale,
ombreggiata. Troviamo molti camper in prevalenza francesi,ci sistemiamo e
visitiamo questo piccolo paesino. Con il passeggino ed Emi, ci dirigiamo verso
il centro, non troviamo nessun ostacolo, molto bello il palazzo comunale e la
chiesa . Non c’è molta gente in giro e per questo ci muoviamo bene; ritorniamo
al camper, dove passeremo la notte. 11 Agosto. Penisola del Quiberon:
si viaggia piano, così possiamo ammirare il paesaggio, bassa vegetazione
pinete, dune di sabbia bianchissima; il traffico è intenso, sono le 12,00 e
tutti si stanno spostando verso il mare. Lungo la strada che costeggia
l’oceano, sulla Cote Sauvage, abbiamo notato moltissimi parcheggi ma tutti con
barriere di 2 metri, quindi off limits ai camper. Il cielo
limpido ci permette di vedere all’orizzonte le isole. L’oceano calmo è solcato
da triangoli bianchi : sono le barche a vela che volteggiano al largo. Lasciamo
il camper in uno spiazzo e ci dirigiamo verso la scogliera. Centinaia d’uccelli
marini stazionano sulle rocce, un leggero vento crea un’onda lunga che si
infrange sugli scogli. Percorriamo con il passeggino il sentiero che costeggia
il promontorio, non troviamo difficoltà, l’acqua limpida,cristallina, ci
permette di vedere distintamente il fondale;dagli scogli i gabbiani si alzano i
volo e picchiano verso l’acqua, appena vedono un pesce: la scena si ripete
infinitamente. Rientriamo e pranziamo con vista mare. Carnac, la
raggiungiamo in breve tempo. Parcheggiamo nel piazzale del museo dei megaliti.
Carnac è la località che vanta il maggior numero di siti megalitici del mondo,
risalenti fra il 5000 e il 3500 a.C. possibilità di visitare la Maison des
megalithes ( ascensore per i disabili) e di fare il giro di tutto il sito con
il trenino, circa 50’. Il disabile in carrozzina deve essere caricato a
braccia. Le spiegazioni vengono date tramite altoparlante in inglese, francese,
tedesco, il costo del giro turistico è di 6 euro per gli adulti e di 3 per i
ragazzi fino a 12 anni. Ritornati al punto di partenza, riprendiamo il camper,
percorsi pochi chilometri si arriva al Tumulus di Kerkado. Parcheggiamo nel
piazzale e, pagato un euro entriamo. Il sito, di facile accessibilità, solo
pochi gradini, superabili agevolmente con la carrozzina, poi la strada è in
piano nel bosco. Il Tumulus risale al 3800 a.C : è una collinetta funeraria la
meglio conservata al mondo, è la tomba di un capotribù del periodo neolitico,
possibilità di accesso all’interno ( occhio però alla testa !) Pont-Aven: ci
fermiamo a dormire in un ampio parcheggio dove sostano altri camper. 12 Agosto. Una rapida
ricognizione a piedi in paese mi permette di trovare un posto per il mezzo. Il
parcheggio si trova alla fine del canale lungo la Rue du Port. Presso l’ufficio
turistico situato in centro paese, è possibile reperire depliant
che indicano altre aree di sosta per camper. (se l’ufficio è chiuso, prendere i
depliant che sono esposti nel distributore esterno). Pont-Aven era anticamente
un porto costiero e la città dei mulini ad acqua, se ne possono vedere due, ben
conservati, sulla strada che porta verso il porto. Possibilità di escursioni in
battello lungo l’estuario dell’Aven, fino a Port-Nanech, toccando anche
l’estuario del Bèlon; le partenze sono condizionate dalle maree. Consiglio
l’acquisto delle famose gallette presso la biscotterie Traon Mad, situata
pocoprima del ponte sulla Place Gauguin. Le gallette sono biscotti preparati
con farina, uova, burro; una prelibatezza. Anche in questa piccola cittadina
non abbiamo trovato difficoltà con il passeggino. Concarneau:
il traffico è caotico, è giorno di mercato, passiamo davanti alla cittadella,
si viaggia a passo d’uomo, la gente è veramente tanta, perciò andiamo avanti.
Proseguiamo lungo la costa e anche qui notiamo molti divieti di sosta per i
camper, con sbarre di due metri. Troviamo per nostra fortuna un parcheggio e ci
fermiamo. Teo vuole pucciare i piedi nell’oceano e così lo accontentiamo. Quimper.Raggiungiamo
il parcheggio a pagamento in Rue St. Marc, a circa 200 metri dal centro
storico. Quimper, capoluogo del Finèster, permette un ottimo accesso alle
persone con disabilità. Tipicamente Bretone, Quimper è considerata la capitale
artistica e culturale del Finèster ed è definita da molti “ l’anima della
Bretagna”. La città vecchia è isola pedonale, si sviluppa attorno alla
cattedrale, è attraversata dal fiume Odet, e i suoi numerosi ponti sono ornati
da fiori. Le sue case, costruite parte in legno e parte in muratura, sono
concentrate nella città vecchia. Quimper è anche famosa per la produzione della
ceramica; un bellissimo negozio di ceramiche si trova vicino alla cattedrale,
la sua faccia è ornata da bellissimi piatti di ceramica, l’accesso alla
cattedrale per i disabili non presenta ostacoli. 13 Agosto. Pont l’Abbe. Passata la
notte nel punto sosta vicino al c.s. che si trova di fianco alla caserma dei
vigili del fuoco, ci dirigiamo verso la punta di Penmarch e il faro di Lervily.
Possibilità di parcheggio nello spiazzo a circa 300 metri dal faro, dalle
9,00, alle 19,00. Le scogliere che circondano Pointe de Penmarch costituiscono l’estrema punta sud occidentale
della Bretagna. Bella la passeggiata che parte da dietro il faro e si estende
lungo la costa, costeggiando case bretoni moderne e classiche, in pietra,con i
giardini ben curati. L’immenso oceano e gli innumerevoli scogli, le barche in
secca per la bassa marea sono uno spettacolo bellissimo, vi è una grande pace e
un gran silenzio rotto solo dai richiami dei gabbiani e dei cormorani.
