Capodanno a Parigi ed Eurodisney
Il ponte di Capodanno, quest'anno, ci ha visti tornare nella capitale Francese, riprendendo una vecchia tradizione che ci ha
finora portati in molte capitali Europee.
Con i soliti, affiatati amici di tanti viaggi, vogliamo rinvedire il ricordo di alcuni Capodanni fa, verificando le novità emerse nel frattempo. Prima fra tutte, il
tanto celebrato parco Eurodisney.
27 Dicembre 2002, venerdi
Partenza al mattino: autostrada A5 per Aosta, e poi nel recente tratto che
porta al traforo, quasi interamente in ampi tunnel, a basso impatto
ambientale. Imbocchiamo quindi il rinnovato traforo
del Monte Bianco (€ 33.80 per il passaggio di sola andata, in quanto
l'andata e ritorno vale solo 7 giorni, troppo pochi per noi in questa
occasione). Scendendo sul versante Francese, verso Chamonix, dopo qualche
tornante appare un monumento che non ricordavamo, e che, per la forma e la
posizione, pensiamo sia stato posto alla memoria dei 42 sventurati che
persero la vita nel tragico rogo di qualche anno fa. Un commosso pensiero
a loro e alle loro famiglie.
Poco dopo, sulla sinistra ammiriamo l'imponenza del ghiacciaio che,
sebbene si stia ritirando, ancora incombe minaccioso sulla strada e sulla
valle.
Costeggiamo poi il confine Svizzero sulla A40, senza superarlo, sfioriamo Ginevra, e puntiamo su Macon, dove entriamo
nella A6.
Risaliamo la Borgogna, e nel tardo pomeriggio arriviamo alle porte di Parigi, sistemandoci
nel Camping Du Tremblay di Champigny sur Marne (GPS N 48° 49.763'
- S 002° 28.604'), a 20 minuti
dal centro di Parigi e a 15 da Disneyland Paris.
Avendo prenotato - e pagato in anticipo l'acconto richiesto - pensavamo
che ci fossero tre piazzole per noi. Invece, ci viene detto di sistemarci
nelle tre prime libere. Quando le vediamo, capiamo perchè non sono
occupate: sono assolutamente sventrate da precedenti tentativi di
spantanamento, veri e propri campi di fango che ricordano più un percorso
di autocross a fine gara che una piazzola di campeggio. La Direzione cerca
di convincerci, dicendo che non c'è problema, hanno il trattore e se
necessario ci tireranno fuori loro, ma noi non abbiamo intenzione di
parcheggiare circondati da 20 centimetri di fango, molto del quale
finirebbe con l'entrare nei camper (chi ha dei bimbi sa cosa vuol dire).
Alla fine ci sistemiamo in tre punti diversi della struttura, in
situazioni disagiate ma non così inaccettabili (praticamente, sulle
stradine interne, asfaltate).
Si pagano € 18.00 al giorno per il veicolo e due persone (ulteriori
persone € 4,00, bimbi fino a 7 anni € 2,20).
Analizziamo le possibilità di trasporto, e diffidiamo della molto
(anche troppo) caldeggiata soluzione del Paris Pass, che offre accesso ai
trasporti pubblici ma ad un costo giornaliero per persona non
indifferente. Optiamo, invece, per i carnet da 10 biglietti di corse
semplici, offerti con uno sconto rispetto a costo unitario. A conti fatti,
per noi, si è rivelata la soluzione giusta, in quanto il Pass diventa
conveniente a partire dalla settima corsa giornaliera per persona (e noi
ne abbiamo fatte normalmente 4, in una occasione 6).
In ogni caso, il costo dei trasporti pubblici non è da sottovalutare.
Per completezza, segnaliamo anche che esistono dei bus a due piani, dei
queli quello superiore scoperto, che seguono dei percorsi turistici in
centro alla città, toccando i principali monumenti, e dai quali è
possbile salire e scendere a piacere: il biglietto costa € 21 a persona
e per giorno.
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28 Dicembre 2002, sabato Ci lanciamo finalmente alla visita di Parigi.
