In risposta al messaggio di chorus del 01/10/2018 alle 15:07:08Tutto bene per quanto riguarda gli obblighi legali.
Ti consiglio di leggere la circolare MIT n. 6935 del 22 marzo 2017. A livello normativo non è regolamentata la circolazione sulle rotonde, ma è utilissima la suddetta circolare. Tecnicamente si tratta di una intersezionea rotatoria e l'approccio varia a seconda che esista o meno il cartello di dare la precedenza in corrispondenza di ogni strada che entra nella rotatoria. Personalmente, memore dei preziosi insegnamenti durante la scuola guida di una decina d'anni fa, quando entro in rotatoria (nelle rotatorie più diffuse, ovvero in quelle dove è presente il cartello dare la precedenza in corrispondenza dell'entrata) metto la freccia a sinistra che mantengo sino a quando sono in prossimità del braccio di uscita, allorquando aziono l'indicatore destro. Nella circolare che ho citato l'azionamento della freccia sinistra è previsto soltanto nelle rotatorie a più corsie, viceversa è sempre previsto l'azionamento della freccia destra in corrispondenza dell'uscita dalla rotonda. In tale tipologia di rotonde, peraltro le più diffuse, chi circola all'interno della rotonda ha sempre la precedenza.
In risposta al messaggio di Dash del 01/10/2018 alle 17:27:03La rotonda è un incrocio e negli incroci le frecce sono obbligatorie, così ci hanno insegnato a scuola guida.
Tutto bene per quanto riguarda gli obblighi legali. Nonostante non sia un obbligo legale, quando entro in rotonda metto la freccia sia come cortesia sia per evitare fraintendimenti con chi sta per entrare a sua volta in rotonda.Quando ne esco, inserisco la freccia con un certo anticipo, in modo che chi arriva all'ingresso della rotonda sia preavvertito delle mie intenzioni. Un paio di errori frequentissimi sono quello di non mettere la freccia all'uscita da una rotonda, e anche quello di tagliare la rotonda, con buona pace del tapino che sta nella corsia a sinistra di chi taglia la rotonda. Naturalmente i vaffa in questo caso arrivano a pioggia, o a grandine secondo la temperatura... Ho visto che sta prendendo piede da parte delle Amministraz.Comunali ridisegnare i percorsi di accesso alle rotonde, inserendo una confluenza della corsia di sorpasso in quella/quelle di marcia normale, in modo che il percorso in rotonda venga effettuato con un numero minore di file parallele (o poco parallele quando i soliti decerebrati tagliano...). Questo ridisegno viene effettuato soprattutto quando la rotonda è di piccole dimensioni. Ciao da Dash
In risposta al messaggio di anasta del 01/10/2018 alle 14:52:24Chorus ti ha dato risposta corretta, però purtroppo la freccia all'uscita non la mette mai nessuno.
Adesso posso fare io una domanda? Qui a Roma c'è grande confusione, ed abitando vicino ad una strada principale in periferia lo vedo spesso. Come ci si comporta sulle rotonde?? Si da sempre la precedenza entrando sulla rotonda? Ed in uscita? Ovviamente penso a rotonde a 2 o anche 3 corsie. Andrea
In risposta al messaggio di Motore 71 del 01/10/2018 alle 15:12:58L'art. 68 del C.d.S. disciplina gli equipaggiamenti con cui deve essere messa in circolazione una bicicletta e le luci, il campanello ed i catadiottri su ruote e pedali, sono obbligatori. Poi perché no, l'assicurazione sarebbe sicuramente utile, soprattutto per il ciclista, inserendo un numero di telaio sul veicolo per il suo riconoscimento, adatto anche in caso di furto.
Fosse per me tutte le biciclette che circolano sulle strade pubbliche dovrebbero avere luci, frecce e targa e assicurazione R.C.A. come un ciclomotore. Visto le infrazioni che compiono.
In risposta al messaggio di barabin del 01/10/2018 alle 18:09:11Per completezza di informazione così stabilisce l'art. 378 del regolamento del cds:
L'art. 68 del C.d.S. disciplina gli equipaggiamenti con cui deve essere messa in circolazione una bicicletta e le luci, il campanello ed i catadiottri su ruote e pedali, sono obbligatori. Poi perché no, l'assicurazione sarebbesicuramente utile, soprattutto per il ciclista, inserendo un numero di telaio sul veicolo per il suo riconoscimento, adatto anche in caso di furto.
