In risposta al messaggio di wippet del 27/05/2019 alle 23:29:08Ciao whippet da Cody, loro si capiscono ovunque. Scusate l'OT
Personalmente mi sento fortunato in quanto sono madrelingua italiano-inglese. Madre statunitense dell'Oregon e padre italiano, ho vissuto stabilmente negli States fino all'età di 14 anni, ritornandoci poi ogni estare;mi sono laureato nello Stato di New York, ho lavorato molti anni sulla west coast. Poi il nonno, che era originario del Québec, ci faceva parlare francese per un giorno alla settimana, quindi nessun problema neppure li. Ma a servirmi, nella vita e nel lavoro, è stato soprattutto l'inglese. È la lingua ufficiale del mio settore professionale, quello alberghiero, e non si può non parlarlo....se è madrelingua, favorisce sicuramente la carriera. Con l'inglese sono andato dovunque senza problemi...tranne che in Francia, dove ho trovato pochissimi parlare inglese, male e con accento spesso incomprensibile; proprio non ce la fanno. Lavorando per oltre 4 anni in Finlandia, non ho mai avuto necessità di imparare il finlandese, notoriamente una delle lingue più difficili al mondo. Anche fra di loro sul lavoro parlano inglese...piu rapido e a scanso di errori. Nei paesi scandinavi in casa lo parlano spesso per esercitare i figli e anche se stessi. In tutte le aree ex colonie britanniche, si parla e si studia ancora oggi l'inglese. In gran parte dell'Africa e in tutta l'Asia è la lingua ufficiale. Un indiano del nord parla inglese per capire un suo connazionale del sud...hanno dialetti diversissimi. Poi c'è lo spagnolo, seconda lingua più diffusa al mondo; purtroppo non lo conosco, e difatti non conosco il Sudamerica; non so se col mio italiano riuscire a cavarmela... Magari come turista, ma se volessi lavorarci, dovrei studiarlo.
In risposta al messaggio di dani1967 del 28/05/2019 alle 10:22:41Per lo yogurt al posto del latte mia moglie non mi manda più a fare la spesa in Slovenia, però c'ho guadagnato.
Allora, tra me e mia moglie abbiamo un atteggiamento integrato con le lingue. Io le conosco peggio, ma ho molta più faccia di tolla, lei le consce meglio ma se non parla con perfetta padronanza e pronuncia resta muta.Appena messi insieme dovendo prendere un biglietto aereo a Oslo, lei, per quanto forte di molti mesi passati a oxford, rimase muta, e ci pensai io con il mio inglese molto più brutale. Però quando arriva il precisino che non capisce se la pronuncia non è stra-perfetta, allora arriva lei, che quando si scalda un pelo di più oggettivamente parla meglio. Fermo restando che non abbiamo mai avuto problemi parlando entrambe inglese e francese, il guaio è che salvo le vacanze, io per lavoro le parlo due/tre volte l'anno (anche se due giorni di francese tecnico mi stendono), per cui l'allenamento manca e le lingue si perdono. Leggo qualche libro, ogni tanto guardo la tv in lingua, ma non è la stessa cosa. Confermo Tommaso che dice che il posti dove è più difficile cavarsela sono le due capitali. Però ricordo il mio primo viaggio a londra quando, dopo la prima mezza giornata in cui mi sembrava di essere sott'acqua, andai al mercato e mi resi conto che il mio inglese era meglio della media della gente che vendeva ... Altro momento di imbarazzo è stato con qualche statunitense delle province che parlava solo slang strettissimo ... In germania che ho viaggiato tanto non ho trovato questo paradiso dell'inglese, sopratutto all'est, ma insomma, ce la siamo sempre cavata. Unica volta che abbiamo fatto un acquisto errato è stato in Finlandia dove invece che il latte abbiamo preso una specie di yogurt. Sembra che l'app di Google debba migliorare non poco nel prossimo futuro. Mio figlio a 10 anni oramai parla meglio di quanto facessi io alla fine delle medie ...
In risposta al messaggio di ezio59 del 28/05/2019 alle 11:16:22Sugli italiani all'estero credo che ci sarebbero volumi di stupidari da scrivere. Mediamente mi vergogno, anche se a mio avviso ci dividiamo in due categorie: gli italiani che parlano almeno due lingue bene e che spesso sverniciano gli anglosassoni che parlano alla fine l'inglese per assonanza con la loro lingua e per il resto nisba, e quelli che invece hanno un netto rifiuto.
Per lo yogurt al posto del latte mia moglie non mi manda più a fare la spesa in Slovenia, però c'ho guadagnato. Per le lingue ci si accorge che il quanto basta si abbina bene al quanto basta dell'altro e meno ai madrelingua,ma di solito non è un grosso problema. Quello che non sopporto e che ho visto accadere spesso all'estero, è quando le persone parlano italiano senza minimamente sforzarsi a pronunciare qualche parola in inglese, francese, tedesco ecc. e poi si incavolano pure se l'altro fa spallucce. Una volta ho assistito ad una quasi rissa provocata da un motociclista italiano all'interno di un autogrill tedesco, il quale ha ordinato in italiano con inflessione molto dialettale, pretendendo di essere capito e servito e non si trattava di un caffè.