Con il bus 101, che si ferma proprio all'ingresso del campeggio,
raggiungiamo la stazione del metrò, dalla quale in una ventina di minuti
si è in centro. Scendiamo all'Arco di Trionfo, simbolo della gloria
francese che apre la scenografica discesa dei Campi Elisi verso Place da
la Concorde, e poi ci incamminiamo verso il Trocadero e l'ampia spianata
che, dall'altra parte della Senna, ospita la Tour Eiffel e i Giardini
di Marzo. Prendiamo anche contatto con le interminabili code, una
costante in questi giorni di punta nei luoghi turistici: in un'oretta sola
riusciamo ad accedere al pilone per la salita a piedi (€ 3.00 a testa, invece dei € 5.80 con gli
ascensori, ma con code ben più lunghe). Già dal primo piano si gode di
una grande visibilità, e si percepisce la forza del monumento. Ma è
dalla seconda piattaforma (anche perchè la terza, a 274 metri di altezza,
era chiusa ...) che lo sguardo può spaziare su tutta la città, seguendo
il corso del fiume, rincorrendo i monumenti più famosi, i profili più
celebri. La circostanza vuole che ormai si sia fatto tardi, e così ci
godiamo sia la splendida vista degli edifici dorati dal sole che tramonta,
sia, poco dopo, la città che si illumina per la notte. Lasciata la
Tour, passeggiamo lungo la Senna, analizzando le offerte dei vari
consorzi di bateau, che propongono itinerari fluviali turistici e
anche gastronomici.
Molto attraenti gli addobbi natalizi, incluse le luci sugli alberi dei
controviali, che attirano l'attenzione da lontano. Sempre a piedi,
risalita la celeberrima Avenue degli Champs Elisèe, addobbata in modo
indimenticabile, e che si conferma come un luogo magico e, particolarmente
nel periodo natalizio, in grado di offrire al turista sensazioni visive
uniche al mondo. Verso l'Arco di Trionfo, incontriamo un negozio Disney,
dove entriamo a chiedere informazioni sul parco che abbiamo intenzione di
visitare: e la nostra intraprendenza viene premiata, perchè è in corso
una promozione grazie alla quale acquistando qui i biglietti di ingresso,
si ottengono € 10 di sconto ogni due biglietti acquistati (e si evitano
le code alla biglietteria). Detto fatto! Rientro al campeggio, per scoprire con amara sorpresa
che il servizio di bus (n° 101) dal capolinea del metrò al campeggio si
interrompe dopo le 20:30.
Riusciamo ad acciuffare in extremis l'ultima corsa del bus n° 208 che ci
risparmia qualche passo verso Champigny, ma aggiungiamo comunque oltre
mezzora di passeggiata alle tante ore già camminate: cena e notte, senza
necessità di alcuna ninna-nanna.
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29 Dicembre 2002, domenica
Oggi scendiamo dal metro all'Operà, tempio mondiale della musica e della
lirica, che già dall'esterno incute rispetto e ammirazione.
Percorrendo le vie limitrofe, vediamo il Palazzo di Giustizia con
l'annessa Sainte Chapelle, capolavoro architettonico che, con le sue ampie
vetrate a sviluppo verticale sulle quali sono raffigurati passi della
Bibbia, è costituita da due cappelle sovrapposte. Un gioiello gotico.
Arrivati di fronte alla Cattedrale di Notre Dame, decidiamo di non
farci scoraggiare dalla interminabile coda e di tentare l'accesso alle
torri (€ 5.00 a testa, bimbi gratis).
Dopo oltre un'ora e mezza tocca finalmente a noi, e iniziamo così
a scoprire questo luogo celebre e un po' misterioso. Accediamo alle
terrazze all'aperto, ben protette contro le cadute, dalle quali abbiamo,
ancora una vota, una eccellente vista sulla città. E all'interno, vediamo
la grande campana che la leggenda narra fosse suonata da Quasimodo da
solo, mentre la realtà, meno leggendaria, parla di squadre di 14 uomini
che si alternavano.
Lasciamo le torri di Notre Dame senza poter entrare nella Cattedrale -
francamente, un'altra ora o più di coda non ce la sentiamo proprio di
sopportarla - e ci spostiamo nel Quartiere Latino, con un'infinità di ristorantini tipici,
dai quali ci lasciamo tentare a provare la 'pita', caratteristico panino
farcito di carne di maiale, patatine fritte e insalata: niente male!
Ci spostiamo con il metrò verso Montmatre, e raggiungiamo la
imponente Basilica del Sacro Cuore che domina dall'alto la città. Visita
dell'interno, e successiva discesa lungo interminabili scalinate dalle
quali di godono affascinanti panorami sia sulla Capitale che sulla
facciata della Basilica. Il fatto che in questa stagione le ore di luce
siano poche rende il tutto ancor più suggestivo.
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30 Dicembre 2002, lunedi
Anche oggi scendiamo dal metrò in centro, e girovaghiamo per le
eleganti vie dalle ricche vetrine, con grandiosi viste su palazzi pubblici.
