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31 Luglio- 28 Agosto 2004 Equipaggio: Adele,
la mamma (54 fatti in viaggio).
Matteo, il piccolo.( 13 a.)
Angelo,il papà. ( 50.a) Veicolo: Mc.Louis.
430.VV.2800.jtd. anno 2003. proprio. Km. Percorsi: 10.371 dal 31 / 07 al 28 / 08. Litri Gasolio:1348,46. Dedicato a Matteo
che ha saputo sopportare un viaggio veramente lungo e bellissimo,perché si è integrato bene con gli amici conosciuti e dei
quali ricorda con gioia tutti i momenti passati insieme. Introduzione: Dopo innumerevoli preparativi per avere il nostro Blitz, in perfetto
ordine, essere certi di non aver dimenticato nulla, le provviste alimentari
sono tante, acqua in abbondanza,latte a lunga
conservazione e tutto quanto necessario per affrontare un lungo viaggio,circa
11.000 km, finalmente siamo pronti a partire, non saremo soli, con noi ci
saranno altri cinque equipaggi. Il punto di ritrovo, previsto nell’area di
servizio di Lainate, è spostato a Vipiteno, perché,
sono giunte notizie da radio Camper che in Svizzera fermano i Camper e li pesano; se eccedi dal peso consentito sono multe
salate e sequestro del libretto di circolazione.Un
gruppo quindi si comporrà a Vipiteno, l’altro entrerà dalla
Francia e ci congiungeremo in Germania. 31 Luglio, sabato: Sono le 16.30 e dopo aver ricontrollato il tutto per l’ennesima volta partiamo,Teo è molto eccitato, finalmente arriva il momento
che potrà vedere Babbo Natale, non si rende conto che i chilometri che dovremo
percorrere sono tanti, a lui basta sapere che vedrà Babbo Natale. L’autostrada per Venezia (A4) dista pochissimi chilometri da casa nostra,nonostante sia sabato 31 agosto il traffico non è per nulla
intenso; meglio così! Viaggiamo tranquilli senza problemi e alle 19.30
arriviamo in prossimità del casello di Vipiteno. Prendiamo contatto via radio
con gli amici e li raggiungiamo in uno dei parcheggi vicino alla funivia di
Vipiteno. Espletate le presentazioni di rito,decidiamo
di ripartire alle 23.00; entreremo in Austria e attraverseremo la Germania. Alle 24.00, dopo aver acquistato la Vignette e
pagato il pedaggio sul ponte d’Europa,iniziamo l’attraversamento,da dietro la
montagna si elevano bellissimi fuochi d’artificio, scaramanticamente
pensiamo siano un buon auspicio per il nostro lungo viaggio.Prima
di entrare in Germania ci fermiamo e facciamo gasolio, proseguiamo quindi alla
volta di Monaco, dove ci fermiamo a dormire in un’area di servizio. 1 Agosto, domenica: Sveglia di buon’ora e colazione, riprendiamo il cammino,il traffico è scorrevole, ma prima di fermarci per il
pranzo troviamo una prima coda causata da lavori in corso. Ore 13.30 pausa
pranzo. Alle 14.45 riprendiamo la marcia, il traffico sembra scorrevole, è solo
un’illusione; questa volta un incidente sulla corsia opposta alla nostra causa
rallentamenti sulla nostra corsia, sono solo curiosi,
una roulotte è ribaltata. Procedendo con calma, riusciamo nel tardo pomeriggio
a raggiungere gli altri amici che ci aspettano nella stazione di servizio di
Kassel, abbiamo percorso 885 km. Fatto
rifornimento, ripartiamo, decidiamo di uscire
dall’autostrada e ci dirigiamo verso la cittadina di Homberg,
dove c’è un’area attrezzata, attraversiamo il paesino molto bello e
caratteristico, giunti all’A.A, ci sistemiamo per la
notte. Nell’area attrezzata vi è la possibilità di carico e scarico acque
grigie e w.c., carico acqua
con 1 € , circa 50 litri ?!? elettricità gratuita. 2 Agosto, lunedì: Oggi è il
compleanno d’Adele, lo festeggeremo tutti insieme
questa sera.Espletate le
classiche formalità di carico e scarico, ci prepariamo a riprendere il viaggio,
rientriamo in autostrada, dobbiamo giungere a Putgarden
per prendere il traghetto che ci porterà in Danimarca. Arriviamo a Putgarden alle 17,30 e alle 18,15
c’imbarchiamo (costo traghetto 63 €) Sono le 19.10 e sbarchiamo a Roedby in Danimarca. Prendiamo l’autostrada che ci porterà
a Copenaghen per poi attraversare il famoso ponte che collega la Danimarca alla
Svezia. Alle 21,15, arriviamo in prossimità del ponte
e veniamo accolti da un bellissimo tramonto. L’acqua del mare assume un colore
rosso e rosa,il cielo che si rispecchia nei
retrovisori è rosso fuoco, è uno spettacolo meraviglioso. Attraversiamo il
ponte e, prima di arrivare in Svezia ,dobbiamo pagare
il pedaggio,64 €.,dopo il pedaggio,controllo documenti, entriamo in Svezia. Essendo
ormai sera,decidiamo di fermarci nel paese di Bara per
passare la notte, ci sistemiamo in un parcheggio di fronte ad un supermercato.Il cielo è coperto ma non fa
freddo, si vede che ha piovuto prima del nostro arrivo. 3 Agosto,
martedì: La notte è passata
al fresco, siamo pronti per l’attraversamento della Svezia, ci dirigiamo verso
Stoccolma, che però taglieremo; nel nostro viaggio
d’andata non abbiamo inserito nessuna capitale,ne toccheremo alcune al ritorno
se ve ne sarà il tempo. Lasciato il paese di Bara ci dirigiamo
verso Kalmar, il paesaggio è stupendo,ci fermiamo in
un’area di sosta lungo l’E 22, ci sono tavolini e panche di legno, capannine
ombreggiate per mangiare, i servizi igienici sono eccellenti, possibilità di
svuotare w.c.e possibilità di carico acqua, la
temperatura esterna è di 18°, il tempo è nuvoloso, c’è vento, lungo il percorso
abbiamo incontrato un po’ di tutto, pioggia,vento,sole; siamo a 52 km da Kalmar. L’E
22 corre all’interno
d’immense foreste, alla nostra destra abbiamo il Mar Baltico, l’isola d’Oland. Attraversiamo il ponte di Vastervik,
lungo il percorso i fiordi s’insinuano nella terra e
danno la sensazione di essere dei laghi,vediamo una bellissima baia, con le sue
case rosse e il piccolo porticciolo, ci sono molte isolette, le case sono tutte
in legno e di sgargianti colori,rosse, gialle, bianche, blu. Lungo la strada,
ci fermiamo per una sosta, scesi dal camper troviamo ai bordi della strada dei finferli, dei porcini e un ovulo. 4 Agosto,
mercoledì: Dopo la sosta
notturna, riprendiamo la marcia sull’E 4,la giornata è
soleggiata, il traffico è scorrevolissimo, siamo sempre immersi nei boschi e
circondati da laghi e laghetti alla nostra sinistra, a destra il mare.Tagliamo Stoccolma e c’immettiamo sull’E 20, facciamo un
giro più largo,ma ne vale la pena,la zona è da vedere.
Percorrendo l’E 20 abbiamo panorami stupendi, difficile riportare le
impressioni e le emozioni che proviamo.Dall’E.20,prendiamo la 223 verso Mariefred un piccolo paesino sul lago Malaren.Il
paese è carino, ben ordinato,il castello si trova
sulla riva opposta del paese ed è il castello di Gripsholms
Slott, è il più celebre castello della Svezia.