Rientriamo ripercorrendo la stupenda passeggiata, ci fermiamo dietro il faro
dove è possibile visitare ed ammirare una grande scialuppa di salvataggio che
si trova in un locale coperto, l’ingresso è gratuito, si nota subito la
grandezza della barca e gli imponenti remi, salendo sulle passerelle si può
vedere l’interno della barca con i cordami, i grandi scalmi per i remi e tutto
quanto era necessario per la navigazione. Tonoen. Prima di visitare
il Calvario ci dirigiamo verso la grande spiaggia bianca dove sostiamo nel grande
parcheggio per il pranzo, la giornata è ventosa ma bella. Con fatica ci
dirigiamo verso la spiaggia con la carrozzina, ma questa sprofonda nella
sabbia; che fatica! La spiaggia immensa è ancora più impressionante perché c’è
bassa marea e il mare è proprio lontano, la temperatura dell’acqua è di 17°, la
temperatura dell’aria di 23°, così è scritto in un cartello appeso fuori della
stazione di salvataggio. A circa un chilometro dalla spiaggia c’è il Calvario,
imponente ma eroso dal tempo: solo una statua è ancora riconoscibile. Pointe du Raz. Il
panorama che si ammira da questo promontorio delimitato da alte scogliere, è
stupendo! L’occhio si spinge oltre l’oceano per cercare di vedere cosa vi è
oltre. Questo punto d’oceano, dove spira sempre un vento molto forte, è solcato
da fortissime e pericolose correnti marine, la giornata, bella e soleggiata ma
sempre ventosa, ci permette di vedere l’Ille
de Sein e il faro Ar-Men. Il
parcheggio costa cinque euro e il percorso per arrivare alla punta è
accessibile alle carrozzine, noi abbiamo impiegato circa 15 minuti. Vi è anche
una navetta che però non è attrezzata per il trasporto delle carrozzine. Il
sentiero ben segnalato si snoda in mezzo alla brughiera ed è a strapiombo
sull’oceano, si può ammirare la fitta vegetazione d’eriche dai vari colori,
licheni, i rari cardi viola e altre piante. Con la carrozzina si può arrivare
fino alla statua di Nostra Signora dei Naufraghi, deposta a ricordo di tutti quelli
che sono periti in mare. Point Van. Altro bel
promontorio, accessibile alle carrozzine; bisogna prendere però la stradina
sterrata a sinistra dell’ufficio turistico. 14 Agosto. Locranon. Troviamo
l’area attrezzata vicinissima all’ingresso del paese. Questa piccola cittadina
con le sue case in pietra è rimasta molto simile a com’era nel XVII secolo. La
piazza centrale è molto caratteristica. Bella la chiesa del XV sec., però non
accessibile alle carrozzine per i parecchi gradini, la pavimentazione è in ciottolato
e lastricato così in tutte le strade adiacenti. Altra caratteristica che colpisce
sempre, purché si abbia l’occhio attento, è che non ci sono pali della luce e
quindi fili, una domanda viene spontanea: “ ma la corrente c’è o non c’è? “ La
corrente c’è, ma tutti i cavi sono interrati. Un bel Calvario del XVI sec si
trova all’interno del cimitero di fianco alla chiesa. Pranzo nel ristorante Au
Coin du Feu, vicinissimo all’area di sosta,nessun problema con il passeggino. Cap de la Chèvre. Non molto interessante, si può arrivare con
la carrozzina fino al semaforo della stazione marittima, una stele ricorda i
caduti e i dispersi in mare dell’aviazione navale francese. Point de Pen-Hir.
Con la carrozzina, si arriva fino al centro della punta su una strada sterrata,
all’inizio la strada è asfaltata. Il promontorio è molto bello, delimitato da
scogliere a strapiombo sull’oceano con una fila di faraglioni al largo della
punta. In mare molte barche a vela che vanno di bolina, il vento è sempre teso
e freddo come in tutte le punte che abbiamo visitato sin ora. Point de Dinan. E’
una punta delimitata da scogliere di quarzite grigio chiaro alte circa 40
metri, tutto intorno la bellissima brughiera di erica, muschio e ginestre.
Dalla punta si può vedere il magnifico Chateau
de Dinan, un affioramento di roccia unito alla terraferma da un arco
naturale. Point des Espagnols. Ci
fermiamo nell’ampio parcheggio e andiamo ad ammirare la gran baia di Brest;
data l’ora, non ci addentriamo nel sentiero che parte dal parcheggio e arriva
fino alla punta, ci basta ammirare il bel panorama. Tornando verso Cruzon, ci
fermiamo in uno spiazzo sul mare per ammirare il bel tramonto che si presenta
davanti a noi. La notte
la passeremo in un parcheggio sul mare con altri camper di fronte al Chateau de
Dinan, prima di cena una bella passeggiata sulla spiaggia lunghissima e
larghissima a causa della bassa marea, poi tutti a nanna. 15 Agosto. Plou Gastel. Visitiamo
il bellissimo Calvario del XVII secolo ( Place du Calvaire, parcheggio nelle
vicinanze) ricostruito dopo la seconda guerra mondiale perché distrutto dai
bombardamenti degli alleati. Il restauro è stato finanziato dal pilota
americano che lo ha bombardato. Il
Calvario è composto da circa 180 figure, alcune delle quali sono rappresentate
con i costumi bretoni,sormontato da una grande croce, una Pietà, altre due
croci più piccole e altre bellissime rappresentazioni : è un’opera veramente
imponente. Di facile accesso anche per le carrozzine. Pointe Saint Mathieu. Vi sono tre
comodi parcheggi, uno di questi nella piazzetta principale vicino al faro, gli
altri due ben segnalati a circa 200 metri dalla punta e dal faro. Il luogo è di
facile accessibilità alle carrozzine. Dal Faro si gode una bella vista
sull’oceano; accanto al faro, le antiche rovine dell’abbazia benedettina
risalente al XVI secolo, Dalla punta partono sentieri che non abbiamo potuto
percorrere data la non accessibilità con la carrozzina, ma che potano lungo la
costa rocciosa. Lungo il
nostro itinerario si attraversa un grazioso paesino arroccato sull’estrema
punta occidentale della Bretagna, Le Conquet,bellissime spiagge bianche,
tantissimi isolotti e scogli. La voglia di fare una bella immersione su qualche
secca mi prende, il brevetto di istruttore subacqueo l’ho con me, ma….. manca
il tempo. Sosta
presso l’area vicino al campo sportivo comunale di Ploumogner, è area
tranquilla, molto bella, piazzole delimitate, erbose e in piano, carico acqua a
gettone acquistabile presso negozi o municipio. Punta di Corsan. Altro c.s.