Attratti da addobbi natalizi assolutamente straordinari, entriamo anche
nelle Galeries Lafayette, gigantesco supermrcato a più piani e che
occupa più isolati. Oltre allo splendido albero di Natale che troneggia
al centro dellamaestosa cupola dell'edificio principale, facciamo anche la piacevole scoperta della terrazza
panoramica, la quale consente un'ulteriore vista della città dall'alto (e
per giunta, gratis).
Costeggiamo il Louvre, imponente più che mai, a attraverso gli
affollati giardini delle Tuileries - disegnati da Caterina dei Medici -
raggiungiamo i Bateau Mouches con i quali ci concediamo una piacevole e
riposante escursione sulla Senna (€ 7.00 a persona). L'acqua alta impone qualche variante
rispetto agli itinerari consueti, in quanto le imbarcazioni di stazza
maggiore non possono transitare sotto alcuni ponti. Immagini e panorami
ancora una volta molto affascinanti, valorizzati dai giochi di luce
realizzati dai potenti riflettori presenti sulle fiancate dei bateau.
Particolare fascino, per noi, emana dall' Hotel de Ville, splendida
costruzione dell' '800 che oggi è sede del Comune di Parigi, e la statua
della Libertà, che accoglie il navigante prima della Tour Eiffel, e che
venne donata in copia dalle dimensioni maggiorate alla città di New York,
dove ha superato in fama l'originale parigina.
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31 Dicembre 2002, martedi
Di buon mattino, lasciamo il campeggio per dirigerci a Disneyland
Paris, dove immaginiamo che per fine anno ci siano opportunità da non
perdere.
Percorriamo la A4 in direzione Metz, lasciandola all'uscita 14.
Durante l'avvicinamento, sostiamo ad un centro commerciale (che fa già
parte del complesso Disneyland), per qualche approvvigionamento
alimentare: chi è entrato concorda sulla necessità di dedicare al centro
una visita più approfondita. Vedremo.
Raggiungiamo così l'ingresso veicolare, dove ci viene imposto il
pagamento di due giorni: oggi 31/12, e domani 1/1. A meno di dichiarare
che lasceremo il parcheggio entro la mezzanotte. Paghiamo quindi €
34.00, senza scoppiare di felicità, e riceviamo mappa del parcheggio ed
istruzioni in italiano (almeno questo...). Sono disponibili servizi,
acqua, scarico. Niente energia elettrica.
Ci avviciniamo il più possibile ai parchi, e parcheggiamo. Lunghissimi
tapis roulant aiutano nella marcia di avvicinamento, e finalmente siamo
agli ingressi ai parchi (a occhio e croce, saranno tre chilometri da dove
abbiamo pagato il biglietto del parcheggio). Sono le 10:00, ed entriamo al
parco Disneyland.
E il resto, ve lo lascio immaginare: divertimento, animazione,
spettacoli, code alle attrazioni più ambite (anche superiori ad un'ora
ciascuna). Si fa notte senza che ce ne accorgiamo, e l'idea di uscire per
mangiare qualcosa in camper e rientrare viene scartata (sarebbe senz'altro
più di mezzora di sola scarpinata...). D'altronde, all'interno i
ristoranti non mancano, e anche se la qualità ce la possiamo immaginare,
il loro costo è - confrontato con gli altri prezzi che abbiamo visto in
questo viaggio - accettabile, e quindi ci rifocilliamo tra una coda e
l'altra.
Verso le 22:00 decidiamo che può bastare: rientriamo ai camper, dove
viene allestito un sontuoso cenone nel nostro migliore stile, con la collaborazione di varie
cuoche ed uno strepitoso menu. Inoltre, abbiamo la gradita sorpresa di
scoprire che il veicolo sul quale lo consumiamo è parcheggiato in modo
tale che dal cristallo anteriore si gode una magnifica vista sul castello
di Biancaneve e sui fuochi artificiali che salutano la mezzanotte.
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1 Gennaio 2003, mercoledi
Riposo e recupero fisico, dopo i giorni precedenti di fatiche mica da poco.
Nel pomeriggio decidiamo di ritornare nuovamente al campeggio, per
continuare la visita al centro di Parigi nei giorni successivi. In effetti
sarebbe stato possibile anche lasciare il veicolo parcheggiato a Disneyland, e
andara a Parigi con il metrò, ma abbiamo scartato questa ipotesi per tre
ragioni: i veicoli in questo parcheggio non sono affatto sorvegliati, e la
vastità del parcheggio li rende vunerabili; senza energia elettrica, e con il
cielo perennemente plumbeo, le batterie non sarebbero state sufficienti per i
prossimi tre giorni; la distanza della fermata del metrò dal parcheggio è tale
da scoraggiare anche i più atletici, mentre al campeggio coincide con
l'ingresso. Nuovo check-in al camping Du Tremblay, e sorpresa: i prezzi sono
aumentati (d'accordo, solo 50 cent, ma tant'è!).