Parcheggiamo i camper nel parcheggio subito all’interno del paese di fronte ad
un distributore di carburante, e, durante la visita notiamo
la possibilità di fare rifornimento d’acqua sul molo del porticciolo. Dove
abbiamo lasciato i camper c’è una piccola stazione
ferroviaria con una ferrovia a scartamento ridotto con delle vetture d’inizio
secolo che effettuano escursioni nei dintorni.Una
caratteristica cabina del telefono si trova vicino al parco. Ripartiamo e
c’immettiamo sull’E4.Notiamo lungo il percorso
chioschi che vendono fragole, decidiamo così di
fermarci per acquistarle;50 nok due cestini di
fragole grosse e succose, buonissime,e gustosissime, erano anni che non ne
mangiavamo di così buone, le nostre sanno solo d’acqua. Sono le 16,30, il
cielo si è riannuvolato e ricomincia a piovere, ma dura poco. Verso le 18,30
decidiamo che è ora di trovare un posto per passare la notte, ci dirigiamo
verso Hannavaghen e non trovando aree di sosta ci
dirigiamo verso un campeggio, ben segnalato nel paese, ci piazziamo su un
enorme spiazzo erboso in riva ad un lago (?) sulle cui sponde sorge questo piccolo paese. Le case tutte di legno sono su
palafitte e sono dipinte di rosso e bianco, con alle
finestre tendine di pizzo,vasi di fiori sui balconcini,il canale con il
ponticello di legno collega le due sponde e il piccolo porticciolo,ci sistemiamo
con i camper in cerchio e ceniamo tutti insieme; alle 24.00 tutti a nanna.
Costo del campeggio 8 €
ad equipaggio.E’ il primo campeggio nel
quale ci fermiamo e ci rendiamo conto che i campeggi qui sono molto spartani ed
essenziali, non sono certo simili ai nostri. 5 Agosto,
giovedì: La notte è passata
al fresco, riposati,riprendiamo la marcia in direzione
di Rovaniemi, circolo polare artico, dove pensiamo di
arrivare domani nella mattinata. Stiamo
costeggiando il golfo di Botnia, alla nostra sinistra
abbiamo sempre boschi, foreste, fiumi, torrenti,laghi,
alla nostra destra il mare con i suoi fiordi e spettacoli naturali unici nel
loro genere.Si passa da un paesaggio alpino a quello
marino; è stupendo!Sosta a Hormaling, in una delle
tantissime aree di sosta disseminate lungo le strade,facciamo
carico e scarico e proseguiamo per Pitea dove
passeremo la notte. Pitea è una cittadina con case
solo in legno,fondata nel 1621 si trova sull’E 4. 6 Agosto,
venerdì: Al nostro
risveglio,ci accorgiamo che il cielo è azzurro e c’è
il sole,ripartiamo quindi alla volta di Rovaniemi,
abbiamo detto a Teo che stiamo per arrivare da Babbo Natale, non sta più nella
pelle, fin’ora ha sopportato il viaggio con grande
spirito di sacrificio, tutte le tappe sono state molto lunghe con poche pause
ma lui non si è mai lamentato. Alle 11,50, lasciamo la Svezia ed entriamo in Finlandia. Durante
il nostro Viaggio attraverso la Svezia, abbiamo notato che i segnali stradali
di pericolo indicavano nel loro interno sagome d’alci
o di renne.Entrando in Finlandia, invece, oltre ai
soliti cartelli verticali, notiamo dipinti sull’asfalto i segnali di pericolo
con disegnata all’interno la sagoma dell’animale. Il
traffico man mano che salivamo diveniva sempre più scarso. La temperatura esterna
è di 24°.Sono le 13.30 al nostro orologio
ma qui in Finlandia sono le 14.30 e giungiamo a Rovaniemi.
Sostiamo nell’ampio parcheggio; siamo giunti al Circolo Polare Artico e alla
casa di Babbo Natale. Teo dall’emozione è eccitatissimo e fa perfino fatica a
camminare tanto che devo prendere il passeggino, aspettava
questo momento da parecchi mesi.Visitiamo il
villaggio prevalentemente consumistico,negozi di
souvenir,l’ufficio postale,e la casa di Babbo Natale. Scattiamo le solite
fotografie sulla linea del Circolo Polare Artico, vicino al mappamondo e alla
stele e ci dirigiamo verso la casa di Babbo Natale.Siamo
accolti da un folletto che chiede a Teo da dove viene,veniamo
quindi introdotti nella stanza dove Babbo Natale accoglie i turisti. Teo alla
vista di quest’omone grande e grosso con una lunga
barba bianca, seduto sul suo trono, non riesce più a parlare, sgrana gli occhi
e guarda incantato la persona che gli si para davanti; è Babbo Natale che in
italiano gli chiede da dove viene e che cosa vuole come regalo per Natale, poi
chiama Teo vicino a lui, lo fa sedere e scattano la fotografia. ( 17 €.).
Giunge così anche l’ora di ripartire, il traffico è scarso, bisogna
però stare attenti alle renne, che pascolano lungo i bordi della strada,
all’improvviso possono attraversare o mettersi a camminare sulla carreggiata
affiancando il mezzo, loro non hanno le frecce! Come volevasi dimostrare un
gruppo di renne mi taglia la strada da sinistra verso
destra, mi fermo e le fotografo.Ripresa la marcia
un’altra renna tenta di colpo di saltare sulla strada, questa volta da destra,
ma per fortuna desiste. Abbiamo incontrato tantissimi branchi di renne, e renne
isolate, i camion e le auto che incrociavamo lungo il
percorso montavano sul muso dei loro mezzi i bolbar ,
alcuni erano anche coperti da reti metalliche che avvolgevano tutto il
frontale. Durante il
tragitto che ci porterà in Norvegia, il panorama cambia ancora, ormai siamo
sopra i Circolo Polare Artico, la vegetazione è più
bassa e troviamo delle pianure con immense distese di verde. Sono le 21,30 e
abbiamo percorso 3910 km. Il sole è ancora alto, tanto che batte sul finestrino
alla mia sinistra, creandomi molto fastidio.Il
parasole del camper non si può staccare e portare verso il finestrino Alle 22,10. ci fermiamo per fare
rifornimento e acquistiamo due pesci affumicati, che mangeremo più tardi,la
notte sembra non venire mai, il cielo è chiaro e azzurro; il traffico
inesistente, ci fanno compagnia solo le renne che brucano l’erba ai bordi della
strada incuranti di chi passa.Alle 23,00
ci fermiamo in un’area di sosta e pernottiamo. 7 Agosto,
sabato: La notte è passata
tranquilla, ma il risveglio non è dei migliori, piove di brutto, dobbiamo
arrivare a Capo Nord e abbiamo ancora circa 400 km da percorrere, pensiamo di
arrivare durante la giornata, ma se le condizioni del tempo permangono così,ci fermeremo da qualche parte a pernottare, inutile
arrivare e non vedere nulla, speriamo nel giorno dopo. Alle 11,00 arriviamo ad Ivalo, ci sono
20° e ha smesso di piovere forte, ora pioviggina; ci fermiamo in un parcheggio
di un supermercato e chi vuole può fare spesa.Io non
ho nulla da prendere ma un giro all’interno lo faccio
lo stesso.Noto che un chilo di spaghetti Barilla costano 1,90 € , mezzo
chilo 0,90. ( la Finlandia adotta l’euro). Riprendiamo
il viaggio e arriviamo ad Inari dove vediamo il museo
dei Sami. Ha smesso di piovere, non fa freddo,
mancano circa 60 chilometri per arrivare in Norvegia e li percorriamo su di una
strada stretta e tutta saliscendi, alle 16.35 passiamo
il confine ed entriamo in Norvegia. Un fatto curioso e fuori del comune mi
accade all’improvviso, percorrendo il lungo rettilineo fatto di saliscendi.