e p.s. 3 euro per 24 ore, 2 euro carico acqua, questo punto sosta è confinante
con uno spartano e tranquillo camping comunale. Lasciamo il camper nella
piazzola delimitata e con il passeggino ci dirigiamo verso la spiaggia che
dista circa 300 metri; incontriamo una signora anch’essa in carrozzina che
ritorna dalla spiaggia al suo camper. Trenazan. Passeremo
la notte in questo piccolo paesino, prima, però vogliamo mangiare in una
creperia che si trova sulla strada principale del paese, in una casa in pietra
del XVII secolo, molto bello il giardino e l’interno, ottime le crepes.
Percorriamo la strada principale che in pratica è una panoramica e troviamo un
posto veramente delizioso per passare la notte. In sosta un altro camper; siamo
in pratica su di una terrazza sul mare, delimitata da una cinta di legno e vasi
di fiori, oltre, il mare e gli scogli. 16 Agosto. Portstal. Attraversiamo
il paesino e arriviamo al porticciolo, la bassa marea ha lasciato a vista le
chiglie delle barche dei pescatori, alcune di loro, sembrano in equilibrio
precario, poggiate solo sulle loro derive, sembrano abbandonate, sembrano
relitti spiaggiati. Lo spettacolo sembra desolante, ma non è così, intorno vi è
in ogni modo vita. Nella piazzetta del porticciolo si può vedere la grande
ancora dell’Amoco Cadiz, la petroliera che nel 1978 naufragò su questi scogli
provocando un enorme disastro ambientale, ora tutto è sistemato, la mole di
questa ancora è veramente impressionante. Saint Pabu. Ci
fermiamo per fare colazione in uno
spiazzo erboso in riva al mare vi sono altri camper, Teo si è appena svegliato.
Arriviamo a Lilia dove c’è un bel
faro, lasciamo il camper in uno spiazzo a circa 500 metri dal faro, in quanto è
vietato l’accesso ai camper, infatti, la strada finisce in un piccolo
parcheggio per le auto dove non sarebbe possibile fare manovra. Il faro de L’Ile de Vièrge è il più alto faro del
mondo in pietra, alto 82,50 metri, il suo fascio di luce ha una portata di
circa 27 miglia ( un miglio marino corrisponde a 1,852 metri). La vista verso
il faro spazia su di una distesa infinita d’acqua punteggiata da innumerevoli
scogli e scoglietti, alcuni pescatori sulle barche smistano il pescato e
intorno alla barca stazionano in acqua e volteggiano in aria i gabbiani che
aspettano il pesce scartato dai pescatori. Roscoff. Fortunatamente
troviamo posto nel p.s. appena fuori della cittadina. Ci sono solo camper
francesi parchegiati malissimo, occupano spazi con tavolini e biciclette e dove
non c’è il camper, ci sono i tavolini con le sedie per tenere occupato il
posto; in pratica fanno campeggio libero. p.s. dotato di colonnina d’acqua
erogata gratis, possibilità di scarico. Prendiamo
il passeggino e ci dirigiamo verso il centro. Roscoff è situata lungo la baia
che guarda a settentrione, le case, risalenti al XVI sec., sono in granito; il
porto di Roscoff è il più piccolo porto meridionale francese. Non troviamo
difficoltà nel girare la cittadina; l’accessibilità è garantita ovunque. Calvario di Saint Thégonnec. Parcheggio
nelle vicinanze. L’ingresso al Calvario consigliato per i disabili è alla
sinistra della chiesa. Questo Calvario è considerato fra i più imponenti e
belli della Bretagna; vi si accede attraverso l’imponente arco trionfale datato
1587 nelle vicinanze p.s. e c.s. Guimiliau. A
pochi chilometri da Saint Thègonnec visitiamo un altro calvario bellissimo,
risalente al 1580, composto da circa 200 bassorilievi che raffigurano scene
della vita di Cristo, tra cui rappresentazioni sacre, una colpisce in
particolare, è la rappresentazione profana di una antica leggenda; una donna
che aveva per amante il diavolo viene sconfitta dal bene. La chiesa,
molto bella, ha un magnifico porticato in stile rinascimentale dove sono poste,
a destra e a sinistra, le statue degli apostoli. Parcheggiamo nel piazzale dei
pulmann, a poche centinaia di metri dal complesso. Per cena ci fermiamo presso
la Creperia – restaurant-au Chupen sulla Rue du Calvaire, a circa 50 metri dal
complesso. Mangiamo ottimi carciofi ripieni, non si pensi ai nostri carciofi
con le spine o romani, questi sono tutt’altra cosa, un’ottima zuppa di cipolle
per Teo, il tutto accompagnato da una buona bottiglia di sidro secco e ben
ghiacciato, a Teo una bella coca gigante. A
Guimaliau vi è anche un p.s.: si trova appena fuori del paese, ben segnalato,
passeremo la notte in questo posto con altri camper. p.s. illuminato,acqua,
carico e scarico gratis. 17 Agosto. Lampaul- Guimiliau. Calvario
molto anonimo, buona la possibilità di parcheggio vicino alla scuola. Proseguiamo
verso la baia di Morlaix che
costeggiamo percorrendo la strada panoramica. Lo spettacolo spettrale delle
barche in secca, ci accompagna verso punta Bihit,
da dove godiamo un bel panorama sulla baia di Lannion; parcheggio piccolo. 18 Agosto. Ploumanach,
entrando in paese, ci dirigiamo verso l’unico parcheggio e riusciamo a trovare
un posto: sono quasi le 10, e il parcheggio è quasi pieno, molti i camper e le
