In risposta al messaggio di annapasqua del 11/01/2023 alle 21:19:48
Ci sono topic che vivono una vita propria, a volte anche piu' interessante. vado anch'io OT, se e' permesso. posso raccontere la mia esperienza di moglie di chi per lavoro ha fatto anni fuori. ho seguito il consorte negliUsa e in Gb per alcuni anni. entrambe hanno avuto lati positivi e negativi. inserirsi in un paese che non e' il nostro non e' cosa facile, in particolare se non si lavora. Manca tutta la rete amicale e parentale. Purtroppo come italiani partiamo con alcuni svantaggi: caciaroni, sfaticati ecc. ecc. dobbiamo rimontare e questo capita in tutti gli ambienti:e' successo al marito al lavoro, piu' avanti ai figli a scuola, a me nei vari gruppi di cui ho fatto parte. certo poi, quando si riesce a dimostrare chi si e' davvero, la soddisfazione e' grande. altro paragrafo il clima. ho vissuto solo quello della gran bretagna, quindi niente di estremo, ma lunghi mesi uggiosi in cui si guardava fuori dalla finestra sperando succedesse qualcosa. rientrare dopo le vacanze di Natale era abbastanza difficile. nella mia personale opinione, vivere in altri paesi non e' tutto rose e fiori , il sentirsi straniero e' una condizione che pesa e , per giunta, nei paesi in cui si vive si lascia un pezzo di se per cui, anche rientrando, ci si sente sempre incompleti.
In risposta al messaggio di annapasqua del 11/01/2023 alle 21:19:48molto peso ha cosa/chi "si lascia qua". Se uno ha, genitori, fratelli, sorelle... è un conto, se come me... non hai nessuno... tutto diventa "relativamente" meno complicato. Credo/penso.
Ci sono topic che vivono una vita propria, a volte anche piu' interessante. vado anch'io OT, se e' permesso. posso raccontere la mia esperienza di moglie di chi per lavoro ha fatto anni fuori. ho seguito il consorte negliUsa e in Gb per alcuni anni. entrambe hanno avuto lati positivi e negativi. inserirsi in un paese che non e' il nostro non e' cosa facile, in particolare se non si lavora. Manca tutta la rete amicale e parentale. Purtroppo come italiani partiamo con alcuni svantaggi: caciaroni, sfaticati ecc. ecc. dobbiamo rimontare e questo capita in tutti gli ambienti:e' successo al marito al lavoro, piu' avanti ai figli a scuola, a me nei vari gruppi di cui ho fatto parte. certo poi, quando si riesce a dimostrare chi si e' davvero, la soddisfazione e' grande. altro paragrafo il clima. ho vissuto solo quello della gran bretagna, quindi niente di estremo, ma lunghi mesi uggiosi in cui si guardava fuori dalla finestra sperando succedesse qualcosa. rientrare dopo le vacanze di Natale era abbastanza difficile. nella mia personale opinione, vivere in altri paesi non e' tutto rose e fiori , il sentirsi straniero e' una condizione che pesa e , per giunta, nei paesi in cui si vive si lascia un pezzo di se per cui, anche rientrando, ci si sente sempre incompleti.
In risposta al messaggio di ledzep del 12/01/2023 alle 17:13:09Immagini stupende, che alimentano in me la voglia e la consapevolezza che presto tornerò di nuovo da quelle parti, sarebbe la quarta volta ma la prima invernale La prima nel 67, con la roulotte al circolo polare artico, la seconda con la tenda a capo nord, Norvegia e Finlandia percorrendo oltre 4000 km di strade sterrate. La terza nel 2020, 12000 km in moto e tenda, da solo.