All’improvviso una ragazza si butta per terra costringendomi a frenare, sono
subito circondato da un nutrito numero di ragazze che brandendo bottiglie di
vino e bicchieri m’invitavano a scendere o a farle salire, Teo vedendo quanto
stava accadendo si è spaventato e ho dovuto chiudere le portiere con la
sicurezza; visto il mio diniego, le ragazze chiaramente ubriache sono andate
verso il camper che mi seguiva, ma visto anche lì il rifiuto ci hanno salutato e barcollando si sono dirette al pulman che le aspettava in una piazzola. Se
le renne attraversano la strada all’improvviso, gli scoiattoli no! Uno
scoiattolo è passato sopra le nostre teste attraversando la strada, correndo su
di un filo posto su dei tralicci, ci s’ingegna come si può! Entrando in
Norvegia la prima cosa che si nota è il cambio della vegetazione, i boschi di
betulle sono più bassi
e le montagne sono rosse, a destra il mare , con immense spiagge
ricoperte d’alghe, c’è probabilmente la bassa marea. Riprende a piovere e visto
che il tempo sembra non promettere nulla di buono, decidiamo di fermarci a
passare la notte sulla penisola di Smorfiord, in un
parcheggio sterrato dove c’è scritto “camping”Essendo su di una penisola
abbiamo a destra e a sinistra il mare,a destra è
calmo, a sinistra invece è molto mosso perché tira un vento da nord teso e
freddo. Dietro il parcheggio, una ricostruzione di un
villaggio Sami e una costruzione con degli
stoccafissi ad essiccare. Alle 22,30 arriva un
camper italiano che scende da Capo Nord, chiediamo com’è il tempo lassù, la
risposta era prevedibile: non bello, piove, c’è nebbia e tira vento” meno male
che ci siamo fermati qui, speriamo quindi nel bel tempo per domani, e buona
notte a tutti. 8 Agosto,
domenica: Questa notte
abbiamo acceso la stufa, il vento non ha mai cessato di tirare,questa mattina il cielo è sereno, c’è il sole, ma c’è
ancora vento; ripartiamo alla volta di Capo Nord, raggiungiamo il tunnel e,
all’uscita, dopo le misurazioni del mezzo paghiamo il dovuto pedaggio 209 nok (fino a 6 m.) Poiché è ancora presto decidiamo di
fermarci nel paese di Honnisgsvag a pochi chilometri da Capo Nord,
n’approfittiamo per fare un giro e alle 12,30 pranziamo.Nel
pomeriggio ripartiamo per
Capo Nord,la strada sale tra stupendi tornanti e il paesaggio
cambia ad ogni curva, il mare ci appare in tutta la sua bellezza azzurro
intenso,calmo.Il vento si è calmato, il sole è caldo,
finalmente, in lontananza, avvistiamo il gran piazzale dove sono parcheggiati i
camper, il costo dell’ingresso al piazzale è di 380 nok
(52 €), abbiamo percorso 4453 km. Parcheggiamo il
nostro mezzo vicino alla recinzione,siamo in prima
fila guardando a Nord verso il Globo,poiché all’ingresso è stato notato il
tagliando dei disabili, così che c’è aperta una sbarra e ci dirigiamo nella
zona riservata. Parcheggiamo il camper, ci sistemiamo anche noi e incominciamo
la visita.Visitiamo la palazzina, il negozio dei
souvenir, andiamo a vedere sul megaschermo il filmato che racconta la storia di
Capo Nord e dei dintorni, dalla superficie alle profondità marine,dopo di che ci dirigiamo verso il Globo per le consuete
foto di rito, aspettando di ammirare lo spettacolo del sole che cala e che
sorge in breve tempo. Il tempo si mantiene bello,
all’orizzonte compaiono le prime nubi. Sono le 23,40, c’è ancora molta
luce, il sole nel suo calare crea bellissimi effetti di luce rosa, rossa,che contrastano meravigliosamente con il blu del cielo.Sono le due del mattino e il sole è sopra l’orizzonte con
il suo disco rosso fuoco, il mare cambia colore in continuazione non è mai
notte. I pulman dei turisti se ne sono andati da un
bel pezzo,ci sono solo camper e qualche tenda,la notte
non è certamente calda, e accendiamo la stufa.Soddisfatti
rientriamo in camper e andiamo a nanna. 9 Agosto:
lunedì Sono le 9,20 del
mattino, e siamo pronti per partire, lasciamo Capo Nord, dobbiamo ripagare il
tunnel, quindi altri 209 nok. La prossima tappa
sarà il paese d’Alta, dove visiteremo il museo delle incisioni rupestri. Queste
incisioni sono state inserite nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. La strada
del ritorno appare sempre più bella, e chi guida può ammirare il paesaggio
nella sua bellezza poiché durante la salita a Capo
Nord, il panorama si può ammirare prevalentemente alla sinistra dell’autista,
quindi scendendo si ha una visuale incantevole e non si è costretti a
distrarsi. Arriviamo ad Alta,
nel primo pomeriggio,durante il viaggio abbiamo
incontrato, come il solito , pioggia, sole e vento, ora c’è il sole. Parcheggiamo
i camper nel parcheggio antistante il museo. L’ingresso al parco è gratuito, si
paga solo la visita al museo che è all’interno. Sconsigliata la visita ai
disabili,nonostante i percorsi siano su passerelle di
legno, (questo per non rovinare la vegetazione sottostante).La possibilità per
i disabili in carrozzina di visitare il parco è quella di invertire il percorso,altrimenti ci si trova di fronte ad una discesa sterrata
con pendenza del 10% Alla fine del giro del primo percorso,si prosegue per il
secondo percorso e poi si ritorna seguendo il primo percorso In questo museo
all’aperto vi sono incisioni rupestri risalenti a 6200-5300.anni fa, ,5300-4200, anni fa, 4200-3200 anni
fa,3200-2600 anni fa, 2600-2000 anni fa. Le incisioni sono divise in fasi
temporali, le più recenti risalgono a circa 2000 anni.Queste
incisioni si trovano tra gli 8,5 e 26,5 metri sul livello del mare,il bello è che, percorrendo l’itinerario ci troviamo vicino
al mare senza accorgercene. La visita al parco vale la scarpinata,ma chi ha la carrozzina incominci il giro entrando da
sinistra, per poi proseguire sul secondo percorso e ritornare da dove si è
arrivati, si evita la salita e discesa del 10% , Ormai scende la
sera e ci spostiamo per pernottare , ci fermiamo in
un’area di sosta tranquilla, il tempo volge ancora al brutto e siamo costretti
ad accendere ancora la stufa. 10 Agosto : martedì Durante la notte
ha piovuto,la mattina sembra mettersi al
bello,prendiamo l’E 6 verso Tromso, durante il
percorso valichiamo uno dei tantissimi ponti che collegano le varie isole.Arrivati a Tromso ci fermiamo
prima del ponte che ci collegherà con l’altro capo della città e visitiamo la
chiesa che sorge al lato destro della statale. E’ una chiesa protestante,
moderna con grandi vetrate. Dobbiamo sostare e
ci mettiamo alla ricerca di un parcheggio che possa
ospitare i sei camper. Lo troviamo passato il ponte, vicino al museo Polaria, un parcheggio sterrato vicino al porto ma
defilato, tranquillo. Tra il museo e il parcheggio vi è una costruzione in
vetro che racchiude una nave, non riesco a capire se si tratta di una nave
rompighiaccio o baleniera,penso sia una baleniera da
come si presenta.Questa nave è racchiusa in questa
bella costruzione di vetro ed è possibile vederla dall’esterno,lungo il camminamento predisposto.Sembra
essere in un bacino di carenaggio giacché a poppa vi è
il mare, ma la nave è all’asciutto.Gli alberi
fuoriescono dalla costruzione e rendono ancora più spettacolare la sua visione.
Sull’albero di maestra, si vede benissimo il bidone che conteneva il marinaio
che dava la dritta al comandante e doveva avvistare le balene o i pericolosi
blocchi di ghiaccio.Altri particolari si notano distintamente, ci si può perdere qualche ora
nell’osservarla tutta attentamente. Passeremo la notte in questo parcheggio e
domattina Teo ed io visiteremo il museo Polaria, mentre Adele e gli altri amici andranno nel centro
di Tromso. 11 Agosto: mercoledì. Che dormita, non
abbiamo sentito Adele uscire e ci siamo svegliati tardi, ma cosa vuol dire tardi quando siamo in vacanza? Ci siamo svegliati all’ora giusta, punto e basta.Dopo
colazione Teo ed io siamo usciti per andare a visitare
il museo. Il Polaria è molto bello e didatticamente molto interessante,
è un centro nazionale per la comunicazione di conoscenze sull’ambiente
polare. Si può vedere un
filmato di circa 18 minuti, su megaschermo, un filmato panoramico sullo Svalbard Terra Selvaggia Artica,si
passa quindi a visitare l’acquario artico, toccare l’acqua molto fredda, vedere
pesci, molluschi e altre specie di vita marina artica, con speciali lenti
d’ingrandimento,si visita la vasca delle foche con cuccioli di foche che
vengono vicino ai visitatori facendo le loro evoluzioni, si visita inoltre
l’esposizione sul tema polare tramite pannelli luminosi computerizzati con la
zona geologica,sono esposte altre interessanti attrazioni sia per i ragazzi sia
per gli adulti, un modellino di nave che si trova fra i ghiacci e movendo un
manicotto si può vedere come il ghiaccio schiacci la nave, oppure un gran
cilindro colmo d’acqua, dove una volta schiacciato un pulsante si forma un
vortice d’acqua enorme.L’accesso al museo non ha
barriere architettoniche. Finita
la visita dove Teo si è divertito un mondo a provare tutte le cose che erano a
disposizione dei bambini e dei grandi. Ritorniamo al camper perché è ora di pranzo,mamma e gli altri stanno rientrando, dobbiamo mangiare,
abbiamo una fame …………..! Dopo pranzo ripartiamo alla volta dell’isola di Sjnia
(isole Vesteralen), meta: Husoy.
