quote:Originally posted by ilnicolaldo> Ok !! allora rispetta le solite tecniche costrutive dei sistemi di un sommergibile. L'unica cosa che mi viene da pensare è che "loro" i sommergibili non metterebbero mai batterie differenti nel sistema di parallelo e poi vuoi mettere la progettazione che c'è dietro a quei sistemi !! una domanda . nel settore elettromeccanico dove sei collocato ? in merito ad altre cose se trovo il tempo vedrò di tornarci sopra ,tipo il dimostrarlo nella teoria grazie ciao
Non mi piace dare giudizi e, in genere, cerco di evitarlo, ma ho letto delle corbellerie enormi. Qualcuno attribuisce agli "elettronici" affermazioni che potrebbero al massimo essere dette da elettrauto incompetenti (in ogni categoria esistono le persone competenri e quelle incompetenti, la categoria degli elettrauto non fa eccezione). Sarei proprio curioso di sapere in base a quale principio fisico, mettendo in parallelo due batterie al piombo di uguale tipologia e tensione nominale, anche se di capacita' diversa, una delle batterie dovrebbe caricarsi di piu' e l'altra meno! Il solo fatto che siano costantemente in parallelo garantisce che la tensione ai loro capi sia identica e, dopo un certo tempo, e' certamente identico il livello di carica. Chi poi vanta l'utilizzo di un caricabatteria professionale da 40A e l'utilizzo di un apparecchio in grado di verificare lo spunto fornibile da una batteria, dimostra di non conoscere a fondo le batterie e, probabilmente, non sa che quei caricabatteria, certamente idonei per ricaricare rapidamente, in emergenza, la batteria di uno sventurato cliente, essendo privi di controllo di carica, sono l'ideale per danneggiare irreparabilmente le batterie; analogo risultato si ottiene, particolarmente con delle batterie a scarica lenta, utilizzando quei maledetti aggeggi per verificare lo spunto. Da decenni, in applicazioni estremamente critiche, come, ad esempio, per la propulsione dei sommergibili in immersione, vengono usate batterie al piombo in parallelo tra loro: forse sommergibilisti e progettisti di sommergibili non hanno letto il parere di tanti esperti che ritengono sia un collegamento assolutamente inopportuno; e dire che le batterie di un sommergibile, oltre ad avere una importanza vitale, possono arrivare ad avere un costo che rappresenta una discreta percentuale di quello dell'intero sommergibile!!! Ciao a tutti, Aldo >
quote:Originally posted by fvomnia> Sei grande Ciao Massimiliano
Continuo a non capire come mai in questo forum si tende sempre a offendere la gente, forse perché non si usano nomi veri... Il carica batterie che uso, è regolabile nella corrente di carica, quindi non rovina le batterie. Se nei sommergibili usassero comuni batterie ad acido libero, morirebbero avvelenati. Vai a vedere quelle del sommergibile che si trova al museo della tecnica. Nei muletti di nuova generazione e di fascia alta, infatti usano elementi di voltaggio minore collegati in serie, non in parallelo. poi se uno vuole risparmiare fanno anche quelli con le batterie da avviamento messe in parallelo [:D] Si usano cavi grossi per evitare cadute di tensione al passaggio di forti correnti. se non sapete di cosa parlo fate ricerche. Pe questioni di sicurezza, proprio perchè non usate fusibili, si dovrebbero usare cavi grossi che assicurino un travaso di corrente senza rischi di surriscaldamento cavo. MA COMUNQUE, CHI VI HA DETTO DI NON METTERE IN PARALLELO LE BATTERIE? Il collega chiedeva una risposta gliel'ho data! tutti gli altri buoni solo a criticare. e vediamo di chiudere questo topic che stiamo ripetendo le stesse cose. SMETTIAMOLA DI CONTRARIARE GLI ALTRI, OGNUNO DICA LA SUA SENZA COMMENTI SUGLI ALTRI! >