nella mia famiglia l'altrove è sempre stato presente. Ho parenti parigini da tre generazioni, mio fratello vive in SudAfrica da vent'anni e anche noi abbiamo vissuto all'estero sei anni, non lontano, in Francia vicino aGinevra, ma è stata una bellissima esperienza e soprattutto abbiamo donato a nostro figlio, che in Francia ha fatto tutto il liceo, una molto più vasta possibilità di scelta diventando bilingue e ormai trilingue. Oggi 25enne vive felice ad Amsterdam Tornando al grande Nord. Ci sono stato due volte in inverno, la prima nel 2020 e la seconda nel 2022. Nessuna difficoltà per il camper che non ho dovuto preparare particolarmente. La seconda volta sono salito dall'Estonia e ho percorso la Finlandia per la strada più ad est, lungo il confine Russo fino a Kirkenes, avamposto norvegiese sul Mar Bianco. La Svezia in confronto è affollata come Rimini in agosto. Ore ed ore senza incrociare nessuno e la stessa tensione che avevo provato nel Sahara Algerino o nel Kalahari. Però bellissimo e unico devo dire che anche arrivare fino a Capo Nord in quanto a paesaggi, almeno in inverno, vale decisamente la pena certo in Finlandia e nell'interno Svedese fa decisamente freddo. I meno 30 li ho visti più volte. In Norvegia no ma in compenso le strade sono molto più insidiose per la presenza di ghiaccio
In risposta al messaggio di Furio59 del 12/01/2023 alle 18:22:03Buonasera.
Immagini stupende, che alimentano in me la voglia e la consapevolezza che presto tornerò di nuovo da quelle parti, sarebbe la quarta volta ma la prima invernale La prima nel 67, con la roulotte al circolo polare artico,la seconda con la tenda a capo nord, Norvegia e Finlandia percorrendo oltre 4000 km di strade sterrate. La terza nel 2020, 12000 km in moto e tenda, da solo. Ora vorrei tornarci con il van, ma invernale. Tu hai detto di poca preparazione al mezzo. Ecco, mi permetto di chiederti alcune domande: -ritieni giusto partire con gomme invernali chiodabili e chiodarle sul posto da solo al momento giusto o hai usato altre soluzioni? -per il riscaldamento ritieni sufficiente affidarsi totalmente alla Truma 6 Kw? -e ancora, hai usato olii particolari nel motore o antigelo più concentrato? -Altri accorgimenti, tipo copertura termica cabina?
In risposta al messaggio di LaJena del 12/01/2023 alle 11:26:57E la cucina? Dove la metti?
molto peso ha cosa/chi si lascia qua. Se uno ha, genitori, fratelli, sorelle... è un conto, se come me... non hai nessuno... tutto diventa relativamente meno complicato. Credo/penso.
In risposta al messaggio di wippet del 12/01/2023 alle 23:52:58Condivido in toto.
Personalmente ho un atteggiamento, verso la preparazione del camper per quei climi, un po' meno semplicista e dissacrante, a costo di apparire, al contrario, magari esagerato o allarmista. Se ci si prende la briga di consultarequalche statistica meteo, in effetti si scopre che in generale le minime difficilmente scendono sotto i meno 30 o giu' di li'. Difficile, dunque, ma non impossibile. E come mi hanno sempre spiegato i locali, fino a meno 35, di grandi problemi non ne sorgono. Ma oltre...Ho capito a mie spese in un paio di episodi, i soli occorsi in 6 inverni passati sopra il Circolo Polare Artico, che a meno 43, provati di persona, la cosa e' assai diversa. E' come aver oltrepassato un limite, oltre il quale cominci a temere per la tua vita, ti sembra che il mondo ti sia crollato addosso...e non e' piacevole. In quel caso, non c'e' preparazione che tenga: si deve abbandonare il camper e cercare rifugio in qualche