Arriviamo al traghetto ma non riusciamo ad imbarcarci,
così decidiamo di percorrere i 200 km che ci separano dall’isola via terra
.Percorriamo l’E 6 e poi la 855, il tragitto è sempre tra boschi,fiordi e montagne. La strada sinuosa
ci costringe a non andare forte quindi possiamo godere del
magnifico paesaggio. Notiamo come già
in precedenza delle cassette della posta colorate,poste
ai bordi della strada,non è una novità per noi, solo che le case non si vedono
dalla strada poiché sono all’interno dei boschi, a sinistra verso la montagna,
a destra verso i fiordi,sono comunque ben ordinate e tutto qui ci fa pensare ad
una calma irreale. Le poche case che incontriamo sono molto carine e ordinate
nel loro insieme, non hanno recinzioni come da noi,e
il prato che le circonda è molto curato,alle finestre notiamo tendine di pizzo
con al centro della finestra vari ornamenti locali, non vi sono imposte;tutto è
perfettamente curato e in ordine.Dalla 855, deviamo
sulla 861, attraversiamo il ponte e siamo sull’isola: gli ultimi 7 chilometri
li abbiamo percorsi su una strada molto stretta e in rifacimento, velocità
massima 20/30 all’ora, questo ha permesso anche a chi
guidava (io) di vedere meglio il paesaggio.Siamo
saliti in montagna, per poi ridiscendere al mare.Le
montagne che vediamo sembrano quelle del film Il Signore degli Anelli . 12 Agosto:
giovedì. Dopo la sosta
notturna ripartiamo e c’imbarchiamo per Antenes,l’imbarco avviene a Guyllefiord (800 nok) saliamo
sul traghetto alle 15.00. Alle 17.00
sbarchiamo ad Antenes, la traversata è stata
abbastanza movimentata, c’era mare e qualcuno è stato male, era la prima volta
che Teo affrontava una navigazione così lunga,ed eravamo in apprensione per
lui, ma per fortuna non ha accusato nulla.Una volta sbarcati,prendiamo la direzione di Stave,dopo circa 15chilometri arriviamo in questo
luogo,dove ci fermiamo in un camping. Parcheggiamo i camper nello spiazzo
erboso antistante
l’ingresso del camping, siamo direttamente sul mare,a pochi metri da noi, la
spiaggia di sabbia finissima bianca.I camping che
abbiamo visitato hanno solo il nome, non sono certamente come i nostri,i
servizi sono all’essenziale,ma efficienti,non necessitano certo delle strutture
megagalattiche che i nostri camping offrono anche inutilmente solo per
aumentare il prezzo.Espletate
le registrazioni presso la reception,Adele s’informa
per fare il bucato,costo 20 nok per le lavatrici e 20
nok per le asciugatrici,possibilità di carico acqua,
svuotamento w.c.chimici,luce, no scarico acque
grigie, queste si possono svuotare lungo la strada che conduce al camping, vi è
un C.S.ben segnalato.C’informiamo
presso il gestore del campeggio per prenotare il safari nel parco naturale per
vedere le foche e le balene.Per le balene bisogna
andare in paese e prenotarsi, per le foche prenotiamo
presso di lui per il giorno dopo alle 20.00.Scendiamo sulla spiaggia e facciamo
una bellissima passeggiata lungo tutto l’arenile, il mare è calmo e il tramonto
è stupendo,gli scogli che si trovano davanti a noi con il tramonto assumono
sfumature e colori meravigliosi,con il binocolo riusciamo ad intravedere delle
foche che si riposano sugli scogli, oltre ad innumerevoli uccelli marini,alla
nostra sinistra le montagne.Il gestore del campeggio
ci permette di cenare all’interno del locale bar :ogni
equipaggio prepara qualcosa che sarà poi messo in comune per la cena. Alle 22.30.
ritorniamo ai camper. 13 Agosto:
venerdì. Questa notte ha
piovuto e abbiamo ancora acceso la stufa,ma questa
mattina c’è il sole, la giornata è serena, tira un leggero vento freddo, il
mare è tranquillo.In
mattinata andremo a Husoy e visiteremo il paese,due
nostri amici sono partiti questa mattina presto per vedere le balene, li
aspetteremo in paese,dovrebbero arrivare verso le 10,30, il safari dura dalle
quattro alle cinque ore.Il paese di Husoy non è molto grande,ma è
molto carino, c’è un faro sulla punta estrema del paese, un faro che ora va ad
elettricità molti: anni fa era alimentato con olio di balena.Aspettiamo
gli amici che stanno rientrando,al loro arrivo sono
entusiasti, hanno avvistato quattro balene,raccontano anche che c’era mare e
che molta gente non è stata per niente bene, ma cosa non si fa per vedere le
balene? Questa sera
toccherà a noi con altri amici andare alla ricerca delle foche. Alle 20.00, siamo
sul pontile (a circa quattrocento metri dal campeggio) dove prenderemo un
battello veloce che ci porterà nella riserva naturale di RAMSAR dove esiste la
più grande colonia di foche della Norvegia (Phoca vitulina). Indossate le
tute rosse e gialle imbottite,con tanto di
cappuccio,saliamo su questa imbarcazione che ha del gommone ma è completamente
in alluminio,con motori da 200 cv.Il giro dura dalle
due alle tre ore, il costo è di 390 nok per persona, bambini 190 nok. Partiamo ed entriamo subito in baie con spiagge
bianchissime alle cui spalle si stagliano le montagne con pareti ripide e
frastagliate, baie irraggiungibili da terra.Sopra,davanti e di fianco a noi volano o sono fermi sugli scogli
migliaia d’uccelli marini, gabbiani, gazze di mare,la pulcinella di
mare,cormorani e aquile di mare.Durante la
navigazione dalla montagna si levano in volo tre stupendi esemplari d’aquile di
mare che gironzolando sulle nostre teste ci accompagnano per un poco.Lasciamo quest’oasi e ci
dirigiamo prima a velocità sostenuta poi molto piano verso la colonia di foche,
lentamente la barca si avvicina e possiamo vedere le foche che nuotano tenendo
la testa fuori dall’acqua e fanno le loro stupende
evoluzioni,soddisfatti ci dirigiamo verso terra sono le 22,30.è stata una
visita stupenda.Le isole Vesteralen
sono veramente belle. 14 Agosto:
sabato. Sveglia di buon’ ora,
non siamo stanchi ma veramente contenti di quello che abbiamo visto ieri.
Paghiamo il campeggio per due notti, tre persone 204 nok.
Ci dirigiamo verso Svolvaer sulla E
10, dobbiamo traghettare per le isole Lofoten,
lasciamo quindi le Vesteralen.Ci fermiamo a Fiskebold,dove
lasciamo i camper in un parcheggio di un supermercato vicino all’ufficio
informazioni, e saliamo su di un battello da pesca che fa il giro del fiordo
con possibilità di pesca e assaggio del pesce
pescato, pulito e cucinato dalla moglie del capitano.Durata circa 4 ore, costo due
adulti e un bambino 750 nok (150 i bambini).