auto che vi arrivano e se ne vanno. Adele deve sistemare delle cose, così,con
Teo e Emi, ci dirigiamo verso il sentiero dei doganieri; lei ci raggiungerà in
seguito, d’altronde non possiamo camminare veloce, dato che Teo è in
passeggino; la bassa marea lascia scoperti scogli e scoglietti e la spiaggia nella piccola baia. Il
sentiero, comodo e accessibile, dapprima costeggia la spiaggia, poi si addentra
tra una fitta vegetazione per poi costeggiare i bellissimi massi di granito
rosa; con il passeggino siamo arrivati fino al primo spiazzo da dove si domina
un bellissimo panorama, chi ha gambe può proseguire per diversi chilometri; Teo
ed io ci siamo fermati, Adele una volta raggiuntoci ha proseguito per un buon
pezzo con la nostra Emi, noi ci accontentiamo di quello che riusciamo a fare ed
è comunque molto bello. Ritornando
verso il paese notiamo molta gente che si addentra nella baia con stivali,
secchielli,retini e rampini: si dirigono verso gli scogli in secca per cercare
di raccogliere granchi, e altre leccornie che il mare lascia quando si ritira;
una pescheria a cielo aperto e gratis. Pranziamo in uno dei tanti
ristoranti-brasserie del paese: naturalmente piatti a base di cozze, capesante,
ostriche. Dopo
pranzo ritorniamo alla baia per vedere un altro meraviglioso spettacolo della
natura: l’arrivo della mare. La baia prima completamente asciutta, gli scogli a
vista, l’immensa distesa di sabbia, ora incomincia a scomparire con l’avanzare
dell’acqua lenta e silenziosa. L’acqua, piano piano sommerge tutto quello che
prima si vedeva e ora rimane solo una baia colma d’acqua. La gente del posto e
i turisti si buttano in acqua per fare il bagno: dove prima camminavano
tranquilli,giocavano a palla, ora nuotano. Kermaria. Un bel
piazzale vicino alla chiesa ci permette di sostare per il pranzo: in questo
piccolo villaggio vi è da vedere solo la Chapelle de Kermaria-an-Iskuit (
cappella della casa di Maria guaritrice) risalente al XIII secolo, al suo
interno il famoso affresco risalente al XV secolo, occupa tutta la parete della
navata e raffigura la danza macabra: la morte raffigurata da scheletri balla
con i vivi per ricordare che tutti si è mortali, a prescindere dal nostro stato
sociale. A Kerillis troviamo un’area di sosta molto bella e tranquilla. 19 Agosto. Pointe de Bilfort,Pointe de
Minare, Pointe de Berjule,( circuito delle falesie): il
panorama è impressionante, le zone di parcheggio non sono molto ampie, le
strade sono strette, occhio quindi alla guida. Cap Fréhel. Si
parcheggia nell’ampio piazzale quasi a ridosso del faro, 2 euro il costo del
parcheggio, si può pernottare e quindi ci fermeremo con molti altri camper
quasi tutti italiani, c’è vento, quindi ci sistemiamo a ridosso della siepe per
non sentirlo troppo. Tutta la zona è una vasta distesa di brughiera selvaggia
ricoperta da ginestre, erica e licheni: molti gli uccelli di brughiera che vi
nidificano. L’erica color porpora, le ginestre gialle, il verde intenso delle
felci e i magnifici fiori formano immense distese di mille colori. Tutta la
costa bretone è disseminata da scogli, scoglietti e isolotti ed è battuta da
forti venti e correnti marine: molti uomini hanno perso la vita in queste
acque, per questo la costa ha un complesso sistema di fari e di stazioni
marittime. I forti venti che battono la costa, possono arrivare ad oltre i
sessanta chilometri orari e spirano per più di cento giorni l’anno. La sera sta
calando e il faro è entrato in funzione, siamo vicinissimi e il suo fascio
luminoso, che è la guida per tutti gli uomini di mare, solca le nostre teste
con cadenza ritmata; è una grand’emozione. 20 Agosto. La
mattina la dedichiamo alla visita
della zona, sempre accompagnati dall’amico vento: con il passeggino arriviamo
oltre il faro fino al ristorante, poi diventa difficoltoso spingersi oltre.
Vediamo in lontananza Fort La Latte,
è possibile arrivarci a piedi percorrendo un sentiero di circa cinque
chilometri ma non accessibile alle carrozzine, per cui decidiamo di
raggiungerlo in camper. Pochi
chilometri e parcheggiamo vicino al forte. Il primo tratto di strada in piano,
poi una ripida discesa porta verso il forte, non accessibile per i disabili ma
bello il panorama. Il ritorno in salita è faticoso per chi deve spingere il
passeggino o la carrozzina. Anche qui vediamo persone del posto che attrezzate
di tutto punto si dirigono verso gli scogli per la raccolta di mitili ecc. Ci
dirigiamo verso Saint Malo, il
traffico intensissimo crea rallentamenti paurosi: potremmo parcheggiare ma
preferiamo andare oltre, questa città l’abbiamo già visitata anni fa e di
immetterci nel caos non ci va proprio. Cancale.
l’area di sosta si trova fuori dal paese, lontana da raggiungere con il
passeggino, impossibile trovare posto in paese, divieti ovunque per i camper. Riusciamo,
però a trovare uno spiazzo sulla strada che dalla statale porta verso il
centro, seguire le indicazioni “ porto”: qui non vediamo divieti e ci fermiamo.