abitazione, ammesso che ce ne sia una nei pressi. Sono evenienze rare, ma non impossibili, e non vanno ignorate. E' piu' saggio temerle. Questi eventi estremi, fortunatamente, vengono al 90% annunciati con un certo anticipo, perche' li' il fetch e' molto ampio, e i servizi meteo sono eccellenti, in grado di prevederli e comunicare le allerte. Quindi tenere d'occhio costantemente i meteo locali, giornalmete, prima di mettersi in viaggio. Inoltre e' ancora piu' raro che si manifestino a sud del Circolo Polare Artico, percio' particolare attenzione nella zona del Finnmark, e nell'estremo nord di Svezia e Finlandia. Poi evitare di viaggiare col buio, avere a bordo piu' di un telefono, sul quale aver scaricato le app di soccorso; meglio se si ha un sos satellitare...soldi ben spesi; ne esiste uno di Garmin, ottimo e neppure caro. Fermarsi presso una casa abitata, se la situazione andasse peggiorando, senza temere di.... disturbare...e senza vergogna, lo fanno tutti i locali, se c'e' un'emergenza. Farlo prima che l'accesso sia bloccato dalla neve che viene accumulata dal vento, bloccando la strada, o non si riuscira' nemmeno a raggiungere la porta di casa, neppure a piedi. E prima che la visibilita' si riduca a 5 metri. Non sostare per la notte in luoghi isolati o nascosti o defilati. Ci si potrebbe svegliare al mattino completamente sepolti dalla neve, e sara' impensabile spalare qualche centinaio di metri per uscirne, gli spazzaneve potrebbero metterci giorni a passare di li'. Avere a bordo un sistema di riscaldamento di scorta e' essenziale; se per caso si guastasse quello principale, si avra' una seconda possibilita' di continuare il viaggio...qualcuno ricordera' quando all'amico Cruiser, che ritengo persona esperta di quelle condizioni estreme, si congelo' la condensa nella marmitta del Webasto, bloccandolo. Si trovava a Vardø per l'esattezza; impossibile sghiacciare l'apparato, si salvo' perche' aveva a bordo un secondo riscaldatore, a gas e con lo scarico alto, col quale riusci' a tornare fortunatamente a casa sua a Stoccolma. Questo per dire che puo' andare bene enne volte senza particolari precauzioni: un po' come andare diciamo in montagna a sciare, magari a Livigno che di solito non eccelle per la mitezza del clima. E fin qui tutto ok. Ma attenzione, sorvegliare bene che il clima non riservi brutte sorprese, perche' non si puo' immaginare come tutto diventa insidioso, oltre la soglia dei meno 35; un'esperienza per nulla interessante, dai risvolti potenzialmente drammatici, e che non auguro a nessuno di incontrare, onestamente.
In risposta al messaggio di annapasqua del 13/01/2023 alle 11:35:48Il vento, figurati in un furgonato, che ha spifferi ovunque.
Condivido in toto. aggiungerei solo che non bisogna dimenticare l' effetto del vento che, anche a temperature piu' alte, puo' essere micidiale. non sto parlando di una fresca brezza ma di un vento in grado di spostare ilcamper. e per quanto uno preveda e isoli, ci sono mille fessure da cui si infiltra, tipo la maniglia della porta. noi non ci siamo fidati ad andare con un solo tipo di riscaldamento: si puo' anche saltare un pasto perche' e' finito il gas, ma non si puo' stare cinque minuti senza riscaldamento e , a volte, in viaggio il riscaldamento motore non basta. non e' un viaggio impossibile ma e' un viaggio da prendere con molta serieta e, in particolare se lo si affronta nei mesi piu' bui, richiede anche una preparazione psicologica. '
In risposta al messaggio di fabio55 del 13/01/2023 alle 11:09:12Quoto ogni singola lettera.