La giornata non è delle migliori, il cielo è coperto, non fa molto freddo, ma
in barca è sempre meglio andare attrezzati, non c’è molto spazio sottocoperta
se dovesse piovere o fare freddo. Prima di entrare nel
fiordo c’è un pezzo di navigazione in mare aperto ma
sotto costa, notiamo così che le case
che si affacciano sul mare sono tutte su palafitte. L’ingresso nel fiordo è suggestivo, ci sono case isolate sulle sue rive o piccoli
agglomerati, se all’inizio il fiordo era ampio, man mano che ci addentriamo si
stringe sempre più: A destra , a sinistra e davanti a noi per così dire
all’orizzonte, abbiamo le montagne coperte di neve.Ci è offerto del caffè e del the caldo, ne abbiamo bisogno, addentrandoci
sempre più si sente il cambiamento di temperatura. Il comandante ferma il
peschereccio e ci sono consegnate le canne da pesca armate con più cucchiaini;
giusto il tempo di calare la lenza che già sento degli
strattoni, sono le abboccate dei merluzzi,recupero veloce e altrettanto veloce
è la slamatura del pesce, la moglie del capitano è
indaffarata con la figlia a slamare, i pesci
catturati dagli altri turisti,con grande abilità li slama
e li raccoglie in un grande mastello, dopo saranno puliti e cucinati. Io per
fortuna me la cavo da solo. Sono pesci belli e grossi, io ho perso il conto di
quanti ho recuperati, anche Teo ha voluto provare ma
quanta fatica a girare il mulinello! Il tempo peggiora e incomincia a piovere,
con Teo scendiamo sotto coperta non prima di aver visto due aquile di mare che
si sono buttate letteralmente sulle interiora dei pesci che
erano gettate a mare.Preparato il pesce
bollito, è servito con del pane tipo gallette, è possibile aromatizzare il
tutto con spezie e burro, una cucina semplice ma ottima.Ritorniamo
a terra e ci dirigiamo verso i camper, passeremo qui la notte. 15 Agosto:
domenica. Ripartiamo di buon
mattino e ci dirigiamo verso Henningsvaer,siamo passati da Ure e Morsund,in questi piccoli paesini le strade finiscono e
bisogna ritornare indietro, sono tipici paesi di pescatori con le solite case
dai colori sgargianti.Ritorniamo sui nostri passi,
ripercorrendo la costa ci dirigiamo verso Sorvagen,
ma prima andiamo a Stejfiord.Il paese è veramente piccolo ma riusciamo a trovare parcheggio per i nostri
camper, non è possibile però fermarsi per la notte: c’è il divieto, ma non ci
sono problemi, abbiamo già visto un punto sosta per la notte sulla strada del
ritorno proprio vicino ad uno dei tantissimi ponti che collegano queste
isolette.Vogliamo festeggiare il ferragosto e
troviamo un piccolo locale dove si preparano piatti tipici norvegesi. Lingue di
merluzzo fritte, zuppa locale, e del baccalà in umido.Incontriamo
altri camperisti italiani, ceniamo in allegria in un
locale affollato solo da noi , saremo stati in tutto
in venti persone.Ottima la cena, un ferragosto fuori dal comune. 16 Agosto:
lunedì. La notte è passata
tranquilla, la mattina non si prospetta bella, il cielo è nuvoloso e l’aria è
fredda,temperatura esterna + 9°. Ripartiamo per Meskenes dove prenderemo il traghetto per Bodo.Alle 16.00. arriviamo a Bodo
dopo circa quattro ore di navigazione. La traversata è stata tranquilla
anche se c’era un po’ di mare, alcuni passeggeri si sono sentiti male,
il tempo e il mare non hanno certo aiutato la navigazione.Da
Bodo ci dirigiamo verso Moirana,
A Rognan ci fermiamo in un’ area
di sosta molto bella e tenuta semplicemente bene. Tutto è ordinato, nulla è
fuori posto, tavoli e panche per il pic-nic in legno
sotto delle tettoie di legno con il tetto in erba, un grosso barbecue anch’esso
coperto, un parco giochi e delle sculture di legno su alcuni tronchi d’albero. Possibilità di carico acqua e scarico w.c. chimici. Percorrendo l’E 6
verso Moirana, ci siamo addentrati in una foresta
bellissima,la strada sale sempre più e il paesaggio
cambia in continuazione. Arriviamo al Circolo Polare Artico, la temperatura è
di + 7°, c’è
vento, la vegetazione è molto bassa , le betulle sono quasi secche e quelle che
hanno ancora delle foglie verdi sono molto spoglie, non raggiungono un’ altezza
di due metri. Ci fermiamo
qualche minuto sul piazzale per fare delle fotografie.
Siamo sulla linea del circolo polare artico come a Rovaniemi,
ma la differenza che c’è qui è notevole, a Rovaniemi era caldo, qui fa freddo e la neve ricopre le montagne
circostanti.Riprendiamo quindi la discesa verso Mo I Rana. 17 Agosto:
martedì. Passata la notte
presso Mo I Rana sulle rive di un lago, ci dirigiamo
verso Trondhaim. C’è il sole, ci
fermiamo presso le cascate di Lacforsen per il
pranzo.Alla partenza riprende a piovere, arriviamo a Trondhaim che è sera, e ci dirigiamo verso il campeggio Flak a circa 10 km dalla cittadina.Campeggio tranquillo sul mare
racchiuso in un golfo. 18 Agosto:
mercoledì. Il tempo è
veramente pazzo, oggi c’è il sole e fa veramente caldo,Teo
ed io siamo rimasti in campeggio, mentre Adele e gli altri sono andati in città
con il pulman.Teo si è svegliato tardi così io ne
approfitto per sistemare un po’il camper. Trondaime è una bella cittadina, mi dice Adele, ha
visitato il duomo dove ancora oggi avvengono le incoronazioni dei re di
Norvegia, poiché questa è stata la prima capitale norvegese. 19 Agosto:
giovedì. Paghiamo il
campeggio 150 nok.Oggi è una tappa di trasferimento,
non abbiamo molto tempo dobbiamo arrivare ad Andalsnes,qui si trova Trollstingen la
strada dei Troll. Durante il trasferimento abbiamo assistito ad un tramonto eccezionale,il cielo, di un
rosso vivo, si rifletteva sull’asfalto bagnato rendendo la strada anch’essa rossa.Iniziamo la salita dei Troll. La
strada formata da 11 tornanti scavati nella roccia e sostenuti da muri in
pietra sale fino a 858 metri a Stigrora.La salita non
è impegnativa ma bisogna guidare con accortezza, il
panorama è stupendo.Giunti in cima ci fermiamo in uno dei piazzali ad aspettare gli altri, c’è
vento e il cielo è nuvoloso. Ricompattato il gruppo iniziamo
la discesa verso Silte, subito salta all’occhio il
cambiamento della vegetazione,nonostante sia il 19 agosto i colori degli alberi
sono in mutazione, infatti ci sono già i colori dell’autunno,gli alberi hanno
forme strane, sono aggrovigliati, questo probabilmente a causa del vento. Finalmente in
piano a Silte,di nuovo il
paesaggio cambia.Notiamo immense distese di
coltivazioni di fragole e patate.Stiamo percorrendo
il più lungo fiordo della Norvegia e stiamo scendendo verso Valdal,
per traghettare ad Eidstal (145 nok).
Giunti ad Eidstal ci dirigiamo
verso Geiranger, dall’alto della strada lo spettacolo
del fiordo che ci si presenta davanti è bellissimo, ad ogni curva il panorama
cambia di continuo, sotto di noi il mare, innanzi a noi la montagna.Continuiamo la discesa ed ad un certo punto una nave da
crociera ferma alla fine del Fiordo ci si presenta davanti,stupendo,ma,ancora
le sorprese non sono finite,un’altra nave sempre da crociera è in arrivo nel
fiordo e dall’alto sentiamo bene le sue sirene che segnalano l’attracco, man
mano che scendiamo tutto diventa più grande e tutto più bello, l’acqua blu del
mare contrasta con il verde della montagna da dove scendono stupende cascate.