Dinanzi a noi la baia di Cancale con la bassa marea, all’orizzonte si vede la
rocca di Moint Saint Michel. Scendiamo verso il centro percorrendo un percorso
pedonale che costeggia il mare, la vista spazia sulla baia e sulla sabbia. Le
barche nel porto e in rada sono tutte appoggiate con la chiglia alla sabbia,
sembrano tirate in secca, invece aspettano l’arrivo della marea per ritrovare
la loro linea di galleggiamento, per essere ancora una volta scafi vivi.
Visitiamo la cittadina e verso le 18 ci accorgiamo che qualcosa sta cambiando.
Il deserto incomincia a cambiare colore: non più color sabbia, ma azzurro; la
marea! Questa avanza dapprima lentamente, poi sempre più veloce, l’acqua s’
insinua silenziosa in ogni anfratto, ricopre la sabbia e cinge le barche che
man mano incominciano a cambiare la loro posizione, lentamente si raddrizzano,
si rianimano fino a seguire il moto ondoso, galleggiano, finalmente sono vive.
L’acqua avanza inesorabile fin quasi al limite della passeggiata lasciando liberi
solo pochi metri di spiaggia; il porto e la baia ormai sono colmi d’acqua.
Torniamo verso il camper e compriamo per strada una dozzina d’ostriche del
calibro 1, costo della dozzina quattro euro e cinquanta cent. Normandia. Mont- Saint Michel. Arriviamo
a Mont Saint Michel e veniamo dirottati verso un gran parcheggio erboso, dove
sostano altri camper e auto, la strada che porta verso la rocca è chiusa.
Prendiamo il passeggino e ci dirigiamo verso la rocca; il perché del blocco
stradale è chiaro: c’è l’alta marea e tutti i parcheggi sono sommersi
dall’acqua. Il culmine della massima marea si raggiunge in questo mese, proprio
in questi giorni 20,21,22,23 agosto; oggi il culmine è alle 20,30. Mont Saint
Michel diventa così per poche ore un’isola collegata solo alla terraferma dalla
diga che così impedisce al mare di unirsi completamente. Entriamo nella
fortezza da una piccola porta, perché impossibile accedere a sinistra in quanto
il mare ha coperto il passaggio sul ponte; un grande via vai di gente all’interno.
Incominciano ad accendersi le luci che illuminano la fortezza. Ormai è buio,
decidiamo di rientrare, il mare incomincia a ritirarsi, lo notiamo perché prima
le transenne dei parcheggi erano quasi completamente sommerse, ora si
incominciano ad intravedere. Il rientro dovrebbe essere fatto come in gamberi
per poter ammirare la fortezza illuminata. Le luci creano un meraviglioso gioco
d’ombre, nel pieno dell’oscurità alla mia sinistra, tra le nuvole, compare una
rossa massa rotonda che incomincia a levarsi da dietro le nuvole, è la luna
piena, meravigliosa! 21 Agosto. La notte è
passata in modo tranquillo, ci dirigiamo verso la fortezza, questa mattina, si
può parcheggiare nei parcheggi intorno al monte in quanto vi è bassa marea. Per
i disabili sono disponibili dieci posti, seguire le indicazioni per parcheggio
1 a destra. I parcheggi si trovano proprio a ridosso dell’entrata, costo per un
giorno 8 euro, numerosi cartelli in varie lingue avvisano che entro le 19,30
tutti i mezzi devono essere assolutamente rimossi, causa l’alta marea. Il monte
è un luogo non facilmente accessibile ai disabili, l’unica stradina stretta e
ripida (Grande Rue), che porta all’abbazia, è percorsa da migliaia di turisti
ed è delimitata da negozi di souvenir e ristoranti fast-food. Avendo già visto
anni fa il luogo, ma non c’era ancora Teo, ci siamo resi conto di quanto sia
difficile e faticoso l’accesso per chi ha impedimenti nella deambulazione; vale
comunque la pena di arrivarvi. Ripartiamo e, percorrendo la D 43 per Caen, troviamo
una bellissima area Camping Car, è l’area di sosta a pagamento per camper
dotata di tutti i servizi, al costo di 8 euro a notte; per chi invece volesse
fare carico e scarico il costo è di 2,60 euro. Ci fermiamo per fare carico e
scarico, notiamo che vi è la possibilità di lavare e asciugare la biancheria e
per questo chiediamo se possiamo utilizzare la struttura, c’è risposto
affermativamente, così che, Adele acquista i gettoni per le lavatrici e le
asciugatrici. Mi viene anche permesso di sostare in una piazzola per tutto il
tempo necessario. Il posto è molto bello e in parte molto ombreggiato, vi sono
servizi igienici, acqua calda giochi per bambini, noleggio bici, la piazzola è
delimitata da siepi ed ha la corrente; non vi sono docce; all’esterno un supermercato,
il tutto dista circa tre chilometri dal monte. Vogliamo
vedere l’alta marea arrivare a Mont-Saint Michel, cerchiamo quindi, percorrendo
la D 43, un posto che domini la baia. Deviamo verso Genets sulla D 911 e,
percorrendo la strada principale di questo piccolo paesino, notiamo sulla
nostra sinistra una stradina sterrata con uno slargo giusto per poter fare
eventualmente manovra, entriamo e troviamo già un altro camper francese che,
nascosto alla visuale, fa campeggio. Il posto per noi c’è, ci fremeremo solo
per vedere l’avanzare della marea, scesi dal camper percorriamo i pochi metri
che ci separano dalla spiaggia e l’immensa baia ci compare dinanzi
completamente asciutta. Sabbia, sabbia, sabbia davanti a noi, solo
all’orizzonte, guardando con il binocolo, s’intravvede l’acqua. Alle 18,30 il
mare incomincia ad avanzare e, nel giro di circa un’ora e mezza, dove prima
c’era solo sabbia si incomincia a vedere arrivare l’acqua, la marea arriva
prima lenta e silenziosa, poi sempre più veloce e rumorosa. Filmo e fotografo
questo meraviglioso spettacolo naturale che avanza sempre più fino a coprire
tutta la baia e il Monte, ormai sono le 20,00 e tutto è sommerso, ricoperto
dall’acqua. Nonostante abbiamo visto in questi giorni molte maree, questa è
senz’altro la più bella e la più emozionante, anche se tutte le alte maree sono
belle e uniche, ma questa, è di una particolare bellezza. Ripartiamo
verso Grenville, dove passeremo la notte lungo la D 35, in uno spiazzo trovato
lungo il mare. 22 Agosto. Punt de Nez
de Joubourg e Cap le hage Goury. Ci fermiamo a pranzare in
una brasserie a Port Bail, menù a base d’ostriche e zuppa di cozze. Siamo sulla
penisola dell’Hauge, punta nord occidentale della Normandia. Il panorama è
stato paragonato da molti a quell’irlandese. I prati si estendono fin quasi sul
mare, le mucche pascolano liberamente e sembra che da un momento all’altro
possano cadere in acqua, le piccole case bianche, grigie, con i tetti
spioventi, isolate o in piccoli agglomerati, creano un contrasto meraviglioso
tra terra cielo e mare. Nez de
Joubourg è una scogliera di 126 metri, la più alta scogliera dell’Europa
continentale; dal suo promontorio che domina l’oceano è possibile vedere bene
con il bel tempo (come capitato a noi ) le isole Normanne e il faro di Joury.