quote: ... La resistenza interna di un Generatore o di un Accumulatore (leggi batteria) è un fattore da non trascurare, anzi ne detemina il rendimento. Questo però da molti non è stato capito, anzi alcuni sono arrivati a dire che il valore della resistenza interna varia al variare della carica...... sbagliatissimo! Il suo valore è dato dalla costruzione, dal tipo di materiali usati e dallo stato di conservazione della batteria stessa. Non sicuramente dallo stato di carica. é sicuramente influenzato dalla temperatura, ma non sicuramente dalla carica. Claudio allias VF66[;)] >> Scusa VF66, ma a quanto ne so io la resistenza interna di un generatore reale (anche chimico) e' il rapporto tra la tensione a vuoto e la corrente di cortocircuito. Ovviamente, per misurare la resistenza non puoi cortocircuitare la batteria! In pratica la resistenza interna di una batteria si può determinare molto meglio, misurando la tensione a vuoto, e su un carico standard di Rs Ohm. Quindi sapendo la tensione a vuoto Vo, la tensione sotto carico Vs, la resistenza di carico Rs, applica la formula : Ri = (Rs(Vo - Vs)) / Vs Ma comunque, quello a cui volevo arrivare io è che la resistenza interna di una batteria è variabile, e dipende dalla temperatura esterna, dalla carica, dalla corrente assorbita, ecc.ecc Ciao Davide
quote:Originally posted by alexbio> Le proprie convinzioni se derivano dalla sola esperienza pratica omettendo la teoria è inevitabile che si lasciano qualcosa per strada. Credo che i ""vecchi"" di questo forum sono presi in una propria "gabbia esperienziale" la quale gli impedisce di provare a capire chi come me sconsiglia il parallelo diretto di due o più batterie se non si hanno necessità di grosse correnti d'esercizio e sostiene che è controproducente ,fuori dal fatto che certamente la tensione è più stabile ,la resistenza equivalente di due batterie il parallelo ,se uguali è la metà e comunque essendo sempre inferiore genera questo fenomeno. Come si fa pero ha sostenere che la corrente da prima immagazzinata e successivamente erogata da batterie in parallelo diretto corrispoda alle batterie usate separatamente è quasi impossibile provarlo e la teoria dice il contrario. personalmente nel sistema separato posso fare la somma certa della capacità degli accumulatori,diversamente purtroppo no finiamo qui
Alcuni di noi hanno esposto le proprie convinzioni e la propria esperienza. Alla fine la scelta deve essere fatta considerando il proprio caso, le proprie necessità energetiche e l'utilizzo del mezzo che si fa, perchè se ben realizzate le due soluzioni sono entrambe valide, fermo restando che la miglior soluzione in assoluto (2 batterie in serie da 6V 100 A)è difficilmente realizzabile. Cordialmente >
quote:Originally posted by fvomnia>L'ho scritto io? Non mi pare... Ho scritto che è inutile installare cavi ultra-sovradimensionati. Un cavo va dimensionato in base al carico previsto nelle ordinarie condizioni, protetto da un adeguato fusibile rispetto alla sezione del cavo; se si vuole alimentare apparati non ordinari, tipo un inverter mostruoso, si farà una linea dedicata di opportuna sezione. Almeno, nel mio camper farei così. Ma i camper "son spartiti apposta" (trad. ognuno è libero di fare come gli pare!). Elio
non è che se metti un filo più stretto passa meno corrente.>
quote:Originally posted by elfetto> Condivido,personalmente comunque in campo elettrico il mio obbiettivo è quello di dare indicazioni le quali possano contribuire a chi ne abbia voglia di trarre delle conclusioni ragionate il più possibile,poi uno fa quello che gli pare. Utilizzando ad esempio cavi sovradimensionati avremmo certamente più ingombrate le strade del cablaggio senza per altro avere vantaggi di natura elettrica. Se volessimo verificare la sezione da utilizzare per il collegamento di un'accessorio potremmo dapprima collegarlo volantemente ad un cavo x di misura più piccola e di stessa lunghezza verificando la tenzione in uscita e all'utilizzatore stesso,se uguale va già bene. ciao Massimiliano