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2 Gennaio 2003, giovedi La prima visita di oggi riguarda la Cité
des Sciences & de l'Industrie, un grandioso centro espositivo e
divulgativo sui temi tecnologici e scientifici. Visitiamo a fondo i due
piani superiori, assistiamo alla proiezione 3D (non straordinaria), ed
entriamo nel sottomarino ancorato all'esterno dell'edificio principale, a
fianco della Geode, la grande sala sferica con schermo a 360° che per
ragioni di tempo abbiamo dovuto lasciare per una prossima visita, insieme
alle altre innumerevoli e stimolanti opportunità di svago ed
apprendimento proposte in questo tempio della scienza. Piantina, depliant
e istruzioni per l'uso della struttura - invero piuttosto articolata -
sono disponibili anche in italiano, mentre descrizioni e filmati no. I
costi sono molto articolati, in funzione delle sezioni, e mai economici
(€ 7.5 a testa l'ingresso normale, altri € 3 a testa per entrare nel
sottomarino, altri € 8.75 a testa per accedere alla Geode, e così via). Nel
pomeriggio, scendiamo nuovamente verso l'animatissimo centro, e ammiriamo
lo stupendo Hotel de Ville, fantastico palazzo sede del Municipio di
Parigi, ricostruito nel 1860 in stile gotico sulle ceneri del precedente,
perduto a causa di un incendio. L'architettura particolare e la sapiente
illuminazione gli donano, a nostro parere, un connotato quasi magico. A
fianco, c'è il BHV, Bazar Hotel De Ville, un gigantesco ipermercato che
si sviluppa su ben 9 piani (e in quelli interrati consente anche l'accesso
diretto alla metrò), nel quale è possibile trovare praticamente di tutto
(alimentari esclusi). Rientriamo in campeggio con gli ormai consueti
metrò della linea A2, e poi bus 101.
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3 Gennaio 2003, venerdi L'escursione di oggi inizia a Montmartre:
dopo aver visto lo 'storico' Molin Rouge, saliamo al Sacro Cuore, dietro
al quale raggiungiamo la celebre piazzetta degli artisti, affollata di
pittori e caricaturisti, con i loro cavalletti, tavolozze di colori e tele
dipinte. Un vero peccato che stia piovendo, e che quindi non si riesca ad
apprezzarne appieno le realizzazioni.
A piedi, scendiamo verso il centro con l'intenzione di vedere alcune
altre 'chicche': e così, attraversata Pigalle, arriviamo alla Madleine,
tempio di estetica greca, a fianco del quale fanno bella mostra di sè le
più profane ma molto attraenti vetrine di Fauchon, sicuramente la
gastronomia più famosa del mondo, ciascuna dedicata ad una portata -
dagli antipasti ai dolci - e con tanto di Salon de The per chi desidera
degustare sul posto.
Ancora pochi passi e siamo in Place Vendome, con la colonne centrale ...
attorniata da elegantissime vetrine come quelle di Cartier e dell'Hotel
Ritz, dal quale partì Lady Diana per il suo ultimo viaggio tragicamente
interrotto nei pressi del Pont de l'Alma.
Costeggiamo ancora una volta l'immenso Louvre, per attraversare poi la
Senna e tuffarci nel quartiere latino, vivace e brulicante di turisti.
Data l'ra, decidiamo di concederci una cena anticipata, e ci lasciamo
tentare dalla golosa vetrina del ristorante Le Meteora, specialità di
Creta e frutti di mare, sostengono, freschissimi da Bretagna e Canada. Ci
lanciamo quindi in una pantagruelica abbuffata della miglior selezione
suggerita dallo Chef, innaffiata da vino bianco greco.
Al termine, riusciamo a visitare l'interno di della Cattedrale di Notre
Dame, e quando alle 18:45, terminata la funzione, ci viene fatto capire
che occorre uscire (si spengono tutte le luci e gli addetti ci indirizzano
senza indecisioni alle uscite), completiamo la passeggiata nel quartire
latino, dove altri ristorantini tipici si candidano per una prossima
occasione.
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4 Gennaio 2003, sabato
Lasciamo il campeggio e la capitale, diretti verso Chambord, del quale
vorremmo ammirare lo splendore in un contesto invernale.