Possibilità di percorrere un bel sentiero lungo la costa in direzione nord,
verso la baia d’Ecalgrain; questo sentiero è considerato uno dei più romantici
della Normandia. Sentiero
non percorribile con la carrozzina, con la quale si può arrivare comodamente
dal parcheggio fino alla punta, da dove si gode un bellissimo panorama. Goury: i camper
non possono parcheggiare nel piccolo villaggio, sono solo poche case; prima
dell’ufficio del turismo ci sono due parcheggi per disabili, noi ci siamo fermati
in uno di questi, il punto –sosta è a circa 300 metri dal villaggio, situato a
sinistra dell’unica strada, ben segnalato è solo uno spiazzo erboso e sassoso,
senza possibilità di scarico e carico, ottimo il panorama, noi ci fermeremo per
la notte, vi sono altri camper. Nel
piccolo porticciolo del villaggio notiamo la Stazione Marittima di salvataggio
della Manica, infatti, appena al largo di Goury passa una delle correnti marine
più potenti e nello stesso tempo più pericolose del mondo, la Raz Blanchard, i
naviganti la conoscono molto bene. Dal punto
sosta ci godiamo anche un bellissimo tramonto, il sole scompare all’orizzonte
dietro il faro che è appena entrato in funzione. Il silenzio e il buio ci
circondano, è notte. 23 Agosto. Faro di Gatteville: giornata
stupenda accompagnata però sempre dall’amico vento, e finalmente Adele vede
l’oceano spumeggiare, fino ad oggi è sempre stato tranquillo. Parcheggio vicino
al faro. Si può salire e il costo del biglietto è di 2 euro, bisogna affrontare
365 gradini per arrivare alla lanterna. Il faro, alto 71 metri, ha una portata
di luce di 29 miglia, 1 miglio marino = 1852 metri. Dalla sua sommità si domina
l’infinito, da una parte, l’oceano si perde a vita d’occhio, dall’altra si
domina la terraferma, il camper sotto di me è piccolo piccolo. Il vento a quest’altezza
è molto forte tanto che fatico a tenere la telecamera ferma, mentre riprendo.
Altri 365 gradini però, questa volta in discesa, tornato al camper dove mi
attendono Teo e Adele ripartiamo alla volta di Saint Marie Eglise. Saint Marie Eglise,
è il primo paese liberato dagli americani al comando del Generale Patton dopo
lo sbarco in Normandia, è rimasto famoso per il paracadutista americano che si
è impigliato con il suo paracadute al tetto della chiesa, a ricordo di
quell’evento, sul lato della chiesa dove si fermò il parà, penzola un manichino
in tenuta da combattimento, che raffigura il soldato impigliato. Parcheggio
nelle immediate vicinanze, è possibile visitare il gran museo della seconda
guerra mondiale. Omaha Beach:
la famosa spiaggia sulla quale la notte del 6 giugno 1944 si riversarono le
truppe alleate che con grandi perdite di uomini cominciarono il sanguinoso
processo di liberazione della Francia per poi estendersi a tutta l’Europa. Sono
presenti ancora dei bunker tedeschi; non è accessibile per chi è in carrozzina
la spiaggia e il percorso verso i bunker. 23 Agosto. Cimitero Americano:
su un parco giardino di 70 ettari di prati di un verde intenso, si estende il
cimitero americano, accessibilissimo alle carrozzine (apertura dalle 9 alle 17) In questo
luogo riposano, da oltre sessant’anni, le spoglie di 9387 soldati americani;
tra le bianche croci latine perfettamente allineate si possono notare anche
croci con la stella di Davide;vengono così identificati i soldati americani di
religione ebraica. L’allineamento delle croci è impressionante, da qualunque
prospettiva si guardino sono sempre allineate, chiudendo gli occhi si potrebbe
immaginare di vedere tutti i 9387 soldati in adunata pronti per l’appello. Il
silenzio che regna in questo luogo è rotto solo dal vento e dal frusciare delle
foglie degli alberi. Sulle croci sono incisi il nome, l’anno di nascita, lo
Stato di provenienza, il grado, il corpo d’appartenenza e il reparto del
soldato. Visitiamo il giardino del ricordo e il muro dei dispersi su cui sono
incisi i nomi di 1557 soldati di cui non si sono trovate le spoglie, oppure non
sono state riconosciute. Un grande
luogo di rispetto che commuove, un luogo di PACE ma a che prezzo! Point du Hok: percorrendo
la D 514 giungiamo alla stele dell’Hoc Federal Monument, a ricordo del
sacrificio dei soldati americani appartenenti al corpo dei Rangers che
scalarono sotto il fuoco tedesco una falesia di trenta metri al comando dal
Colonnello Rudder; tutt’attorno, i prati dove si possono vedere gli enormi
crateri provocati dal fuoco alleato che dall’oceano sparavano verso la costa
sulle batterie nemiche. Sito accessibilissimo ai disabili. Longues sur Mer: visitiamo
dei bunker e le uniche batterie tedesche ancora ben conservate, fanno veramente impressione gli enormi cannoni
ancora puntati verso il mare. Questo sito è accessibile ai disabili in
carrozzina, tranne i bunker. Ormai sera ci dirigiamo verso l’area di sosta
distante pochi chilometri, dove passeremo la notte. 25 Agosto. Verso Fecamp:
ci dirigiamo verso Fecamp attraversando il bellissimo ponte di Normandia (
pedaggio 5 euro). La mattina è soleggiata, il vento non è mai cessato e anche
ora spira forte. Parcheggiamo a ridosso della spiaggia di sassi nel punto sosta
cittadino; (ben segnalato) un alto muro ci ripara dal vento, possibilità di
carico e scarico a pagamento, lo scarico non è molto comodo. Visitiamo
l’abbazia benedettina, esternamente la facciata è insignificante, ma
internamente è veramente stupenda nella sua semplicità: tre magnifiche navate
con una torre centrale da cui arriva la luce, la rendono luminosissima; per
accedere all’interno troviamo una bella gradinata, non vi è montascale, quindi,
bisogna fare a turni. Visitiamo
il Palazzo Benedettino che non ha nulla però a che fare con i frati: in questo
luogo molto frequentato dai turisti è possibile assaggiare e acquistare il
famoso amaro benedettino, oltre che visitare il complesso con visite guidate.
