In risposta al messaggio di Roberto66 del 23/11/2023 alle 13:22:48
ma non per cose utili (per esempio non sapeva tradurre quello che le dicevo in un officina). Sarebbe interessante conoscere il punto di vista di tua moglie riguardo alla definizione di utili Mi immagino la scena , tucon la testa nel cofano assieme al meccanico che dici a tua moglie chiedigli se secondo lui i cavi dello spinterogeno hanno perdite verso massa o e' solo un problema di centralina . digli di collegare la Presa ODB
www.iz4dji.it
In risposta al messaggio di wippet del 24/11/2023 alle 00:52:53A me è capitato di sognare in inglese e non capire cosa sognavo ...
La fondamentale differenza tra un bilingue e uno che parla anche molto bene l'inglese, ma non e' la sua lingua originale, e' che il primo non traduce dalla lingua originale perche' ne ha due, bensi' entra in una modalita'differente. E' uno strano fenomeno, che coinvolge fisico e mente: i muscoli della bocca prendono un altro assetto, e trasformano i suoni che si emettono. Il cambiamento e' anche mentale e psicologico, cambia il modo di costuire le frasi, e, se vogliamo, anche un po' il modo di affrontare un tema. Per questa ragione, personalmente, ho sempre preferito scrivere le mie relazioni sulla gestione del bilancio d'esercizio, il famigerato MRFS (management report on the financial statements), in inglese, lingua piu' pragmatica e meno incline a interpretazioni o malintesi; nei casi in cui era destinato ad aziende italiane, lo traducevo poi in italiano in un secondo momento. @dani1967 l'inglese perfetto di wippet....mia madre potrebbe non essere d'accordo! Per tutta la sua vita ha provato a correggere le mie A troppo aperte, della seie che dico Washington e non Woshington come si dovrebbe. Mi par ancora di sentirla urlarmi dietro: you're speaking like a lumberjack! (i boscaioli a quei tempi non erano molto quotati...).
In risposta al messaggio di wippet del 24/11/2023 alle 00:52:53Beh, forse dopo la frequentazione Bast'niana (o meglio Bostoniana) avevi già preso un po' della pronuncia della East Coast, Dove Washington si pronuncia con la A larga (perlomeno in NY State, dove ho vissuto 3 anni).
La fondamentale differenza tra un bilingue e uno che parla anche molto bene l'inglese, ma non e' la sua lingua originale, e' che il primo non traduce dalla lingua originale perche' ne ha due, bensi' entra in una modalita'differente. E' uno strano fenomeno, che coinvolge fisico e mente: i muscoli della bocca prendono un altro assetto, e trasformano i suoni che si emettono. Il cambiamento e' anche mentale e psicologico, cambia il modo di costuire le frasi, e, se vogliamo, anche un po' il modo di affrontare un tema. Per questa ragione, personalmente, ho sempre preferito scrivere le mie relazioni sulla gestione del bilancio d'esercizio, il famigerato MRFS (management report on the financial statements), in inglese, lingua piu' pragmatica e meno incline a interpretazioni o malintesi; nei casi in cui era destinato ad aziende italiane, lo traducevo poi in italiano in un secondo momento. @dani1967 l'inglese perfetto di wippet....mia madre potrebbe non essere d'accordo! Per tutta la sua vita ha provato a correggere le mie A troppo aperte, della seie che dico Washington e non Woshington come si dovrebbe. Mi par ancora di sentirla urlarmi dietro: you're speaking like a lumberjack! (i boscaioli a quei tempi non erano molto quotati...).
In risposta al messaggio di Dash del 24/11/2023 alle 13:28:06NY e' un discorso a parte...poi anche li' dipende dai boroughs...certo che i benestanti dell'Upper East Side non hanno lo stesso accento di chi abita a Jackson Heights, anzi, sarebbe forse piu' giusto dire non parlano la stessa lingua, pur essendo di fatto newyorkesi entrambi.
Beh, forse dopo la frequentazione Bast'niana (o meglio Bostoniana) avevi già preso un po' della pronuncia della East Coast, Dove Washington si pronuncia con la A larga (perlomeno in NY State, dove ho vissuto 3 anni). Ciao da Dash
In risposta al messaggio di wippet del 24/11/2023 alle 17:08:27No, non ce la farei a seguire più di un paio di frasi di Donald T., meglio Donald Duck! O meglio ascoltare qualche radio locale...
NY e' un discorso a parte...poi anche li' dipende dai boroughs...certo che i benestanti dell'Upper East Side non hanno lo stesso accento di chi abita a Jackson Heights, anzi, sarebbe forse piu' giusto dire non parlano lastessa lingua, pur essendo di fatto newyorkesi entrambi. NY e' la citta' piu' multietnica del mondo, e' una mescolanza incredibile di gente, di lingue, etnie, usi, costumi ecc. I newyorkesi puri non sono ormai piu' molti...se vuoi sentirne uno parlare newyorkese puro al 100%, ascolta un discorso del buon Donald T., lui ostenta esattamente quell'antipatico accento che trovi a Midtown Manhattan.