In risposta al messaggio di chorus del 01/10/2018 alle 17:52:00Quella circolare che citi, stabilisce che " l'azionamento della freccia sinistra è previsto soltanto nelle rotatorie a più corsie". Come mia abitudine, preferisco inserire la freccia a sinistra su qualsiasi tipo di rotatoria (da 1 a X corsie), così il mio comportamento è univoco ed è sicuramente corretto in tutte le tipologie di rotonde.
La rotonda è un incrocio e negli incroci le frecce sono obbligatorie, così ci hanno insegnato a scuola guida. Negli ultimi anni, diciamo così, la freccia è diventata (pericolosamente) desueta, responsabilità che attribuisco alle rotonde.
In risposta al messaggio di chorus del 01/10/2018 alle 18:24:29
Per completezza di informazione così stabilisce l'art. 378 del regolamento del cds: Da mezz'ora dopo il tramonto, durante tutto il periodo dell'oscurità e di giorno, qualora le condizioni atmosferiche richiedano l'illuminazione,i velocipedi sprovvisti o mancanti degli appositi dispositivi di segnalazione visiva, non possono essere utilizzati, ma solamente condotti a mano. Pertanto una bicicletta può circolare di giorno ancorché sprovvista di luci. Ciò detto, sono ciclista prima ancora di camperista, e (i) uso sistematicamente le luci anche di giorno (ii) ho un'assicurazione rc essendo iscritto ad un'associazione sportiva dilettantistica. Non mi sono mai preso la briga di leggere la polizza, ma non capisco quando e come io ciclista possa danneggiare un altro utente della strada: forse sulle piste ciclopedonali se investo un pedone? No perché faccio fatica a capire in un incidente con un autoveicolo come io possa danneggiargli la carrozzeria. Vero invece il contrario. Vero altresì che tra gli automobilisti c'è pochissima tolleranza nei confronti dei ciclisti (qui in Italia).
In risposta al messaggio di Giovanni del 01/10/2018 alle 18:43:54Grazie molte per tua la considerazione, che è reciproca.
Hai scritto: Non mi sono mai preso la briga di leggere la polizza, ma non capisco quando e come io ciclista possa danneggiare un altro utente della strada: forse sulle piste ciclopedonali se investo un pedone? No perchéfaccio fatica a capire in un incidente con un autoveicolo come io possa danneggiargli la carrozzeria. Vero invece il contrario. Come ben avrai notato, ho sempre tenuto in alta considerazione i tuoi interventi. Questa volta, però, in parte dissento: con una bici possiamo far male ad un pedone o ad un bambino nell'attraversare una piazza, possiamo andare contro un'auto ferma, e via discorrendo. Quando ho comprato il tandem, che può far male più di una bici perché più pesante e sopra si è in due, la prima cosa che ho fatto è stato stipulare un'assicurazione che, tra l'altro, non è prevista appositamente per la bici ma è parte integrante della polizza c.d. responsabilità civile del capo famiglia. Giovanni
In risposta al messaggio di chorus del 01/10/2018 alle 19:05:25
Grazie molte per tua la considerazione, che è reciproca. Rispondevo indirettamente ad un altro utente che invocava una serie di obblighi e accessori per le bici oggi non esistenti. Peccato che i ciclisti godano di poca considerazione:stiamo discutendo da più giorni sulle limitazioni del traffico causa smog e se le città italiane fossero invase dalle biciclette ne guadagneremmo tutti. PS passami (e passatemi) una battuta: il luogo in Italia dove ho notato un grande rispetto nei confronti dei ciclisti è Bormio. Il gestore di un hotel mi ha detto che da quelle parti vivono in inverno grazie agli sciatori e in estate grazie ai ciclisti. Il ciclista porta soldi, dunque è (giustamente e doppiamente) considerato!