Ritornati al camper, facciamo una bellissima passeggiata lungo il mare, sulla
passeggiata pedonale che dal punto sosta parte verso la grande falesia alla
fine della città. Ripartiamo
verso Petit Dal percorrendo strade interne o lungo la costa, che ci permettono
di ammirare dei panorami stupendi, tra boschi, pascoli, vallate e paesini caratteristici.
La notte, la passeremo, nel punto sosta di Saint
Martin de Boulogne, presso la stazione di servizio dell’ipermercato Auchan,
possibilità di carico e scarico, a pagamento presso la cassa del distributore. 26 Agosto. Punt Naz Griz. Parcheggiamo
nel parcheggio sterrato vicino alla stazione marittima: La giornata è stupenda,
cielo limpido e sole,altre al solito amico vento. Dalla punta possiamo vedere
distintamente le bianche scogliere inglesi e le case, l’oceano è solcato da navi
cargo e traghetti che partono dalla Francia e dall’Inghilterra. Siamo a circa
28 chilometri in linea d’aria dalla costa inglese. Punt Naz Griz è anche un
sito naturalistico di ripopolazione di uccelli marini, che su queste falesie si
riproducono e le popolano a migliaia. Il luogo per chi è in carrozzina è
accessibile dalla parte dei parcheggi delle auto, da lì si può arrivare alla
punta senza grosse difficoltà. Avendo
ancora qualche giorno a disposizione decidiamo di fare una breve puntata in
Olanda. Olanda. Amsterdam. Arriviamo
al campeggio Gasper Camping Amsterdam dove ci fermeremo per due notti. Questo campeggio
è il più vicino alla città, che si può raggiungere comodamente con la
metropolitana distante circa un chilometro dal camping. I costi per tre persone
(due adulti e un ragazzo), un cane e il mezzo, sono di 25 euro a notte (non abbiamo chiesto l’elettricità) gettoni doccia
a parte, le piazzole ampie ed erbose sono delimitate da siepi. Campeggio
tranquillo. 27 Agosto. Amsterdam. Acquistati
i biglietti del metrò presso la direzione del camping, ci accingiamo ad
iniziare la nostra giornata in giro per la città. Nessun problema con la
carrozzina, per l’accesso alla stazione e ai treni, gli ascensori sono funzionanti
ovunque. Premetto
subito che non ho trovato alcuna difficoltà nel visitare Amsterdam con la
carrozzina sia per quanto riguarda le strade che per i mezzi, un discorso a
parte deve essere fatto per i servizi igienici, carenti sotto tutti i punti di
vista. Abbiamo trovato un bar
ristorante proprio fuori la stazione della metropolitana, (fermata stazione
centrale delle ferrovie), situato vicino all’ufficio informazioni e
prenotazioni turistiche, dove siamo scesi con l’ascensore al piano inferiore,
abbiamo così potuto potare Teo ai servizi e portare con noi anche Emi, alla
quale il personale ha offerto una gran ciotola d’acqua fresca che Emi ha
mostrato di gradire, così che anche noi ci siamo rilassati e rifocillati. Amsterdam
la giriamo a piedi in lungo e in largo, lungo i suoi canali, scoprendo angoli
molto suggestivi: proviamo anche il giro in battello, ma la carrozzina è un
problema, chiedere prima di prenotare. 28 Agosto. Marken: Marken è
un piccolo borgo a circa 16 chilometri a nord-est da Amsterdam. Per arrivarvi
percorriamo strade interne passando per piccoli e ben tenuti paesini olandesi,
le case di legno, ben tenute, tutto in ordine, niente è fuori posto,
contrastano con il verde dei campi, fiori ovunque rallegrano il paesaggio. Il
mare, che non vediamo ma che sappiamo esserci, è bloccato dalle dighe naturali
di fianco a noi, percorrendo le strade notiamo solo le cime degli alberi delle
barche a vela e le vele, gli scafi non si vedono, noi siamo sotto di loro, non
per niente siamo nei Paesi Bassi. Parcheggiamo il mezzo nel parcheggio che
incontriamo prima di entrare nel piccolo borgo di Marker, nessun mezzo può
entrare, notiamo che nel parcheggio a pagamento vi è la possibilità di
noleggiare biciclette e anche carrozzine per disabili. All’ingresso, passato un
ponticello, notiamo un piccolo negozio di un artigiano che costruisce
manualmente, utilizzando ancora vecchi attrezzi, i tipici zoccoli olandesi.