Seguo la discussione, distinguo tra vado a capo nord e viaggio in scandinavia Per vado a capo nord correlato spesso a tempi stretti, gli itinerari sono pochi ed obbligati, per cui poi derivano commenti del tipo ke palle,il viaggiare in scandinavia è perdersi in tutto il resto, nei luoghi frequentati dai locali, spesso nascosti, tutto un altro discorso quindi Inverno: due esempi che mi spingono al viaggio invernale - inteso personalmente da metà febbraio a fine marzo/primi aprile) son aurora boreale e paesaggi tipo la foresta di Riisitunturi e le rapide di Myllykoski, non certo per sperimentare i record di temperature sottozero o pari record di viaggio nell'unità di tempo Preparazione del mezzo: per viaggiare in scandinavia è esercizio impegnativo, per tempo e risorse economiche, come sottolineato dall'intervento di Wippet Ot: forse non avete completa contezza di quanti giovani nostri indigeni decidono di proseguire/concludere gli studi in nord europa, dove la maggior parte di loro trova il partner di vita ed una integrazione utile nei due sensi. In merito alla lontananza, con gli attuali mezzi a disposizione è assai ridotta, anche perchè spesso non è questione di chilometri..
In risposta al messaggio di Michellini del 12/01/2023 alle 19:57:03Ciao, ho letto il tuo intervento dall'altra parte, volevo rassicurarti che le dimensioni del tuo mezzo consentono di percorrere agevolmente la maggior parte delle strade norvegesi, fiordi, gallerie di terra e di mare, sempre nel caso tu già non lo sappia, ma non credo, i norvegesi viaggiano abitualmente con dei mezzi da 8/10m, in due, senza usare il bagno, e li trovi, specie in periodo di ferie, in ogni angolo, anche il più sperduto, tanto a volte da farmi pensare che ci sia un servizio elicotteristico per recapito e riconsegna..
Buonasera. io uso lo stura lavandini a pompa (spara aria compressa e libera i tubi dall'acqua dove ci sono curve, sifoni o strozzature prima di andare a dormire. A -27°.. mai ghiacciato..quelle poche volte che mi sono dimenticato, sì .
In risposta al messaggio di fabio55 del 14/01/2023 alle 12:08:24Riguardo alla Lapponia svedese e finlandese, dipende da che tipo di strada si sceglie di percorrere. Quelle asfaltate sono al 99,99% sempre ok d'estate ma anche d'inverno, poiche' vengono spazzate regolarmente. Mal che vada, vengono creati dei convogli con spazzaneve apripista, si va abbastanza spediti, solo bisogna aspettare che parta, magari qualche ora. Oppure vengono sbarrate, e riservate, appena c'e' un po' di neve, allo sci di fondo e alle motoslitte.
Ciao, ho letto il tuo intervento dall'altra parte, volevo rassicurarti che le dimensioni del tuo mezzo consentono di percorrere agevolmente la maggior parte delle strade norvegesi, fiordi, gallerie di terra e di mare, semprenel caso tu già non lo sappia, ma non credo, i norvegesi viaggiano abitualmente con dei mezzi da 8/10m, in due, senza usare il bagno, e li trovi, specie in periodo di ferie, in ogni angolo, anche il più sperduto, tanto a volte da farmi pensare che ci sia un servizio elicotteristico per recapito e riconsegna.. Con calma e tranquillità là si arriva dappertutto, anche a girare e perdersi nei fiordi
In risposta al messaggio di Armando del 14/01/2023 alle 18:52:50I mepps, anche del 3, li uso prevalentemente in acque mosse, meglio sulle rapide, ma riesco sempre a perderli...
Poi c'e' la tole-ondulee, terribile scuotitore di mezzi, capace di ... .. tanto per esemplificare (foto dalla Rete) Avevo percorso alcune strade del genere lassù mooolti anni fa (1979? 80?), ma con una 127 Fiat e ricordoche O si andava a passo d'uomo - quasi fermi .. O si andava addirittura piuttosto veloci. Ma ci voleva un certo stomaco e comunque noi lo facemmo per 10 o 20 Km soltanto. (Per seguire dei fiumi .. ricordo che in Finlandia avevo preso un temolo con un Mepps del 2, cosa strana ma che mi successe anche 20 anni dopo sul Sarca. Parentesi alieutica )