In risposta al messaggio di chorus del 01/10/2018 alle 18:24:29Guarda io non voglio essere polemico però visto che puntualizzi che di giorno il velocipede può circolare senza luci, giustamente, io rispondevo ad altro utente che sosteneva che le biciclette dovrebbero essere equipaggiate con luci e quant'altro, facevo presente che è un obbligo già presente nel C.d.S.. Dimentichi tuttavia che il campanello di giorno è obbligatorio. Poi sostieni che una bicicletta non può causare danni ad altro utente della strada. Forse non hai mai assistito ad un incidente fra un velocipede ed altro veicolo. I danni li causa anche una bicicletta, fosse anche soltanto una piccola ammaccatura e le infrazioni le fanno anche i ciclisti. Sono ciclista anch'io e faccio anche vacanze in bicicletta e sui veicoli della mia famiglia sono montati tutti i dispositivi richiesti dal C.d.S., compresi i catadiottri sulle ruote. L'assicurazione la ritengo utile in quanto, in caso di incidente se sei assicurato hai chi ti tutela, contrariamente, dovrai rivolgerti ad un legale e se causi danni a terzi dovrai rifonderli personalmente.
Per completezza di informazione così stabilisce l'art. 378 del regolamento del cds: Da mezz'ora dopo il tramonto, durante tutto il periodo dell'oscurità e di giorno, qualora le condizioni atmosferiche richiedano l'illuminazione,i velocipedi sprovvisti o mancanti degli appositi dispositivi di segnalazione visiva, non possono essere utilizzati, ma solamente condotti a mano. Pertanto una bicicletta può circolare di giorno ancorché sprovvista di luci. Ciò detto, sono ciclista prima ancora di camperista, e (i) uso sistematicamente le luci anche di giorno (ii) ho un'assicurazione rc essendo iscritto ad un'associazione sportiva dilettantistica. Non mi sono mai preso la briga di leggere la polizza, ma non capisco quando e come io ciclista possa danneggiare un altro utente della strada: forse sulle piste ciclopedonali se investo un pedone? No perché faccio fatica a capire in un incidente con un autoveicolo come io possa danneggiargli la carrozzeria. Vero invece il contrario. Vero altresì che tra gli automobilisti c'è pochissima tolleranza nei confronti dei ciclisti (qui in Italia).
In risposta al messaggio di latrofa124 del 27/09/2018 alle 16:24:19Quindi secondo lei su una strada nazionale o provinciale o anche comunale che sono sempre senza marciapiedi ci vorrebbe il limite dei 30 Km/h?
Intanto se non ci sono i marciapiedi il comune deve prevedere dei limiti di velocità, direi 30km/h,poi qualunque cosa succede l'automobilista è responsabile per non aver tenuto la giusta prudenza, Illato è sinistro,già detto. che è anche destra, il pedone che attraversa, provenendo da destra ha già ragione, ci fai poca cosa quando sei stato investito, Mi piace la normativa francese , un ciclista va lasciato sulla sua mano con almeno 1.5 metri di margine, sarebbe auspicabile pure per i pedoni. Pat. A '64,B' 66 è ora di corsi per nonni? Roberto
In risposta al messaggio di Prof. Antonio Calosci del 13/10/2018 alle 02:39:22Una strada urbana senza marciapiede dovrebbe avere il limite di 30 kmh anche per me.
Quindi secondo lei su una strada nazionale o provinciale o anche comunale che sono sempre senza marciapiedi ci vorrebbe il limite dei 30 Km/h? Che ca77ata!
In risposta al messaggio di chorus del 13/10/2018 alle 11:34:07Punti di vista.
Una strada urbana senza marciapiede dovrebbe avere il limite di 30 kmh anche per me. Ecco, questa del limite a 50 kmh, che poi diventano 55-60, è un'anomalia del codice della strada!
In risposta al messaggio di Dash del 27/09/2018 alle 16:58:17A me piace fare una camminata la mattina, ovviamente abitando in campagna non ci sono marciapiedi, cammino sempre in modo di vedere l’auto che mi viene addosso, ma non avete idea di quante persone camminano o corrono nel senso di marcia, a qualcuno ho provato a dirlo ma non raccolgono.
