In risposta al messaggio di fd3x del 05/04/2021 alle 22:22:41Quando la Cecoslovacchia e' stata divisa in Protettorato Ceco e Lostatol ibero Slvoacco - aleato dei tedeschi, mio padre e' stato richiamato i nesercito e ha dovuto andare con armata slovacca in ukraina. Lui non aveva assolutamente nessn ruolo, di loro i tedeschi ance se aleati non si fidavano tanto, li facevano giusto sorvegliare i ponti e certi punti strategici. Mio padre era un fotografo autodidatta ma era molto bravo e non si separava mai dalla sua tascabile zeiss icon che si e' portato ocn se. QUando ad un certo punto si sono sentiti i spari, lui e altri due sono andati in citta vicina a Miropol vedereche succede, I tedeschi stavano massacrando gli ebrei. Si, la foto e' di mio padre. Ha sempre detto chese lo beccavano afotografare, lavrebbero sparato all'istante... Tutta la storia di quella e delle altre foto e' descritta nel libro. Una volta rinvenuta questa fotoin un museo di Praga la storica americana Wendy Lower si e' messa indagare studiare viaggiare scaraventare archivi dei servizi segreti per mezza Europa per ricostruire i fatti. Ha messo piu di un anno solo a trovare noi, me e mio fratello, come discendenti del fotografo. (telefonate per tutta la SLovacchia a tutti i Skrovina, una volta eravamo pochi ma ora ci sono tanti discendenti sparpagliati che non conoscono altre famiglie. Inoltre si poteva cercare tramite i telefoni fissi, cellulari non sono nell'elenco... finche non si sono imbattuti in un nostro cugino di secondo grado che aveva n.telefono di una cugina con quale siamo in contatto e ha fornito agli ricercatori il n. di mio fratello.) CIoe non ci cercava lei, aveva altre persone in Europa che lo facevano. Una cosa e' sicura, non aveva i problemi di soldi, il progetto di quel libro era finanziato molto bene. C'e infatti nel libro, le pellicole gli inviava mia mamma scavando dentro le classiche pile (allora non erano mica le stilo, erano belle grandi e robuste) e infilando dentro le pellicole.
Tuo padre Lui è stato un fotografo amatoriale o ricopriva qualche ruolo? È lui l'autore della foto in copertina scattata a Miropol?
In risposta al messaggio di Ummagamma del 06/04/2021 alle 22:39:04aaahahahhhh! Questa me la incornicio!
È rimasta solo una squadra? Si E gioca pure bene visti i risultati Tutti gli obiettivi raggiunti
In risposta al messaggio di jana del 06/04/2021 alle 23:17:53
aaahahahhhh! Questa me la incornicio!
In risposta al messaggio di jana del 06/04/2021 alle 23:16:47La fotografia realizzata da tuo padre è un documento di assoluta importanza, che trapassa il tempo e descrive l'orrore, la paura, la maledizione. Chissà le sensazioni del giovane fotografo. Guardando la foto si può cercare di immedesimarsi nell'autore e provare le sue stesse emozioni, lo strazio per la famiglia trucidata e la preoccupazione di essere scoperto. Anche la vicenda di tua mamma che gli faceva recapitare le pellicole... E poi la fotografia chiusa a chiave negli archivi del quartier generale del Statni Bezpecnost... Sicuramente una lettura affascinante e dolorosa allo stesso tempo. Immagino tu sia orgogliosa di tuo padre. Adesso capisco un po' di più dell'immagini che hai sul profilo
Quando la Cecoslovacchia e' stata divisa in Protettorato Ceco e Lostatol ibero Slvoacco - aleato dei tedeschi, mio padre e' stato richiamato i nesercito e ha dovuto andare con armata slovacca in ukraina. Lui non aveva assolutamentenessn ruolo, di loro i tedeschi ance se aleati non si fidavano tanto, li facevano giusto sorvegliare i ponti e certi punti strategici. Mio padre era un fotografo autodidatta ma era molto bravo e non si separava mai dalla sua tascabile zeiss icon che si e' portato ocn se. QUando ad un certo punto si sono sentiti i spari, lui e altri due sono andati in citta vicina a Miropol vedereche succede, I tedeschi stavano massacrando gli ebrei. Si, la foto e' di mio padre. Ha sempre detto chese lo beccavano afotografare, lavrebbero sparato all'istante... Tutta la storia di quella e delle altre foto