Parcheggiamo i camper nel parcheggio e pranziamo,nel pomeriggio partiremo per raggiungere il
ghiacciaio di Jostedalsbreen, il più grande
ghiacciaio d’Europa su terraferma. Ripartiamo e
incominciamo a salire,siamo a 980 m., le montagne con
la neve ci fanno da contorno, costeggiamo un bellissimo lago a 1030 m.Arriviamo quindi ad Olden, dove
troviamo un C.S. vicino all’imbarcadero, passeremo qui la notte in un
parcheggio di un supermercato, a cento metri dalla deviazione per il
ghiacciaio. 20 Agosto:
venerdì. Sveglia di buon
mattino, ha smesso di piovere per fortuna, quindi siamo
più tranquilli,il ghiacciaio dista solo 24 km dal mare. (ad oggi, percorsi
7040 km.) Partiamo e ci addentriamo nella valle, anche qui troviamo e
costeggiamo un bellissimo lago con l’acqua color smeraldo e le cascate che
scendono dalla montagna rendono il panorama fantastico, ogni tanto qualche casa
isolata sulle sponde del lago rompe il susseguirsi dei boschi. In lontananza
intravediamo il ghiacciaio e, man mano che ci avviciniamo,lo
vediamo diventare sempre più grande e riusciamo ad intravederne il colore
azzurro verde. Giunti al parcheggio ci sistemiamo e
paghiamo il biglietto per il posteggio, 40 nok. Un
gruppo parte a piedi per l’escursione, circa un’ora di buon passo, noi con Teo
invece, decidiamo di percorrere la strada fin dove Teo ce la farà. Durante la
salita mangiamo una grande quantità di lamponi.La strada sale dolcemente all’inizio e Teo riesce a
percorrerla senza difficoltà,passiamo su di un ponte
dove c’è una cascata con un grande salto d’acqua,tanto che vi è una forte
nebulizzazione e sembra che pioviggini. Il ghiacciaio lo vediamo benissimo: è
enorme ed è di un colore stupendamente azzurro.Teo è
stanco, quindi decidiamo di rientrare.per pranzare e
farlo riposare.Per chi non volesse
fare fatica è possibile salire con delle carrozze trainate da cavalli che con
la guida vanno al passo, i più esigenti possono usufruire dei fuoristrada, il
tutto a pagamento non certamente a buon mercato.Possibilità
inoltre di salire sul ghiacciaio con guide e tutta l’attrezzatura da ghiaccio. Ripartiamo alle
15.00 e ci dirigiamo verso Lavick dove ci imbarcheremo alla volta di Bergen.
Costo del traghetto 114 nok. Sbarchiamo ad Oppidal, proseguiamo ancora un poco, poi ci fermeremo per
la notte. Piove! 21 Agosto:
sabato. Piove! Ha piovuto
tutta notte, siamo a Bergen,troviamo
parcheggio a circa 400 m. dal centro e dal rinomato mercato del pesce,siamo
vicini al porto.Finalmente non piove più, il sole
sembra fare capolino tra le nuvole ma ci portiamo via
comunque l’attrezzatura per la pioggia, non si sa mai, meglio non fidarsi di
questo tempo.Partiamo con una visita veloce al
mercato e devo dire che è veramente unico nel suo
genere, mastelli enormi pieni di granchi e granseole,
banchi con ogni tipo di pesce, rane pescatrici enormi, ostriche,
gamberetti,salmoni e sgombri,ecc,ci fermeremo prima di pranzo per fare acquisti.Il tempo pare stabilizzatosi, ci sono ancora nuvole e
foschia verso i monti, non conviene quindi prendere la funicolare e la funivia,
optiamo per il giro della città con il trenino
panoramico,220nok. La partenza è vicino al mercato e
ai magazzini storici di Bergen. Prima della partenza
sono consegnate delle cuffie per la spiegazione che avviene in varie lingue.Il percorso dura circa un’ora, con una breve sosta sulla
collina per ammirare il panorama della città. Ritornati al punto
di partenza, visitiamo il quartiere vecchio di Bergen .Le case vecchie del Bryggen sono
tutte in legno, e ricordano la prosperosa stagione dell’Hansa
(la lega mercantile tedesca che dominò i commerci del
Medioevo).E’ possibile salire ai piani “ alti” attraverso scale di legno molto
ripide,lungo i corridoi bui si aprono le porte delle
abitazioni, e le ringhiere di legno si affacciano sulle stradine. Bergen è Città del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.Saltiamo il museo Anseatico
poiché non accessibile ai disabili.Ritorniamo quindi al mercato del pesce e con calma lo visitiamo.Ci fermiamo davanti ad un banco per acquistare del pesce e
troviamo alcuni ragazzi italiani che vi lavorano. Sono a Bergen
per imparare la lingua e lavorano presso i vari banchi del mercato del pesce.Sono gentili e ci spiegano molte cose.Compriamo
del salmone affumicato che è messo sotto vuoto così che possa arrivare a casa,
poi un bel chilo di gamberetti e due piatti di pesce che mangeremo in camper,ostriche, capesante, salmone
affumicato, salmone selvatico,aringhe e aringhe affumicate, un panino con
salmone e gamberetti per Teo. Il tempo si sta guastando di nuovo, incomincia a
piovere e poi diluvia, rientriamo al camper tutti fradici nonostante le
mantelle,Teo si è bagnato appena la punta delle scarpe
giacché ben coperto sul passeggino, Dobbiamo asciugare i capi bagnati e così
accendiamo la stufa.Finalmente all’asciutto, ci
prepariamo a pranzare, scordando le scarpe, i piedi bagnati e qualcos’altro.La nostra visita a Bergen si conclude dopo pranzo.Ripartiamo
quindi alla volta di Flam.Arriviamo a Flam verso sera, non è possibile passare la notte sul
piazzale, vige il divieto di sosta dalle 20.00. alle 8.00.,
c’è un campeggio a trecento metri dalla
stazione e dall’attracco della nave, così siamo costretti a dirigerci e a
pernottare in campeggio. 22 Agosto:
domenica. Tutti pronti per
salire sul treno, è un tragitto ferroviario tra Flam che si trova in fondo al fiordo d’Aurlandsfjorden,
fino alla stazione d’alta montagna di Myrdal.Sono 20 km di lunghezza con un dislivello di 865 metri e con una
pendenza di 18°, è la ferrovia più ripida del mondo. Il contrasto tra mare
e montagna è stupendo,arrivando sul piazzale vediamo
la nave che è attraccata alla fine del fiordo e il treno pronto per partire
verso la montagna.La salita è lenta e il treno entra
ed esce da gallerie.Prima dell’arrivo, si ferma su di
un ponte, dove alla nostra destra scende una grande
cascata.Scesi dal treno per ammirare in tutta la sua bellezza la cascata, una soave musica si libra
nell’aria,osservando bene verso la cascata, notiamo a destra verso un rudere,
una presenza femminile che, vestita con un costume da odalisca, danza tra i
salti, gli spruzzi e la nebulizzazione dell’acqua;alla fine il capotreno fa
cenno di risalire e si riparte.Arriviamo a Myrdal, facciamo un giro e aspettiamo il treno per il
ritorno. Costo 600 nok per 4 persone, conviene anche se si è in tre. Ritornati a Flam ripartiamo verso Burgund
dove visiteremo una delle tante “ stavkirker” chiese del tempo medioevale di costruzione complessa che si
poggiano su pali verticali infissi nel terreno detti “ staver”.