quote:Originally posted by fvomnia>L'ho scritto io? Non mi pare... Ho scritto che è inutile installare cavi ultra-sovradimensionati. Un cavo va dimensionato in base al carico previsto nelle ordinarie condizioni, protetto da un adeguato fusibile rispetto alla sezione del cavo; se si vuole alimentare apparati non ordinari, tipo un inverter mostruoso, si farà una linea dedicata di opportuna sezione. Almeno, nel mio camper farei così. Ma i camper "son spartiti apposta" (trad. ognuno è libero di fare come gli pare!). Elio
non è che se metti un filo più stretto passa meno corrente.>
>
quote:Originally posted by elfetto> Scusa elfetto, i numeri li avevo dati anch'io (mi capita sempre più spesso[;)]). Non intervengo volentieri quando le discussioni prendono una certa piega... I dati che fornisci non sono sufficienti a calcolare la corrente se li hai rilevati prima di collegare la BS. Infatti i 14.4 sono sostenuti dal pannello del quale non è nota la resistenza interna. Poi oltre alla caduta dovuta al diodo c'è da considerare la resistenza da .25, che sta lì apposta per... non far bruciare il tester. ciao
Qualcuno, non ricordo più chi, in questa discussione, ha proposto dei calcoli ed anche dei risultati: correnti di oltre 250A, con un delta tensione di 1.8 volt. La matematica non è un'opinione e non discuto su questo calcolo. Ora, nel mio messaggio del 09/03/2009 ore 11:22:58, ho raccontato la mia esperienza nel mettere il famoso diodo+resistenza e, riportando i dati letti, chiedevo se qualcuno mi faceva il calcolo della corrente che avrei dovuto veder passare quando ho collegato le BS alla BM. Nessuno ha risposto, probabilmente l'argomento non era più interessante. Siccome mi piace, però, presenziare, riporto i dati letti con tester elettronico la cui affidabilità era stata già verificata in altre circostanze. . tensione BS (2 Agm da 100Ah cad., in parallelo, con pannello solare in funzione): 14.4v; . tensione BM (non conosco gli Ah, originale, antifurto connesso): 12.5v; . Diodo+resistenza: 2 diodi in parallelo da 7A cad., 4 resistenze da 1 Ohm, 5w cad., in parallelo [0.25 Ohm, 20w]; . Differenza tensione misurata direttamente tra i due positivi: 1.95v. Predisposto il tester su portata 10A, con un po' di preoccupazione sulla fine che avrebbe fatto questo tester, ho fatto il collegamento... 2.05A; 2.05 Ampere per alcuni secondi, poi ha cominciato a scendere fin verso 1.85 A. E' pur vero - non lo dimentico - che gli 1.95v sono, in realtà, circa 1.25 per effetto della caduta provocata dal diodo. La matematica non è un'opinione, questo è ciò che ho letto... >
quote:Originally posted by ecorick>A questi due elementi, da perfetto ignorante (che ignora), non ci avevo pensato: grazie per il chiarimento. Elio
... i numeri li avevo dati anch'io.... Infatti i 14.4 sono sostenuti dal pannello del quale non è nota la resistenza interna. Poi oltre alla caduta dovuta al diodo c'è da considerare la resistenza da .25>
quote:Originally posted by alexbio> Come no, per esempio in modellismo, tanto per dirne una.....il parallelo tra batterie è comunissimo, anche sulla tecnologia a polimeri di litio, che come qualcuno qui dovrebbe ben sapere sono estremamente pericolose e sensibili. Per esempio piccole batterie LiPo da appena 50ma se ricaricate male fanno certe esplosioni da mandare a fuoco una casa, tanto che spesso si ricaricano nelle pentole a pressione per non correre rischi. Eppure vengono tranquillamente usate in parallelo. Questo perchè come detto due batterie in parallelo si comportano come una unica. L'importante è non scollegarle più, allora sì che diventa pericoloso
E' però anche vero che non ho mai visto alcun oggetto utensile o giocattolo che abbia le "pile" in parallelo anche utilizzando batterie usa e getta. >