e' descritta nel libro. Una volta rinvenuta questa fotoin un museo di Praga la storica americana Wendy Lower si e' messa indagare studiare viaggiare scaraventare archivi dei servizi segreti per mezza Europa per ricostruire i fatti. Ha messo piu di un anno solo a trovare noi, me e mio fratello, come discendenti del fotografo. (telefonate per tutta la SLovacchia a tutti i Skrovina, una volta eravamo pochi ma ora ci sono tanti discendenti sparpagliati che non conoscono altre famiglie. Inoltre si poteva cercare tramite i telefoni fissi, cellulari non sono nell'elenco... finche non si sono imbattuti in un nostro cugino di secondo grado che aveva n.telefono di una cugina con quale siamo in contatto e ha fornito agli ricercatori il n. di mio fratello.) CIoe non ci cercava lei, aveva altre persone in Europa che lo facevano. Una cosa e' sicura, non aveva i problemi di soldi, il progetto di quel libro era finanziato molto bene. C'e infatti nel libro, le pellicole gli inviava mia mamma scavando dentro le classiche pile (allora non erano mica le stilo, erano belle grandi e robuste) e infilando dentro le pellicole.
In risposta al messaggio di Ummagamma del 06/04/2021 alle 22:39:04L'importante e vincere...e vincete facile...
È rimasta solo una squadra? Si E gioca pure bene visti i risultati Tutti gli obiettivi raggiunti
In risposta al messaggio di jana del 06/04/2021 alle 21:04:45Noo, assolutamente
E daie, chi gioca con una squadra sola? E che ci vuoi poi fare se una delel squadre fa semrpe in quel modo? A volte sembrava un centro sociale scatenato, mancavano le molotov. Sarebbe secondo te che io non sono stata bannata perche sono simpatica ai mod? Sentiamo!
In risposta al messaggio di fd3x del 07/04/2021 alle 09:17:23Nel libro ci sono pure le traduzioni di alcune lettere che mio padre scrisse a mia madre dal fronte. Quando i miei sono morti, la corrispondenza custodita in un cassetto e alcune foto ho messo in una valigia che custodisco e tra altre cose c'erano anche tutte le lettere dal fronte. Si legge la sofferenza di mio padre. che aveva 25 anni. Le lettere ho regalato al museo di olocausto di Washington. Pure la foto dove sta seduto con altri due commilitoni. Mi fa senso leggere la traduzione della lettera in "Dear Bohulenko" :) Era diminutivo del nome bohemo di mia madre Bohumila cioe cara a dio. (infatti nessuno l 'ha mai chiamato per nome come tale.
La fotografia realizzata da tuo padre è un documento di assoluta importanza, che trapassa il tempo e descrive l'orrore, la paura, la maledizione. Chissà le sensazioni del giovane fotografo. Guardando la foto si può cercaredi immedesimarsi nell'autore e provare le sue stesse emozioni, lo strazio per la famiglia trucidata e la preoccupazione di essere scoperto. Anche la vicenda di tua mamma che gli faceva recapitare le pellicole... E poi la fotografia chiusa a chiave negli archivi del quartier generale del Statni Bezpecnost... Sicuramente una lettura affascinante e dolorosa allo stesso tempo. Immagino tu sia orgogliosa di tuo padre. Adesso capisco un po' di più dell'immagini che hai sul profilo
In risposta al messaggio di jana del 07/04/2021 alle 10:34:01Posso chiederti se finita la guerra tuo padre avesse un'occupazione e se si di che tipo?
Nel libro ci sono pure le traduzioni di alcune lettere che mio padre scrisse a mia madre dal fronte. Quando i miei sono morti, la corrispondenza custodita in un cassetto e alcune foto ho messo in una valigia che custodiscoe tra altre cose c'erano anche tutte le lettere dal fronte. Si legge la sofferenza di mio padre. che aveva 25 anni. Le lettere ho regalato al museo di olocausto di Washington. Pure la foto dove sta seduto con altri due commilitoni. Mi fa senso leggere la traduzione della lettera in Dear Bohulenko :) Era diminutivo del nome bohemo di mia madre Bohumila cioe cara a dio. (infatti nessuno l 'ha mai chiamato per nome come tale. Di mio padre sono orgogliosa anche per un sacco di altre cose. Era una persona molto particolare, molto dotata in tanti campi, molto stimata.