Oggi in Norvegia, si possono contare ancora circa trenta di queste chiese ben
conservate. Da Flam a Burgund
sono circa un centinaio di km su strade di montagna,
attraversiamo un tunnel di 24,5 km, forse il più lungo tunnel montano
esistente. Percorrendo il
tunnel una grossa sorpresa ci attende, all’improvviso in lontananza notiamo una
luce azzurra, man mano che ci avviciniamo la luce si
fa più intensa, non ci rendiamo conto di quello che può essere,fintanto che non
si arriva in prossimità della luce, un’immensa volta è illuminata da questa
luce che la evidenzia in tutta la sua bellezza, sembra di passare sotto una
galleria di quarzo e ghiaccio,ne troveremo altre due di gallerie così.Veramente meraviglioso. Arriviamo a Burgund,visitiamo la chiesa;vista
dall’esterno sembra molto grande, l’interno invece è molto piccolo.L’esterno è decorato con teste di draghi, croci e intarsi
d’ogni genere, l’interno anche questo tutto in legno è intarsiato e dipinto,
con scene della Bibbia e del Vangelo, i colori sono ancora ben conservati. In questa zona vi
sono diverse chiese e tutte rientrano nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco.Ripartiamo e arriviamo a Gole, dove troviamo
un’altra chiesa, questa non è originale, ma una ricostruzione fedele di quella
che è conservata nel museo
di Oslo. Ci dirigiamo verso
Geilo dove pernotteremo. 23 Agosto:
lunedì. Troviamo
parcheggio in un grande piazzale vicino ad un
distributore di carburante, la notte è stata fredda,alle 7.00 c’era 1°,il cielo
comunque è azzurro e limpido, non una nuvola.Ci
apprestiamo a visitare una fabbrica artigianale di coltelli. Mentre ci
dirigiamo alla fabbrica,sono le 8,30, alla nostra
destra sulle piste ciclabili passano i bambini che vanno a scuola,sono in
bicicletta e tutti, ma tutti indossano il caschetto
protettivo.Dopo la visita e aver acquistato due
coltelli,riprendiamo la marcia,saliamo in montagna
fino a 1100. e scendiamo alla volta di Oslo.Lungo il percorso ci fermiamo ancora a visitare altre due stavkirker, quella di Nore e Udval. Durante il viaggio si nota che avanza verso di noi
il polline degli alberi, è la fine d’agosto, da noi il polline che viaggia
nell’aria c’è a giugno.Ci fermiamo lungo la strada,
alla mia destra un immenso campo d’avena di un colore dorato contrasta
meravigliosamente con un altro campo coltivato ma di colore verde scuro, i
colori della natura in questa nazione, forse anche a causa della luce,sono stupendi.La strada
principale da percorrere per visitare queste chiese è l’E 40,
le indicazioni turistiche sono ben visibili e conducono senza problemi alla
meta.Deviamo sulla 140 a Trammens,
per andare a Heddal, dove si trova la chiesa più
grande della Norvegia.La troviamo chiusa, talmente é
bella che anche dall’esterno possiamo ammirare la struttura. Ormai è pomeriggio
inoltrato, il nostro viaggio, in compagnia degli amici con i quali abbiamo
percorso tanti chilometri,si sta per concludere, ci
staccheremo qui, perché i nostri amici devono rientrare prima, noi abbiamo
ancora qualche giorno, n’approfitteremo per andare ad Oslo, Copenaghen, Odense, Lubecca, e a Rothenburg Ci salutiamo e siamo tutti emozionati, veramente
qualche lacrima è scesa ma è stata nascosta. Teo fa il ritroso, non vuole
salutare, capisce che continueremo il viaggio da soli, anche a lui vengono i lacrimoni ma
li rimanda indietro; sale sul Camper e va in bagno.Partiamo
e Teo sentendo ancora che ci si salutava tramite baracchino, vuole salutare anche lui per l’ultima volta, prende il microfono e
con voce rotta dall’emozione e le lacrime agli occhi, li saluta così; “ ciao
amici, ciao campeisti, grazie !” e si butta sul
divano. Alle 20.00
arriviamo ad Oslo, dopo un giro con il mezzo per la città, parcheggiamo in un
parcheggio per disabili, nel pieno centro d’Oslo in una traversa della zona
pedonale, giriamo con il passeggino fino a tarda sera, poi, mangiata una pizza,
ripartiamo verso Drovak dove passeremo la notte. 24 Agosto:
martedì. Notte tranquilla,
svegliati solo dal vociare di bambini che andavano a scuola, ripartiamo per
arrivare a Copenaghen. Per un piccolo
tratto d’autostrada paghiamo 11 corone norvegesi. Alle 10,55 entriamo in Svezia, alle 18,00 arriviamo a Helsingborg, per imbarcarci alle18,30 alla volta di Helsingor, in Danimarca, Traghetto 280 sek,
(31 €) Saliamo e non scendiamo dal camper, il tragitto è breve, non ci rendiamo
neanche conto di essere in navigazione e alle 18.55 attracchiamo. Sbarchiamo e ci
dirigiamo verso la capitale. Arriviamo a Copenaghen, il traffico non è intenso
e riusciamo a girare la città molto bene con il camper.Alle
20,30, troviamo parcheggio di fianco al parco del
Tivoli, ci sistemiamo e dopo poco usciamo a fare un giro, decidiamo di entrare
al Tivoli, l’ingresso costa 9 € per gli adulti, 5 € per i bambini.Camminiamo lungo le piste pedonali, mentre di fianco a noi
scorrono veloci le biciclette sulle loro piste ciclabili, sono tantissime, non
c’è caos,il traffico velocipede è ordinato, le auto
danno la precedenza alle bici che vengono da destra, i semafori sono rispettati
da pedoni, auto,bici,una cosa è evidente subito: tutti i ciclisti hanno il caschetto protettivo.Entriamo al Tivoli ed essendo sera il parco è illuminato.Per i disabili, il parco è accessibilissimo, non abbiamo
incontrato barriere per il passeggino;l’illuminazione
rende il parco incantato, c’è molta gente, giovani, adolescenti, famiglie con i
bambini, uomini e donne in età matura,qui si può mangiare un gelato, bere un caffè o pranzare e cenare; si possono vedere spettacoli
all’aperto, si può andare sulle giostre, non c’è confusione.Ci
fermiamo e mangiamo. Usciamo, ci dirigiamo verso la zona pedonale,
attraversiamo la gran piazza e in un soffio ci siamo. Incomincia
a piovere piano, poi con più intensità, finche diluvia. Tuona, i lampi
illuminano la strada e la loro luce si riflette sui muri dei palazzi,
aspettiamo che spiova e ci dirigiamo quindi al camper. Tutti a nanna. 25 Agosto:
mercoledì. Durante la notte
ha piovuto ininterrottamente,la mattina invece sembra
mettersi sul variabile.La sera prima, ho visto molte
biciclette, questa mattina sono tantissime.Il camper
è parcheggiato vicino alla stazione ferroviaria e fuori di essa
sono parcheggiate ordinatamente centinaia di bici,oltre a quelle che passano
sulle piste ciclabili ai bordi della strada. Partiamo il traffico veicolare è
ordinato,giriamo tranquillamente Copenaghen,e godiamo
delle sue bellezze. Ci dirigiamo verso Odense,attraversiamo un bellissimo ponte, molto lungo e architettonicamente bello, (quanti ponti durante questo
viaggio abbiamo attraversato! Lunghi,corti, doppi,
tutti molto belli) paghiamo il pedaggio, 50,50 sek, e
ci dirigiamo verso il camping Odense. 212 sek, circa 30 €. Il
camping è carino,ben tenuto.La
giornata finalmente si è messa al bello.Prima di
pranzare stendiamo all’esterno gli indumenti bagnati, alla
fine del pranzo sono asciutti.Usciamo dal
camping e ci dirigiamo verso il centro d’Odense
parcheggiamo il camper nel parcheggio vicino al museo Kristian
Handersen;sì perché Odense è la città natale del famoso favoliere.La
sua casa si trova molto vicino al museo, è una piccola casa gialla nel
quartiere costituito da casette basse, attaccate l’una all’altra tutte ben
ordinate con le loro piccole finestre e le tendine di pizzo,si
è nella zona pedonale. Il traffico non è intenso, bisogna
stare attenti più alle bici che alle auto.Giriamo il
paese senza problema, nessuna barriera architettonica,visitiamo
il bel parco con la statua di Handersen, un
bellissimo giardino fiorito con innumerevoli fiori di varie specie fa da
cornice al corso d’acqua che passa vicino dove anatre e altri uccelli acquatici
nuotano tranquilli. Due bellissime chiese, con i
campanili slanciati verso l’alto e dai mattoni rossi come quelli della lego, si
trovano nel centro d’Odense molto vicine , tanto che
si possono fotografare insieme, basta saper prenderne la prospettiva. Ormai è
sera, ritorniamo al campeggio per la cena e riposare, domani partiamo per Lubecca. 26 Agosto:
giovedì. Mattina con il
sole,lasciamo Odense e la
Danimarca e alle 12,20 entriamo in Germania.Usciamo
dall’autostrada e ci dirigiamo verso Plon, dove ci
fermiamo in un parcheggio per camper in riva al lago,il
Grosser Ploner See, il lago più vasto del parco naturale di Holsteilische.Dopo pranzo riprendiamo
la strada verso Eutin,dove si trova il bellissimo
castello,lo Schloss di Eutin.
