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Valchiusella

Un agilissimo furetto beige sorpreso davanti ad una legnaia

L'itinerario si concentra nella verdissima 'Valchiusella', che deve al nome all'affluente del Po che la discende prima di entrare nella pianura Padana.

Si tratta di una meta poco famosa, adattissima per un week-end, soprattutto se si è alla ricerca di tranquillità, verde, passeggiate, relax.

Conviene uscire al casello di Ivrea della A5, prendere per qualche chilometro in direzione ovest verso Rivarolo - Castellamonte, lungo la scorrevole strada detta 'Pedemontana', e poi, al bivio segnalato, svoltare a destra, iniziando una salita tutto sommato dolce e progressiva.

Il manto stradale è ottimo, la larghezza della carreggiata ricorda che siamo in montagna, le curve ci sono ma non sono esagerate.

Una spiaggia in montagna

La valle è punteggiata da vari paesini, molti dei quali si prestano per una sosta, una passeggiata, un acquisto di prodotti locali.

Per chi lo gradisse, ci sono almeno un paio di tratti del Chiusella nei quali è possibile bagnarsi o comunque distendersi al sole: non è possibile mancarli, in quanto le auto parcheggiate a bordo strada (dove il camper può fare fatica a trovare spazio) le segnalano in maniera inequivocabile.

Sono una meta gradita da tanti. Lasciato il veicolo, si scende, a seconda dei punti, di alcuni minuti sulla sinistra della strada salendo. Dopodichè, guidati dalle voci dei bagnanti, ci si trova in un litorale assolutamente naturale, che può anche cambiare in funzione della portata d'acqua.

Qualche ansa del torrente, dall'acqua limpida e fresca

Quando ci siamo stati noi, il livello idrico era molto basso. Cionostante, alcuni ardimentosi ci cimentavano in spericolati tuffi nelle 'guie', come qui vengono chiamate le anse del torrente che consentono qualche bracciata.

L'acqua, forse perchè poca, o forse per il gran caldo estivo, ha una temperatura assolutamente accettabile, e sembra smentire la sua vera origine alpina.

Riprendendo la salita, al bivio tra Brosso - gradevole paesino, animato, spesso al centro di iniziative turistico-folcloristiche e con una splendida vista sul Canavese - e Traversella, optiamo per quest'ultima.

Una tranquilla sosta nel verde, con il campanile di Traversella sullo sfondo

La valle sembra allargarsi (ma la strada no...), e superiamo qualche altro nucleo abitato - Vico, Drusacco - fino a raggiungere Traversella, il centro forse più importante della valle.

Attenzione ad un passaggio davvero critico, quando la strada sembra sbarrata da ... una Chiesa, che all'ultimo momento viene circumnavigata: sembra una doppia curva molto stretta, ma in realtà la percorrono anche i bus, quindi, animo! Non c'è camper che non possa passare anche lui.

Giunti a Traversella, non è che gli spazi abbondino, ma prendendo la direzione delle 'Miniere', a destra prima del paese, ben segnalata, si trovano alcuni spazi nei quali la sosta è possibile.

Da questa posizione 'strategica', possiamo vantare diverse opportunità.

Un tratto del sentiero che unisce abitato e miniere

Primo, non siamo proprio sotto alle campane che scandiscono le ore dalla 6:00 alle 23:00, e questo è molto importante, in special modo per i riposini diurni.

Secondo, in pochi passi possiamo scendere in paese, percorrendo un gradevole sentiero in parte ombreggiato, molto curato e quasi pianeggiante, ben segnalato, che conduce all'abitato in pochi minuti.

Terzo, siamo proprio a ridosso del comprensorio minerario, che comprende diversi reperti dell'era estrattiva che caratterizzò la vita di questo centro.

Le miniere furono attive per decenni, e sarebbero ancora produttive - ma sono inattive per ragioni di costi, che rendono disponibili minerali di altra provenienza a costi più bassi.

L'ingresso della parte visitabile della miniera

Grazie all'impegno di volontari è oggi possibile visitare (la Domenica pomeriggio, dalle 14:30 alle 17:00) qualche braccio delle miniere, che assommano a 80 km su più livelli nelle viscere della montagna, scavate al ritmo di un metro per turno di lavoro, facendosi un'idea precisa della fatica che caratterizzava il lavoro dei minatori (in gran parte Bergamaschi e Sardi, che oggi hanno lasciato la valle).

Sono visibili gli strumenti usati all'epoca delle estrazioni, dai montacarichi ai vagoncini, dalle lampade all'acetilene al centro di controllo.

Per entrare, è opportuno essere adeguatamente vestiti, in quanto la temperatura è di 13° costanti, tutto l'anno: e quando fuori ce ne sono 30 o più, sembrano proprio pochi...

Gli edifici dove veniva lavorato il materiale estratto

All'esterno, non visitabile per ora, ma è a piano il suo recupero proprio a fini divulgativo-turistici, è intatto il complesso di edifici e macchinari che ricevevano il materiale estratto, lo veicolavano verso il magazzino ne quale veniva triturato, separato per attrazione (trattandosi di minerale ferroso), e poi instradato per il trasporto a valle, dove avvenivano le lavorazioni successive.

Portentoso l'edificio della pressa, che per non trasmettere all'esterno le tremende vibrazioni generate nel triturare il materiale estratto, consta di due strutture in cemento armato, una incapsulata nell'altra, che non si toccano, contenendo così all'interno della più piccola sforzi e tremori.

I minerali estratti, campioni dei quali sono visibili ed acquistabili, in orario di apertura, presso la miniera visitabile, comprendevano numerose varietà (pirite, calcite, dolomite ed altri), tra le quali, curiosità, un minerale rivelatosi così raro nel mondo da essere denominato 'traversellite'.

Le chiare segnalazioni per fruire dei percorsi previsti

Interessante sapere come la miniera era in un certo senso autonoma, dal momento che produceva al suo interno tutto quanto serviva al suo funzionamento: tutti i mestieri vi erano presenti, e si lavorava come in un mondo a sè.

Sempre dal nostro punto sosta, seguendo la chiara segnaletica, si possono effettuare diverse escursioni, verso una palestra di roccia, un belvedere, rifugi e altro.

Proseguendo invece la salita della vallata lungo l'unica strada, si raggiunge l'ultimo abitato - dall'esplicativo nome di Fondo - nel quale ci accoglie un ardito ponte romano, dall'orgoglioso arco che ribadisce la potenza a suo tempo raggiunta dall'Impero, nonchè l'abilità ingegneristica dei suoi ideatori, che gli ha consentito di resistere a chissà quante piene (a differenza di altre realizzazioni più moderne ma meno longeve).

La Parrocchiale in centro a Traversella, con il Ristorante Miniere sulla sinistra

Infine, una indicazione anche per chi ama la buona cucina: il rinomato Ristorante dell'Albergo Miniere, in centro a Traversella, lascerà in voi un piacevolissimo ricordo di eccellente cucina tipica (antipasti, polenta concia, brasati, dolci, solo per citare alcune delle leccornie che vi verranno servite), di un servizio curato e molto cordiale, per un prezzo adeguato.

Per concludere, un itinerario insolito, forse 'minore', ma rilassante, istruttivo, appagante sotto molti aspetti: da quello culturale e quallo gastronomico. Ve lo consiglio.


Viaggio effettuato nel Luglio 2003 da Cinzia Nesi

Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti alla situazione delle aree di sosta nella sezione AREE DI SOSTA.


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