Non prima, però, di aver fatto una puntatina all'immenso, smisurato e
fornitissimo centro commerciale di Disneyland Paris. Una ventina di Km
circa, e siamo nel parcheggio. Entriamo, questa volta tutti, e passeggiamo
piacevolmente tra le gallerie di negozi dei due piani del centro, e
perlustriamo poi lo sterminato supermercato, con particolare attenzione
alla sezione alimentare, dove acquistiamo vari souvenir gastronomici.
All'uscita, sorpresa! Una decina di centimetri di neve ricopre tutto,
rendendo problematico il movimento del carrello, e sta continuando a
nevicare con molto impegno. Pranziamo sul posto, e ci avviamo nel primo
pomeriggio verso la riconfemata meta, il castello di Chambord.
Ma il viaggio si presenta subito più impegnativo del previsto: il
traffico è molto rallentato, non tutte le corsie sono sgombre dalla neve
- che continua a cadere - e occorre più tempo del previsto.
Circumnavighiamo Parigi in direzione Sud-Ovest, e una volta imboccata
l'autostrada A10, la triste realtà si manifesta nel suo crido dettaglio:
traffico bloccato, causa neve e probabili conseguenti incidenti.
Percorriamo solo due o tre chilometri in oltre un'ora e mezza. Intanto si
è fatto notte, i GPS di cui sono dotati due dei nostri tre veicoli ci
indicano che nei prossimi chilometri non ci sono aree di servizio, e alla
prima occasione abbandoniamo l'autostrada e l'interminabile serpentone di
veicoli immobili.
Raggiungiamo Orsay, dove ceniamo e pernottiamo nella piazza antistante
il mercato coperto (GPS N 48° 42.000' - S 002° 11.252').
Luogo tranquillo, illuminato, abbastanza pianeggiante.
La neve - ormai gelata - ricorda il paesaggio di un presepe.
Così, mentre i radiogiornali francesi parlano di blocchi stradali e
migliaia di veicoli imprigionati dal gelo nelle autostrade impraticabili,
alcuni di noi cenano, mentre altri cominciano ad essere alle prese con la
maledizione di Montezuma. Eh si, perchè ll famigerato disturbo del
viaggiatore ci ha colpiti tutti (tranne l'unico che non ha assaggiato i
frutti di mare...), e via via ci ha costretti ad apprezzare il confort di
avere il bagno a bordo.
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5 Gennaio 2003, domenica
Naturalmente, l'ipotesi Chambord viene abbandonata, e puntiamo decisamente
a Sud, verso l'Italia. Tra una sosta e l'altra (per consentire ai
conducenti di pagare il dovuto tributo a Montezuma), e senza pranzare -
nessuno ne vuol sentire parlare - ci lasciamo alle spalle i panorami
innevati e ghiacciati, e raggiungiamo il Traforo del Monte Bianco (altri 33.8 €).
Dall'Italia ci è anche stata segnalata telefonicamente un'interruzione
sull'autostrada A5 a causa di una slavina, ma per fortuna il problema è
già stato rimosso e procediamo spediti.
Alle 21:00 siamo a casa, sfibrati: buona notte, il camper lo scarichiamo
domani.
Considerazioni finali
Una destinazione 'sicura', che garantisce enormi opportunità di svago,
divertimento, cultura. Le possibilità di sosta sono invero pochine - certo
esiste anche un altro camping al Bois de Boulogne, ma sempre affollatissimo,
lontano dal centro, a rischio impantanamento in inverno, e per giunta più
caro - ma, come si dice, con il metrò Parigi la si gira tutta. Non gratis,
d'accordo, ma qualche sacrificio viene ampiamente ripagato dalle
straordinarie bellezze della Capitale Francese.
Non si riesce mai a lasciarla senza pensare cosa si farà la prossima
volta... |
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Cenni sui costi Km (730+730), circa 200 litri di gasolio = circa 200 €
Autostrade e traforo Monte Bianco (A+R) = 160 €
Sosta (camping e parcheggio Disneyland) = 202 €
Ingresso a Eurodisney (38+38-10 € gli adulti e 29 € i bimbi) = 95 €
Ticket per bus e metrò: a testa, al giorno = 6 €
Varie ed eventuali (bateau, bar, ristoranti, ingressi a monumenti, alimentari, souvenir) = circa 300 €
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Viaggio effettuato per Capodanno 2003 da Cinzia Nesi
Potete trovare ulteriori informazioni sulle località
toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti alla situazione delle aree di sosta nella sezione
AREE DI SOSTA.
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