Eutin fino al sec XVIII era considerata una piccola
capitale della cultura.Arriviamo così a Lubecca. Il centro storico
è circondato dal fiume Trave, si notano le imponenti sette torri, il centro
storico è stato dichiarato patrimonio culturale dell’Unesco,
quale prototipo di città occidentale del XII secolo. Parcheggiamo il
camper in un parcheggio vicino all’Hotel Radisson
prospiciente il fiume Trave; con il passeggino ci dirigiamo verso la porta
occidentale che è il simbolo di Lubecca, l’Holstentor, (1468), visitiamo la gotica Petrikirche,
il Rathaus,uno dei più
antichi e pittoreschi municipi della Germania, costruito nei secoli XIII-XVI,la
Marienkirke. Percorriamo la Mengstrasse,
una strada nel quartiere dei commercianti.Ritorniamo
al camper e dal nostro punto notiamo il bellissimo panorama di Lubecca,si notano sulla sponda
opposta la nostra i campanili delle varie chiese che abbiamo visitato, che
svettano altissimi verso il cielo, un bello spettacolo e una bella prospettiva. Ci rifocilliamo e
ripartiamo per la nostra ultima tappa: Rothenburg ob der Tauber.Ci
fermeremo lungo la strada a dormire. 27 Agosto:
venerdì. Dopo la dormita , ripartiamo e raggiungiamo nel pomeriggio Rothenburg. Parcheggiamo il camper nel parcheggio P3 vicino
le mura, e ci dirigiamo verso la cittadina medioevale, che già anni prima avevamo visitato e che ci ha colpito moltissimo per come è
conservata.Ceniamo in un piccolo locale tipico a base
di piatti locali e in tre spendiamo 39 €. Rientriamo e dormiamo, la mattina la
dedicheremo ad acquisti nel negozio di Natale dove si trova ogni ben di Dio.La cittadina merita una visita per la sua struttura urbana
e la tipologia architettonica lasciata integra, dopo il decadimento della
stessa dalla guerra dei trent’anni.Il
visitatore senza volerlo spicca un salto nel passato pur essendo nel XXI secolo.Vicoli stretti,
case a graticcio, facciate dai vivaci colori, torri di guardia, fanno di questa
cittadina una tappa obbligatoria per una visita essendo uno dei centri
medioevali più belli della Germania, non a caso è
considerata la San Gimignano tedesca. 28 Agosto:
sabato. Sveglia di buon
mattino, ritorniamo in paese e lo giriamo per ricordarci quello che avevamo visto anni prima. Ci dirigiamo verso il negozio di
Natale, come allora, è l’attrazione della cittadina,tanta
gente intenta a scegliere i vari addobbi per l’albero, il presepe,acquista
regali e ricordi di una cittadina che non solo per questo negozio, ma
soprattutto per la sua bellezza non si potrà mai dimenticare. Ripartiamo ormai
alla volta di casa, sarà una tirata unica, solo sosta per un caffè, rifornimento gasolio,e
cena. Le nostre vacanze sono finite, abbiamo visitato dei paesi stupendi,
abbiamo visto cose e bellezze che non si potranno mai dimenticare, abbiamo incontrato e viaggiato con un gruppo d’amici
stupendi, abbiamo fatto gruppo subito, ci siamo divertiti e presi in giro,
abbiamo condiviso le emozioni e le sensazioni di questo lungo e bellissimo
viaggio. Viaggio che vale la pena di fare almeno una volta. I
nostri amici: Rino con Anna, Maurizio con Marta e Giulia, Angelo con
Loretta e Edoardo, Ivano con Loretta, Gianni con Diva, a loro un grosso grazie
per la compagnia, la pazienza che hanno avuto nel sopportarci e un grosso bacio
da Teo. Angelo Fabbri. Note: Documenti: C.I.
valida per l’espatrio.Bambini/ragazzi di età inferiore ai 15 anni, devono essere iscritti sul
passaporto d’entrambi i genitori. Valuta: Svezia:
corona svedese,verificare il cambio prima di partire.
Al cambio in Svezia per un Euro, 9 corone. Danimarca: corona danese,
verificare il cambio prima di partire.Al cambio in Danimarca, per un Euro circa 7 corone Finlandia: euro. Norvegia: corona norvegese,
verificare il cambio prima di partire.Al cambio in Norvegia, per un Euro circa 8 corone. Non ci sono
problemi per il cambio della valuta, banche e sportelli sono ovunque. Abbigliamento: di
tutto e di più, cioè vestiti leggeri e pesanti,
giacche a vento, mantelle per la pioggia,il tempo è variabile e pazzerello. Vitto: portare
acqua minerale in abbondanza,latte a lunga
conservazione, si trova di tutto nei supermercati ma occhio ai prezzi.La Norvegia e la Svezia sono per
noi care in quanto loro hanno un reddito pro capite molto alto in confronto al
nostro, e i servizi sono certamente migliori dei nostri sotto tutti gli
aspetti. Traghetti: se si
parla un inglese stentato, presentare il libretto di circolazione, quando si
deve pagare il biglietto per il traghetto,sono
importanti i metri scritti sul libretto,i portuali vanno ad occhio, e si rischia di pagare molto di più del dovuto. INFORMAZIONI
GENERALI GEOGRAFICHE
SU: SVEZIA- FINLANDIA –NORVEGIA. SVEZIA: 449.594 Kmq., è per
estensione il terzo paese dell’Europa occidentale. Conta 38.459 Kmq.di acque interne, 150.000 isole, 96.000 laghi, e 7.624 Km
di costa. La montagna più
alta è il Kebnekaise con i suoi 2.111 m d’altezza.
Conta 28 parchi nazionali, di questi, quattro si trovano in Lapponia e sono
considerati dall’UNESCO patrimonio mondiale. Il sole in Svezia
durante un certo periodo in estate è presente 24 ore su 24, a
nord del Circolo polare artico, quindi più si sale verso nord, più il
sole di mezzanotte è visibile. I SAMI, detti LAPPONI : questo popolo abita le regioni
settentrionali della Scandinavia. Nella parte svedese
vivono circa 20.000. Sami, solo
3.000 di questi vivono ancora direttamente oggi dell’allevamento delle
renne. I Sami vivono in Norvegia, Svezia,Finlandia, Russia; il totale è di circa 50/100.000 persone,
più della metà risiede in Norvegia ( sito internet: www.samidioggi.no- www.samitour.no). AURORA BOREALE: è data dalla luce emessa nell’atmosfera
superiore e si manifesta più frequentemente nella zona intorno ai poli
magnetici della terra. Nella Scandinavia
settentrionale è possibile osservare questo fenomeno in particolare durante le
limpide notti d’inverno. I raggi dell’aurora boreale sono generalmente
verde giallastro e l’aurora dura da pochi minuti ad alcune ore. FINLANDIA: ha una forma allungata nel senso dei
meridiani con oltre 1/3 della superficie situato a nord del Circolo Polare
Artico. La parte meridionale della Finlandia si affaccia ai golfi baltici di Botnia e di Finlandia. Nel suo interno si aprono laghi e
acquitrini di tutte le dimensioni. Il nord finlandese
è occupato dalla Lapponia. Le vette più alte non
superano i 1.500.m. La foresta copre
il 70 % del territorio, pini, abeti rossi,betulle,
sono la specie più diffuse, nelle zone costiere più miti vi è una numerosa
presenza di latifoglie di ambiente boreale. NORVEGIA: stato più settentrionale d’Europa. Sup.di 323.725 kmq, compresi 17.070
km. Di acque interne più i 350 dell’isoletta di Jan Mayen, e i 62.700
dell’arcipelago delle Svalbard (Lofoten
,Vesteralen). La sua
articolatissima costa,profondamente frastagliata e
intagliata da una miriade di fiordi, si sviluppa per 21.730 km, ed è
accompagnata da un corteo di circa 50.000 isole di varie dimensioni. Le foreste
occupano circa ¼ del territorio e sono costituite da conifere
che si trovano da 500 a 1200 m. di quota a seconda della latitudine e si
diradano gradualmente mescolandosi a una sottile fascia di betulle, quindi a
distese di lande erbose e praterie d’alta montagna e poi a vere e proprie
tundre.
Viaggio effettuato ad Agosto 2004 da Angelo Fabbri Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti alla situazione delle aree di sosta nella sezione AREE DI SOSTA. |
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