In risposta al messaggio di jana del 07/04/2021 alle 10:34:01Ciao Jana. Per curiosità ho cercato in rete il nome di tuo padre e ho trovato la video intervista che la scrittrice fece con lui nel 2017 (non so se l'anno è giusto, ma il sito riporta così).
Nel libro ci sono pure le traduzioni di alcune lettere che mio padre scrisse a mia madre dal fronte. Quando i miei sono morti, la corrispondenza custodita in un cassetto e alcune foto ho messo in una valigia che custodiscoe tra altre cose c'erano anche tutte le lettere dal fronte. Si legge la sofferenza di mio padre. che aveva 25 anni. Le lettere ho regalato al museo di olocausto di Washington. Pure la foto dove sta seduto con altri due commilitoni. Mi fa senso leggere la traduzione della lettera in Dear Bohulenko :) Era diminutivo del nome bohemo di mia madre Bohumila cioe cara a dio. (infatti nessuno l 'ha mai chiamato per nome come tale. Di mio padre sono orgogliosa anche per un sacco di altre cose. Era una persona molto particolare, molto dotata in tanti campi, molto stimata.
In risposta al messaggio di dani1967 del 07/04/2021 alle 14:32:58Se anche tu sei un lettore di questo tipo di storie, se non lo conosci già ti suggerisco anche questo titolo:
Ragazzi ma mi state spoilerando tutto il libro !! Io non ce la faccio a leggerlo così a breve (scherzo, mi pare un argomento importante)
In risposta al messaggio di mapalib del 07/04/2021 alle 15:36:06Meglio che non dica i libri che sto leggendo ora ... il tutto è rimandato di qualche mese.
Se anche tu sei un lettore di questo tipo di storie, se non lo conosci già ti suggerisco anche questo titolo: Il bambino senza nome di Mark Kurzem. Il contesto è lo stesso, solo ambientato un po' più a nord (paesi baltici)e visto con gli occhi di un bambino che al contrario di quello della foto scampò a quella morte solo per sopravvivere in una vita ancora peggiore, tanto che nei 50 anni successivi nessuno, nella sua nuova vita in Australia, seppe mai nulla di quello che aveva passato. Finchè un giorno suo figlio, che vive a Oxford... Il resto dovrai scoprirlo leggendo
In risposta al messaggio di dani1967 del 07/04/2021 alle 15:49:25Su i vaccini ..?
Meglio che non dica i libri che sto leggendo ora ... il tutto è rimandato di qualche mese.
In risposta al messaggio di mapalib del 07/04/2021 alle 15:18:33Quello deve essere mio fratello, omonimo di mio padre! Mio padre e' morto nel 2005 all'eta di 90 anni non compiuti, 6 mesi dopo mia madre che ha fatto in tempo compiere 91. Intervista e' stata sia a mio fratello sia a me, nei giorni diversi perche stiamo lontano dalla mia citta natale anche quando sono in Sk. Mi mandi il link che hai trovato? Sono proprio curiosa...
Ciao Jana. Per curiosità ho cercato in rete il nome di tuo padre e ho trovato la video intervista che la scrittrice fece con lui nel 2017 (non so se l'anno è giusto, ma il sito riporta così). Ho iniziato a seguirla (vado un po' alla volta perchè è in inglese/slovacco...) e sembra molto interessante.
In risposta al messaggio di mapalib del 07/04/2021 alle 15:18:33ma dai, trovato, :
Ciao Jana. Per curiosità ho cercato in rete il nome di tuo padre e ho trovato la video intervista che la scrittrice fece con lui nel 2017 (non so se l'anno è giusto, ma il sito riporta così). Ho iniziato a seguirla (vado un po' alla volta perchè è in inglese/slovacco...) e sembra molto interessante.
https://collections.ushmm.org/s...
https://collections.ushmm.org/s...
ci sono tutte due le interviste. Prima sono venute le persone inviate daWendy Lower in luglio, visto il risultato e' venuta Wendy personalmente in settembre. ;lo vedo la prima volta... :) :) :)