Benvenuto Devil! Contavo sulla tua presenza... Già che hai spifferato tutto, la seconda domanda era Fa differenza se la strada è a senso unico? e naturalmente la risposta è sì. Faccio presente che è stato proprioTheDevil a pubblicare qualche tempoi fa un link alla Convenzione di Vienna che sono andato volenterosamente a spulciare, approdando poi nel nostro CdS appunto all'Art.190. Quando vado a camminare, in alcuni tratti di strada (dove tengo la sinistra, non c'è marciapiede) spesso incrocio sia dei pedoni che tengono la destra, sia motociclisti e auto che brontolano Ma stai a destra! e naturalmente io persisto... Una volta ho dovuto urlare a uno che s'era sporto dal finestrino La prego di ripassarsi l'Art.190 del CsS, in qualche modo è servito almeno a farlo smettere... Mi era sempre rimasta dai tempi della Spagna la memoria dei cartelloni che recitano PEATON - EN CARRETERA CAMINA POR TI IZQUIERDA Ciao a tutti da Dash
In risposta al messaggio di chorus del 01/10/2018 alle 18:24:29Non capisci come un ciclista possa danneggiare altri utenti?
Per completezza di informazione così stabilisce l'art. 378 del regolamento del cds: Da mezz'ora dopo il tramonto, durante tutto il periodo dell'oscurità e di giorno, qualora le condizioni atmosferiche richiedano l'illuminazione,i velocipedi sprovvisti o mancanti degli appositi dispositivi di segnalazione visiva, non possono essere utilizzati, ma solamente condotti a mano. Pertanto una bicicletta può circolare di giorno ancorché sprovvista di luci. Ciò detto, sono ciclista prima ancora di camperista, e (i) uso sistematicamente le luci anche di giorno (ii) ho un'assicurazione rc essendo iscritto ad un'associazione sportiva dilettantistica. Non mi sono mai preso la briga di leggere la polizza, ma non capisco quando e come io ciclista possa danneggiare un altro utente della strada: forse sulle piste ciclopedonali se investo un pedone? No perché faccio fatica a capire in un incidente con un autoveicolo come io possa danneggiargli la carrozzeria. Vero invece il contrario. Vero altresì che tra gli automobilisti c'è pochissima tolleranza nei confronti dei ciclisti (qui in Italia).
In risposta al messaggio di Dash del 01/10/2018 alle 17:27:03Si impara a fare le rotonde quando si va all estero che se tagli ti centrano e hai torto.
Tutto bene per quanto riguarda gli obblighi legali. Nonostante non sia un obbligo legale, quando entro in rotonda metto la freccia sia come cortesia sia per evitare fraintendimenti con chi sta per entrare a sua volta in rotonda.Quando ne esco, inserisco la freccia con un certo anticipo, in modo che chi arriva all'ingresso della rotonda sia preavvertito delle mie intenzioni. Un paio di errori frequentissimi sono quello di non mettere la freccia all'uscita da una rotonda, e anche quello di tagliare la rotonda, con buona pace del tapino che sta nella corsia a sinistra di chi taglia la rotonda. Naturalmente i vaffa in questo caso arrivano a pioggia, o a grandine secondo la temperatura... Ho visto che sta prendendo piede da parte delle Amministraz.Comunali ridisegnare i percorsi di accesso alle rotonde, inserendo una confluenza della corsia di sorpasso in quella/quelle di marcia normale, in modo che il percorso in rotonda venga effettuato con un numero minore di file parallele (o poco parallele quando i soliti decerebrati tagliano...). Questo ridisegno viene effettuato soprattutto quando la rotonda è di piccole dimensioni. Ciao da Dash
www.iz4dji.it
In risposta al messaggio di IZ4DJI del 14/10/2018 alle 20:18:37Sull'accodamento in presenza di 2 o più corsie in rotonda non ho trovato riscontri, magari c'è qualche circolare o il Regolamento.
Si impara a fare le rotonde quando si va all estero che se tagli ti centrano e hai torto. Se non sbaglio, nelle rotonde poi si deve procedere per accodamento, e anche se una rotonda ha due corsie non è consentito superarein rotonda la auto che procedono sulla corsia a fianco, ma bisogna mantenersi comuque dietro. O ricordo male. Per non sbagliare, salvo indicazioni diverse di instradamento, conviene sempre percorrere la corsia piu esterna della rotonda a bassa velocità, all esame patente C, con il camion mi faceva sempre fare così perchè se stai aderente al marciapiede esterno della rotonda hai sempre ragione e se uno ti becca da sinistra, ha comunque torto.