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In risposta al messaggio di IZ4DJI del 28/05/2019 alle 17:35:29Anni fa parlai in francese per un'oretta con il gestore del camping vecchio (ora credo chiuso) di La Palud in Verdon, con un mio amico che era vissuto qualche anno a Parigi. Mi regalò pure un chilo del suo miele, era piuttosto preso dai fumi dell'alcol. Alla fine dissi al mio amico che lo capivo bene, e il mio amico mi disse che il gestore era convinto di parlare in italiano !!
Qualche anno fa ero in Irlanda, nel Connemara, in sosta presso un rifugio di montagna che aveva anche specie di campeggio, e il tizio, gentilissimo, ma che secondo me aveva vissuto sempre solo su quel monte, mi raccontavatutti i sentieri, passi, fontane, paesaggi della zona, e non mi mollava. Non so se ho piu patito a parlare con lui che parlava una strana lingua o perchè c'erano 10° ero in maglietta sotto la pioggia (anche lui ma non ci faceva caso) e così mi ha inchiodato per quasi un ora. Sono entrato in camper fisicamente provato dalla fatica della conversazione. Però, pur parlando uno strano dialetto con pronunce improbabili, ci capivamo perchè era un campagnolo semplice e ci metteva anche lui impegno a capirmi, non come i Londinesi che quando chiedi qualcosa guardano con aria schifata come se fosse una scimmia a parlargli e ti dicono... what? e puoi sforzarti fino che vuoi ma gia hai capito che quello non VUOLE capire... se proprio va bene dopo un po di facce schifate, dice ahhh... e ripete quello che avevo detto in maniera non molto dissimile . L importante è sempre sorridere e ringraziare a profusione .
In risposta al messaggio di RobertoBcn del 28/05/2019 alle 22:29:37Verissimo, tra l altro sono le ppersone piu cordiali e affabili, direi piu simili a noi
A Londra le informazioni vanno chieste ai pakistani dei minimarket
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In risposta al messaggio di dani1967 del 28/05/2019 alle 22:29:10Ah, vero, quando qualcuno tira fuori quelle due parole di Italiano che pensa di sapere, è quasi peggio.
Anni fa parlai in francese per un'oretta con il gestore del camping vecchio (ora credo chiuso) di La Palud in Verdon, con un mio amico che era vissuto qualche anno a Parigi. Mi regalò pure un chilo del suo miele, era piuttostopreso dai fumi dell'alcol. Alla fine dissi al mio amico che lo capivo bene, e il mio amico mi disse che il gestore era convinto di parlare in italiano !!
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In risposta al messaggio di francarmen del 26/05/2019 alle 12:06:08Eh l'inglese è sicuramente la lingua più veloce e che la maggior parte conosce. Insomma si va sul sicuro! Però se la persona con cui stiamo parlando non lo sa allora io ricorro a Google Translate, mi ha salvato in Cambogia e in Vietnam, soprattutto per la lettura dei menù senza immagini nei ristoranti ahahah
Spero che l'argomento non sia stato già trattato, non m'è riuscito di trovare alcunchè di specifico... Chiedo: Ma voi quando andate all'estero come vi comportate con la lingua, intendendo il parlare lingue estere? E' veroche vi è anche la possibilità di utilizzo di traduttori portatili ed applicazioni sul telefonino...ma richiedo: come vi comportate? Facendo ricorso in ogni luogo alla universale lingua inglese? Faccio un esempio: Lo scorso anno in Francia, in un forno, chiedevo dove poter comprare del latte. Me la cavicchio col francese ma, purtoppo, la mia interlocutrice non riusciva a comprendermi. Solo quando ho fatto accenno ad un poppante mi disse : Aaaahhhh, du lait. Pronunciando la e aperta di lait con una bocca così spalancata da poterci ficcare dentro una intera confezione di latte da 1 litro. E' evidente che io la proniciavo chiusa.... Grazie,
In risposta al messaggio di Armando del 29/05/2019 alle 11:15:39Una volta a un meeting di informatici dove c'erano anche madrelingua inglesi, un dialogo fra un italiano e una madrelingua si svolse più o meno così:
Pronunce straniere di luoghi italici: anni fa un simpatico tedesco con camper inconfondibilie, che aveva sostato una notte nel nostro stesso piazzale a Kitzbuhel e che avevo poi re-incontrato in Autogrill al di qua del Brennero facendo due parole, mi disse che aveva prenotato in un camping di Ricchione.
In risposta al messaggio di IZ4DJI del 27/05/2019 alle 22:44:08
Tantissimi anni fa , avevamo sui 25 anni in campeggio in tenda a Pont (a 2mila m)con due amici, arrivano tre stangone Olandesi, e io con fare navigato: ragazzi, lasciate fare a me e fidatevi e quindi vado la per invitarlea condividere il pranzo con noi, e quelle mi chiedono cosa stavamo preparando. Avevamo alcune scatolette di Trippa Star, e quindi non conoscendo bene il termine dissi in Inglese stiamo cuocendo le budelle della mucca e queste scapaprono via schifate...e quanti calci nel sedere dai miei amici