Marken fino a poco tempo fa era un’isola di pescatori, e nel 1957 fu collegata
alla terraferma. Le sue case, tutte rigorosamente in legno, sono dipinte di
nero e verde, contornate da ordinati giardini ornati da stupendi fiori; nessun
problema con il passeggino. Riprendiamo
la strada del ritorno e percorriamo la grande diga di 29 chilometri per poi
dirigerci verso la Germania dove attraverseremo la Foresta Nera. 29 Agosto. Attraversiamo
la Foresta Nera e ci fermiamo a pernottare presso l’area attrezzata di Chonan,
un paesino di montagna; l’area è tranquilla. Vogliamo andare a visitare il Cucù
più grande del mondo che si trova proprio in questo piccolo paesino. La casa si
trova sulla Untertalstrasse, una parallela della strada principale del paese.
Ampio il parcheggio a pochi metri della casa del cucù. Possibilità di visitare
l’interno della casa dove si può ammirare il grande ingranaggio di legno che
muove l’enorme orologio ( costo 1 euro) Difficoltoso l’accesso all’interno
della casa per le carrozzine come
l’uscita verso il prato. Più semplice vedere il complesso dall’esterno, dove si
può anche assistere all’uscita dell’enorme uccello che scandisce le ore. Ormai le
nostre vacanze sono finite, dobbiamo rientrare per forza, il lavoro deve
riprendere, ma siamo contenti di quello che abbiamo fatto e visto; Teo ancora
una volta non si smentisce e chiede: “ quando ancora camper ? “ Presto Teo,
presto ! Angelo
Fabbri Note. Mezzo: Mc
Luois 430.vv. 2800.jtd. Proprio Equipaggio:
Angelo ( 50.a.), Adele ( 55.a) Teo( 14.a) Emi ( Golden, 4 a.) Totale Km
percorsi 5.859. Gasolio
litri 741,93. Obbligatorio il passaporto europeo per gli
animali, che deve essere rilasciato dal veterinario della propria ASL. Per i
disabili: Per entrare in alcune strutture e usufruire di sconti, i disabili
devono essere in possesso, di una
certificazione o tesserino che ne attesti la disabilità Tessera
sanitaria: modello 111 solo per chi non è ancora in possesso della nuova
tessera sanitaria. Per i
parcheggi non abbiamo trovato difficoltà, abbiamo parcheggiato più volte in
parcheggi riservati ai disabili avendoli trovati liberi; non è consuetudine
trovarli occupati da chi non espone il contrassegno come qui da noi. Da notare
che Francia, Olanda, Germania e in tutti i paesi dell’Unione Europea, il
contrassegno dei disabili è completamente diverso dal nostro ed è corrispondente
alla raccomandazione CE del 1998. Una
raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea, del 4 giugno 1998 – 98 / 376 / CE , auspica che il contrassegno
dei disabili sia unitario, e ne indica il formato con tutti i particolari. In
Italia, un decreto legislativo del 30 giugno 2003 n.196 al tiolo IV capo V (
particolari contrassegni) art. 74 “ contrassegni su veicoli e accessi ai centri
storici, “ comma 1, recita: “ I contrassegni rilasciati a qualunque titolo
per la circolazione e la sosta di veicoli a servizio di persone invalide,
ovvero per il transito e la sosta in zone di traffico limitato, e che devono
essere esposti su veicoli, contengono i soli dati indispensabili ad individuare
l’autorizzazione rilasciata e senza
l’apposizione di simboli o diciture dai quali può desumersi la speciale natura
dell’autorizzazione per effetto della sola visione del contrassegno.” Quindi
signfica che il simbolo internazionale “ carrozzina e persona stilizzata”
scomparirà dai contrassegni italiani, ma in concreto non si sa cosa sarà messo
al suo posto. Alcuni comuni italiani, tra cui il mio, Bollate, già
sostituiscono il simbolo internazionale, mettendo il proprio stemma, altri
comuni, da me contattati, continueranno a rilasciare i vecchi contrassegni fino
a quando non gli avranno esauriti, dopo, così mi è stato detto, penseranno a
cosa apporre, tutto questo per la legge sulla protezione dei dati personali.
Penso che grazie alla legge sui dati personali, quando dovrò usare la
carrozzina, mi occorrerà il mantello invisibile di Erri Potter, così nessuno saprà
che ho un figlio handicappato, se questa non è la solita idiozia italiana non
so cosa pensare! Bisognerebbe provare a parcheggiare con il nuovo tagliando
all’estero e se ci dovessero multare come fare a contestarle? Forse con una
rogatoria internazionale tra Governo italiano e il paese estero? Vedremo. COORDINATE GPS
dei PUNTI SOSTA,
A.A.,
CS, PARCHEGGI.
Parcheggio lungo il fiume dietro l’ospedale consentito dalle
6,00 alle 20,00.,
Carico e scarico gratuito presso il parcheggio dei Pulmann.
lungo il canale
Nantes, c.s. gratuito.
ombreggiata, tranquilla.
presso la
caserma dei vigili del fuoco,pozzetto acqua gratis.
solo
parcheggio a pagamento.
solo parcheggio.
solo
parcheggio.
parcheggio e
sosta notturna.
parcheggio sul mare.
Parcheggio.
A.A.
A.A.
Parcheggio
A.A
Parcheggio e sosta notturna, il martedì è divieto fino alle
15 per mercato.
A.A. molto bella tranquilla 5 euro a notte.
Parcheggio.
Parcheggio.
Parcheggio.
Punto sosta, c.s.
P.S, C.S a pagamento
nel piazzale della stazione di servizio, tranquillo.
Viaggio effettuato ad Agosto 2005 da Angelo Fabbri Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti alla situazione delle aree di sosta nella sezione AREE DI SOSTA. |
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